Redamancy: "L'Amore che ritor...

Galing kay AnnabelBlack129

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"Ho perso tutto, ogni cosa io abbia mai amato, mi è scivolata tra le dita, come sabbia in un giorno di vento... Higit pa

.Prologo.
.Capitolo 1.
.Capitolo 2.
.Capitolo 3.
.Capitolo 4.
.Capitolo 5.
.Capitolo 6.
.Capitolo 7.
.Capitolo 8.
.Capitolo 9.
.Capitolo 10.
.Capitolo 11.
.Capitolo 12.
.Capitolo 13.
.Capitolo 14.
.Capitolo 15.
.Capitolo 16.
.Capitolo 17.
.Capitolo 18.
.Capitolo 19.
.Capitolo 20.
.Capitolo 21.
. Capitolo 22.
.Capitolo 23.
.Capitolo 25.
.Capitolo 26.
.Capitolo 27.
.Capitolo 28.
.Capitolo 29.
.Capitolo 30.
.Capitolo 31.
.Capitolo 32.
.Capitolo 33.
.Capitolo 34.
Spazio autrice
.Capitolo 35.
.Capitolo 36.
.Capitolo 37.
.Capitolo 38.
.Capitolo 39.

.Capitolo 24.

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Galing kay AnnabelBlack129

[[Ragazzi piccola parentesi: Marcus e Lawrence torneranno presto, ma per ora Sirio deve ancora finire il suo persorso per poterli riaccettare e rivendicare come padre. Finchè non accetta se stesso e i suoi errori come figlio in relazione ad Agnese e alla sua nuova famiglia, come potrà mai perdonarli di essersene andati? Inoltre i personaggi che sto introducendo adesso sono FONDAMENTALI per la storia che conoscete voi: Ginevra, Edoardo e compagnia saranno estremamente importanti anche con Max e Raphael. Datevi pazienza e piuttosto, tra pochi capitoli Agnese riempirà il nostro Sirio di mazzate, aspettate quello piuttosto! Però sentitevi liveri di commentare e domandare...
Baci🥰]]

<<Sirio....>> sentii la dolce voce di Agnese destarmi dal mio sonno profondo. Strusciai la testa sul cuscino, ancora troppo poco lucido per capire che mi stava chiamando per davvero e non me lo stavo sognando.
Avevo preso la "brutta" abitudine di dormire fino ad un'ora umana, come le 8 e mezza/nove, non come prima che mi svegliavo alle 5 e anche prima come all'accademia militare! Stavo uscendo viziato....
La sentii ridacchiare, per poi mettermi la mano in mezzo ai capelli con affetto:<< hey? Sirio? Lo so che non ti sveglio così preso di solito, ma stamattina ti tocca...>> disse quasi rassegnata, sempre piano piano. Aprii un occhio per guardarla: era vestita per andare al lavoro, con il suo chignon, camicetta e maglione, che mi osservava con uno sguardo dolce e affettuoso, un lusso che mai mi era capitato prima di lei. Anche perchè ormai, tutte le mattine veniva a salutarmi e a sbaciucchiarmi prima di uscire. Guardai l'ora ed erano le 7.

LE 7?!? Perchè COSÌ presto?? Non ero in degenza io?!?!
Stavo decisamente uscendo viziato!
<< lo so stellina, non mi guardare così....ma...è successo un casino ed è fondamentale la tua presenza...>> rimase vaga. La guardai storto:<< cioè??>> le domandai scocciato. Lei non fece altro che farmi vedere un video: era la scuola dove lavoravamo insieme, i ragazzi avevano fatto occupazione.
<<ok, vi hanno chiuso fuori...e io che centro?>> chiesi, sempre più confuso.
Agnese ridacchiò:<< ascolta quello che dicono!>> disse facendo la vaga.
Mi sollevai dal cuscino, appogiandomi sui gomiti, e sentii dal video i ragazzi gridare:" DALLE MURA NELLE MURA! DALLE MURA NELLE MURA!!" Con tanto di striscione:" torna a itaca, ulisse!"

