TANTA VOGLIA DI LEI

By MarioLiverano

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E se fosse possibile tornare indietro nel tempo per rivivere i giorni del primo innamoramento? Lo sforz... More

Corro...Corro...
L' INSONNIA
MILANO
LA SCELTA GIUSTA
LA "ZANZARA"
" TI VUOI METTERE CON ME?"
San Rocco. La Festa!
LA PRIMA ESPERIENZA "HARD"!
IL POSTO GIUSTO
L' ILLUMINAZIONE
LA TRASFORMAZIONE
" SONO GIANNI"
"Le Ore..."
Geremia
LA DEDICA
RADIO STUDIO ALPHA
SCIOPERO
IL FILONE
IL RITARDO
TANTA VOGLIA DI LEI
TUTTO IN GIOCO
NINO
INSIEME
ASSEMBLEA
MAMMA

A CASTELLANETA...

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By MarioLiverano

La tensione per ciò che mi aspetta aumenta ad ogni minuto che passa.

E' ora di smetterla. Anche di indossare questa canottiera dato che non sono più un bambino, tutto deve mutare: nella mentalità, nel mio modo di essere o di pormi di fronte al mondo intero. Sono un ragazzo ormai, la scuola superiore... ne è la prova!

Il mio allenamento mentale di autostima viene interrotto dal telefono che squilla.

<< A quest'ora>>?

L' orario è abbastanza insolito per ricevere una chiamata, rispondo irritato.

«Mi stai sulla punta dello stomaco, stai attento che presto ti riempio di mazzate e... vedi come ti lascio morto per strada!».

Rriattacca senza concedermi neanche il tempo di replicare.

La voce maschile, anche se un po' afona, non sembra essere pronunciata un adulto,e.. mi è parsa abbastanza familiare. Non sono riuscito a capire di chi fosse, sicuramente ha usato un fazzoletto per coprire la cornetta, mhà! Ora non ho il tempo di pensare a questo stupido scherzo e poi io non ho nemici, avrà sbagliato numero.

Mi affaccio dal balcone per controllare se Lino dall'altra parte della strada è già pronto.

Pronto a ripetere ancora una volta la sua performance in una scuola superiore, proprio come è accaduto l'anno scorso allo scientifico di Taranto. E' convinto di non dover più provare forti emozioni, sa già cosa lo aspetta. L'altra sera ne parlavamo con in mano un bel pezzo di focaccia al pomodoro fresco e olive verdi appena sfornata dalla cucina di mia madre. Mi sembrava convinto della sua nuova scelta. Dopo la sonora bocciatura incassata adesso è indiscutibile che il Perrone sia più alla sua portata, secondo le sue informazioni si studia di meno del liceo in città e la promozione arriverà facilmente. Azzannavo la focaccia come se fossi digiuno da mesi e acconsentivo a tutto quello che diceva, pensavo, però, che questa decisione l'ha presa solo per frequentare il mio stesso istituto.

Ne sono certo perché...

perché mi vuole bene.

Noi due siamo uniti da un forte legame affettivo sin dai tempi del catechismo! Io e lui siamo stati fedeli chierichetti e in chiesa mi aiutava a superare l'apprensione di servire la messa con don Leonardo. Quel vecchio prete non ti permetteva di sbagliare, pena ceffoni tirati al rovescio con il dorso della mano! Aveva uno sguardo burbero che mi intimoriva, ricordo che quando arrivava il momento di porgere le ampolline dell'acqua e del vino sull'altare tremavo come una foglia, cosi forte che nel silenzio generale, mentre si pentivano tutti, echeggiava solo il tintinnio dei vetri che sbattevano fra di loro.

«Non lo guardare in faccia, immagina di stare con Raffaella Carrà mentre balla il Tuca Tuca»,

mi bisbigliava sorridendo e muovendo il bacino.

Lino tuttora mi incoraggia in ogni situazione che mi turba, quando la mia fragilità è pronta a sprigionare un pianto sordo inventa ogni tipo di battuta come un comico di "Non Stop" e mi rilassa eliminando ogni mia titubanza. Nel bene e nel male è più di un fratello per me, è un vero amico.

Nulla, fuori lungo la via ancora nessun segno di attività e sul corso principale una calma regna serena nel paese del Sud più bello del mondo. Adoro questo momento.

«L'ooooov fresck wagneeeeeè!».

Intanto nel silenzio mi godo la voce di Benedetta, un'anziana signora che ogni mattina gira fra le strade principali con un paniere colmo richiamando con grazia l'attenzione come in un paese arabo quando arriva l'ora della preghiera da rivolgere verso la Mecca. È una morbida nenia, un canto di sirena che mi spinge a chiudere gli occhi lentamente mentre gusto l'atmosfera da "Mille e una notte". Vende le sue uova in questo modo, cantando. Inizia la sua opera molto presto per consentire a tutte le mamme di acquistarle ancora calde per cosi preparare una deliziosa rosata ai figli, lo zabaione che ti carica di energia. Mia madre ha inventato una ricetta tutta sua, me lo propone leggermente alcolico, due torli sbattuti con molto zucchero e alla fine ci aggiunge un goccio di San Marzano rendendolo unico, gustoso ma... eccezionalmente calorico!

