Centuries 3

By Little57

208K 11.1K 922

Ho visto l'amore celarsi nei loro sguardi. I sorrisi nascosti e le segrete risate. Un continuo via vai, di ge... More

Capitolo 190
Capitolo 191
Capitolo 192
Capitolo 193
Capitolo 194
Capitolo 195
Capitolo 196
Capitolo 197
Capitolo 198
Capitolo 199
Capitolo 200
Capitolo 201
Capitolo 202
Capitolo 203
Capitolo 204
Capitolo 205
Capitolo 206
Capitolo 207
Capitolo 208
Capitolo 209
Capitolo 211
Capitolo 212
Ultime note autore
Altre Storie

Capitolo 210

7.9K 471 49
By Little57

(A.n ciao a tutte. Notizie per voi bellissime ragazze. Centuries 3 volge al termine, e con esso anche la 'saga' di Centuries. Questo è il terzultimo capitolo, quindi siamo davvero molto vicini alla fine, ho altre notizie per voi, ma ogni cosa a suo tempo e quindi, per ora, aggiungo nient'altro se non un enorme bacio a tutte e un incoraggiamento a votare e commentare. Ciaoo xx)

"Ragazzi mi raccomando, non adescate ragazze dai loschi intenti." si raccomanda Harry giocoso con me al suo fianco che ridacchio, stringendomi di più nelle spalle per il leggero vento che soffia, freddo e pulito, contro i nostri visi, mentre camminiamo al buio per le strade di Winford. Quasi felici e quasi spensierati sotto i cumuli di macerie che compongono ognuno di noi.

Louis e Zayn ridacchiano, Gemma lancia uno sguardo di rimprovero a tutti e tre.

"Harry, non vorrei dire, ma la tua ragazza non mi sembra avere delle intenzioni meno losche di quelle delle ragazze che ci troveremo noi." Zayn schiaccia l'occhiolino voltandosi verso me ed Harry che camminiamo dietro i tre.

"Attento a quel che dici Malik, posso diventare molto più losca ed inquietante se qualcuno come te cerca di alludere alla mia vita sessuale senza il mio permesso." faccio ridere tutti quanti.

"Speriamo che ci sia molto da bere. " Louis si sfrega le mani infreddolite "Almeno potremmo riscaldarci. Vi ricordate l'ultima volta che siamo andati in un pub irlandese con Niall?" ridacchia guardando i suoi amici.

I tre ragazzi si lanciano delle occhiate ambigue e piene di segreti che io e Gemma, non riuscendo a capire, possiamo solo provare ad intuire. Ma bisogna lasciare ben presto l'intuizione da aprte perché ci avviciniamo sempre di più al pub, e non è difficile scorgere la piccola fila di persone che si affretta ad entrare nel posticino.

La via in cui camminiamo è abbastanza buia e umida, non ci sono luci, ad eccezione di quella debole dei lampioni e quella un po' più forte che proviene dalle vetrine del piccolo pub. Vi sono esposti dei vini e dei liquori di vario genere, accompagnati con panini e grappoli d'uva finti che ci fanno ridacchiare alla vista.

"Affrettate il passo stronzetti." ride Louis super eccitato di trovarsi in un posto simile. Penso che l'idea che lo emoziona di più sia quella che si trova in un posto un po' meno grande di quelli in cui va di solito.

Quando entriamo un tepore caldo ci avvolge tutti quanti e i nostri muscoli si rilassano all'istante, scacciando gli ultimi brividi che ancora sono attaccati alla pelle.

"Però.. niente male." nota Gemma che si toglie il cappotto per poterlo appendere all'ingresso del piccolo locale. Per ora pare essere un luogo calmo, ma da quello che posso vedere, dal tipo di frequentanti più che altro, non è difficile intuire che resterà calmo ancora per poco. Nonostante ciò il chacchiericcio generale è sommesso, esattamente in abbinamento con le luci dorate che decorano tutti di uno scintillio quasi magico. Un grosso bancone di legno scuro si appiattisce contro il muro, con una serie di sgabelli molto alti dalla parte dei clienti, che li hanno quasi occupati tutti. Alle spalle dei baristi (due) c'è quella che vorrò definire come 'una grande biblioteca di alcolici'; questo perché la struttura del mobile (anche esso in legno scuro) è molto simile a quella di una libreria piena di scaffali, solo che al posto di contenere libri contiene bottiglie di ogni genere, blu, rosse, trasparenti.. quasi mi affascinano tutti questi colori. Sommando quelle bottiglie a questo posto così piccolo e quasi angusto mi sembra quasi di stare in un posto magico, e forse questa era proprio l'idea che i proprietari volevano dare.

