Obsession

By therealangi

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Sarah e Dave, 17 e 18 anni, due mondi apparentemente lontani, che si scontreranno inevitabilmente. Riuscirà... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
//AVVISO
Capitolo 58
Capitolo 59
Epilogo
IMPORTANTE!!!
!!!!!

Capitolo 52

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By therealangi

Bevvi un sorso d'acqua senza distogliere lo sguardo da mia madre. Lei sembrava in pensiero, lo capivo da come si torturava le mani, anche se dall'espressione del suo volto non mi sembrava tanto preoccupata.
Solo, forse, leggermente seccata per tutta quella faccenda.

A mia madre non è mai importato di ferirmi, figuriamoci se si preoccupa ora, realizzai con una punta di rammarico.
Il padre di Dave invece sembrava inquieto, così come il mio ragazzo, che non la smetteva di agitarsi sulla poltrona.

<<Da dove volete che cominci?>> chiese mia madre.
<<Dall'inizio>> le risposi io.
<<Da come vi siete conosciuti tu e mio padre>> intervenne Dave.

Mia madre sospirò e annuì. <<Phil è sempre stato l'uomo dei miei sogni>> cominciò, prendendo fiato. <<Credevo non esistessero uomini come lui...invece il destino me l'ha fatto incontrare, tanti anni fa.>>
Inarcai un sopracciglio, mentre Dave trattenne il fiato.

<<Ero giovane e spensierata>> proseguì mia madre. <<Volevo godermi la mia vita...e invece mi ritrovai incinta contro la mia volontà.>> Mi rivolse uno sguardo accusatore, e io mi sentii ferita nell'intimo.
Mi aveva esplicitamente detto che non ero mai stata desiderata da lei.
Dave mi sfiorò una mano e io gliela strinsi per ritrovare un po' di coraggio.

<<Con tuo padre avevo avuto un breve flirt ad una festa, nulla di più. Non lo amavo, non era il mio tipo...però quella notte rimasi incinta di lui>> continuò, rivolgendosi a me. <<Volevo abortire, scappare via, fuggire da tuo padre che, invece, sembrava amarmi.>> Sorrise e riprese: <<Povero sciocco, io l'ho sempre illuso.>>

<<Risparmiami i tuoi sentimenti verso papà e vai avanti>> la interruppi freddamente. Cominciavo a fremere di rabbia e avevo paura che a breve mi sarebbe sfuggita qualche lacrima. Una vera umiliazione, perchè quella donna non meritava le mie lacrime.

<<Fu in quel periodo che incontrai Phil.>> Sorrise, e ricambiò la stretta del suo compagno. <<Mi innamorai subito di lui e credo che anche lui mi ricambiasse. Mi incitò a tenere il bambino: aveva paura per la mia salute, voleva che stessi sempre bene.>>

Rabbrividii al solo pensiero di mia madre se avesse deciso di abortire: io non sarei mai nata e forse non sarei stata costretta ad ascoltare tutto quello schifo. Magari non era così male.

<<Lui aveva già tre figli, e sua moglie era incinta di altri due gemelli>> continuò mia madre. <<Mi promise che si sarebbe liberato di loro e che avremmo vissuto insieme felicemente.>>

Dave guardò suo padre con occhi di fuoco, e quest'ultimo abbassò lo sguardo, cercando una comprensione che nessuno era in grado di dargli.

<<Io tenni il bambino e sposai tuo padre, pur non amandolo: qualche mese dopo nascesti tu, e vedessi quanto era felice tuo padre! Sembrava un bambino nel giorno di Natale: sosteneva che gli avessi fatto il regalo più bello di sempre>> disse mia madre con una smorfia, e il mio cuore si inondò di calore al pensiero dell'amore di mio padre: almeno qualcuno sembrava amarmi!

<<Gli anni passarono e io e Phil ci sentivamo via internet. Lui era tornato a Londra con la famiglia e aveva avuto anche un'altra figlia. Aspettava solo il momento giusto per tornare qui. E quando lo fece, fu bellissimo per entrambi. Aveva trovato la scusa del lavoro, e in quel weekend ci divertimmo molto. Rimasi incinta.>>

Spalancai la bocca sorpresa.
<<Margot era tutto quello che volevamo entrambi: un figlio nostro! La amavo, come non avevo mai amato te. Partorii ed era la bambina più bella del mondo.>> La voce si spezzò nel ricordare Margot, una lacrima solitaria scese sul viso.

