Professoressa, è vero ciò che...

Od xyourfavCharlottex

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Charlotte, un'alunna come tante altre, inizia un nuovo percorso scolastico: le superiori. Lei sta superando u... Více

(1) Si inizia.
(2) Prima lezione.
(3) Anche in sogno?!
(4) Ottimo tempismo!
(5) Gli occhi parlano.
(6) Io, bella?
(7) Folgorata...
(8) Studentessa modello, eh?
(9) Realizzazione.
(10) Guai in paradiso.
(11) Pezzettini di cuore.
(12) Momento della verità.
(13) Le apro il mio cuore.
(14) La gelosia è una brutta bestia.
(15) Mia stella.
(16) Paradiso.
(17) Battito incontrollabile.
(18) Voglio che sia mia.
(19) Protezione.
(20) 🫀
(21) Ah, l'amore...
(22) Mia.
(23) Cosa ci facciamo?
(24) Innamorata? Innamorata.
(25) È finita la poesia.
(26) Sentirmi viva.
(27) Un battito per due.
(28) A te affido il mio cuore.
(29) Ti aspetto e nel frattempo leggo.
(30) Cosa siamo noi?
(31) Di nuovo ad una cattedra di distanza.
(32) Vuoto.
(33) Realtà.
(34) Il mio imprevisto.
(35) Batticuore.
(36) Ti aspetto.
(37) Sorprendimi.
(38) Riflessa in una vetrina.
(39) Ogni pezzo del mio cuore.
(40) ❤️‍🔥
(41) L'Amore.
(42) Noi su un pezzo di carta.
(44) Piccola.
(45) Malinconia.
(46) E ora?
(47) Unico.
(48) Scelgo te.
(49) Dalle stalle, alle stelle.
(50) Libere.
(51) Il mio fiore di mandorlo.
(52) A lume di camino.

(43) Marcia dentro.

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Od xyourfavCharlottex

<<Non ci può essere
profonda delusione dove
non c'e un amore
profondo.>>

Quando mi avvicino al cancello di casa mia per trovare un posto dove mettere la mia macchinetta, noto una figura familiare: Dafne. Sgrano gli occhi, il mio cuore inizia a battere forte d'impulso e metto la macchina su una scivola desiderando di andarle incontro all'istante.
Il suono dello sportello che si chiude la fa girare verso di me e noto solo ora che sta mettendo qualcosa nella buca delle lettere. Spalanca gli occhi, si gira di scatto verso il cancello e mi volta le spalle. Io, sempre più confusa, smetto di sorridere e corro verso di lei. Nei suoi occhi di miele non leggo la solita gioia capace di abbagliarmi; anzi, noto tanta tristezza. Mi preoccupo ulteriormente quando mi rendo conto che il suo mascara è colato lasciando delle lacrime nere sulla sua pelle candida.

<<D-Dafne... Tutto bene? Che è successo? Come stai? Mi sei manca...>>

Lei non mi lascia il tempo di finire, si avvicina a me e mi stringe fra le sue braccia. Sento tutto il suo amore arrivare fino al mio cuore ed io la stringo forte a mia volta, mettendo a tacere ogni mio pensiero. Mi dà un bacio leggero sulla fronte ed apre finalmente bocca.

<<Scusami, spero che tu possa perdonarmi un giorno.>>

Dicendo ciò si stacca da me, mi volta le spalle e a passo rapido si allontana sempre di più da me. Io provo a fermarla, ma è più veloce di me e sparisce in pochi secondi.
Mille domande iniziano a vagare per la mia mente, e quando mi ricordo della sua mano all'interno della mia buca della posta, vi guardo con il fiato corto. Al tatto sento qialcosa di carta, la quale estraggo immediatamente.
Leggo sopra una busta il mio nome con la meravigliosa calligrafia di Dafne e noto che è leggermente stropicciata; la apro e sento immediatamente il bisogno di sedermi da qualche parte.
Risalgo rapidamente in macchina sperando che nessuno mi disturbi, faccio un respiro profondo ed inizio a leggere.

"Cara Charlotte,
in questa lettera sarò breve e concisa, spero che non ti farò troppo male."

Dopo queste due righe il mio cuore inizia ad avere ancora più paura di quanta già ne avessi.

"Tu sei stata un sogno per me, un'illusione, un momento di libertà e giovinezza, ma come tutte queste cose, anche noi dobbiamo avere una fine."

Una fine? Delle lacrime iniziano a minacciare di uscire, ma la mia incredibilità le blocca.

"Non ti chiedo di dimenticare ciò che siamo state, perché nemmeno io lo farò, ma cerca di usare tutta la maturità che hai in corpo per comprendere che sono una donna troppo grande per te, che sono sposata e che ho due bambini."

E me lo dice adesso che siamo andate oltre ogni limite?! Ma che cazzo sto leggendo...

"Adesso ti sembrerà tutto surreale: sembrava andare tutto bene, lo so, ma dobbiamo lasciarci andare. Questa relazione fa soltanto del male a tutte e due, ed entrambe sappiamo che è durata già troppo. È da tanto che volevo dirtelo e credo che questa pausa mi sia servita per capire che quello che ho provato per te non è amore, è semplice affetto parafrasato male."

