<<Nulla addolora maggiormente
di ripensare ai momenti
felici mentre si è
nel dolore.>>
È passato un mese da quel nove di giugno e dall'ultima volta nella quale io e la mia amata ci siamo viste...
Questa assenza mi sta uccidendo.
Passano i giorni e non posso nemmeno dire che la vedrò fra poco, visto che devo ancora aspettare due fottutissimi mesi.
Altri due mesi senza i suoi occhioni.
Altri due mesi senza contatto fra di noi.
Altri due mesi senza il suo profumo.
Altri due mesi senza il batticuore.
Altri due mesi senza sentirmi viva.
Purtroppo non posso scriverle, perché in passato abbiamo fatto un patto: non avremmo mai parlato via chat per ragioni di sicurezza, anche se a me basterebbe solo sapere come lei stia.
Mi sono resa conto, con il passare dei giorni, che la mia vita ha iniziato a girare attorno a lei sin da subito, ma che ora che lei non c'è, nulla ha più un senso.
Le mie giornate sono vuote senza le emozioni che mi fa provare anche "solamente" un suo sguardo, senza lei che mi sprona a dare il massimo, senza le mie conversazioni profonde con lei e senza i suoi baci...
I miei coetanei sono felici, escono, vanno al mare e si fidanzano; io sto in casa a leggere e piangere rimuginando sul passato.
È bello sapere che la sua immagine è sempre e comunque perfettamente impressa nella mia mente: ho la certezza che non mi abbandonerà mai.
Ho pensato più volte di andare nel lido nel quale va lei ogni estate, ma poi ho pensato che vederla con suo marito mi avrebbe fatto stare peggio.
In realtà non so se siano tornati insieme e non so nemmeno in cosa sperare; per i suoi piccoli spero che non si separino, ma se fosse per me...
Vivrei con lei tutti i giorni della mia vita fino alla morte.
Oggi è sabato e mi sono svegliata discretamente presto: alle 10, cose mai viste prima.
Dopo scuola entro automaticamente nel mood dormire di giorno e vivere di notte, ma stamattina un sogno, che ovviamente ritraeva lei, mi ha svegliata.
Questo pensiero di andare a mare sperando di incontrarla mi frulla in testa da quando è finita scuola e sto seriamente pensando di andarci ora, peccato che io odi il mare.
Non c'è un reale motivo, solo che sono una persona che ha sempre preferito la piscina.
Guardo ancora ed ancora la registrazione di lei che parla con mia madre e mi rendo conto che non mi costi nulla tentare. Tanto la cerco già dovunque io vada, anche se ci sono zero possibilità di vederla, quindi perché non andare dove so che potrei trovarla?
Metto il costume più bello che ho a due pezzi, mi lego i capelli, metto in una borsa di tela il libro che sto leggendo adesso: "I 7 mariti di Evelin Hugo", ed esco di casa armata di coraggio e di tante speranze.
Dico a mamma che sarei tornata nel giro di poche ore e che ho voglia di fare una passeggiata in riva al mare per prendere un po' di sole, lei ne è molto felice e mi chiede se io voglia un passaggio: accetto.
Mi accompagna in macchina e in cinque minuti arriviamo, mi lascia di fronte al parcheggio del lido e riparte.
Non posso evitare di cercare fra le macchine la sua, solo che fra le varie targhe non la trovo, magari è dall'altra parte, o magari non c'è...
Mi dirigo verso l'ingresso di questo lussuoso lido e pago affittando una sdraio; cammino sulla sabbia rovente e mi guardo intorno senza perdere la speranza di vederla, ma nulla.
Mi tolgo i vestiti, metto gli occhiali da sole e mi sdraio sotto il sole con il broncio.
Apro il libro e riprendo da pagina 305, mi immergo fra le pagine con il suono delle onde profumate di sottofondo ed il tempo scorre velocemente.
Ad un certo punto mi arriva una palla con sopra stampato Spidermen, la prendo e la porgo al bambino che è venuto a scusarsi con me.
Lo guardo meglio in viso riparandomi gli occhi dal sole, visto che gli occhiali non bastano, e mi rendo conto che ha gli stessi identici occhi della mia Dafne...
Sorrido al bambino convinta di avere le allucinazioni e gli passo la palla con un piccolo lancio, prendo la sua guanciotta fra le dita e gli dico che lo perdono.
Oltre ad avere i suoi stessi occhi, ha anche quel sorriso avvolgente che cattura automaticamente il tuo, ma non riesco comunque a convincermi fino a quando una voce dolce e soave, la sua voce, chiama il nome di "Thomas".
Il bimbo si gira ed io seguo il suo gesto: davanti a me vedo proprio lei e stento a crederci.
È ancora più bella di quanto ricordassi, cazzo.
Ha un costume a due pezzi rosso, miracolosamente abbinato al mio, che le stringe i due seni rendendoli piuttosto evidenti ed io sento il mio cuore scoppiare per l'ennesima volta.
