10 storie per Hermione e Fred

Door LadySissy

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Dal capitolo 1: "Non avrebbe mai e poi mai alzato lo sguardo, ma si costrinse a farlo. Da dentro lo scomparti... Meer

Storia del treno e del nuovo mondo
Storia dei duelli e degli specchi rivelatori
Storia delle Mappe Malandrine e dei Tiri Vispi
Storia della Coppa e della Pozione Invecchiante
Storia delle Grandi Pulizie e della Palude Portatile
Storia del Filtro d'Amore e del Compleanno sfortunato
Storia della Radio e della Battaglia
Storia del Burlone e della Studentessa di Hogwarts
Storia del Compleanno di Molly e degli Insoliti Regali

Storia dell'addio alla Tana e dell'ultima grande festa

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Door LadySissy

25 luglio 1997


In tutti gli anni che aveva trascorso, con tutte le avventure che gli era capitato di vivere, non aveva mai avuto tanta paura. Non c'era niente che l'avesse paralizzato dal terrore maggiormente che vedere il suo gemello George, che, più di un fratello, considerava una parte di sé, sdraiato sul divano e con il volto per metà coperto di sangue. La ferita all'orecchio, ad un primo sguardo, era talmente orrenda che Fred si era chiesto se, per caso, la Maledizione non gli fosse arrivata al cervello. Fortunatamente, i suoi peggiori timori non avevano avuto riscontro. Molly aveva ripulito le ferite di George, e, per quanto il foro che faceva bella mostra di sé dove prima c'era l'orecchio destro fosse impressionante, e per quanto la fasciatura sulla testa facesse sembrare preoccupante il suo infortunio, non c'erano state altre conseguenze. Ora il suo gemello, dopo aver bevuto una Pozione Rilassante, dormiva beatamente in uno dei due letti di quella che, un tempo, era stata la loro vecchia camera.


Da quando avevano lasciato la scuola, loro due vivevano soli, nell'appartamento sopra il negozio, ma per quella settimana avevano dovuto chiudere, per via della concomitanza di due impegni: l'operazione dell'Ordine della Fenice che si era conclusa quella notte ed il matrimonio del loro fratello più grande, Bill, che sarebbe stato celebrato di lì a pochi giorni. Era così che tutta la famiglia Weasley (tranne Percy) si era nuovamente riunita sotto lo stesso tetto, proprio come ai vecchi tempi. Fred provò ad immaginare come sarebbe stato un simile momento in tempo di pace.


Di sicuro nemmeno un plotone di Mangiamorte avrebbe fatto desistere sua madre Molly dall'organizzare un matrimonio in piena regola, anche con una guerra in corso. Tuttavia, ogni più piccolo preparativo, dalla scelta degli abiti alle prove del catering fino alla scelta della band, era stato fatto in fretta, con la paura di essere scoperti in ogni momento e quasi una sorta di vergogna. Se ci fosse stata la pace, lui e George si sarebbero dati da fare molto di più per mettere i bastoni tra le ruote ad una instancabile Molly ed a una nevrastenica Fleur. Le presenti circostanze, invece, li avevano spinti ad unirsi in una sorta di abbraccio metaforico, come se tutti quanti fossero consapevoli che ben presto, tra di loro, ci sarebbero state delle separazioni.



Quanto a lui, non aveva dubbi su quale addio- arrivederci, doveva pensare arrivederci - avrebbe dovuto affrontare. Hermione gli aveva spiegato tutto, subito dopo il funerale di Silente. In quel giorno, uno dei più tristi della vita di entrambi, nel corso del quale avevano dovuto dire addio all'amatissimo Preside, che da molti degli studenti era considerato un punto di riferimento, lei gli aveva rivelato che Harry era stato investito da Silente di alcuni compiti importantissimi, che avrebbe potuto svolgere soltanto nella più assoluta clandestinità, per non farsi trovare da Voldemort. Aveva anche aggiunto – e lì il cuore di Fred si era fermato per un attimo – che lei e Ron, da sempre fidate spalle di Harry, non avrebbero mai voluto né potuto partire soli. Anche nel dolore, nella rabbia e nella confusione che avevano fatto seguito a questa confessione, Fred aveva compreso la scelta di Hermione. Loro erano, di fatto, tre fratelli, e come tali avrebbero continuato a comportarsi, fino alla fine di quella maledetta guerra, e, se fosse stato loro consentito, anche oltre.


