Redamancy: "L'Amore che ritor...

By AnnabelBlack129

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"Ho perso tutto, ogni cosa io abbia mai amato, mi è scivolata tra le dita, come sabbia in un giorno di vento... More

.Prologo.
.Capitolo 1.
.Capitolo 2.
.Capitolo 3.
.Capitolo 4.
.Capitolo 5.
.Capitolo 6.
.Capitolo 7.
.Capitolo 8.
.Capitolo 9.
.Capitolo 10.
.Capitolo 11.
.Capitolo 12.
.Capitolo 13.
.Capitolo 14.
.Capitolo 15.
.Capitolo 16.
.Capitolo 17.
.Capitolo 18.
.Capitolo 19.
.Capitolo 20.
.Capitolo 21.
. Capitolo 22.
.Capitolo 23.
.Capitolo 24.
.Capitolo 25.
.Capitolo 26.
.Capitolo 27.
.Capitolo 28.
.Capitolo 29.
.Capitolo 30.
.Capitolo 31.
.Capitolo 32.
.Capitolo 33.
.Capitolo 34.
Spazio autrice
.Capitolo 35.
.Capitolo 36.
.Capitolo 38.
.Capitolo 39.

.Capitolo 37.

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By AnnabelBlack129

Ero steso a letto, di pancia ovvio, con la testa piena zeppa di pensieri, così turbolenti da farmela scoppiare.
Dopo essere rientrati a casa, Agnese aveva cucinato una cena che avrebbe potuto sfamare un reggimento, poichè, mi disse mentre la stavo aiutando, sembravo deperito ed emaciato e dovevo rimettere su carne.
Inutile dirvi che un pò aveva ragione, avevo fatto la fame in quel mese di solitudine, un pò per rabbia e un pò per poca iniziativa a prepararmi qualcosa anche di crudo o da fare al micronde preso al supermercato davanti scuola, e ordinare d'asporto mi pesava troppo.

Appena mi fui nutrito, gonfio come un pallone, mi ero finalmente fatto una doccia, ammirando con i brividi i lividacci che mi aveva lasciato sulle chiappe e sulle cosce, arrossate come amarene di rosso scuro, non provando le forti emozioni che avevo pensato mi scaturisse quella visione: avevo sempre ricordato con paura e sofferenza i segni che mi erano stati lasciati sul corpo dalle innumerevoli batoste delle suore e sanzioni disciplinari dell'accademia...ma quelle.... le guardavo con una certa tenerezza mista ad orgoglio, non tanto di essere sopravvissuto (anche perchè a piangere così dopo essermi pompato come un cazzone, avevo fatto una notevole figura di merda) ma perchè... erano le sculacciate di mamma, un concetto che una parte di me ancora faceva fatica a stringere ma che l'altra aveva quasi amorevolmente accettato. Me le ero andate proprio a cercare oltre ad essermele meritate, e mi andava bene così.

Però, dopo la doccia, ero stato giustamento spedito in camera mia, in punizione, a pensare mentre aspettavo l'arrivo di Ginevra. Agnese era stata severa e irremovibile sul fatto che fossi in castigo, e lo sarei rimasto per un paio di settimane, anche se non sapevo esattamente in cosa consistesse. Non è che poteva togliermi i giocattoli o il telefono, no?
Ed eccomi qui, con il cuscino tra le mani e la testa piena di pensieri. Avevo notato che da quando mi ero preso quella valanga di schiaffi e avevo pianto l'anima, nessun pensiero negativo o depresso riusciva più ad attecchire: "sei solo un bastardo!" Sì, ma Agnese mi ha scelto, "nessuno ti vuole!!" Non è vero, lei mi vuole, e anche Gin mi ha cercato per tutto questo tempo, "finirai con il farle del male!" Penso proprio che la sua mano sia più forte e veloce della mia in quello...

Ma un pensiero più di tutti si era riacceso e vagava persistente nella mia testa: i ragazzi! Era da un pò che nel retro del mio cervello si erano rifatti vivi, ma ora........ le cose non quadravano più come prima! Era come se facendo io il figlio per la prima volta in assoluto, comportandomi a volte da cretino, e vedendo Agnese comportarsi da madre di rimando, molte cose abbiano assunto una sfumatura diversa, facendomi mettere in dubbio molti dei comportamenti che Marcus e Lawrence avevano manifestato.
Quel dilemma esistenziale venne interrotto da una vocetta che conoscevo bene:<< hey splendore, mamma mi ha detto che hai deciso di diventare un semaforo! Posso entrare o devo aspettare che dal rosso passi al verde?>> disse Ginevra sghignazzando.

<<Ha Ha Ha spiritosa....entra scema.... e non sono diventato un semaforo!?!>> mi impuntai, almeno con lei deciso di mantenere un pò di dignità.
Eccola, con un vestito verde scuro che le abbracciava il pancione, facendolo risaltare, appoggiata allo stipite della porta. Appena lo vidi, il puro entusiasmo di diventare zio tornò a farmi visita, riempiendomi il cuore.
Gin si sedette accando a me sul letto, per poi, da brava sorella, tastare con il dito con una certa forza una delle mie martoriate chiappe, facendomi sobbalzare dal dolore con tanto di "ahia!"
<<no no, altro che semaforo! Direttamente il cartello dello stop!>> disse ridacchiando.