<<FERMA UN SECONDO! Hanno fatto occupazione perchè vogliono me?>> domandai frastornato. Lei annuì:<< è da quando hai lasciato la scuola che le tue classi scocciano la dirigenza per farti tornare, anche quelle che ti avrebbero avuto l'anno prossimo come Prof, alimentati dai più grandi, e tutte quelle a cui hai fatto supplenza. Qualcuno ha spifferato che sei stato terminato ingiustamente, ed è partita la rivoluzione: prima con le scritte sulle lavagne e nei bagni, poi con i volantini, siamo arrivati agli striscioni ai tornai scolastici, poi con le sommosse a mensa e ora hanno occupato la scuola....sarà ora che torni?>> mi domandò, con il suo solito sorrisino.

Io sbuffai, non lasciandomi convincere, ributtandomi a letto:<< lo sai bene che se fosse per i ragazzi, lo farei subito....non è quello il mio problema mamma...>> ringhiai.
....si......con Ginevra che spinge, ho anche io iniziato con Mamma....di tanto in tanto....non....non troppo spesso....
.........................................................................................fatevi i cazzi vostri ..........................................................................................

<<oh, di quello non ti devi preoccupare. Hanno licenziato tutti i pettegoli!>> mi svelò, guardandosi le unghie con non chalance.
Girai la testa e la guardai sconvolto, ma lei mi diede subito una spiegazuone:<< dopo che te ne sei andato, i cazzoni petteggioni si sono vantati che, con le loro parole e azioni, ti avevano fatto scappare. Molti allora, compresa me, hanno minacciato di dare le dimissioni, perchè l'ambiente di lavoro era tossico, competitivo, malsano e soprattutto pieno di stronzi. Hai scatenato una rivolta anche nel corpo docenti...>>

Non ci potevo credere...ero stato così influente? Non mi sarei mai immaginato di scatenare un simile effetto farfalla...
<<poco importa, il tuo fidanzato Luciano deve scendere e venire a baciarmi il culo se vuole che torni!>> le dissi in malo modo, non mi sarei lasciato convincere! Il casino sulla la faccenda di Sarajevo e il licenziamento erano state, insieme a lei e ai ragazzi, due dei motivi che mi avevano portato al limite, non potevo rifare gli stessi errori due volte!
Poco dopo sentii il telefono fare tu....tu....
<<Luci, sei in vivavoce, potresti ridirmi la proposta di contratto che volevi fare al Prof Dalle Mura se tornasse?>> e quando mi girai, eccola lì, con il telefono in mano, vittoriosa, che aveva chiamato il preside, il quale sconfitto e sommesso mi stava dicendo i termini di un contratto da favola, ricco di ferie e benefici. Ah beh...così....non è che vale proprio però.....vabbè.....

Sospirai profondamente: <<fammi vestire e andiamo....>> sbuffai, alzandomi dal letto. Agnese sorrise entusiasta, abbracciandomi e riempiendomi baci. Era una bella rivalsa quella che avevo ottenuto, sia professionale che personale, e lei me se la stava godendo con me, sinceramente felice di tutto ciò!
<<non vedevo l'ora di riaverti a rompermi le scatole anche a scuola!! Dai ti aspetto in cucina, che facciamo colazione insieme...>> mi incoraggiò, mentre mi iniziavo a vestire.
Non erano passati neanche 10 giorni che avevo ripristinato dei buoni rapporti con Louis, avevo conosciuto mia sorella e mi ero levato il gesso, e adesso stavo per riprendere a lavorare normalmente! Stavo visibilmente migliorando e anche la mia vita aveva preso un bell'andazzo!

A proposito di Ginevra ....
Mi ero appena finito di vestire che, quatto quatto, andai verso la sua camera.
Diciamo che senza troppe paure o formalismi, ci eravamo messi da quel giorno in cui ci eravamo conosciuti, a fare i fratelli, dandoci noia tutti i giorni, andando a fare passeggiate al lago, parlando per ore di stronzate, facendo comunella per rompere le palle a quella povera donna di Agnese, e facendo binge eating di serie tv e film sul divano, dove lei mi stava mostrando le perle che con la vita reclusa che avevo fatto, mi ero perso, tipo StarWars, e io avevo ufficializzato il mio ruolo di cuscino per la gravida! Quella palletta doveva ancora nascere, e ogni volta che mi citavano come zio, mi prendeva il magone....
Una delle "amabili" cose che Gin adorava fare (sì, il suo soprannome è "Gin" come il superalcolico, perche allo stesso modo mi fa venire mal di testa!) era quello di svegliarmi lei quando usciva...urlando!