Non riuscendo a dormire, il ragazzo si mise a ripensare ai molti momenti della sua relazione con Hermione, che, per quanto breve, era diventata subito molto intensa. Rigirandosi tra le mani quello che sembrava un comune galeone, fantasticò a lungo sui momenti passati con lei durante l'estate alla Tana. Il resto della famiglia Weasley aveva intuito il loro legame e, senza particolari domande, lo aveva accettato. Solo Molly, che aveva avvertito la tensione tra Hermione e Ron durante l'anno precedente, era rimasta inizialmente un po' interdetta, ma ben presto aveva cambiato idea e, in contrasto con il suo atteggiamento solitamente un po' invadente, aveva lasciato ai due la loro privacy.
Fred conosceva il perché di quell'atteggiamento: sua madre sperava che lui sarebbe stato la chiave tramite la quale Hermione (e quindi anche Harry e Ron) avrebbe deciso di non lasciare la Tana. Molte volte anche lui si era illuso in tal senso, ma conosceva troppo bene Hermione per sperare che avrebbe cambiato idea.


D'un tratto, il galeone che teneva tra le mani, stregato dall'Incanto Proteus, si illuminò. La scritta sul bordo riportava: "Se non dormi, scendi un attimo in cucina, per favore." Fred sorrise.


Hermione era seduta a piedi incrociati su una sedia, in pigiama, reggendo tra le mani quella che sembrava una tisana calda, non proprio adeguata alla stagione.

"Anche tu sei ancora scosso per stasera, vero?" furono le sue prime parole.

"Già. Mi dispiace molto per Malocchio...e mi sono spaventato da morire per George. Ho davvero creduto che le sue ferite fossero molto peggiori."

"Non ho mai avuto un fratello" rispose Hermione scuotendo la testa "ma il pensiero che possa succedere qualcosa ad Harry o a Ron... anche se temo sia inevitabile" continuò, guardando il pavimento.

"Ehi, Hermione! Guardami." ribatté Fred con sollecitudine. "Non vi succederà niente. Siete forti, siete i più bravi. Harry è eccezionale, due anni fa mi ha insegnato tutti i principali incantesimi di Difesa, ti ricordi? Ron non è sempre il più brillante del gruppo, ma è un amico leale, ed ha coraggio. E tu... beh, hai salvato la pelle ad entrambi in più di un'occasione. E poi, stai con me. Quindi sei la migliore, no?" concluse ridendo.

"Come puoi essere sempre così...leggero? La vostra famiglia è in costante pericolo!" "Già. Però è anche vero che essere sempre preoccupata ed agitata non ti salverà da quello di brutto che sta per succedere. Sai come sono fatto, no? Bisogna ridere anche nei momenti peggiori!"

"Non so come farei senza di te" concluse Hermione gettandogli le braccia al collo.

"Sì, sì, lo so, sono indispensabile."

"Ma la smetti? Sempre così modesto, eh!" esclamò la ragazza, scoppiando a ridere. Fred l'aveva fatto di nuovo: l'aveva fatta sorridere nel momento meno indicato.


31 luglio 1997


"Hermione, che cosa stai facendo? Sembra che in camera tua sia appena passato un tornado! Non è da te essere così disordinata" fu il commento di Ron, che si buttò a peso morto sul letto della ragazza, come se si fosse appena cimentato in una fatica improba.
"Io oggi non ho proprio voglia di far nulla che non sia evitare mia madre e la futura sposa...sono una peggio dell'altra!"


"Già, a chi lo dici" fece una voce alle loro spalle.
Dietro a Ron ed Hermione, Harry, il festeggiato del giorno, sorrideva, anche se la ragazza riusciva a vedere i suoi occhi tristi. Hermione sapeva che, fosse dipeso da Harry, lui sarebbe partito l'indomani, al termine del suo compleanno. Era ormai maggiorenne ed avrebbe potuto farlo. Tuttavia, la famiglia Weasley (Molly in particolare) sarebbe rimasta molto male se avesse disertato il matrimonio, ed il ragazzo aveva dovuto fare buon viso a cattivo gioco.
"Comunque, anche a me piacerebbe molto sapere quello che stai facendo, Hermione. Non hai ancora trovato il vestito per domani?" disse ridacchiando.

"Quella borsetta è minuscola" buttò lì Ron, indicando una candida pochette di perline. "Come fate voi ragazze ad usare accessori tanto scomodi?"

"Se sei invidioso e vuoi sfoggiarla tu, accomodati, Ronald" ribatté Hermione divertita. "Dai, ragazzi, lasciatemi un po' di tempo! Un quarto d'ora e sarò fuori in giardino con voi, promesso!"

Harry e Ron, pensando di disturbare qualche delicata faccenda femminile, salutarono l'amica ed uscirono dalla stanza.