<<Oh sì, con i suoi occhioni verdi e i riccioli biondi, un angelo>> confermò Phil con gli occhi sognanti.

Il ricordo di Margot mi fece quasi piangere. La mia sorellina era bellissima davvero.
La sorellina che condividevo con Dave però. Tutto ciò era irreale.

<<Ovviamente mentii a tuo padre, e lui era così felice! Un'altra figlia da amare! Era talmente sciocco che non si accorse di nulla. Ma qualche anno dopo le cose cominciarono a cambiare.>>

Attendemmo tutti con il fiato sospeso. <<Una delle figlie di Phil fu rapita e sua moglie fu ricoverata in un ospedale psichiatrico. Phil era distrutto, del resto lui amava i suoi figli...tornò qui e passò un po' di tempo con me e Margot, per dimenticare i suoi problemi...>>

<<Si, lui è sempre stato molto egoista>> commentò Dave sarcastico.
Phil lo guardò implorante ma Dave non ci fece caso.
Pendeva letteralmente dalle labbra di mia madre, aveva voglia di sentire tutta la storia.

<<Così decidemmo: avrebbe portato i figli qui e avremmo vissuto insieme. Io volevo il pretesto per divorziare da mio marito, così decidemmo di eliminare la figlia che avevo avuto con lui. Tu>> disse, guardandomi intensamente negli occhi.

Le lacrime cominciarono a scorrermi impetuose sul viso, e stavolta non mi importava di nasconderle.
Mia madre aveva progettato di uccidermi.
Se ero viva era solo perché un fottuto e malato piano era andato storto!

<<Così hai comprato un veleno e volevi somministrarmelo, no? Ma qualcosa è andato storto, vero? Il veleno l'ha ingerito Margot!>> realizzai, cercando di dare un tono ironico alla mia voce.

Mia madre annuì. <<L'avevo messo nel tuo bicchiere, ma in un attimo di distrazione Margot bevve dal tuo. Nel giro di qualche ora era morta. La trovammo stesa sul pavimento in camera sua, circondata dalle bambole che amava tanto.>> Cominciò a piangere anche lei.

Non per quello che mi aveva fatto, ma per ciò che era successo alla mia sorellina.
Per me non avrebbe mai versato una lacrima.
E alla fine mi ero tolta dai piedi, come voleva inizialmente.
Solo che ero ancora viva, e la odiavo più che mai.

<<Phil venne da solo per piangere Margot insieme a me. Io comunque ero stanca di tutta quella farsa, così divorziai da mio marito e gli concessi la custodia di nostra figlia. Del resto, per me era solo un intralcio, anche se ero costretta a tenermela durante i weekend.>>

<<Gia, mi ricordo quegli anni>> dissi sarcasticamente. <<È stato uno schifo, ma non preoccuparti, ce la siamo cavata senza di te.>>

Mia madre annuì. <<Lo vedo>> disse secca. <<Ve la siete cavata talmente bene che tu sei dovuta andare in Inghilterra da tua zia per un po' di stabilità.>>

<<Papà non è in ristrettezze economiche!>> urlai, alzandomi di scatto.
Dave mi tirò per un braccio, senza dire una parola, e mi fece sedere di nuovo.

<<Volete che continui si o no?>> chiese mia madre.
Annuimmo entrambi, così lei proseguì.

<<Tre anni dopo ci fu l'occasione perfetta per Phil per venire a vivere definitivamente da me. Suo figlio, in un impeto di rabbia, aveva ucciso un ragazzo. Lui si addossò la colpa così fu costretto a emigrare per non finire in carcere. Venne qui, ci sposammo e mettemmo al mondo un altro bambino. Quello che avete visto prima.>>

<<I miei figli li ho sentiti ogni giorno, e loro non hanno mai sospettato nulla. Fino ad ora>> disse Phil guardando Dave.