<<GINEVRA BUONGIORNO!>> Gridai, mentre lei sobbalzò nel letto, per poi tirarmi dietro la miriade di cuscini che usava per dormire, mirando principalmente alla faccia e alle palle!
<<ma ti sei bevuto il cervello?!?! Sono le 7! Tu non ti svegli MAI alle 7!!>> mi gridò, scocciata, mettendosi seduta sul letto, sbadigliando.
<<da oggi si! Torno al lavoro, mi hanno ridato la cattedra!>> annunciai lieto come un'ulcera.
<<ottimo! Così sei un problema di Mamma e non rompi a me mentre lavoro!>> disse offesa. Mi guardò malissimo mentre io me la ridevo, rispondendo con una linguaccia. Poi mi iniziò a fare gli occhioni da cucciolo bastonato. Non vale...
<<ho capito... aspetta qui...>> sbuffai divertito, per poi andare in cucina e prepararle una tazza di caffè latte da portarle in camera.

<<ecco a lei, principessa!>> dissi a presa in giro, con un tono super smieloso e formale. <<ci hai sputato dentro?>> lei mi domandò, dopo aver preso la tazza con fare altezzoso. <<ovvio!>> le risposi, facendo ridacchiare sia lei che me. Era il nostro, disinvoluto e stupido modo di scherzare: sin dall'inizio avevamo capito che non c'era niente di sbagliato che si potesse dire, e tutto andava preso con lo stesso spirito! Soprattutto dopo la sua gaffe con Selene e la mia schiettezza con Cedric!!!
Rentrai in cucina con Agnese che ridacchiava soddisfatta, guardandomi forse un pò più dolcemente delle altre volte. La abbracciai dalle spalle, concedendomi di baciarla sulla guancia, come riuscivo a fare poche volte, che lei accettò molto volentieri.
Mi stavo integrando in famiglia, avevo un ottimo rapporto con sua figlia, e soprattutto, stavo mostrando alcuni dei miei veri colori: Ginevra si era sentita male un paio di volte a causa della gravidanza, ed io ero stato in prima linea ad aiutarla, servirla e sostenerla, anche fisicamente quando le forza la abbandonavavo e io la portavo dove voleva in braccio!
Insomma il nominativo di Zio me lo sto guadagnando!!!

<<quindi il corpo docenti è quasi tutto cambiato...chi è rimasto?>> domandai, sedendomi a fare colazione. Agnese e io chiaccherammo un pò, poi ci raggiunse Gin, avvolta in 3 plaid perchè sentiva freddo, che iniziò a darmi noia.
Di punto in bianco mamma ricevette una telefonata inaspettata, e andò in camera a rispondere. Non ci feci troppo caso, continuando a rubare i biscotti a mia sorella e a spostarle la sedia dal tavolo con il piede. Il tutto fu interrotto quando mi arrivo sul muso la busta dei pandistelle...piena!
Lasciai un attimo perdere Gin, che avevo sapientemente legato alla sedia usando il plaid che aveva sulle spalle quando era entrata, per andare a finire di prepararmi senza essere distirbato.

Ma un certo nome colse la mia attenzione e mi ritrovai ad origliare Agnese che parlava al telefono:<<smettila di usare questo linguaggio, o la prossima volta che hai il fegato di venire a piangere da me per qualcosa, ti faccio piangere io!>> disse tutta arrabbiata.
Le farfalle nello stomaco si svegliarono, stimolate dal quel timore reverenziale che avevo nei suoi confronti: chiunque sia al di là della cornetta, è nella merda!
Rimasi ad ascoltare, finchè lei non disse:<< LAWRENCE! ORA TI MI STAI BENE A SENTIRE.....>> Urlò inferocita.

.....ma che diamine?
Cosa ci faceva lei a parlare con Lawrence??
Prima che potesse prendermi il panico, mi ricordai che lo aveva appena minacciato di menarlo e mi passò.
Ben gli sta!
Ma non mi spiegavo lo stesso, cosa ci facesse lei con loro due...

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