Hermione aspettò che i due se ne fossero andati e sospirò. Era la donna del Trio, sapeva che, presto o tardi, avrebbe dovuto occuparsi lei dei bagagli. L'idea le era venuta ripensando ad una cena in famiglia della scorsa estate. La compagna di suo cugino stava per partorire, e, durante quella serata, la madre di Hermione le aveva ripetuto più volte: "Sai, Cynthia, dovresti proprio iniziare a preparare la borsa per l'ospedale! Il momento può capitare all'improvviso! Non si può mai sapere!"

Era ripensando a quelle parole che Hermione si era resa conto che no, non si poteva mai sapere. Harry e Ron pensavano semplicemente di partire in un giorno prestabilito come se avessero dovuto prendere l'Espresso per Hogwarts, ma i Mangiamorte avrebbero potuto venirli a cercare in qualsiasi momento, e loro tre, per non mettere in pericolo tutti gli altri, sarebbero dovuti sparire.


Prese in mano la pochette di perline, sulla quale aveva effettuato un potente incantesimo. All'interno, miniaturizzati, c'erano libri, viveri, indumenti per tre e la tenda da campeggio che avevano utilizzato per andare a vedere la Coppa del Mondo. Fortunatamente vi era ancora molto spazio. Hermione si mise a rovistare tra i cassetti, alla ricerca di qualsiasi cosa le sarebbe potuta essere utile. Mentre apriva il terzo cassetto, si trovò davanti a qualcosa che non lo apparteneva. Accatastati alla rinfusa, c'erano Pasticche Vomitose, Pasticcetti Svenevoli, Fondenti Febbricitanti ed un'altra grande quantità di Merendine Marinare e di Tiri Vispi Weasley non meglio identificati.

La prima reazione della ragazza fu di esasperazione. "Fred lascia sempre in giro la sua roba, persino in camera mia!" si disse sconsolata. Poi, come in preda ad un impulso che non riusciva a controllare, iniziò a disporre tutto, ordinatamente, nella pochette. Pasticche, pasticcetti, fondenti, mou, bacchette finte e filtri d'amore volarono dal cassetto alla borsetta, accompagnati da tanti colpi di bacchetta regolari. Hermione non si rese conto, sulle prime, del tremito della sua mano, né dei suoi occhi lucidi, ma, pochi minuti dopo, esplose in un pianto incontrollato.


Non riusciva più a trattenere dentro di sé tutti i sentimenti che provava. Piangeva per Fred, ovviamente, perché non sapeva se e quando l'avrebbe rivisto. Piangeva perché, per proteggere i suoi genitori, aveva dovuto spedirli in Australia. In quel momento, però, stava versando lacrime soprattutto per se stessa, perché quei piccoli oggetti le ricordavano un universo ormai perduto, un mondo fatato e confortevole in cui l'unica preoccupazione erano compiti e punizioni scolastiche.
In pochi mesi, la vita adulta l'aveva investita con tutta la sua crudeltà, ed ogni mattino si svegliava chiedendosi che cos'altro le avrebbe potuto riservare il destino.


1 agosto 1997


"George! Non ti distrarre! Non mollare quel tendone!" esclamò Arthur Weasley dall'altra parte del campo. George Weasley, tenendo in alto con la bacchetta un'estremità di quello che sembrava essere un grande tendone bianco da campeggio, avrebbe di gran lunga preferito ritrovarsi ancora a letto, ma obbedì alla richiesta del padre e finì di aiutarlo a montare. Non appena ebbe finito, fece l'occhiolino a Fred, che, all'interno del tendone, stava iniziando a disporre le sedie.

"Ti pare possibile tutto questo lavoro per un semplice matrimonio?!?" disse Fred, interpretando i pensieri di entrambi.

"Ah, non me lo dire" replicò George. "Dipendesse da me, io prenderei per mano la mia futura moglie così com'è, bloccherei un prete per strada e gli direi: amico, dammi la benedizione, che ho un centinaio di amici che mi aspettano per la festa!"

I due risero.

"Ancora a perdere tempo, voi due?" li rimbrottò Molly Weasley, tutta pizzi e volant, già con un fazzolettino in mano.

"Maaaamma" si lamentò Fred. "Sgobbiamo da più di un'ora!" Le parole, però, gli morirono in gola.
In lontananza, infatti, aveva scorto la sua ragazza, che era vestita in modo completamente diverso rispetto alle sue tenute abituali. L'abito pervinca le scendeva, aderente, fino al ginocchio; la giacchetta bianca era abbinata alla borsetta ed alle scarpe con il tacco; i suoi capelli, raccolti di lato in un'acconciatura elegante, avevano perso (probabilmente per poche ore) l'abituale tendenza al crespo.