Il suo corpo perfetto si dirige verso di me, ma dubito mi abbia riconosciuta poiché ho il sole dietro di me essendomi alzata. Si abbassa per prendere la manina di Thomas ed alza il suo sguardo su di me: è incredula.
Per tutto questo tempo sono stata paralizzata dalla sua bellezza e dalla sorpresa che, nonostante sapessi di avere qualche possibilità di vederla, ho impressa sul volto.
Mi alzo insieme a lei ed i nostri corpi sembrano chiamarsi l'un l'altro, infatti ci abbracciamo immediatamente, come se fossimo i due poli di una calamita.
Ci incastriamo perfettamente come pezzi di un puzzle perfetto a sua volta.
Thomas mi picchietta sulla gamba chiedendomi come mi chiami e chi io sia con una vocina dolcissima, ma sono troppo scombussolata per rispondergli, così ci pensa Dafne al mio posto.
<<È Charlotte, amore, ed è... beh, è una mia studentessa. La più speciale di tutte.>>
L'ultima frase la sussurra al suo piccolo orecchio dopo essersi lentamente scostata da me ed il mio cuore esce per un attimo dal petto, talmente grande è la gioia.
Ci scambiamo un sorriso di intesa ed il bambino vuole che io mi abbassi, perché mi tira la mano verso di lui.
Mi metto sulle ginocchia arrivando alla sua altezza, lui si avvicina a me e mi dice:
<<lo sai che sei bellissima? Assomigli pure alla mia mamma.>>
Guardo immediatamente la meravigliosa donna qui presente e lei dice:
<<ha ragione!>>
Oddio mio, è giunta l'ora della mia morte.
Ringrazio il bamibo e mi metto a giocare con lui sotto sua richiesta con il batticuore.
Sono incredula di star davvero giocando con uno dei due bambini della donna che amo; con questo piccolo cucciolo che è uscito da lei e che è il frutto del suo amore.
Abbraccio il bambino pensando a quanto sia fortunato ad avere lei come madre, poi mi giro verso Dafne, che con le sue gambe slanciate ed un grande sorriso stampato in volto si sta dirigendo verso di noi
Thomas sbadiglia: vuole dormire.
Perfetto!
Lei lo prende in braccio e lo adagia su un lettino messo più al riparo e all'ombra e torna da me con la crema solare... che deve farci?
<<Tesoro mio, ti brucerai, se non metterai la crema. Lasciatela spalmare.>>
Io sbarro gli occhi, ma annuisco poiché non posso mica rifiutarmi.
E poi la protezione è importante... quasi quanto avere le sue mani su di me.
Gira attorno a me fino ad arrivare alle mie spalle, mi scosta i capelli e quando mi sfiora la schiena con i polpastrelli, il mio corpo si riempie di brividi di piacere.
Incredibile come basti ancora il suo solo tocco per risvegliare tutto di me.
Apre la crema e se ne versa in abbondanza sul palmo della mano destra, la quale poggia sulla mia schiena iniziando a farmi una sorta di massaggio.
Chiunque attorno a noi penserà che siamo madre -una madre molto giovane- e figlia, agevolate anche dal simile aspetto estetico.
Ma noi sappiamo che c'è un mondo dietro ogni sguardo e parola scambiati.
Mi passa la crema anche sulle spalle, sul collo, sul costato e sulla pancia, incenerendo ogni centimetro del mio corpo da lei toccato.
Continua a fare movimenti circolari con i polpastrelli ed io mi beo delle sue carezze morbide, del calore della sua pelle e del suono della sua voce. Sentendomi per l'ennesima volta in Paradiso. Il mio Paradiso.
Passa infine al viso, dove mette un puntino di crema sulla fronte, sulle giancie, sul mento e sul naso.
La spalma piano piano, attenta a non farla finire negli occhi, e mi sorride per tutto il tempo.
Amo avere tutta questa intimità con lei.
<<Sai che hai un naso bellissimo?>>
<<E tu sai di essere totalmente perfetta? Persino tuo figlio lo è, non che ci fossero dubbi.>>
<<Grazie, tesoro.>>
Le piace il mio naso ed ha confermato il complimento di suo figlio: due a uno per lei.
Quando ha finito questa lenta tortura per i miei ormoni, mi prende per mano dicendo di volere compagnia per andare in bagno ed io non mi oppongo di certo.
Lì mi abbraccia stringendomi forte forte e mi dice:
<<anche io Charlotte, anche io...>>
<<C-Cosa...?>>
Non riesco a capire a cosa si riferisca, ma ciò che so è che mi è mancata come l'aria ed ho solo bisogno di stringerla a me come se non ci fosse un domani, come lei sta facendo con me.
Questo abbraccio dura minuti infiniti ed i nostri corpi in intimo da bagno si reclamano...
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Ciao belli, scusatemi per la lunga assenza, ma sapete già che la scuola mi ruba un sacco di tempo.
Cercherò di essere più attiva nello scrivere, voi fatemi sapere cosa ne pensate. 💜🫀