L'insostenibile leggerezza de...

By Koira91

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Mi è capitato sotto mano un libro di fiabe e, dandogli un'occhiata, mi sono resa conto di quanto gli eventi d... More

Cenerentola - Perrault
Cenerentola - Perrault (Pt 2)
Cenerentola - Perrault (Pt 3)
Cenerentola - Perrault (Pt 4)
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Biancaneve - Grimm

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By Koira91

Passiamo alla seconda principessa, dopo Cenerentola...

****

"C’era una volta, nel cuor dell’inverno, mentre i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina che cuciva, seduta accanto a una finestra dalla cornice di ebano".

Devo ammettere che quest'inizio non mi è dispiaciuto.

Finalmente, ho pensato, una fiaba che parla di regine e non di re.

E poi, la similitudine iniziale è fantastica, dai: i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume...

Molto poetica, sì.

Nulla da obiettare, finora.

"E così, cucendo e alzando gli occhi per guardar la neve, si punse un dito, e caddero nella neve tre gocce di sangue".

Capita.

Mi chiedo soltanto perché la tipa, con massimo cinque gradi di temperatura, tenesse aperta la finestra, visto che le gocce di sangue sono cadute sulla neve.

Ipertiroidismo?

Ragazzi, solo io posso diagnosticare un ipertiroidismo così, a personaggi delle fiabe (so già che un certo Galamir mi starà guardando male, ma non importa).

Fatto sta che aveva la finestra aperta, a quanto pare, e queste tre (dico tre, non una di più, non una di meno) gocce di sangue sono cadute sulla neve.

"Il rosso era così bello su quel candore, ch’ella pensò: ‘Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come il legno della finestra! ‘".

Ah.

In pratica vorrebbe una figlia anemica e tifosa del Milan.

Questi genitori con le loro aspettative!

E magari vorresti anche che sapesse suonare il pianoforte, parlare tre lingue, che si prendesse quattro lauree, tipo la gattara dei Simpson, e sposasse un medico o un avvocato.

Farebbe comodo anche se vincesse qualche concorso di bellezza, ecco, purché si contenesse dal pronunciare frasi improbabili tipo "Vorrei vivere nel 1942, tanto sono una donna".

"Poco dopo diede alla luce una figlioletta bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come l’ebano; e la chiamarono Biancaneve". 

Be', dai.
Almeno le hanno dato un nome, per quanto bizzarro.

Ok che dà l'impressione di essere una pusher o una tossicodipendente, ma va bene.

Poteva andarle peggio.

Che nome idiota, però.

Deduco che se, per esempio, quel giorno avesse piovuto, l'avrebbe chiamata "Grigiapioggia".

Se fosse stata l'alba, "Aurora" (pare che la Hunziker abbia deciso così).

Ma poteva andarle ancora peggio.

(Non sto pensando ai figli di Brad Pitt e Angelina Jolie, no...).

Che poi, al solito, mi chiedo: si fanno così i bambini?
Una mattina mi alzo, penso "oh, che bello l'effetto del sangue sulla neve! Vorrei avere una bambina", e poco dopo, come per miracolo, puf!
Ecco la bambina.

Ricordiamo che nessuno ha parlato di un re, qui, finora.

"E quando nacque, la regina morì".

.......

Non prima di averle dato un nome.

E ti pareva!

Potrei scommettere che, a breve, entrerà in scena una matrigna.

"Dopo un anno il re prese un’altra moglie".

Si è consolato velocemente, il re.

Sicuramente l'ha fatto per la figlia, perché aveva bisogno delle cure di una madre, sì.
Proprio come il padre dell'innominata alias Cenerentola.

"Era bella, ma superba e prepotente, e non poteva sopportare che qualcuno la superasse in bellezza".

E qui penso che almeno ci sia un po' di coerenza nel comportamento di questa donna, che, sin da subito, si mostra per quel che è.

Tanto di cappello, matrigna.

Immagino che tu abbia fatto una specie di annuncio al re, prima di sposarlo: "Senti, ti avviso che potrei avere un piccolissimo e trascurabile disturbo narcisistico di personalità, ma nulla di che. Potrei anche avere degli istinti omicidi verso le altre donne, ma tua figlia può stare tranquilla, visto che è ancora una bambina! Non garantisco ciò che potrei fare quando crescerà, però. Io avviso, eh".

E immagino che il re, in tutto questo, sia stato troppo impegnato a contemplare "la tua bellezza" per prestare ascolto anche ad una sola parola di ciò che gli hai detto.

"Aveva uno specchio magico, e nello specchiarsi diceva:
“Dal muro, specchietto, favella:
nel regno chi è la più bella?”.

Be', forse avrebbe anche dovuto accennare al fatto che ha delle allucinazioni visive e uditive.

"E lo specchio rispondeva:
“Nel regno, Maestà, tu sei quella.”

Nel regno, appunto.

Nel regno.

Per fortuna il confronto è solo con le altre donne del regno, altrimenti sarebbe stata una carneficina, non una fiaba.