Hermione camminò sui tacchi fino ad arrivare di fronte ai gemelli e, rivoltasi a Fred, disse: "Sei stato bravissimo! È davvero il luogo ideale per un ricevimento."

"Oh, grazie" rispose il gemello stringendosi nelle spalle. "Sai... sei davvero splendida vestita e pettinata così."

"Grazie" rispose Hermione arrossendo violentemente. "Beh...anche tu!"

"Ma se io ho riciclato uno dei vestiti che uso al negozio!"

"Appunto" rise Hermione. "Ultimamente sei sempre così elegante!"

"Herr-mioni" disse una voce stupefatta alle loro spalle "sei proprio tu?"


I due ragazzi si voltarono e si trovarono davanti Viktor Krum, Cercatore di Quidditch di fama mondiale e vecchia fiamma di Hermione.

"Viktor!" esclamò la ragazza, sinceramente contenta di rivederlo. "Da quanto non ci sentiamo! Come stai?!?"

"Bene, molto bene. Tu? Come stare tu?" rispose Krum.
Fred, rimasto dietro ad Hermione, notò con un certo, involontario fastidio come il ragazzo stesse tranquillamente radiografando la sua fidanzata.
"Oh, io bene" rispose lei, ed iniziò a raccontarle tutte le novità.

Fred si rimise a sistemare le sedie, pensieroso. Non era proprio il caso di fare la parte del fidanzato geloso, si disse. Non era da lui, e non voleva affatto rendersi ridicolo. Ad un certo punto, però, una frase di Krum attirò la sua attenzione. "Herr-mioni, non sei accompagnata? Vuoi prendere posto vicino a me?"

Fred alzò di scatto lo sguardo, solo per vedere il bulgaro che aveva messo una mano sulla spalla della sua ragazza e le sorrideva allusivo. Questo era decisamente troppo! Che diavolo pensava di fare, quel campione sportivo seduttore di fanciulle?

Si avvicinò ai due a passo di marcia e, prima che Hermione potesse rispondere, si intromise tendendo la mano a Krum, come se fosse passato di lì per caso solo in quel momento: "Ciao, io non mi sono presentato, sono Fred, il ragazzo di Hermione!"
A giudicare dalla faccia delusa che il bulgaro aveva tentato di dissimulare, il suo intervento era stato necessario.
"Herr-mioni!" si voltò infatti verso la ragazza, con un tono di falsa (e frustrata) allegria. "Non sapevo che fossi impegnata" aggiunse.

"Ehm...già" disse Hermione, scrutando Fred un po' preoccupata, come temendo un'insolita sfuriata. "Lui è il mio ragazzo. Puoi comunque sederti vicino a noi, se sei solo."

"Oh, non ti preoccupare, vado un attimo a salutare lo sposo" rispose Krum, e, con un ultimo saluto, si avviò in direzione di Bill, che era appena entrato.

Hermione guardò Fred e scoppiò a ridere. "Che c'è di così divertente?" chiese il ragazzo con un tono stizzito che non gli apparteneva.

"Uh uh! Qualcuno è geloso!" lo sbeffeggiò Hermione.

"Ti fa ridere?!? E poi, dei due, sarei sempre io quello che ride senza motivo, eh??" replicò Fred, tornando nuovamente a sorridere.

"Ti dirò" gli disse la ragazza "oggi mi sento insolitamente... leggera."



Parecchie ore dopo, Hermione non poteva far altro che meravigliarsi, ancora una volta, dell'incredibile sensazione di spensieratezza che l'aveva accompagnata tutto il giorno. Al termine di una lunga celebrazione, Bill e Fleur si erano dichiarati amore eterno, con grande commozione da parte dei genitori ed un'ovazione degli amici. Aveva fatto seguito un lunghissimo pranzo e, ora che erano calate le luci della sera e la torta era stata tagliata, una festa danzante. Di ora in ora, invece che calare, i festeggiamenti erano sembrati quasi aumentare.

Seduta al suo tavolo, accanto a Ginny, che chiacchierava con Luna riguardo a qualche stramba creatura vista nel giardino, aveva un'ottima visuale di quasi tutti i partecipanti.

In un tavolo nell'angolo, Charlie Weasley, il secondogenito di famiglia e testimone dello sposo, con una camicia azzurra slacciata e macchiata di quella che sembrava Burrobirra, stava intonando con Hagrid una vecchia canzone. Entrambi erano molto rossi e ridevano troppo.

