Take my Heart with you

By RosaDiDiamanti

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COMPLETO "Sai amare quando sei in grado di perdonare" Appena trasferita da Washington a NewYork per il lavoro... More

Take my Heart with you
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1. Nuova casa, nuova vita, nuova scuola✔️
2. Una vendetta amara✔️
3. Non c'è uno senza due ✔️
4. La sfortuna non mi abbandona mai
5. Tutto può cambiare
6. Una lezione di ginnastica utile
ALCUNI PERSONAGGI
7. Ora si che sei nei guai Demon
8. Nuovi incontri
9. Scoperta di un lato premuroso inaspettato
10. Secondi fini dietro a tutto
11. Non giocare con la persona sbagliata
12. Momenti unici
13. A casa di Layla
15. Un pranzo insolito
16. Piccola rivincita
17. Compromesso
18. Eventi inaspettati
19. Vedere le cose da un'altra prospettiva
20. Incontri bizzarri
21. Momento di debolezza
22. Cena a casa Schwartz
23. Sfilata
24. Contesa
25. Gelosia
26. Incomprensione
27. Imprevisti
28. Piccoli passi avanti
29. Notizia viaggio
30. Una sorpresa scioccante
31. Un provocatore tremendo
32. Altruismo
33. Rivelazione interessante
34. Amici particolari
35. Ritorno a casa
36. Confusione
37. La realtà dei fatti
38. Non smetti dì sbalordirmi
39. Le sorprese non finiscono mai
40. Difficoltà
41. Regali
42. Inizio riprese
43. Non ti credo
44. Incertezze
45. Parole importanti
46. Falsità
47. Nuove esperienze
48. Il fato
Trama secondo libro
Secondo libro
2M di visulaizzazioni
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GRAZIE
AMORE ARMATO/NUOVO LIBRO

14. Contratto

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By RosaDiDiamanti

Sono in camera mia da tutto il pomeriggio. Avrei dovuto studiare e fare i compiti, invece sono stata tutto il tempo sdraiata sul letto con gli occhi aperti a riflettere su quello che ho accettato oggi.

"Fare un film assieme a Demon...ma come mi è saltato in mente di dirgli di si? Cosa dico a mamma e papà?".

«LALYA È PRONTA LA CENA!!» mi urla mia mamma dal piano di sotto. Mi alzo dal letto e prendo in mano il cellulare per vedere che ore sono.

Sono le dieci e mezza passate e io non mi sono nemmeno resa conto del tempo che è passato.

Scendo le scale e vado in cucina. Prima di entrare sento un profumino invitante provenire dal forno. Mi avvicino e vedo una teglia con dentro il pollo arrosto contornato con le patate. "Altro che fame mi sta venendo".

Vado a tavola e mi siedo al mio posto in silenzio.

«Layla com'è andata oggi a scuola?» mi domanda mio papà abbassando il giornale che leggeva sul tavolo per concentrarsi su di me.

Non riesco a trattenermi e tutto d'un fiato dico «Ho accettato di fare il film con Demon».

I miei genitori mi guardano e in cucina regna il silenzio assoluto che viene interrotto da mamma «Congratulazioni tesoro! Sono fiera di te e delle tue scelte! Qualsiasi cosa sappi che io e papà ti sosterremo sempre!». "Non si può proprio definire scelta quello che ho fatto".

«Tesoro ci hai dato proprio una bella notizia» dice mio padre sorridendo.

"Meno male loro l'hanno presa bene, a differenza mia".

Dopo essermi subita tutti i discorsi dei miei, salgo in camera e vado a dormire senza nemmeno mettermi il pigiama. Voglio finire questo giorno il prima possibile per poi incominciarne uno nuovo, sperando che vada meglio.

~~~~~~~~~~

...la mattina seguente...

«Papà questo è barare!» lo rimprovero dopo che mi ha preso il mio boccone dalle mani.

«Ti sbagli Layla...si tratta solo di batterti sul tempo!!» cerca di fare il furbo lui. Ogni tanto mi dimentico che ha quarantacinque anni e non due quanti ne dimostra come in questi casi.

Facendo la finta offesa vado in camera e mi cambio per cominciare un altro giorno di scuola. Mi metto dei Jeans larghi e una camicia bianca, visto che dopo scuola devo andare a "firmare" quel maledetto contratto.

Mi metto lo zaino in spalla e vado dritta in macchina di papà, il quale finalmente mi riaccompagna al angolo della scuola e non di fronte l'entrata principale come ha fatto la mamma negli scorsi giorni.

