𝐓𝐇𝐄 π“π‘π˜ π™πŽππ„

By soulfullofharry

501K 21.1K 1.9K

Calista Spencer si trasferisce momentariamente a Brisbane quando capisce che forse le serve una distrazione d... More

ππ‘πŽπ‹πŽπ†πŽ
ππ‘π„π€πŠ 𝐌𝐘 𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓
1C - Il mondo sottosopra
2J - Il mondo visto dall'alto
3C - Stupido Jet lag
4C - Sono la mamma di Ri-Hanna
5J - Solo il nome la rende off-limits
6C - Benvenuta a Brisbane, Cali, dove i Broncos ci fanno sognare
7C - Il muto al mio fianco Γ¨ Jordan
8J - Ho appena chiesto di sposarmi alla figlia del coach
9C - È vero che avete tanta resistenza anche a letto?
10C - Non hai idea di quanti romanzi abbia letto sul fake dating.
11J - Se Calista Spencer pensa di poter-
12C - Dicevo solo per dire!
13C - Rugbista semi muto
14J - Sì, credici
15C - Scorbutezza non Γ¨ una parola, Calista
16C - L'unica al mondo
17J - Ti piace Rihanna?
18C - Cravatta abbinata
19C - Tu... hai letto proprio tutta la mail, giusto?
20J - Sembri costipato
21C - Mi sa che ho trovato il modo di zittirti, Didi
22C - Metterti in ginocchio Γ¨ la tua risposta a tutto?
23J - Tutto bene, JB? Ti vedo teso
24C - Me ne farai pentire, vero?
25C - So come vanno a finire queste cose
26J - Schema 6, stronzi
27C - Magnifico, no?
28C - Un pizzico... rancorosa
29J - Buonanotte, Baxter
30C - Serial Kinder
31C - Non ci provare
32J - Come la superiamo?
33C - Lock
34C - Pasticcio. Decisamente pasticcio.
35J - C'Γ¨ spazio nella mia libreria
36C - Crouch, bind, set!
37C - SarΓ² una brava mamma, te lo prometto
38J - Serena Van der Woffen
39C - Woorim Beach
40C - Un milione e mezzo di dollari
41J - Un dannato procione
42C - Per Kinder
44J - Ne parliamo a casa
45C - Una dannata treccia
46C - Dolphin uno, Dolphin due
47J - Richiamami
48C - Stanza 108
49J - Il mondo visto dal basso
50C- Il mondo visto dall'alto
π„ππˆπ‹πŽπ†πŽ
ππŽππ”π’

43C - Il signor O'Hara

10.9K 427 55
By soulfullofharry

Passano cinque giorni prima che la polizia mi ricontatti e quando mi rivela la verità, quando scopro chi si cela dietro, rimango di sasso. Sono stata in ansia tutto il tempo, in attesa di qualsiasi cenno, nel mentre ho passato le mie giornate con Natalie, al telefono con Kinder – e Jordan – e ovviamente con papà. Mi scrive ogni quattro ore circa per sapere come sto, giusto ieri l'ho sgridato perché non può starmi appresso in questa maniera. Gli ho detto che gli avrei fatto sapere qualcosa nel momento in cui la polizia mi avrebbe ricontattata e così è stato.

Prima, però, ho deciso di affrontare la cosa da sola, ho persino chiesto a Natalie di non venire con me. Domani i Broncos hanno una partita e voglio che siano concentrati al massimo. Nonostante il giorno prima non si allenino, trascorrono la giornata a revisionare filmati e concedere interviste. E poi, i giorni che verranno saranno ancora più duri. Da quel poco che so in merito, durante il bye, le squadre scelte si concentrano esclusivamente su un programma di allenamento intensivo per rendere al meglio durante le ultime dieci partite della Premiership Season in modo da affrontare le Final Series al top. Questa è una parte che ho dovuto studiare bene, chiedendo spesso a Jordan e Loris conferma.