Non è amore?!
Non. È. Amore?!
Solamente affetto?

"Non cercarmi, te lo chiedo per favore.
Spero tanto che capirai, un abbraccio.

Dafne."

No, no che non capisco.

Rabbia e tristezza prendono il sopravvento oscurando ogni pensiero sensato, metto in moto la macchina e mi dirigo immediatamente verso casa sua con il cuore pesante.
Non mi conosce affatto se crede che non la cercherò davvero.

Sono le due: questo significa che Alberto, Thomas e Giulio sono al Mc Donald's, come ogni venerdì. E lei dovrebbe essere sola a casa, almeno così spero.

Guido il più velocemente possibile accecata dalla rabbia e mi rifiuto di piangere tutte le lacrime che ho in corpo.

Arrivata al cospetto della sua villetta, citofono ripetutamente sapendo che è in casa, visto che le sue tre macchine sono tutte qui nel suo garage. Dopo cinque, forse dieci in realtà, suoni al citofono, sento la sua bellissima voce dirmi:

<<Charlotte, per favore... Vai via.>>

Decisamente no.

<<Dafne, apri.>>

<<Non hai capito, è finita.>>

<<Apri, dobbiamo parlare almeno un'ultima volta.>>

<<Vai via, ti prego.>>

Vedendo il suo essere irremovibile, decido di sfoderare il mio asso nella manica. Con la vocina da bambina le dico:

<<Dafne... La tua piccola non merita almeno una spiegazione?>>

Sento un sospiro provenire dal citofono; dei secondi ricchi di tensioni passano, e alla fine di questi ultimi, il cancello si apre.
La mia rabbia torna più forte di prima, anche quando la vedo bella come una divinità con i capelli raccolti in una coda bassa ed un vestito bianco latte che lascia intravedere tutto.

<<Allora? Spiegami, adesso. Che ho fatto di male, Dafne?>>

<<È tutto sbagliato. Ho sbagliato tutto con te, non avrei mai dovuto portarti a letto.>>

<<Ma ti sembro un giocattolo o cosa? Cosa pensi, che io non abbia forza di volontà?>>

<<Penso solo che dovremmo entrambe dimenticarci di tutto. Ho sbagliato con te. E non ti amo, come tu non ami me.>>

Nel dire questa frase abbassa gli occhi al suolo, il che mi fa incazzare ancora di più.

<<Ripeti l'ultima frase guardandomi negli occhi.>>

Le dico io avvicinandomi a lei per risultare più minacciosa, azione poco intelligente, visto che il suo ammaliante profumo mi avvolge all'istante.

<<Io non... Non ti a-amo. Amo Alberto, come ho sempre fatto, è lui la persona per me. Mettitelo in testa.>>

Per non sentire il mio cuore che si spezza, prendo un vaso di fiori appeso alla parete dell'ingresso di casa sua, lo sbatto a terra frantumandolo e la guardo negli occhi.

<<Sei solo una grandissima stronza, marcisci insieme ai nostri ricordi. Sei assolutamente ridicola. Fai schifo.>>

Le vomito addosso queste parole pur di non pensare al dolore lancinante che provo. In mezzo a quest'ultimo, non mi rendo conto di non vedere più tutto con chiarezza a causa delle mie lacrime, così mi asciugo gli occhi con una mossa rapida e vedo Dafne accasciarsi per terra. Inizia a piangere senza staccare i suoi occhi dai miei, chissà come si sente. Mi fa male vederla così.

<<Che fai ancora qui? Alberto tornerà a momenti.>>

Io sbatto le palpebre per impedire alle lacrime di farmi lo stesso effetto di prima, mi slaccio la collana che mi ha regalato e gliela lancio accanto.

<<Dovevo solo darti questa: il centro di tutte le tue menzogne. Sei tanto bella quanto marcia dentro.>>

Dicendo ciò vedo i suoi occhi spegnersi insieme al mio cuore, ma ormai non ho più le forze per pensare ad entrambe. Mi giro e, piano piano, cerco di raggiungere la mia macchina, peccato che una forza invisibile cerchi in tutti i modi di spingermi verso la donna che per tre anni ha significato tutto per me. Non le darò la soddisfazione di girarmi indietro, non devo.
Non devo.
Non. Devo.

Eppure faccio l'errore di girarmi.
Lei tiene stretta nella mano la collana mentre non mi stacca gli occhi di dosso e mi chiedo chi sia diventata.

Salgo in macchina con molta fatica, e quando mi sono allontanata di poco da casa sua, mi concedo l'abbandono ad un pianto disperato.

