Dolore e perdono (Parti I - V...

By marinamtf

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Una storia di sofferenza e redenzione, una passione ostinata e proibita, tre famiglie coinvolte, trent'anni d... More

Note dell'autrice e introduzione
Galleria personaggi
Parte prima. Ilaria fanciulla (marzo-aprile 1991)
Capitolo 1. Funerale a Colliano
Capitolo 2 (I). Il corteo funebre
Capitolo 2 (II). Il corteo funebre
Capitolo 3. Arrivo a casa
Capitolo 4. La soffitta
Capitolo 5. La partenza
Parte seconda. Ilaria ragazza (aprile 1991 - dicembre 1992)
Capitolo 6 (1°). La versione di Irene
Capitolo 6 (2°). La versione di Irene
Capitolo 7 (1°). Marco comincia l'università
Capitolo 7 (2°). Marco comincia l'università
Capitolo 8 (1°). Ilaria sale al Nord
Capitolo 8 (2°). Ilaria sale al nord
Capitolo 9 (1°). I primi tempi a Genova
Capitolo 9 (2°). I primi tempi a Genova
Capitolo 9 (3°). I primi tempi a Genova
Capitolo 10 (1°). Sulla tomba del padre
Capitolo 10 (2°). Sulla tomba del padre
Parte terza. Ilaria donna (gennaio 1993 - 28 settembre 1996)
Capitolo 11 (1°). Marco conosce Anna
Capitolo 11 (2°). Marco conosce Anna
Capitolo 12 (1°). Il Segno
Capitolo 12 (2°). Il Segno
Capitolo 13 (1°). Ilaria maggiorenne
Capitolo 13 (2°). Ilaria maggiorenne
Capitolo 14 (1°). Anna ritorna
Capitolo 14 (2°). Anna ritorna
Capitolo 15 (1°). Anna e Marco
Capitolo 15 (2°). Anna e Marco
Capitolo 16 (1°). Ilaria conosce Andrea
Capitolo 16 (2°). Ilaria conosce Andrea
Capitolo 17 (1°). Il Sacrificio di Ilaria
Capitolo 17 (2°). Il Sacrificio di Ilaria
Capitolo 18 (1°). Il gattino di gesso
Capitolo 18 (2°). Il gattino di gesso
Parte quarta. Ilaria mamma (29 settembre 1996 - 31 maggio 1997)
Capitolo 19 (1°). Una nuova promessa
Capitolo 19 (2°). Una nuova promessa
Capitolo 20 (1°). Zia Anna, papà Andrea
Capitolo 20 (2°). Zia Anna, papà Andrea
Capitolo 21 (1°). Una visita importante
Capitolo 21 (2°). Una visita importante
Capitolo 22 (1°). Ilaria si confessa
Capitolo 22 (2°). Ilaria si confessa
Capitolo 23 (1°). Due scelte per Anna e Marco
Capitolo 23 (2°). Due scelte per Anna e Marco
Capitolo 23 (3°). Due scelte per Anna e Marco
Capitolo 24 (1°). La casa di Ilaria
Capitolo 24 (2°). La casa di Ilaria
Capitolo 24 (3°). La casa di Ilaria
Capitolo 25 (1°). La ferita di Andrea
Capitolo 25 (2°). La ferita di Andrea
Capitolo 25 (3°). La ferita di Andrea
Capitolo 26 (1°). Arriva Emanuele
Capitolo 26 (2°). Arriva Emanuele
Capitolo 26 (3°). Arriva Emanuele
Parte quinta. Emanuele (31 maggio 1997 - luglio 1997)
Capitolo 27 (1°). Una nuova famiglia
Capitolo 27 (2°). Una nuova famiglia
Capitolo 27 (3°). Una nuova famiglia
Capitolo 28 (1°). La verità
Capitolo 28 (2°). La verità
Capitolo 28 (3°). La verità
Capitolo 29 (1°). Due cuori tenaci
Capitolo 29 (2°). Due cuori tenaci
Capitolo 29 (3°). Due cuori tenaci
Capitolo 30 (1°). La 'prima notte' di Anna e Marco
Capitolo 30 (2°). La 'prima notte' di Anna e Marco
Capitolo 30 (3°). La 'prima notte' di Anna e Marco
Capitolo 30 (4°). La 'prima notte' di Anna e Marco
Capitolo 31 (1°). Silvia entra nel Disegno
Capitolo 31 (2°). Silvia entra nel Disegno
Capitolo 31 (3°). Silvia entra nel Disegno
Capitolo 31 (4°). Silvia entra nel Disegno
Capitolo 32 (1°). Complici
Capitolo 32 (2°). Complici
Capitolo 32 (3°). Complici
Capitolo 32 (4°). Complici
Capitolo 32 (5°). Complici
Capitolo 32 (6°). Complici
Capitolo 33 (1°). Il racconto di una madre
Capitolo 33 (2°). Il racconto di una madre
Capitolo 33 (3°). Il racconto di una madre
Capitolo 33 (4°). Il racconto di una madre
Capitolo 33 (5°). Il racconto di una madre
Capitolo 33 (6°). Il racconto di una madre
Parte sesta. Silvia (luglio 1997 - giugno 1998)
Capitolo 34 (1°). Emanuele conteso
Capitolo 34 (2°). Emanuele conteso
Capitolo 34 (3°). Emanuele conteso
Capitolo 34 (4°). Emanuele conteso
Capitolo 34 (5°). Emanuele conteso
Capitolo 35 (1°). Un nuovo amore
Capitolo 35 (2°). Un nuovo amore
Capitolo 35 (3°). Un nuovo amore
Capitolo 35 (4°). Un nuovo amore
Capitolo 35 (5°). Un nuovo amore
Capitolo 36 (1°). Un impegno vincolante
Capitolo 36 (2°). Un impegno vincolante
Capitolo 36 (3°). Un impegno vincolante
Capitolo 36 (4°). Un impegno vincolante
Capitolo 36 (5°). Un impegno vincolante
Capitolo 37 (1°). Tre madri
Capitolo 37 (2°). Tre madri
Capitolo 37 (3°). Tre madri
Capitolo 37 (4°). Tre madri
Capitolo 37 (5°). Tre madri
Capitolo 38 (1°). Un difficile addio
Capitolo 38 (2°). Un difficile addio
Capitolo 38 (3°). Un difficile addio
Capitolo 38 (4°). Un difficile addio
Capitolo 38 (5°). Un difficile addio
Capitolo 38 (6°). Un difficile addio
Capitolo 39 (1°). Emanuele nella camera azzurra
Capitolo 39 (2°). Emanuele nella camera azzurra
Capitolo 39 (3°). Emanuele nella camera azzurra
Capitolo 39 (4°). Emanuele nella camera azzurra
Capitolo 39 (5º). Emanuele nella camera azzurra
Capitolo 39 (6°). Emanuele nella camera azzurra
Capitolo 40 (1º). Due anelli
Capitolo 40 (II). Due anelli
Capitolo 40 (III). Due anelli
Capitolo 40 (IV). Due anelli
Capitolo 40 (V). Due anelli
Capitolo 40 (VI). Due anelli
Note dell'autrice sulle prime sei parti