Questa fase di stagione è suddivisa in quattro step, partendo dalle Qualifying & Elimination finals dove si qualificheranno le squadre che accederanno alle Semi Finals. Questo turno vede sfidarsi le due perdenti del Qualifying e le due vincenti dell'Elimination in casa della meglio classificata in Premiership Season. Le due squadre vincenti accederanno alle Preliminary finals, mentre le due perdenti sono eliminate.

In questo penultimo turno si sfidano le due squadre vincenti del Qualifying e le due vincenti delle Semi finals in casa delle vincitrici del Qualifying. Le due squadre vincenti accedono al Grand final, le altre vengono eliminate. Fondamentalmente il Grand final rappresenta la finale della NRL e viene giocato al Sydney Olympic Park. Il vincitore viene nominato campione della NRL, un titolo prestigioso e importantissimo.

Ci ho messo un po' a ricordare tutte le definizioni corrette ma quando ho mostrato a Jordan il capitolo, ha annuito soddisfatto. Ciò mi è bastato per capire che avevo applicato tutto correttamente.

Adesso rimpiago quegli attimi di stress psicologico perché quello che sto affrontando adesso è peggio.

In centrale, raggiungo l'ufficio del capitano Keller e mi siedo in attesa che mi spieghi i dettagli.

«Signorina Spencer. Buongiorno.» Mi porge la mano una volta aver preso posto dietro la scrivania.

Ricambio la stretta con un sorriso teso. «Buongiorno, capitano Keller.»

«Dunque, i nostri tecnici sono risaliti alla fonte. Sebbene il signor O'Hara abbia utilizzato un'e-mail falsa, non è stato abbastanza sveglio da accerttarsi di aver fatto tutto nel modo corretto, come ad esempio utilizzare la VPN, ciò ha reso visibile il suo indirizzo IP. Inoltre, e mi stupisco pure di star avendo questa conversazione, non ha nemmeno cancellato la cronologia. I tecnici hanno trovato molteplici articoli su di lei e il suo fidanzato, il signor Jordan Baxter. Chiaramente abbiamo fermato il signor O'Hara e se vuole vederlo, si trova in una delle sale interrogatori.»

Ascolto il capitano Keller con il cuore in gola ma più sollevata.

«Le abbiamo garantito la massima riservatezza, signorina Spencer ed è quella che avrà sempre dalla polizia di Chicago ma ciò che accade oltreoceano... è più difficile da gestire. Ha fatto bene a rivolgersi a noi.»

«Confido nelle forze dell'ordine da sempre, capitano Keller. Io...» Mi blocco, agitata. «Perché voleva quei soldi? Cosa gli farete?»

«Se non vuole vederlo, provvederò io a spiegarle tutto.»

Annuisco. «Non voglio. Ha già fatto abbastanza.»

«Ahimè, signorina Spencer, non ha commesso un reato di estrema gravità, ciò significa che verrà multato e applicheremo un ordine restrittivo se vorrà, ma niente di più. Sarà tenuto sotto controllo e non la importunerà più.»

Annuisco ancora una volta, la bocca pastosa a causa della scarsa saliva. Faccio fatica a crederci. Davvero.

«Il signor O'Hara ha una dipendenza da gioco d'azzardo. Sul suo laptop sono stati trovati diversi siti, tornei di poker e... debiti da saldare. Il modo più veloce di ottenere una cospicua cifra è stato minacciarla.»

Porto una mano a massaggiare il petto. Non ne avevo la più pallida idea. «Ma lui... Come ha saputo di mia madre? È questo che non riesco a capire.» Aggrotto la fronte.

«Lui afferma che gliene abbia parlato proprio lei, signorina Spencer.»

Gelo sul posto. «Come, prego? Le assicuro che questo è impossibile. Le ho già detto chi è a conoscenza della situazione.»

«Capisco che può essere uno shock, ma il signor O'Hara è stato categorico. Lui afferma che sia stata lei. A quanto pare aveva bevuto e gli ha raccontato della vicenda. Dice che è successo quasi due anni fa» spiega il capitano, girando tra le dita una matita.