La guardai malissimo, o meglio con l'intenzione di farlo, ma alla fine cedetti in un mezzo sorriso. Non ce la faccio a incazzarmi con lei....
<< va bene, lo ammetto. Mamma mi ha menato.... contenta? Ora lo sai...>> le risposi, mettendomi comodo per poter chiaccherare.
<<che tu lo abbia ammesso? si! Ma non è nulla di imbarazzante, qui tutti siamo stati menati da mamma, prima o poi capita, non importa l'età o il sesso, mamma MENA! Tranne......Viola? Oddio ora che ci penso lei non mi ricordo mai una volta che le abbia prese.>> si mise a ragionare Gin. Ora che ci penso, pure i ragazzi le avevano prese da Agnese....mi domando se Luciano.....
Sorrisi, mi faceva piacere che lei mi avesse iglobato nello scenario famigliare delle botte prese da mamma.

<<come mai?>> domandai curioso. <<e se posso chiedere chi le ha prese di più?>>
Ginevra ragionò attentamente:<< allora...Viola penso perchè ha un carattere Mooooolto pacato, non si è mai messa nei guai e da quando si è data al mutismo selettivo dopo lo stupro, mamma l'ha sempre lasciata stare. Passa il suo tempo a studiare, leggere libri Fantasy e andare a fare la streghetta nel bosco. Insomma, a meno che non evochi qualche creatura arcana, non credo le prenderà mai. Quello che ne ha prese di più invece....ooff.... qua nessuno è salvo dalle sculacciate di mamma, anche io ho passato periodi dove non smettevo di ficcami nei casini o peggio, conseguentemente prendendole ogni tre per due....ma penso che Edo abbia il primato. Però anche tu sei sulla buona strada, l'ho vista bella incazzata...ma che hai combinato?>> mi chiese innocentemente.

Abbassai subito lo sguardo, vergognandomi a morte di tutto quello che avevo fatto e combinato a quella povera donna.
Pentre cercavo le parole, Ginevra puntò subito il quadernino di pelle rossa che Agnese mi aveva lasciato sul comodino come monito, prendendolo svelta:<< UUUHHHHH libricino delle punizioni, fa vedere!>>
<<H-hey no! Lascia!>> Cercai di impedigli di prenderlo, ma era troppo tardi. Sa cos'è, ora leggerà che le ho detto, mi odierà a morte e ....
Ginevra scoppiò a ridere, guardandomi storto:<< AH io a mamma ho detto anche di peggio! Però 10 su 10 per la frequenza, non finiscono più....ma che ti ha detto il cervello per fare un 180° così contro di lei, eh?>> mi domandò, mettendomi una mano sulla schiena, con tono dolce e amichevole.

Sospirai, guardandola sgomento, non riuscivo a parlarle: dubbi su dubbi mi avevano invaso la mente, rendendomi incapace di spiegarmi.
<<ho capito.... Aspetta qui!>> mi disse di punto in bianco, sparendo da camera mia per poi ricomparire dopo un pò, con in mano tre quadernini rosa/lilla pieni di adesivi colorati:<< puoi leggerli, MA è un segreto e non puoi dire nulla agli altri, va bene?>> disse, passandomeli. Io annuì, prendendoli in mano un pò incerto, ma appena li aprii capì perchè me li aveva dati: erano i suoi diari segreti!
Mi misi a leggerli, mentre lei leggeva il mio quadernino rosso, e Dio mio se ne aveva scritte di cose brutte su Agnese, peste e corna proprio!!!

<< alla faccia! Avevi il dente avvelenato contro mamma! Era il periodo di Cedric?>> domandai, ormai tolti tutti i filtri.
<<no, peggio... Cedric e dopo il funerale di mio padre, Samuel. Non....non avevamo un bel rapporto io e mamma!>> disse, senza pensare ma tranquilla, sedendosi stavolta dal lato libero del letto tra i cuscini, mettendo comodo il pancione.
<<lo vedo!>> sospirai, tornando a leggere. Gin mi diede un colpetto con i bacino, incitandomi a parlare.
Sbuffai, sapendo che, come Agnese, lei non si sarebbe data scrupolo fino a quando non avrei parlato:<<VAAAA BENE! >>
Le raccontai di tutto quello che era successo in quei due mesi, lasciandola sconvolta.