Capitolo 35 (6°). Un nuovo amore

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By marinamtf

"Ma forse sei stato anche il più luminoso e lo potresti essere ancora.", gli sorrise. "E comunque... sì, Ilaria mi parlava di segni anche lei, che è un segno che ci siamo conosciuti. Non so, detta così, potrebbe anche essere... Se ci pensi, al caso..."

"Ecco, sì, dicevo, scusami, avevo perso il filo...pensavo che con lei fosse tutto finito, la ricerca e tutto, che avessi solo lei per la vita, che era venuta nella mia vita per far famiglia, per curare quella parte, e invece no, perché? Perché con lei non è finita la ricerca?"

"Perché forse Ilaria ti vuole veramente bene e non voleva legarti a lei senza amarti, in questo mi pare onesta anche se non capisco che tipo di amore abbia per Marco tale da impedirle di amare te."

"Non so neppure io Silvia, a questo punto. Non la capisco quella ragazza, ma non mi ci voglio più avvicinare, te l'ho detto, mi fa troppa impressione, è come vedere mia madre ed io che desidero lei."

"Ma perché non andare neppure da Emanuele? E' tuo figlio! Ilaria conta solo per metà. Perché poi l'hai abbandonata così? Perché non prenderlo neppure in braccio? Questo non lo capisco. Rimani arrabbiato con lei, se vuoi, ma prendi tuo figlio."