~~~~~~~~~

... durante l'ora di matematica...

«Non ci sto capendo nulla» si lamenta a bassa voce Dany, la quale mi provoca una piccola risata.

A bassa voce le rispondo «Se non scrivessi "Stefan" con tanti cuoricini su tutta la pagina al posto di ascoltare la lezione penso che ci capiresti di più!!».

Lei guarda la sua pagina e poi sorride come un ebete. "Ecco l'effetto che gli fa Stefan!!"

L'ora vola velocemente e così anche tutte le altre.

Ho in mente solo una cosa. "Il film". Ho accettato ma non so di cosa parla. "E se ho accettato di fare uno di quei film indecenti? O magari uno di quelli dove devo fare uno zombie? Non ci devo pensare".

~~~~~~~~~~

...in palestra...

«Ragazze proviamo un'altra volta la coreografia dell'ultima volta» dice Ashley.

Come sempre la mia adorata "meta", la sfortuna, mi segue ovunque e oggi la ragazza con cui dovevo, finalmente, provare la presa ha avuto un impegno all'ultimo minuto.

«Ashley io con chi la provo?» chiedo con un filo di voce, sperando che mi dica "non ti preoccupare per oggi puoi pure non farla".

«Ho chiamato un "aiutante"» "proprio quello che ho pensato mi dicesse". «Va bene ... chi?» chiedo curiosa «Lo scoprirai quando arriverà, dovrebbe arrivare a momenti ... anzi, sei fortunata, eccolo che arriva».

Mi giro di scatto per vedere Marcus avvicinarsi. «Eccomi, spero di essere in orario» dice guardando prima me e poi Ashley. «Sei in anticipo» le risponde.

Dopo che Ashley gli spiega quello che dobbiamo fare come ha fatto l'ultima volta con Demon e Dylan, ci mettiamo all'opera.

Proviamo per un'ora intera ottenendo ottimi risultati. Questa volta intorno a Marcus hanno messo tanti materassi per evitare che si riverificasse un episodio come la scorsa volta.

«Sei veramente brava» si complimenta Marcus con me, mentre con un asciugamano si asciuga il sudore sul viso.

«Grazie, anche tu non sei male» «ma se non ho fatto niente se non sorreggerti» mi dice.

«E secondo te sostenere il mio peso è poco?» gli chiedo. "Non sopporto chi sa di essere bravo e si minimizza per poi sentirsi lodare!".

«Per te questo e altro» dice per poi farmi un occhiolino. Gli vorrei rispondere ma non mi va perché non ne vale la pena.

Vado nello spogliatoio e per la prima volta riesco a farmi una doccia e cambiarmi, con tutti i vestiti, senza l'interruzione da parte di Demon.

Quando esco dagli spogliatoi, lo trovo appoggiato al muro con le cuffie, mentre ascolta la musica.

Mi metto a osservarlo e devo dire che quando non parla è pure accertabile. Sentendosi osservato Demon, si gira nella mia direzione e mi sorride con il suo solito sorriso da modello.

«Sei riuscita a cambiarti senza il mio aiuto complimenti» dice lui sarcastico.

«Ciao anche a te ... comunque come mai sei qui?» domando. «Ti dice nulla la frase "non prenderti impegni per domani pomeriggio perché dobbiamo andare a firmare un contratto?"».

Mi porto la mano sulla fronte. Ci ho pensato tutto il giorno e proprio quando serviva saperlo me lo dimentico.

«Ora andiamo in macchina ... ho già chiamato avvertendo del nostro arrivo!» mi prende per il polso, in una stretta salda, e s'incammina verso l'uscita.

"Ma che modi sono?". «Scusami potresti evitare di staccarmi il polso? La conosci la parola "delicatezza"?». Lui si gira e mi guarda con i suoi occhi blu.

Lascia il mio polso per poi prendermi la mano. Fa intrecciare le nostre dita e dice «così va meglio».

"Non devo arrossire, non devo arrossire!" Cerco di convincermi ma succede l'opposto e per non darlo a vedere mi guardo i piedi.

«Si» bisbiglio. Lui si gira e riprende a camminare.

Arrivati davanti alla sua auto, saliamo in macchina. Mentre in moto e poi parte.

Durante l'andata ogni tanto ho dei flashback mentali in cui rivedo tutto quello che ci è successo in questa macchina la scorsa volta.

«Siamo arrivati» mi avverte.

Non mi sono nemmeno resa conto di dove siamo finché non apro lo sportello della macchina.

Sono davanti a un palazzo altissimo con le finestre in vetro. Entriamo e delle signorine ci accolgono calorosamente, cercando di metterci a nostro agio.

Ci offrono da mangiare e da bere. Io rifiuto cortesemente, invece Demon accetta e si fa portare una torta alle fragole.

«E poi sarei io quella che ingrassa!» dico facendo una risata «Esatto! Ecco che arriva la mia torta» dice guardando la signorina che gli sta portando su un vassoio la torta.

«Grazie» esclama cortesemente «Di nulla! Il signor Wilson vi riceverà fra cinque minuti» ci comunica per poi congedarsi e lasciarci nel salone d'attesa da soli.