<<Beh, per fortuna adesso lo abbiamo scoperto, così tutti sappiamo che schifo di uomo sei>> tagliò corto Dave, alzandosi dal divano.

<<Lo so, e vi chiedo scusa per questo. Ma io amo questa donna allo stesso modo in cui amo voi!>> disse Phil.
<<Bell'amore, davvero>> ironizzò Dave. <<E la cosa più assurda è che ti ho dato io il motivo per venirtene qui a fare i cazzi tuoi! Ti rendi conto in che merda ci hai lasciati? Senza la mamma, Roy ha dovuto lavorare a 17 anni per mantenerci tutti!>>

Phil abbassò umilmente il capo.
<<Le vostre scuse non ci servono a niente>> intervenni io, alzandomi a mia volta.
<<Allora perché siete venuti qui?>> chiese mia madre sprezzante.
<<Perché siamo stanchi delle bugie! Volevamo la verità!>> esclamai, esasperata.

<<Hai un carattere difficile, proprio come me>> ribatté lei sarcastica. <<Strano, credevo non avessi nulla di mio.>>
<<Sarebbe stato meglio>> replicai, gelida.

A quel punto non volevo avere nessun tipo di parentela con quella donna.
Io non avevo una madre. Mio padre mi aveva fatto anche da madre, e se io in tutti quegli anni mi ero disperata perché lei non mi cercava, avevo fatto solo male.

<<Dave, perdonatemi se potete>> continuò Phil. <<Io vi voglio ancora bene, ma ora questa è la mia famiglia.>>
<<Sai una cosa, "papà"? Non mi frega più niente di te, per me ora tu non sei più niente. E quando avrò raccontato agli altri che razza di uomo sei, sarai odiato anche da loro. È il minimo che ti possa meritare, credimi.>>

Si diresse verso la porta e mi fece un cenno.
<<Sarah, fallo ragionare almeno tu>> mi implorò Phil.
Sorrisi amaramente. <<Mi dispiace, io sono d'accordo con lui.>>

Voltai le spalle a mia madre e a Phil e uscii di casa sbattendo la porta. Dave mi aspettava già al cancello, scurissimo in volto.
Mi guardò brevemente e mi cinse le spalle con un braccio. Solo allora mi accorsi che stavo piangendo.

<<Non meritano le tue lacrime>> bisbigliò Dave nel mio orecchio, abbracciandomi. <<Avremo il nostro riscatto.>>

Annuii e mi asciugai in fretta le lacrime. Quella giornata era stata davvero sconvolgente, in tutti i sensi, e forse avrei preferito ancora rimanere all'oscuro di tutto.

<<È strano pensare che noi due abbiamo un fratello in comune. Che quei vermi sono sposati ora, e noi siamo imparentati>> disse Dave, mentre camminavamo, mano nella mano, nel centro di Miami.

<<È strano anche pensare che tua madre voleva ucciderti per vivere la sua vita con un altro uomo e liberarsi di mio padre. Ma forse sarebbe stato meglio se fossi morta: Margot sarebbe viva e più felice di me, e forse anche voi>> ribattei amareggiata.

<<Già, scusa>> disse Dave. Da quando eravamo usciti da quella casa era taciturno, sembrava rimuginare su qualcosa e sinceramente mi spaventava.
Non lo avevo mai visto così serio prima d'ora e mi preoccupai molto.

<<Lasciamo perdere>> dissi. <<Mi resta ancora qualcosa, per fortuna.>>

Lui abbassò il capo e annuì debolmente.
Mi nascondeva qualcosa.

//spazio autrice.

So che vorrete uccidermi dopo questo capitolo, ma non ho avuto davvero il tempo di aggiornarlo prima.
Comunque, ecco le rivelazioni che aspettavate da tanto, che dire, era quello che pensavate?
Cosa succederà ora tra Sarah e Dave? E tra Sarah e i Grant in generale?
Commentate e votate in tanti, ci conto sempre! ❤️❤️
E volevo ricordarvi di passare a leggere Rebel. Sono ancora pochi capitoli, ma aggiornerò presto anche quella storia! ❤️❤️

~therealangi

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