"Non so, forse lì ho sbagliato, ma ero sconvolto, era come se improvvisamente mi avesse messo di fronte all'amore per mia madre dicendo: 'hai amato tua mamma perciò dio ti ha punito uccidendola così non avrai più pensieri impuri su di lei.'. Questo mi diceva Ilaria con il suo amore per Marco. Perché il suo amore per Marco non è solo spirituale, Silvia. Essi stessi ammettono di desiderarsi fisicamente ma si contengono, che lo facciano io ci credo, ma il solo pensare che si potrebbero toccare con l'idea di farlo mi fa venire in mente che anch'io all'epoca fantasticassi eroticamente su mia mamma. Capisci? Capisci perché non mi riesco più ad avvicinare a Ilaria? E 'perché è come ricevere la condanna di aver amato mia mamma, Ilaria dice: 'io amo mio fratello casta' quindi è possibile amare un parente, io amavo mia mamma impuramente, il cielo mi ha punito per quello usando me come boia ed io... io... l'ho uccisa con il mio desiderio."

Andrea guardò la tomba lì a fianco a loro:

"Io, mamma... ti ho uccisa.", e pianse di fronte a colei che pensava di aver ucciso. "Scusami Silvia,", disse fra le lacrime, "come per te non passa Emanuele, per me non passa mia madre. Non passerà.. mai."

Silvia si avvicinò a lui, gli prese la mano, lo guardò dolcemente, lo lasciò sfogare e poi gli disse:

"Andrea, anche io per tanto tempo ho pensato con la mia negligenza di aver ucciso Emanuele, quante volte mi sono data colpa di non aver controllato bene i suoi movimenti, o di non aver fatto un cesareo appena fosse stato in grado di sopravvivere all'esterno, sapevo che il mio utero era in condizioni critiche..., speravo di partorire normalmente; quanti pianti, quanti sensi di colpa."

Lo accarezzò teneramente; "dobbiamo conviverci Andrea. Dobbiamo superarla questa colpa, perché non è vera, è la nostra mente che per spiegare la morte ci addossa una responsabilità inesistente. Tua madre è morta per un incidente tragico, ma casuale, mio figlio è morto semplicemente perché era quello il suo destino. Non l'hai uccisa tu, non l'ho ucciso io."

Lo guardò negli occhi dicendogli dolcemente: "Io sono una madre che ha perso un figlio, tu un figlio che ha perso una madre. Forse possiamo farci compagnia, perché ci capiamo. Tu che dici?"

Gli strinse la mano... gli sorrise. Andrea la guardò, capì che gli stava offrendo un nuovo amore. Lo sentì possibile, malgrado la differenza di età e di esperienza; non sapeva cosa sarebbe successo, era la prima volta che una donna sembrava avvicinarsi a lui in quel modo; nel modo che Ilaria aveva predetto. Amandolo. Le strinse la mano ricambiandola, le disse:

"Forse sì, Silvia, forse sì... "

Si abbracciarono di fronte alla madre di Andrea. Egli sentì il calore di un affetto sincero e materno, forse aveva dopotutto ragione Ilaria, doveva trovare una donna che lo amasse veramente; ne ebbe paura, non gli era mai capitato e sperò di poter resistere; Silvia fu felice di quell'abbraccio, si vergognò un poco di aver spinto Andrea, un ragazzo, ad una relazione a cui forse non aveva pensato, ma sentiva che era giunto il momento, come aveva detto Nicola, di voltare pagina e l'animo travagliato di Andrea le era sembrato un terreno fertile sul quale il suo dolore potesse trovare finalmente una se pur minima consolazione.

Dopo essersi staccati Andrea le disse:

"Io, Silvia, non potrò ovviamente sanare ciò che hai perso ma un figlio io ce l'ho. L'ho già fatto, te lo posso dare."

"Ma... il figlio... lo hai con Ilaria, Andrea."

"Sì... ma... voglio dargli una famiglia, per ora non ce l'ha. Quel cucciolo è senza il calore di una famiglia unita. Io... mi spiace per Ilaria, certo, io... l'ho amata. Lo so che ti ha detto che le ho dato un anello e l'ha rifiutato, certo, è così... forse non dovrei parlarne, adesso con te, vero? Ti dà fastidio?"

"No, parlane pure Andrea. E' giusto, hai il tuo passato: anche io ho amato tanto Nicola, veramente tanto, per otto anni ho tentato con lui di avere un bambino, mi pare un buon periodo e...perdonami se dicendolo ti faccio soffrire... ma io in quei tentativi lo amavo tanto, in ognuno di essi, l'ho sempre amato e spero che tu non sia geloso di questo, vero? Io accetto che tu abbia amato Ilaria, quindi non ti preoccupare, capisco... ma so che toglierle un bambino sarebbe crudele. Forse... forse possiamo fare una specie di condivisione... sarebbe bello, per me, poterlo un po' crescere, poter volergli bene, come fare una seconda mamma, anche se già Ilaria è molto brava."

