I Temibili 10

By GiulSma

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•Terzo volume della serie Le cronache dei Prescelti Celestiali• «We are here...» Negli Stati Uniti si sta ve... More

Prologo
1|Proprio come Eleven
2|Kitsune
3|Strizzacervelli
4|Di nuovo coi guardiani
5|Il MMantello
6|Chi è L. Degare?
7|Terapia di coppia
8|Team Anti-Killer X
9|Un gelato a marzo
10|L'avventuriera
11|Un pomeriggio col principino viziato
12|Killer X
13|Sebastian
14|Resisti
15|Una pessima babysitter
16|Fuggire dai problemi
17|Biscotto?
18|Necessario per vincere
19|Marta, sei un genio!
20|Petali blu
21|Pagina bianca
22|Segreti
23|Sta succedendo
24|Chiamata alle armi
25|Odi et amo - M&A
25|Odi et amo - R&D
25|Odi et amo - B&J
25|Odi et amo - E & A/S
25|Odi et amo - D & T
25|Odi et amo - G & T
25|Odi et amo - Loro...
26|Salvare i salvatori
27|Requiem
28|Sei il nostro piccolo Sole
29|Harron
30|Pace?
31|Regina dei mostri
32|In viaggio per Zurigo
33|Il succo è la mia debolezza
34|C'è un asino dietro di te! Ah no, è Nicholas
36|Il tempo scorre
37|Impossibile tocco di due dita
38|Chiromante
39|Non si torna più indietro
40|Non dimenticare le calze
41|Che la missione abbia inizio
42|Φιλία
43|È finita
44|Duo mortale
45|Esprimi un desiderio...
Epilogo
⚜️ Curiosità ⚜️
Ringraziamenti

35|Basta bugie

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By GiulSma

«È tempo di finirla, Giulia» continuò mio padre dopo una lunga pausa di riflessione. «Basta bugie»

«Non posso...»

Mia madre aveva lo sguardo accigliato e furioso, ma non come quello di mio padre. Lui faceva più paura. Sembrava un guerriero pronto ad un combattimento all'ultimo sangue, aspettava solo un segnale.
In realtà lui non aveva nulla di guerriero a parte lo sguardo. Magro, cupo, che sfiorava a malapena il metro e settantacinque. Quelle braccia non sembravano fatte per sostenere il peso di una spada.
Be' a prima vista nemmeno le mie, ma nulla è mai come sembra.

Siamo circondati da illusioni, protetti da bugie e intrappolati in un vortice di ricordi, azioni, pensieri e sentimenti senza fine.
Siamo umani e siamo noi che creiamo illusioni.

Spostai lo sguardo su mia madre. Teneva le braccia incrociate davanti al petto e le stava stringendo così tanto che il pigiama verde chiaro aveva preso la forma delle pieghe.

«Basta bugie» ripeté mio padre.

«Non posso!» sbottai io, gettando lo zaino a terra.

Mamma alzò gli occhi al cielo, girandosi dall'altra parte per non vedermi. Era la prima volta che faceva un gesto del genere, come se mi disconoscesse.

Avevo ingoiato ogni cosa. La morte di Gregorio e Frederich, le minacce di Madrigale, la presenza di Bryn e Thomas negli Infernali, rinunciare a un'amicizia con Sebastian, essere accusata ingiustamente di essere Killer X, perdere la mia migliore amica, vedere Marta che si univa al Mezzosangue, un nuovo direttore del Campo e venire rapita dalla dottoressa Hoover.
Avevo ingoiato tutto questo, ma vedere mia madre voltarmi le spalle mi spezzò definitivamente.

Non piansi. Non servivano lacrime per dimostrare che avevo oltrepassato il limite.

Fissai negli occhi mio padre, con sfida. «Come posso fidarmi di voi se voi non vi fidate di me?»