Sarebbero anche entrati in scena i profilers di "Criminal minds", e già immagino il profilo che avrebbero stilato: "Donna, verosimilmente tra i quaranta e i cinquanta. Molto affascinante, abituata ad essere corteggiata dall'altro sesso, ma frustrata per l'età che avanza. Ha sviluppato una malata avversione verso le altre donne, soprattutto se più giovani e più belle. Affetta da disturbo narcisistico di personalità e, probabilmente, da schizofrenia. Non escludiamo un delirio in atto, con allucinazioni quasi continue. Ci aspettiamo nuove vittime nei prossimi giorni, cautela massima".

"Ed ella era contenta perché sapeva che lo specchio diceva la verità".

Certo che dice la verità lo specchio, è un prodotto della tua mente malata!

"Ma Biancaneve cresceva, diventava sempre più bella e a sette anni era bella come la luce del giorno e ancor più bella della regina".

Eh, no.
Pure tu ti ci metti, così.
Diciamo che te la cerchi un po', Biancaneve.

Limitati, non essere così bella!
Non può essere che già a sette anni la matrigna ti tema...

"Una volta che la regina chiese allo specchio:
“Dal muro, specchietto, favella:
nel regno chi è la più bella?”
Lo specchio rispose:
“Regina, la più bella qui sei tu, ma Biancaneve lo è molto di più".

Pure tu, specchio, ammesso che esista realmente e non sia frutto delle allucinazioni di questa folle...

I fatti tuoi, no?

Quando una donna ti chiede se è la più bella del regno, tu rispondi semplicemente di sì.

"Specchio, sono dimagrita, secondo te?". "Sì".

"Specchio, questo fondotinta mi dona, secondo te?". "Sì".

Tu rispondi sempre e solo sì, cavolo.

Chi te la fa fare di portare a galla gli istinti omicidi di questa donna???

"La regina allibì e diventò verde e gialla d’invidia".

Pare che i Grimm siano fissati con i colori e con le similitudini, vero?

Bianca come la neve.
Rossa come il sangue.
Nero come il legno della finestra.

E la regina diventa verde e gialla d'invidia.

Un tripudio di colori, evviva!

"Da quel momento la vista di Biancaneve la sconvolse, tanto ella odiava la bimba. E invidia e superbia crebbero come le male erbe, cosi che ella non ebbe più pace né giorno né notte".

Ma povera bambina, dai.

Tutto questo struggimento solo perché è più bella di te...

Amen, chi se ne frega!

Esiste la chirurgia plastica, tesoro: se la Pascale a meno di trent'anni ha già più botox addosso di un'ottantenne ci sarà un motivo.

Potresti partecipare a una di quelle trasmissioni di Real Time e pagherebbero tutto loro, se ti preoccupa il lato economico.

Stai tranquilla, non è nulla di irrimediabile!

Che poi, ella non ebbe più pace né giorno né notte...

Non sai che la deplezione di sonno è deleteria per le rughe?

To be continued...

****

Ciao lettrici,
vi prometto che vi rubo solo cinque minuti con questo commento.
Chi mi "conosce" sa che questa raccolta sarcastica è molto lontana da quello che scrivo solitamente, semplicemente perché, lo ammetto, non mi piace scrivere senza pormi, nel mio piccolo, una finalità, uno scopo, che mi dia la sensazione di aver fatto qualcosa di utile.
Quello che mi ha spinta a scrivere questa raccolta è il fatto che, per quanto banale possa sembrare, anche riuscire nell'intento di fare ridere è qualcosa di mirabile, e mi dà veramente tanta soddisfazione strapparvi un sorriso.
Perché ve lo sto dicendo?
Perché ieri sera ho letto un articolo, e mi sentivo quasi in colpa a parlarne in questo contesto, che è ben lontano dalla serietà.
Però ho deciso di parlarne.
Non era uno dei soliti articoli, uno degli articoloni del Corriere o di Repubblica.
Era stato scritto da Valeria, la studentessa italiana morta a Parigi venerdì sera.
Leggerlo mi ha fatto uno strano effetto: non voglio essere retorica o scontata, davvero.
Anche in questo caso, chi mi conosce sa che odio queste cose.
Leggendolo, mi è sembrato di averla di fronte, così determinata e femminista, così intelligente e sicura di ciò in cui crede, come già si intuisce dal titolo: "Allez les filles, au travail!".
Se volete passare a leggerlo anche voi, sotto vi lascio il link.
È un'analisi dell'occupazione femminile in Italia e in Francia, che evidenzia il nostro livello di arretratezza in merito.

Ancora, scusatemi se mi sono permessa di lasciare questo commento, consapevole che il contenuto di questo capitolo è ben lontano da ciò che ho scritto qui.

Grazie mille,
Koira.

http://27esimaora.corriere.it/articolo/donne-figli-lavoroecco-il-pensiero-di-valeria-una-di-noi/?cmpid=SF020103COR

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