In un altro tavolo più vicino, George, Ron ed il signor Weasley stavano parlando con un uomo dall'aria stravagante che riconobbe come il padre di Luna.

Viktor Krum stava danzando con una ragazza bionda molto graziosa (forse una parente di Fleur), e Molly aveva accettato l'invito a ballare del padre di Fleur. Al centro della pista, i due sposi seguitavano la loro danza.

L'unico che non sembrava divertirsi era Harry, che, in incognito (trasfigurato nell'aspetto di un anonimo cugino dai capelli rossi), parlava in un angolo con un anziano signore.


Hermione capì, d'un tratto, guardando l'amico, il perché di quella voglia di festa che pervadeva tutti quanti, lei compresa. Si era ormai in guerra, e quello che stavano vivendo aveva tutta l'aria di essere l'ultimo giorno felice prima di un lungo calvario. Harry, però, che si sentiva l'ago della bilancia di questo tremendo conflitto, probabilmente non stava facendo altro che guardare gli invitati e chiedersi quanti, di lì a breve, sarebbero morti per lui.

Cercando di scacciare quel pensiero cupo, Hermione tentò nuovamente di individuare Fred. Era sparito, con la scusa di prendere da bere, da un po' troppo tempo.


Tutt'a un tratto, però, il galeone incantato che teneva in una piccola tasca del vestito si illuminò. Hermione lo prese in mano. La scritta a lato recitava: "Vieni nella parte del giardino dov'è il gazebo".

La ragazza salutò le amiche e si incamminò, dubbiosa, verso il luogo che Fred le aveva indicato. Perché mai si era allontanato?

Quando arrivò in vista del gazebo di legno bianco circondato da fiori che delimitava il confine meridionale della Tana, non si meravigliò di non vedere il ragazzo. "Di sicuro si sarà nascosto da qualche parte per farmi uno scherzo" si disse.

All'improvviso, però, quella che sembrava una stella cadente tracciò una linea nel cielo. Invece di arrestarsi, esplose con un secco BUM. Fu allora che Hermione riconobbe una delle leggendarie Fontane Weasley, seguita a ruota da una serie di altri fuochi d'artificio. Hermione sentiva, in lontananza, le esclamazioni di stupore degli invitati, i quali di certo stavano pensando ad una sorpresa per gli sposi; era sicura che c'entrasse Fred, ma... dov'era?

Ad un certo punto la ragazza vide quello che aveva tutta l'aria di essere un petardo puntare dritto verso la sua pancia. Stava per estrarre la sua bacchetta, quando esso si fermò di fronte a lei, scoppiando e formando la scritta rossa: "Torna presto, Hermione". La ragazza, stupefatta, vide, dietro la scritta, Fred, che era appena uscito dal suo nascondiglio.

"Ma... questo cos'era?" chiese, incerta.

"Come, cos'era? Un addio scoppiettante, no? Che altro ti saresti aspettata da me?" rispose il ragazzo, con un tono fintamente offeso.

"Oh Dio, Fred, grazie" rispose Hermione abbracciandolo. Per quanto la trovata del ragazzo fosse stata meravigliosa e l'avesse fatta ridere, in quel momento avrebbe solo voluto piangere.

"Ti amo, Hermione" disse Fred semplicemente.

"Anche io ti amo, Fred. E ti prometto che tornerò presto."



Quell'ultimo giorno di festa stava per concludersi. Non più di un'ora dopo, infatti, il Ministero sarebbe caduto e Voldemort sarebbe salito al potere.



NOTA AUTORE: Carissimi lettori, ecco a voi il settimo capitolo, ispirato alle vicende della prima parte del settimo libro. Questa volta ho voluto dare un po' più spazio all'introspezione: il sentimento tra i due protagonisti è cresciuto ed essi sono alla vigilia di una guerra e di una separazione. Inoltre, ho voluto rendere giustizia a Fred, il cui attaccamento per George viene messo alla prova, e ad Hermione, che sta per affrontare un importantissimo cambiamento e tanti gravi pericoli, e, per questo motivo, si sente in balìa del destino. Il matrimonio di Bill e Fleur è un momento che mi è piaciuto anche nel libro, proprio perché è l'ultimo giorno di serenità prima della guerra, così ho voluto inserirlo.

Le vostri voti mi incoraggiano ed i vostri commenti mi entusiasmano, quindi grazie, grazie, grazie! Se non avete ancora espresso un vostro parere sulla storia, non è mai troppo tardi per farsi avanti! A presto :-)


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