La gara di sguardi continuò, anche se per un attimo mio padre aveva vacillato, come se qualcosa nei miei occhi lo avesse colpito. «La fiducia la si ottiene con i fatti e tu non hai dato prova di poterci fidare di te. Sparisci senza un motivo, torni a casa ad orari indecenti e per giunta piena di ferite. Non so cosa tu stia facendo ma-»

«Paolo smettila» lo rimproverò sua moglie, girandosi. «Giulia ha ragione. Fiducia per fiducia. Basta bugie... Digli la verità. Digli che lo sappiamo»

Le mie guance si svuotarono di tutto il loro calore. «Sapete... cosa?»

Mio padre sospirò, massaggiandosi le tempie. «Immagino che sia inutile proteggerti ormai. Sei già dentro la faccenda fino al collo, non ha senso fare finta di niente» Prese un grosso respiro e buttò tutto fuori. «Sappiamo che sei una prescelta»

Tirai istintivamente un pugno sul tavolo. «E QUINDI AVETE FINTO OGNI COSA?!»

«Lasciami spiegare-»

«No. No, assolutamente no. Mi hai messa in punizione e mi hai appena fatto la paternale per QUALCOSA CHE GIÀ SAPEVI! MA CHE RAZZA DI PADRE SEI?!»

Lui abbassò lo sguardo, evidentemente dispiaciuto. Ma delle sue scuse non me ne sarei fatta nulla.
Volevo risposte, molte risposte.

«Devi capirci» si intromise mia madre. «Abbiamo solo cercato di concederti una vita normale»

«Ma la mia vita non è normale! Non lo è più!»

«Lo so. Lo sappiamo. Ma ora devi stare tranquilla e ascoltarmi bene perché la questione è piuttosto difficile da spiegare» Indicò una sedia. «È meglio che tu ti sieda»

Mi lasciai cadere su una sedia, tenendomi bene a distanza dai miei genitori. Non riuscivo bene a capire cosa provassi, avevo la mente imprigionata in un groviglio di emozioni e ricordi che si facevano la guerra.

Ma qualcosa lo sentivo. Paura. Paura che tutto ciò che avevo vissuto fosse una menzogna, come accadeva nei film. I genitori della protagonista le rivelavano che non erano i suoi veri genitori e lei si ritrovava sola, senza più nessuno da amare, e avrebbe preferito vivere in quella bugia piuttosto che sapere la verità.
Avevo paura che mi dicessero questo, che mi abbandonassero a me stessa e se ne lavassero le mani.

«Non è stato facile nasconderti la verità, specie dopo il tuo ritorno» iniziò a raccontare. «Eri già a conoscenza di molte cose e avevi molto di cui preoccuparti. Io e tuo padre pensavamo di rivelarti un giorno che sapevamo dell'esistenza del Mondo Nascosto, magari quanto tu avessi raggiunto la maggiore età, ma il destino ha scelto altrimenti. Anzi, ha fatto ciò che temevamo di più: ti sei rivelata essere una dei prescelti. Non doveva essere così, solo i membri del ramo più importante dei Mikael lo diventavano. Pensavamo che non sarebbe successo e che avremmo potuto continuare a vivere come dei Normali, fuori da questa guerra»

«Non capisco» la interruppi. «Quindi voi siete dei Celestiali?» Mi girava la testa.

I due si scambiarono uno sguardo colpevole e annuirono. «Te l'ho detto, volevamo tenertelo nascosto. Sapevamo cosa facevi, a che guai andavi incontro e cosa eri in grado di fare. Ma volevamo continuare a vivere normalmente, o almeno, ci abbiamo provato fino ad adesso»

«Ma perché? Perché vivere normalmente e mentire quando si può essere sinceri?»

«Perché rischiare la vita in guerra, allora?» ribatté mia madre. Poi si accorse di quanto fosse inadatta quella frase e abbassò lo sguardo. «Io e tuo padre finito l'addestramento da guardiani volevamo mettere su famiglia nonostante alcune... complicazioni. Siamo andati contro la legge della Città Aurea e abbiamo comprato questa casa con i soldi della mia famiglia»

Assottigliai gli occhi. «E perché i Celestiali non sono venuti a riprendervi? Loro sono... rigidi... e vendicativi»

«Ci hanno provato. Ma per legge non possono toccare un membro delle sette famiglie»

«Mamma...?»