Sussulto. E collego i puntini. Quella sera avevo bevuto, ero giù di morale perché avevo visto uno stupido procione in televisione e mi sono sentita male. Ma non sapevo di... Ecco perché il giorno dopo mi aveva chiesto se ricordassi qualcosa della notte precedente. Credevo di aver fatto la stupida, non di avergli rivelato una cosa del genere. Non sono una bevitrice accanita, anzi, tendo persino a preferire gli analcolici ma ora che so cos'è successo e quanto ho aperto la bocca... non berrò mai più un goccio di troppo.

«Credo sia vero. Quella sera avevo bevuto per un brutto ricordo, mi ha chiesto se ricordassi qualcosa il giorno dopo e gli ho detto di no. Evidentemente, però, lui non l'ha mai scordata, aspettava solo il momento di sfruttare la cosa.»

Il capitano Keller annuisce con un sospiro. «Ciò che gli accadrà adesso, signorina, non la riguarda. Il signor O'Hara pagherà una multa cospicua e lei è libera di aggiungere una denuncia per danni morali se vuole. Certo, l'avverto che questo potrebbe prolungare le cose, ma—»

«No. Voglio solo lasciarmi tutto alle spalle. Non è più un mio problema e di questo vi sono grata. Però vorrei quell'ordine restrittivo. Non voglio più averlo vicino. Nemmeno per sbaglio.»

«Sarà fatto. Lei è libera di andare, signorina Spencer.»

Mi alzo e gli cedo la mano in segno di ringraziamento. Mentre percorro il corridoio continuo a pensare e ripensare. Sembra di star vivendo in un incubo.

Mentre supero una porta, se ne apre un'altra. E lui è lì, seduto, il viso pallido, gli occhi incavati e un'espressione rassegnata. Non mi vede, ma io vedo lui un attimo prima che la porta si richiuda e l'agente mi superi rivolgendomi un sorriso educato.

Vedo Phil O'Hara e sento il cuore ammaccarsi un po' di più.

Il ragazzo che, all'inizio, credevo sarebbe stato l'amore della mia vita. Un avvocato alle prime armi, rispettabile, di bell'aspetto e che mi faceva ridere. Pian piano di quella persona mi è rimasto solo il ricordo, solo... non credevo si sarebbe spinto a tanto. Incontrando me e Jordan si è informato, avrà tratto le sue stupide conclusioni – tuttavia, corrette, visto che io e Jordan abbiamo davvero un accordo – e ha pensato di sfruttare la cosa a suo vantaggio per pagarsi i debiti di gioco. Non avevo idea che fosse un giocatore incallito, nei due anni con me non l'ho mai visto interessato, figuriamoci indebitarsi. Qualcosa nella sua vita deve essere andato storto ma a me non importa, perché da adesso in poi ho chiuso del tutto questo capitolo. Phil O'Hara è appena sparito dalla mia vita, una volta per tutte.

Adesso devo chiamare papà, Natalie e prenotare un biglietto aereo. Ho trascorso cinque giorni infernali, sentendo la mancanza di Jordan e Kinder e sono arrivata a un punto di svolta in questo silenzio costante.

Non mi piace più così tanto. Voglio il caos totale. Svegliarmi e sentire il rumore di stoviglie o Kinder che abbaia in direzione di qualche insetto. Voglio andare allo stadio e sentire i cori dei tifosi, le urla dei giocatori e le risate delle mie nuove amiche.

Vorrei solo poter portare Natalie con me.

Quando giungo a casa, dopo aver parlato al telefono con papà, noto una menzione su Instagram da parte di Jordan. Apro subito la storia e noto una mia vecchia foto, davanti al ripiano della cucina, mentre preparo dei broccoli per cena. Il cuore batte all'impazzata quando leggo la caption e sospiro. Rassegnata. Colma di un sentimento che, specie in questi giorni, mi ha messo con le spalle al muro.

Perché è evidente, scritto chiaramente sul mio cuore. Non provo solo affetto nei confronti di Jordan Baxter. Tutt'altro.