"No, non è una madre colei che non vuole dare una famiglia al bambino, mi spiace Silvia. Su questo... Ilaria ha sbagliato; Marco o no, avrebbe dovuto dare una famiglia a Emanuele. Non l'ha capito, peggio per lei, ora... ci sei tu e sono contento così. Andiamocene però, anche stare qui da mia madre mi intristisce... si è fatto tardi... vuoi mangiare qualcosa?"

Si avviarono verso l'uscita, tenendosi per mano.

***

Il 16 luglio era il giorno dei risultati della maturità. Ilaria chiese a Francesca di vederli anche per lei sia perché aveva proprio paura di esser stata bocciata e sia perché non voleva portarsi Emanuele fino a scuola con il caldo di luglio; fu in ansia di fronte al telefono fino alle dieci di mattina quando ricevette la telefonata di Francesca che le urlò al telefono:

"Ilaria! 43! Siamo uscite tutte e due!"

"Oh, grazie a Dio... e tu Fra?"

"Io 41, si vede che non è piaciuto il mio tema... ma va bene così, sono contenta lo stesso. Non hanno bocciato nessuna nella classe, solo nella quinta F ci sono state due bocciate, ma... poca roba, in tutta la scuola forse meno di dieci. Ovviamente Sonia ha preso sessanta, ma... lo sapevamo, no?"

"Sì, lei è bravissima; è davvero una buona notizia, vuoi venire a casa? Ti faccio vedere dove abito finalmente, vienimi a trovare, ormai è tutto finito."

"Va bene Ilaria, vengo, mi raccomando, telefona subito alla sartoria, dì che sei promossa e così ti possono prendere, ti prenoti già il posto per settembre, sì che sei brava... ma non fartelo rubare."

"Sì lo farò subito."

E così fece; dopo messo giù con Francesca telefonò alla sartoria; le rispose la signora Gioia che fu molto contenta della notizia. Le diede appuntamento per il primo settembre 1997, lunedì, alle 8.30, per cominciare il lavoro, naturalmente con Emanuele. La salutò dicendole:

"Riposati Ilaria, e non vedo l'ora di averti qui, specialmente con il tuo bambolotto. Buone vacanze, a settembre."

"Grazie signora, a settembre! Arrivederci."

Subito dopo chiamò anche Marco:

"Marco mio! Ho finito... 43, sono diplomata."

Marco era al lavoro aspettando quella notizia con un senso dolce amaro. In un'altra realtà Ilaria diplomata sarebbe stato il penultimo tassello della loro futura vita insieme; l'ultimo, quello che attendeva da mesi, sarebbe stato il suo definitivo congedo dal militare. Ma altre strade erano state percorse, non si poteva tornare indietro, il Sacrificio di Ilaria aveva creato una spaccatura che sembrava aver reso il loro amore, sebbene presente, impossibile ormai da mettere in pratica; era quel che aveva voluto Ilaria, certamente, dandolo ad Anna, ma ad un prezzo che ogni giorno sembrava a Marco sempre più alto.

Quel diploma, comunque, testimoniava che una parte del loro cammino era finita; era stata sua l'idea di portarla al nord, sei anni prima, con tanti dubbi, tante idee... gli vennero in mente le prime paure di Ilaria, le sue lettere timorose, il suo sentirsi inadatta allo studio, e poi andarla a prendere, la sua prima nostalgia, il suo aggrapparsi a lui all'uscita della stazione. Ebbe nostalgia del loro percorso, di ciò che avevano costruito insieme e di quel che sarebbe potuto essere. Le disse:

"Ilaria, sei stata brava; tu non pensavi vero, ma ce l'hai fatta. Ti ricordi nelle lettere, pensavi di non farcela, di esser brava solo per lavorare... e invece!"

"Sì ce l'ho fatta Marco mio, perché tu hai creduto in me, semplice contadina di dodici anni che non parlava italiano, tu mi hai promesso di non abbandonarmi e l'hai mantenuto e questo non lo dimenticherò mai, mai... lo sai che io sarò per sempre tua".