Le poltrone sono rosse e ce ne sono una decina. Sul pavimento c'è un tappeto nero peloso e sulle pareti della sala ci sono vari quadri.

«Sai questa torta è buonissima ... e lo è ancora di più perché ha il tuo buonissimo odore» dice Demon per poi addentare la torta. Una volta finita la torta, si sporca la punta del naso e la bocca gli rimane sporca. Questa visione mi provoca una risata.

«Cosa c'è di tanto divertente?» chiede guardandomi ridere.

«Dovresti vedere la tua faccia ... altro che modello?» gli dico cercando di non ridere troppo. Lui sembra capire e con il dorso della mano si pulisce la bocca.

«Sono ancora tanto sporco?» mi chiede e mi fa molta tenerezza. Non sa di essere sporco sulla punta del naso. Mi avvicino a lui e mi inumidisco la punta del pollice per poi passargliela sul naso, nel tentativo di pulirlo.

Lui rimane immobile sotto il mio tocco e chiude gli occhi. Quando ho finito, mi allontano e dico «Devi ringraziarmi, ora sei come nuovo».

Mi sorride e non con il suo solito sorriso malizioso o provocatorio ma con un sorriso tenero, dolce e vero.

La porta si apre ed entra il signor Wilson. Oggi ha una camicia marrone chiaro accompagnata da dei pantaloni eleganti neri.

«Buon pomeriggio ragazzi, scusate l'attesa. Seguitemi così andiamo in ufficio».

Io e Demon ci alziamo dalle poltrone e lo salutiamo cordialmente per poi seguirlo in ufficio.

Quando entriamo in ufficio la prima cosa che penso è "questo signore ha classe". Il suo ufficio ha tre pareti su quattro che sono vetrate che affacciano su New York, il pavimento è di marmo viola scuro. Davanti alla vetrata centrale c'è un tavolo dorato con dietro una sedia in pelle rossa e davanti due sedie nere, sempre in pelle.

Il signore ci fa gentilmente segno di accomodarci e noi non ce lo facciamo ripetere sedendoci sulle sedie.

«Signore Schwartz mi sono chiesto il motivo di questo incontro più volte e spero, ora che vi vedo entrambi, che siano buone notizie» ci dice il signor Wilson.

«Ottime oserei dire, sia io sia la signorina Black abbiamo deciso di accettare il ruolo nel film e vorremo firmare il contratto, la prima possibile» dice molto elegantemente Demon.

«Non potete immaginare quanto ne sia lieto, siete fortunati perché ho qui nel cassetto una fotocopia del contratto» ci comunica aprendo un cassetto e poi tirando fuori dei fogli. Ci passa una penna per firmare infondo alla pagina.

«Questa è una prima adesione al film poi durante il film arriveranno altre cose da firmare ma nulla di cui preoccuparsi se siete convinti a partecipare. Dovete mettere solo una firma qui..». Dice indicandoci due spazi vuoti.

Demon mi passa la penna, dopo che ha firmato lui. Mi trema la mano ma cerco di nasconderlo alla vista dei due uomini che ho vicino e firmo.

Ovviamente la domanda che dovevo fare prima di pensare mi viene solo ora in mente. "Ma dove avevo la testa cinque secondi fa?".

«Scusatemi se lo chiedo solo adesso, e non prima di firmare, ma di cosa parla il film? E quando iniziamo le riprese?» chiedo unendo le mani in grembo e giocando con le dita.

Il signor Wilson mi incomincia a rispondere alle mie domande in modo fermo, molto professionale ma anche gentile.

«Le riprese abbiamo deciso che partiranno verso l'inizio di Gennaio dell'anno prossimo. Il film, invece, parla di una giovane ragazza, allevatrice di animali, americana cresciuta in Africa, che parte per l'America per portare a termine il suo sogno di diventare la miglior veterinaria sul campo».

Fa una pausa e poi continua con il racconto «Arrivata in America, incomincia subito ad ottenere alti risultati. Durante una conferenza incontra e fa conoscenza con due fratelli che s'innamorano entrambi di lei. Dopo vari episodi lei sarà costretta scegliere fra i due e sceglierà il fratello più giovane dei due, che rimane comunque più grande di lei, che poi si sposeranno. Non sto a entrare nei particolari della storia perché la conoscerete a memoria più avanti, questa era sua sintesi a grandi linea di tutto. Avete domande?».

Demon fa di si con il capo e pone la sua domanda «Si sa già chi interpreteremo?». Il signor Wilson non tarda a rispondere dicendo «Certo, per il momento i ruoli che sono certi sono quelli di Layla che sarà la veterinaria, tu quello del fratello minore ...» "dimmi che non è vero? Io devo sposarmi per finta con lui? Ma voglio proprio farmi fuori?" «Ed il fratello maggiore che sarà interpretato da Johnson Alexander».

"Peggio che andar di notte!".

Vedo Demon agitarsi ma cerca di rimanere calmo. "Tanto per colpa della sua fretta non si torna più in dietro".