«Sono una Mikael, Giulia. È complicata la cosa... ma il fatto che tu sia una prescelta non è uno sbaglio, è giusto così, ma non lo è stato per Ceithir»

Sprofondai nella sedia, sentendo la testa girare più forte. Vortici di parole, vortici di ricordi, vortici di pensieri mai espressi tutti ingarbugliati tra di loro.

«Quando abbiamo scoperto che eri una prescelta, dopo il tuo ritorno, Ceithir Mikael ha voluto insabbiare ogni cosa. Ha impedito a me e a tuo padre di rivelarti che eri imparentata con lui e avevi diritto al tuo ruolo, e se volevamo evitare che tu ci venissi portata via io dovevo scrivere dei rapporti a loro per monitorare le tue attività a casa durante la tua assenza dal Campo»

«L. Degare» riflettei ripensando alla vecchia email che avevo sbirciato tempo addietro. «Non è il tuo datore di lavoro, non è così? Lui è...»

Presi la parola nella mia mente e iniziai a spezzettarne le lettere.

L. D E G A R E

D E G A R E L

G A D E R E L

G A D R E E L

Il mio cuore sprofondò. Quindi era vero. Era tutto vero. Be' volevo delle risposte e ora le avevo.
Tutto aveva acquisito un senso, più o meno.

«L. Degare è Gadreel» dissi con un filo di voce, iniziando a ricomporre i pezzi di quel puzzle complesso.

«Sì. È lui» Sospirò stanca. «E ora che ti abbiamo detto la verità ho paura di sapere cosa potrà farci»

Mi alzai di scatto. «Ci deve solo provare e giuro che io...» Delle scariche elettriche scoppiettarono sui miei palmi, preoccupando i due adulti.

«Non è così semplice sconfiggerlo in uno scontro. Lui non ha mai perso» Mise una mano sulla spalla di mio padre, che era rimasto silenzioso per tutto il tempo. Si toccava preoccupato un punto sulla schiena, come se ci fosse una vecchia ferita, come se avesse provato sulla sua pelle cosa volesse dire affrontare Gadreel. «Ma non ti porteranno via. Sai la verità, sì, abbiamo commesso un errore a dirtelo e lo so, ma non permetterò che mi allontanino da te. Farò leva su mio cugino Ceithir, lo convincerò che posso prendermi cura di te come ho sempre fatto e che tu non dirai in giro neanche una parola di quello che ti ho detto stasera»

Repressi un conato di vomito al solo pensiero di essere imparentata con quel verme.

Mi avvicinai a mia madre. Aveva gli occhi lucidi, come mio padre, e le leggevo della paura nelle sue iridi. Paura che quella verità ci avrebbe allontanati.

La strinsi forte e poi strinsi anche lui in un dolce abbraccio. Vi infusi tutto il mio amore, il mio sconforto, le mie paure, le mie gioie, le mie tristezze.

Forse era stato un bene essere venuta a conoscenza della verità dopo una giornata così movimentata, anche se tutto ciò non aveva fatto altro che aumentare il mio mal di testa.

Avevo accettato ciò che mi avevano detto e mi sentivo meglio. Un peso in meno. Basta bugie.

Ora l'unica cosa che vigeva in casa Rossi era la fiducia, ed era tutto ciò che ci sarebbe dovuto essere.

Aw che capitolo tenero, non trovate? ☺️

Mi piacerebbe scrivere più capitoli così, sono davvero davvero carini eheh
Bene! Un altro problema risolto! Ora si va ai prossimi: trovare l'Avventuriera e trovare il Giglio. Chissà dove saranno 👀

Be' posso solo dire che... lo scoprirete in futuro

Ehe ☺️

GiulSma

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