"Lo so Ili. Lo so e... sì...", Marco vide di fronte a sé il monitor pieno di codici e di scritte in inglese, pensò a quel che significava tutto quello e ciò che realmente sentiva nel cuore. Capì che il Sacrificio di Ilaria non aveva per nulla sciolto il nodo; si ricordò della loro prima promessa di fronte al padre,

"...anch'io sono tuo Ili."

disse, in un soffio, sapendo che ormai aveva capito ciò che realmente era nel suo animo: egli era di Ilaria, ma nello stesso tempo anche di Anna, che erano vere entrambe le cose. Sperò che nessuna delle due, però, avesse da soffrirne a causa sua, anche se il Disegno che il Cielo, attraverso Ilaria, stava realizzando, cominciava ad avere delle tinte un po' troppo fosche.

***

Il giorno dopo era invece il turno di Anna di fare il suo esame che aveva previsto. Era l'ultimo arretrato e lo passò con un trenta, uno dei pochi sul suo libretto, ma in quel giorno lo sentì proprio nel cuore, come se veramente il Cielo le dicesse che i suoi piani matrimoniali con Marco erano ben accolti e che le stava dando la possibilità di laurearsi quanto prima e bene. Marco aveva chiesto una mezza giornata di permesso e appena usciti dalla facoltà Anna lo abbracciò e gli disse:

"Gattino mio, me ne mancano più solo otto, otto e la tesi, certo, ma ti rendi conto?"

Lo abbracciò, "Tu, gattino... tu... sei stato veramente un tesoro. Ma ci pensi? In un anno, da settembre, anzi, meno di un anno, da quando stiamo insieme, ne ho dati cinque, cinque in meno di un anno... non era mai successo e sento che altri due li posso dare prima di novembre. Me la sento, perché... perché so che ce la posso fare, che tu mi hai aiutata a crederci. Stavo per mollare prima di conoscerti, lo sai?"

Marco restituì l'abbraccio, erano dai giardini di fronte all'ospedale, qualche bambino dallo scivolo vide questi due adulti strani, con la donna che piangeva forse di gioia.

Marco sentì che sia Ilaria che Anna avevano entrambe avuto bisogno della sua calma e imperturbabilità nello studio per credere in loro stesse; forse, così come Ilaria aveva dato ad Andrea la sensazione di curare la sua ferita, così egli, anche senza volere, dava alle persone a cui voleva bene la carica per credere in loro stesse nello studio.

"Va tutto bene Micia, non hai mollato, sei stata brava e ormai andrà tutto bene; ti laureerai come previsto sarai medico e... sì..."

Marco si interruppe, cercò di trovare le parole giuste.

"Sì, gattino?", lo guardò con occhi speranzosi e lucidi.

"Sì, micia, se lo vuoi ancora, ci potremo poi sposare."

Anna lo strinse forte:

"Oh, gattino, certo che lo voglio! Lo voglio sempre! Io sono la tua micia, lo sono sempre stata, e lo sarò. Tua."

Marco ricevette l'abbraccio di Anna sapendo però che, meno di ventiquattro ore prima, sua sorella gli aveva detto la stessa cosa: "sono tua, tua per sempre" e che egli le aveva risposto "sono tuo". Ed ora aveva chiesto a un'altra donna di sposarlo... e la cosa più tragica, egli pensava, era che Ilaria, a suo dire, sarebbe stata la donna più felice del mondo per questo matrimonio; ella l'aveva sempre voluto, per lui, ma era solo perché non sarebbe potuta essere al suo posto, qual era allora il senso del suo mettersi da parte se ancora si amavano? Ripensò ancora al Sacrificio di Ilaria, alla novità di questa Silvia con Andrea, alla coincidenza dei due figli con lo stesso nome, di cui uno morto. Gli sembrò sempre di più che si stesse avvicinando una tragedia immane che li avrebbe travolti tutti, con i loro sogni, le loro speranze, la loro felicità, le loro vite così fragili e ferite. Abbracciò Anna come per sincerarsi che ci fosse ancora, che potesse contare su di lei anche quando, inevitabilmente, lo presagiva, essa sarebbe arrivata. Sentiva di amarla come Ilaria, non di più, non di meno, che, man mano che Ilaria era sempre più da sola, non cercata da Andrea, sentiva di nuovo l'amore per lei ritornare e, nello stesso tempo, sentiva di amare Anna e di voler star con lei per fare una famiglia. In questo dramma interiore le disse:

"Micia mia, io ti amo."

"Lo so, gattino, lo so."

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