Penso proprio di essermi innamorata di lui.

Trovatevi una donna che vi guardi come lei guarda i broccoli @CaliSpen

Non riposto la storia, mi prendo un attimo per me e scrivo a Natalie di raggiungermi. Nel frattempo, prenoto un biglietto aereo, ne trovo uno che parte stasera alle otto e lo prenoto. Voglio parlare con Jordan a quattr'occhi, non tramite uno schermo. Ho bisogno di sentirlo vicino, di prendermi un abbraccio che durerà probabilmente un secondo ma che necessito. Non mi illudo, però, so la posizione in cui si trova Jordan e non cambierà, perché per lui conta solo il rugby. Quello che abbiamo gli basta; dopotutto, perché volere altro quando ha una scopata fissa senza troppi impegni?

Anche se, un tarlo mi assilla.

Se ho reagito così alla sua assenza per cinque miseri giorni, come farò a tornare alla vita di prima quando scadrà il contratto?

Lo stomaco si contorce al pensiero, così scuoto il capo e leggo la risposta di Natalie. Sta arrivando. Benissimo.

Metto le poche cose che ho nel piccolo borsone che ho portato e tiro fuori il passaporto. Detesto lasciare di nuovo Natalie, ma non voglio nemmeno sprecare tempo. Non voglio restare qui. A Chicago. Ho imparato ad apprezzare il tempo che trascorro con papà, anche se non è moltissimo, ma ci vediamo più spesso e posso accertarmi di persona che stia bene. È solo che Chicago... non lo so, inizia a starmi stretta. E forse devo seriamente iniziare a valutare determinate scelte. Perché non voglio tornare in un posto che rischia di farmi bloccare di nuovo o che mi ricorda in modo costante cos'è accaduto. Perché è su questo divano che Phil mi ha chiesto se ricordassi qualcosa. È a quel tavolo che ho bevuto. Ed è in quel letto che abbiamo fatto l'amore diverse volte. Mentre io cercavo di aggiustare qualcosa che sentivo si fosse rotto, lui immagazzinava l'informazione e cercava di capire come poterla sfruttare. Forse mi avrebbe ricattata lo stesso, anche senza la presenza di Jordan. Era solo questione di tempo. Per fortuna non è stato sveglio abbastanza da coprire come si deve le sue tracce e adesso è dov'è che dovrebbe essere, in una centrale.

«Mi mancherai un sacco, lo sai?» mormora Natalia, attaccata al mio braccio. «Siamo troppo lontane.»

«L'Australia non è così terribile, sai?» Le accarezzo il dorso della mano.

«Sto bene in mezzo allo smog di Chicago per ora, tesorino. Ma voglio che tu sappia che hai il mio appoggio, qualsiasi sia la tua scelta. Non voglio costringerti a restare qui, sarebbe un supplizio. Ti sono bastati cinque giorni a Chicago e guardati, sembri in gabbia. L'Australia ti ha fatto bene e, indipendentemente da come vadano le cose con il signor Baxter, se credi che quello sia il posto giusto per te... restaci. So quanto tieni a tuo padre e quanto ti renda felice poterlo vedere ogni volta che vuoi.»

Trattengo a stento le lacrime. «Mi piace tanto sapere di poterlo andare a trovare tutte le volte che voglio senza il bisogno di dover affrontare un viaggio infinito. Sono più tranquilla. E poi non voglio lasciare Serial Kinder.»

«Mi fa ancora stranissimo saperti madre di un pitbull.» Ridacchia Nat.

Rido anch'io, dandole ragione. «Anche a me, fidati. Eppure è successo e ringrazio Jordan per non avermi assecondata quando gli ho detto che la volevo fuori di casa.»

«A proposito, lui che dice?»

«Ho chiesto a papà di non dirgli nulla, preferisco affrontare questo discorso di presenza. Jordan ha problemi di gestione della rabbia e Phil non gli sta simpatico, voglio solo accertarmi che vada tutto bene.»