<<allora... tu sei una testa di minchia, su questo non ci piove, ma anche i vostri colleghi .......>> inspirò <<MADONNA MIA! Che cazzi al culo!!!>> annunciò, facendomi ridere.
<<eh già..... ma tu Gin che ne pensi di Luciano? Il ROOOOMEO di mamma.... Ti sta simpatico??>> domandai, effettivamente curioso e preoccupato allo stesso tempo. Lei mi guardò serissima:<< è incluso tra i cazzi al culo! Ma zero proprio.>> disse, e io le strinsi la mano con rispetto.
Parlammo per forse ore di tante cose, Ginevra si aprì molto sul suo passato e quello che aveva vissuto con Agnese, facendomi sentire un pò meno stronzo ad avere il culo a striscie, e per la prima volta, io le parlai del mio: non le avevo mai raccontato dell'orfanotrofio nei dettagli, aveva intuito che ero esperto di quelle cose che trattava lei riguardo abusi e violenze per esperienza diretta ma adesso sapeva la storia al completo.

Alla fine eravamo accoccolati a raccontarci stronzate, con io che avevo avuto un poco virile momento con la bambina che si era messa a dare calci al pancione, facendomi sciogliere e fare le voci sceme con l'orecchio appiccicato lì a sentirla. Inutile dire che sono certo lei abbia scartato delle foto di nascosto mentre ero preso......
All'improvviso il telefono di Ginevra suonò, lei lo prese e appena visto chi era, sbuffó teatralmente. <<Alberto?>> le domandai, intimando all'ex-fidanzato.
<<Peggio!! VALERIO!>> Disse tutta concitata.
<<chi???>> le chiesi, confusissimo.
<< è un collega di lavoro, pure bravo. Mi sta addosso da mesi, ora per esempio mi ha domandato se volevamo andare a prendere una cosa da mangiare....>> disse, senza pensarci troppo.

<<.....e?....>> continuai a punzecchiarla:<<... devo spezzargli le gambe?>> domandai.
Ginevra scoppiò a ridere, finalmente non più immersa nei suoi pensieri:<< cosa? No! Non è quel tipo di ragazzo.... è.....è carino, educato, non è così pressante....è anche gnocco se è per quello....>> continuò.
<<...ma?...>> insistetti.
<<ma..... non lo so.... io e Alberto non andiamo d'accordo, lui non ci vuole essere per la bimba, nè ora nè mai. Ma poi torna, e fa tutto il carino, e io ci casco.... l'ultima volta.... mi ha corteggiata per ore per poi dirmi che gli faceva schifo mettere il cazzo nello stesso posto dove stava quella roba.... parlando della bimba...>> disse, amareggiata, con un velo bagnato negli occhi.

<<.....vuoi che ad Alberto spezzi le gambe??>> annunciai con un sorrisone a 32 denti.
Lei scoppiò a ridere:<< la finisci con il voler spezzare le gambe a tutti! Ok che sei mio fratello e mi vuoi proteggere ma ho già Edo al culo, non ti ci mettere anche te!>> mi punzecchiò affettuosamente.
<< va bene, non faccio il protettivo.... però allora faccio il molesto: e dagliela una possibilità a sto Valerio! Se è davvero bravocarinointelligemteaffascinantesexy...>> iniziai ad elencare tutti gli aggettivi che mi passavano per la testa, facendo amorevolmente arrabbiare Ginevra.
<<ho capito ho capito! Madò.... non lo so...>> mi risposte sgomenta con il cellulare tra le mani.
<<cosa ti blocca? Non dirmi Alberto che mi senti!!>> la intimai, ricevendo solo un sorriso. <<ho...ho paura.... insomma sono incinta, ho davvero davvero paura che si diverta per questi 3 mesi che rimangono e poi.... PUFF sparito...>> mi disse.

<<sto per dire una cosa bruttissima, che spero però ti faccia riflettere...non credo sia facile mettertelo lì un pancione così ingombrante...AHIO!>> uno schiaffone sul culo esposto fu l'onestissima risposta di Gin alla mia teoria.
<<coglione!>> mi insultò senza la benchè minima intenzione di insultarmi.
<<sto solo dicendo che se si è avvicinato a te ci saranno dei motivi? Altri motivi??? Insomma oltre al sesso??? Non ti costa niente uscire a prendere una cosa da "bere", se non va, non va. E se va....beh, vuol dire che dovrà accettare il pacchetto completo. Poi lavora con te, nel tuo stesso campo, non mi sembra il tipo da "fare come Alberto" e sparire dalla vita della bimba così!>> la cercai di fare ragionare.

Lei guardò me e poi il cellulare, prima di rispondere a Valerio e dargli l'ok.
<< fatto, esco alle 21, contento? Sei veramente antipatico quando ti ci metti!>> disse, buttandosi accanto a me. La abbracciai, stringendola forte:<< vedrai che non sarà così male! E poi è il mio ruolo come fratello, romperti i coglioni! Avrei potuto fare di peggio...>> dissi. Lei assottigliò lo sguardo:<< cioè?>>
Feci la cosa più naturale che mi venne dal cuore, mi avvicinai a lei e.... le diedi una leccata alla faccia!
<<SIRIO CHE SCHIFOOOO!!! MAMMMAAA!!!>> Urlò lei, ridendo e dimenandosi per liberarsi.

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