La salumeria di fronte casa ha alzato la serranda da almeno un'ora, "Rigoletto" attende il treruote di Chelino, il ragazzo del pane arriverà da un momento all'altro per scaricare diversi tipi di panini che saranno imbottiti con anticipo dal curvo proprietario per evitare la fila degli scolari quando affolleranno il negozio contemporaneamente.

Quello all'olio con mortadella appena tagliata è il più richiesto, mmmm.... inizio a sentirne già il profumo...

Un vecchio calesse ancora trainato da un cavallo in piena forma si impone con il suo ritmo sulla strada priva di macchine con rumore di zoccoli che spargono musica e un signore che passa barcollando con una birra in mano mi fa insinuare il dubbio che solo ora stia ritornando a casa dopo aver passato la notte in giro per i bar del paese che chiudono tardi e aprono molto presto. Semmai un giorno iniziassi a dipingere tutto questo lo racchiuderò su una tela.

Rientro per affacciarmi nelle scale che conducono su:

«Ma' sto andando».

Alzo la voce, lei è in terrazza a stendere i pantaloni "della campagna" da dove mio padre ritorna ogni santo giorno inzuppato di gasolio per via dei lavori di manutenzione al trattore. Bagna i bulloni nel secchio di nafta agricola prima di stringerli all'aratro, ci infila anche la mano, spesso lo fa affondandoci metà braccio e continua a lavorare con disinvoltura, il suo olfatto si è assuefatto all'odore terribile e non si rende conto della puzza che gli rimane addosso è così dominante da impregnare casa e ogni oggetto che sfiora.

Così Mamma è costantemente impegnata nell'opera di disinfestazione pulendo tutto ciò che tocca o indossa suo marito, per questo trascorre ore sul terrazzo a stendere o ritirare i suoi panni.

«Comportati bene e non ti far conoscere anche a Castellaneta!».

La capisco appena per via della molletta fra i denti.

La madre deve fare la madre, l' antica frase di rito appena pronunciata la rassicura, avverte la sensazione che il suo dovere di genitore, stamattina, lo abbia compiuto in pieno!

E io m'intenerisco, in fondo che dire ad un figlio che inizia una nuova avventura in un paese diverso?

Scendo giù come una cavalletta saltando tre gradini per volta e attendo al portone il mio amico che sta arrivando con una calma da invidia. E' soddisfatto stamattina sembra essere una rockstar anni '60 da poco incidentata! Osservandolo bene sono certo che ha perso un'ora soltanto per aggiustarsi il ciuffo di capelli, a volte esagera per davvero, stamattina quello di Bobby Solo a confronto è solo un pelo arruffato.

La gamba è ancora ingessata, sul bianco le tante firme di amici e nel centro spicca un piccolo fallo. Lo ha disegnato Vito Parrucchiere cogliendolo di sorpresa e vano è stato il tentativo di mascherarlo racchiudendolo in un cuore: il risultato ottenuto è stato ancora più disastroso! Finalmente domani ha l'ultimo controllo in ospedale, se tutta va bene finalmente lo taglieranno e tornerà a essere un ragazzo normale.

Tuttavia grazie alla sua immobilità  ho da poco fatto un salto a Castellaneta, a passaggi ,con Franco.

Lino, bloccato dall'infermità, mi aveva chiesto il favore di tranquillizzare Anita dicendole di pazientare ancora per poco tempo visto che si sarebbero incontrati molto presto. Ma per lui brutte notizie! Non solo non l'abbiamo trovata ma, domandando in giro, abbiamo capito che nessuna ragazza di nome Anita vive a Castellaneta. Al ritorno burlandolo con il chiaro intento di alleggerire la sua pena gli ho ricordato che quella sera di festa c'è stata solo un'apparizione stile Cenerentola e la bella ragazza invece di abbandonare la scarpetta, come suo ricordo ha lasciato il conto da pagare: due buste di noccioline, sei panzerotti, quattro oransoda e due chinotti, quasi cinquemila lire! Io non mi stupirei se quella maligna insieme alla sua spaventosa amica si chiamasse invece Filomena, residente a Locorotondo.

Però quella sera, mentre indagavamo, ho sfruttato l'occasione per conoscere più a fondo il paese dell'istituto dove circolerò per i prossimi cinque anni.

Che bella Castellaneta!

Il paese dei "due cuori",

dove gli abitanti amano due persone contemporaneamente,

dove le ragazze sono così belle e disinibite nell'abbigliamento che...

che ti assale addosso la sensazione di vivere ancora il mese di agosto.

Lì dove il corso si estende per oltre un chilometro,

così lungo che lo struscio serale dura solo un'andata e un ritorno,

dove una villa comunale al centro ti fa pensare di passeggiare in un paese del Nord,

dove la gente pare essere felice come durante la festa di San Rocco,

dove qualsiasi momento è sempre un occasione per vivere in pieno la tua vita.

Sì, a Castellaneta tutti son più felici.






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