Quando procediamo verso il bancone, rendendoci quindi visibili a tutti i presenti, questi alzano la testa verso di noi con uno sguardo di sorpresa che quasi chiede che cosa ci facciano degli intrusi nel loro piccolo posto magico.

"Non badare a loro.." sussurra Harry all'orecchio mentre Louis e Zayn procedono verso il bancone per poter chiedere un tavolo libero per noi.

"Non ci faccio caso." sorrido cercando di tranquillizzarlo. Avvolge un braccio attorno alla mia vita mentre sistemo la sua camicia nera. "Che cosa abbiamo intenzione di fare ora, Harry?" gli chiedo mentre i due ragazzi richiedono l'aiuto di Gemma per potersi chiarire con il barista.

Mi guarda con la fronte corrugata, ma sembra capire il mio punto.

"Penso che tu mi stia chiedendo che cosa faremo ora che la verità è venuta a galla e ora che non abbiamo nulla che ci possa distrarre da essa, quale il lavoro." sposta alcune ciocche scure dal mio viso.

Annuisco. "Non voglio pensare a quello che è successo negli ultimi tempi, se proprio dobbiamo fare qualcosa allora che sia abbastanza da farmi evadere dalla realtà fino a quando non sarò pronta ad accettarla." sospiro.

I ragazzi si stanno riscaldando, pare che il proprietario non voglia proprio lasciare loro un tavolo.

"Beh.. potremmo tornare in Tailandia, non si sa mai che questa volta non siamo io e te a far tornare la pace tra Payne e Smith." ridacchia e io sorrido.

"Sarebbe bello ritornare là in effetti. Potremmo chiamare tutti i ragazzi questa volta però." Gli suggerisco mentre vedo una coppia di signori abbastanza in là con l'età alzarsi per uscire dal pub. Faccio un cenno con la testa verso il tavolo e prendo la mano di Harry mentre ci dirigiamo nella sua direzione per poterci sedere. I ragazzi continuano a discutere.

"Io ci sto e credo che ne a Grimmy ne agli altri dispiacerà un po' della nostra compagnia. Per quanto riguarda Liam e Sophia dovremmo mettere in atto tutta la furbizia che hanno messo in atto loro per far pace tra noi quando ci hanno portato là con l'inganno." ridacchia.

"Dici che ne hanno ancora per molto?" chiedo ammiccando verso i ragazzi.

"Se qualcuno non mette un freno a Louis è capace di continuare a discutere come un bambino per tutta la sera, quindi si, penso che ne avranno ancora per molto. Vado a prendere da bere." annuncia.

"No.." lo fermo. "Vado io.." gli lascio un bacio sulla guancia prima di alzarmi e lasciarlo al tavolo da solo.

Passo affianco ai ragazzi.. "Ma le sto solo chiedendo un fottuto tavolo!"

"Ragazzo, forse non mi capisci quando ti dico che abbiamo fatto il pieno per stasera! Cercatevi un altro posto!" sbraita il signore oltre il bancone.

Mi appoggio ad esso e sorrido. "Due Cuba Libre." ordino alzando due dita in aria.

Il signore ricambia il sorriso in modo gentile scoccando un'ultima occhiata indignata a Louis e a Zayn prima di darci le spalle per prendere quello che gli serve per preparare i due drink che gli ho richiesto.

Gli occhi dei miei tre amici sono su di me, mi guardano con le orbite vuote visto che i bulbi sono caduti a terra e le loro bocche leggermente spalancate.

"Quando diavolo avete preso quel tavolo?" chiede Gemma indicando il tavolo vicino alla vetrina con tanto di divanetto per farci stare tutti. Harry, seduto comodamente su una delle due poltroncine incorporare, alza le dita in aria e saluta beffardamente i nostri amici sbalorditi.

"Mentre voi facevate tante polemiche. Siete troppo abituati ad avere tutto riservato e bla bla bla.. a questo mondo se vuoi qualcosa devi aspettare che quello che la possiede abbia smesso di usarla." faccio spallucce.

"Ben detto signorina, ben detto!" esclama il barista volgendosi di nuovo a noi.

I tre si allontanano borbottando qualcosa aumentando il nostro divertimento. "Sa che avevo un amico che diceva sempre la stessa cosa?" chiede con occhi vacui e malinconici. "Ah.. il povero Alex." scuote la testa mezza calva mentre versa qualcosa nel contenuto dei bicchieri.