Tornata a casa, corro in bagno per lavarmi la faccia e per struccarmi per bene sperando che la mamma non si accorga di nulla. Quando esco, lei mi viene incontro e mi dice:

<<amore, hai pianto?>>

<<No, no mamma. È che lo struccante nuovo è troppo forte per me, potresti prendermi quello per pelli delicate quando puoi?>>

<<Ah, certo che posso. Più tardi lo vado a prendere. Vuoi mangiare qualcosa?>>

<<Grazie mammina. No, non voglio niente.>>

<<Nemmeno la torta al cocco che ti piace tanto?>>

<<No, nemmeno quella, non ho fame.>>

<<Strano... È la tua preferita... Sei sicura che non sia successo nulla?>>

<<Sono sicu... Ah, ma basta fingere.>>

<<Che succede amore? Sono la mamma, puoi dirmi tutto.>>

<<È che... È difficile.>>

<<Sono la mamma, con me nulla lo è.>>

<<C'entra... C'entra Dafne...>>

<<Ma dici la professoressa Signorelli?>>

<<Ehm, sì, lei...>>

<<Come mai la chiami Dafne?>>

<<Eh... Questo è difficile da spiegare mammina.>>

<<Siete diventate amiche?>>

Ammetto che questa affermazione mi strappa un sorriso, peccato che il dolore torni più forte di prima.

<<Beh, diciamo che si è venuto a creare un rapporto più... più... Confidenziale. È speciale...>>

<<Ho capito: tu ti sei innamorata di lei, non è così?>>

La sorpresa che mi si dipinge in volto potrebbe sicuramente essere visibile anche a trenta kilometri di distanza. Sgrano gli occhi già pieni di lacrime e non ho la forza di rispondere.

<<Chi tace acconsente, amore. Dimmi la verità, io non ti giudicherò.>>

<<Sì, mammina, sì. Mi sono innamorata di lei, perdutamente.>>

Mamma fa un sospiro di sollievo, ed il mio cuore imita il suo gesto.

<<Grazie, Gesù! Avevo iniziato a pensare che tutti i tuoi sbalzi d'umore  e le uscite improvvise fossero dovute ad un ipotetico ragazzo di cui non mi hai mai parlato, invece no! A me quella donna piace!>>

<<Ah. Mamma?!>>

<<Che c'è? È bella, simpatica, alla mano... Ma lei cosa prova per te?>>

<<Beh, è questo il problema.>>

La mia mammina mi ascolta parlare di ciò che è successo con lei, senza mai giudicarmi, ed io mi sento un po' più confortata. Sono fiera di avere lei come madre.

Alla fine mi convince a mangiare un po' di torta al cocco ed affronta con tranquillità l'argomento.

<<Sai, Charlotte, anche a me è capitato in passato di essermi presa una bella sbandata per un professore. Si chiamava Carlo, era alto, capelli neri e ricci, occhi verdi felini ed una voce capace di far tremare ogni corda del mio corpo. Per non parlare delle sue mani...>>

Mentre l'ascolto rimango incantata sapendo che può capirmi al cento per cento e la invito a continuare.

<<Bene, con il passare del tempo mi sono resa conto di essermi innamorata di lui, anche se andava contro ogni legge scritta e non scritta. Lui ci ha messo un po' per accorgersi che le attenzioni che gli davo fossero diverse da quelle delle altre studentesse che avevano una cottarella per lui, ma capirai: è maschio. Fatto sta che, dopo anni, ci siamo dati un bacio e mi ha confessato che anche lui ha provato qualcosa per me, qualcosa di grande. Il problema era che l'amore che provava per la moglie lo ha sempre bloccato, quindi nonostante la sua giovane età e la complicità presente fra di noi, non è mai successo nient'altro.>>

<<Niente niente, mamma?>>

<<Niente niente, amore. Però lui è il mio primo amore, e proprio da lui viene il tuo nome: Carlo, che al femminile diventa Carla, non mi piaceva per te, quindi ho scelto di metterti Charlotte come nome, vista la mia passione per le lingue.>>

<<Wow. Giuro che mi sarei aspettata di tutto mamma, ma mai questo.>>

<<Eh sì, piccolina. Piano piano le cose vengono a galla. Ma, adesso che sai che posso capirti, mi devi ascoltare bene.>>

<<Certo, dimmi.>>

<<Quando ci sono ruoli formali da rispettare, ci sono sempre anche determinati comportamenti da mantenere. Non so cosa voi abbiate fatto di preciso, né mi interessa saperlo, non intendo invadere la tua privacy, ma se lei ha messo un punto significa che qualcosa da parte sua c'è. Non voglio illuderti, credo che sia giusto che vi siate allontanate, perché per quanto mi faccia piacere che tu abbia conosciuto questo sentimento, non vorrei che stessi con una donna così grande, sposata e con due figli.>>

<<Ma mamma...>>

<<Capiscimi, Charlotte. Sei la mia ragione di vita e per te desidero il meglio. Al momento non penso che ti farebbe bene continuare ad avere certi rapporti con lei. Ma, detto ciò, sappi che ti sosterrò in ogni cosa, voglio solo vederti felice.>>

Io e mamma parlammo per ore di Dafne e ciò mi aiutò parecchio a comprendere me stessa e lei. Ora non mi resta che aspettare che aspettare la sua prossima mossa.

















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• ✒️✍️💜
Ciao lettori, spero che questo capitolo più lungo del solito vi sia piaciuto. Ero parecchio ispirata. 🤭
Bacini, al prossimo capitolo! 💜

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