~~~~~~~~

...in macchina di Demon...

Dopo aver finto la riunione con il signor Wilson, ce ne siamo andati.

Demon è da ormai dieci minuti che mi ripete che lui e Alexander non potrebbero mai e nemmeno per finta essere fratelli.

"Cosa gli avrà fatto proprio non lo so! Meno male tutta questa storia del film inizia a Gennaio e non adesso!".

«Preferivo fare un film in cui dovevo fare la ballerina con il tutù pur di non fare il fratello minore di quello là!» esclama di punto in bianco provocandomi una rumorosa risata immaginandomelo con il tutù.

«Non ne fare una tragedia Demon!» gli cerco di dire. «Altro che tragedia ... sarà peggio» dice amareggiato lui.

«Dai almeno reciterai con me!» lo incoraggio. Lo vedo aprire la bocca e poi richiederla.

Sulle sue labbra si forma il suo solito sorriso malizioso. «Fragolina lo sai che io mi devo ancora vendicare per un paio di cosette?». "Frena un attimo! Sono io quella che si deve vendicare" nonostante sia quello che voglio dire non lo dico e continuo ad ascoltarlo «quindi aspettati una vendetta con i fiocchi».

"Questo lo vedremo!" penso, «che ne dici se mi regali qualcosa di tuo per iniziare, Fragolina?».

«Come scusa?» chiedo sperando di aver sentito male. «Hai sentito benissimo ... che ne dici di un bacetto?» propone.

«Che ne dici di un calcio nelle palle?» propongo a mia volta. «Preferisco la mia, Fragolina» «Ed io la mia!» dico decisa.

Dopo una lunga discussione arriviamo davanti a casa mia.

«Che peccato devo andare non avrai nulla!». Apro lo sportello della macchina ma lui mi tira dalla maglietta facendomi ricadere sul sedile.

«Mi fai andare via?!» lo fulmino io «hai qualcosa nei capelli» dice lui schifato. «Oddio cosa?» chiedo io con il terrore di avere qualche insetto.

Lui si mi si avvicina molto e mi prende una ciocca di capelli la tira a se ed io di conseguenza vado verso di lui. Le nostre bocce si avvicinano e quando mi rendo conto di quello che sta cercando di fare, lo spingo all'indietro e apro nuovamente lo sportello per uscire.

«Ti odio Demon!» gli urlo. Una voltata di vento fa accostare, quasi chiudere del tutto, lo sportello della macchina e un dolore atroce m'invade la mano destra. Mando un urlo e Demon scende velocemente dalla macchina vendo in mio aiuto.

Apre lo sportello ed io mi tiro la mano sul petto. La mai maglietta si sta sporcando tutta quanta di rosso.

«Porca puttana!» dico io prima di sentirmi girare la testa e incominciare a vedere tutto sfocato.

Casco e Demon, prontamente, mi tira a se prendendomi fra le sue possenti braccia.

L'ultima cosa che sento sono le parole di Demon «ci sono io con te! Non ti lascio tieni duro!».

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