"Alex?" chiedo. "Harvey?" Aggiungo mentre lo guardo alzare di scatto lo sguardo verso di me. Ho sentito spesso zia Terry chiamarlo così, so che ci sono migliaia di persone che si chiamano Alex, e che il barista poteva intenderne una qualunque, ma dalla sua reazione alla nomina del cognome di mio padre, capisco benissimo che parlava proprio di lui. Allora era suo amico.. lo conosceva.

"S-si." sorride, ora più lento nei movimenti. "Non pensavo lo conoscesse.. mi sembra nuova da queste parti." mi sorride.

"Oh, scusi la maleducazione. Io sono Charter." gli porgo la mano. "Charter Harvey, la figlia di Alex."

Uno dei bicchieri che ha in mano gli cade infrangendosi al suolo con un suono così sordo che tutto il bar si volta a guardarlo per un attimo prima di tornare alle sue chiacchere. Il signore guarda la mia mano sospesa a mezz'aria, dagli occhi quasi strabordano lacrime.

"Che mi venga un colpo" sussurra guardandomi meglio ed infocando degli occhiali da vista. "Dio santissimo.. Charter!" esclama facendo il giro del bancone e venendomi ad abbracciare, così all'improvviso.. tanto che un po' mi sorprende. "Tuo padre non faceva che nominarti, e sono fiero di poterti vedere finalmente. Scommetto che quel vecchio lupo di Barcley è riuscito finalmente a trovarti. Che il Signore sia lodato." sorride guardandomi ancora, le mani a coppa sul  mio viso quasi fossi una bambina di otto anni, e non sono sicura che questa cosa mi dispiaccia.

"Va tutto bene qui?" chiede una voce inconfondibilmente roca.

Mi allontano dal signore. "Oh.. Harry." sorrido. "Harry lui è.." guardo il barista che mi fissa con gli occhi lucidi.

"Oh.. eh, Stan io sono Stan." ridacchia.

"Si Harry, lui è Stan, un amico di mio padre, Stan, lui è Harry il mio ragazzo." sorrido mentre i due si scambiano poche occhiate per poi darsi la mano.

"Un vero piacere conoscerti." parla Stan per primo.

"Tutto mio." ripete Harry mettendo un braccio attorno alla mia vita.

Stan ci guarda per un po'.. scuote la testa da una parte all'altra, guardandoci con le guance ora più rosse e gli occhi lucidi quasi quanto la sua pelatina che riflette la luce dorata.

"Per bacco, che mi venga un colpo, che mi venga un colpo.." continua a ripetere.. "Sia lodato il Signore" ripete. "Fred, Fred!" urla di più "fai due Cuba Libre, no anzi cinque, per il tavolo 13 e un giro di brandy per tutti quanti, Fred! Che mi venga un colpo,  Fred!" urla facendoci ridere.

"Prego ragazzi prego.. andate pure a sedere e non esitate a chiedere, di qualsiasi cosa voi abbiate bisogno. Che mi venga un colpo, che mi venga un colpo, sia lodato il Signore!" scuote la testa mentre io ed Harry, intontiti, ci dirigiamo di nuovo verso il nostro tavolo.

"Non ho parole." ridacchia.. "Ci mancava che si mettesse a recitare il rosario." ride avvicinandomi di più a lui. "Meno male che non ha detto a nessuno chi sei.."

"Signori!" urla Stan una volta dietro il bancone, di nuovo. "Sapete chi è quella bellissima ragazza dai capelli neri? è la figlia di Alexander! La figlia di Alex, Barcley l'ha trovata finalmente!" e giù tutti ad urlare e sospirare.. tutti a guardarmi, come se mi avessero atteso da molto, i volti dei più anziani si illuminano a guardarmi.

Posso giurare di sentire Stan in lontananza che.. "Che mi venga un colpo, che mi venga un colpo.. sia lodato il Signore."

Continue Reading

You'll Also Like

53.7K 2.1K 31
Where... Blanca e Matias hanno un trascorso insieme. Tre anni non possono essere cancellati nel nulla, eppure loro sembrano capaci di farlo. Una vaca...
103K 3K 72
perché ho gli occhi molto più cechi del cuore e non sono mai riuscita a vederci amore... rebecca chiesa, sorella di federico chiesa, affronta la sua...
37.5K 2.3K 21
Se non è amore, dimmelo tu, cos'è?
12.6M 435K 111
Caroline Night è una ragazza che deve lavorare per sistemare i danni del padre ormai scomparso da anni. Per colpa di un vecchio patto tra la sua fam...