«Allora, siamo pronte a riaprire l'argomento?» Natalia arcua un sopracciglio e io scuoto il capo, un sorriso rassegnato sul volto. «Ah, l'abbiamo ammesso allora! Finalmente!»

«Piantala.» La spintono. «Sai come stanno le cose e non cambieranno.»

«Mai dire mai, fidati della tua amica del cuore. Ma, se anche dovesse essere troglodita abbastanza da rifiutarti, cazzi suoi. Tu sei fantastica e lui si perde tanto.» Mi punta un dito contro.

«Perché attiriamo solo tizi problematici? O meglio, perché ne siamo attratte noi?» Rifletto ad alta voce.

Natalie mi guarda. «Tesoro, leggiamo di psicopatici dai comportamenti per niente etici e dalle frasi discutibili. Siamo le ultime a poter affrontare argomenti del genere. Ho smesso di farmi domande del genere da parecchio tempo.» Si alza e si avvicina al frigo, poi recupera del vino bianco. L'unica bottiglia che ho comprato un paio di giorni fa. Riempie due calici e ritorna sul divano, poi me ne porge uno, quello che ne contiene meno. Sorrido. È la migliore.

«Salute.» Faccio scontrare il calice con il suo e prendo un sorso di vino, poi lo poso sul tavolino. Non scherzavo in merito all'andarci piano. Certo, questa situazione non ha niente a che vedere con Phil, ma sono ancora un bel po' scossa.

«Continuo a ripensarci, sai?» mormoro dopo qualche minuto di silenzio.

Nat posa il calice accanto al mio e annuisce. «È normale, Cal, devi darti tempo. Era comunque il tuo ragazzo e, ammettiamolo, anche se ti fosse sfuggito non è di certo colpa tua. Si suppone che al tuo ragazzo tu possa dire tutto. È vero, non te la sei sentita di parlargliene, ma è successo e non puoi sentirti in colpa. L'unico bastardo è lui. Sfruttare una cosa così delicata per un tornaconto personale ed essere pure più stupido non riuscendo a fare le cose bene è tutto un altro livello. Adesso dimentica quell'idiota e cerca di capire come far funzionare le cose con il tuo finto fidanzato super sexy, okay?»

Sbuffo una risata e rilascio un altro sospiro. «Come faccio a lasciarti?»

«Semplice: usi le tue belle gambette, cammini, cammini e cammini e poi sbam, ti ritrovi in aereo.»

«Che stupida!» Rido.

Natalie mi avvolge un braccio intorno alle spalle e sospira anche lei. «Ci vedremo meno, è vero, ma ciò non vuol dire che le cose debbano per forza cambiare. E poi, ehi, magari è una fase e il prossimo mese sarai sul mio divano.»

Sorrido e mi poggio alla sua spalla. «Non ce lo diciamo abbastanza perché sappiamo, però... ti voglio bene, Nat. Davvero.»

«Anch'io, idiota.»

Le riservo un'altra spinta mentre lei si allontana con una risata.

«E adesso muoviamoci, muoio di fame.»

«Mi stupirei del contrario» borbotto, seguendola in cucina.

«Ti ho sentita!»

Continue Reading

You'll Also Like

64.5K 2.1K 35
[Completa] Un'estate e sei amici che decidono di trascorrere le vacanze a Mykonos, l'isola greca. A causa di vari problemi perΓ², per pagare l'affitt...
538K 17.4K 67
Hope Reeves Γ¨ una ragazza ricca, viziata ed arrogante. Nella vita non le Γ¨ mai mancato niente di materiale, per quanto riguarda l'affetto, invece, ne...
626K 13K 46
Lui un demone con la faccia d'angelo e il carattere di un vero diavolo. Un demone con gli occhi color ghiaccio e il corpo di una statua greca. Lei un...
16.9K 1K 39
Crown aveva una vita tranquilla e secondo lei perfetta, non l' avrebbe cambiata per nulla al mondo, nemmeno per una vincita milionaria, ma ecco che i...