Redamancy: "L'Amore che ritor...

By AnnabelBlack129

20.6K 1.8K 536

"Ho perso tutto, ogni cosa io abbia mai amato, mi è scivolata tra le dita, come sabbia in un giorno di vento... More

.Prologo.
.Capitolo 1.
.Capitolo 2.
.Capitolo 3.
.Capitolo 4.
.Capitolo 5.
.Capitolo 6.
.Capitolo 7.
.Capitolo 8.
.Capitolo 9.
.Capitolo 10.
.Capitolo 11.
.Capitolo 12.
.Capitolo 13.
.Capitolo 14.
.Capitolo 15.
.Capitolo 16.
.Capitolo 17.
.Capitolo 19.
.Capitolo 20.
.Capitolo 21.
. Capitolo 22.
.Capitolo 23.
.Capitolo 24.
.Capitolo 25.
.Capitolo 26.
.Capitolo 27.
.Capitolo 28.
.Capitolo 29.
.Capitolo 30.
.Capitolo 31.
.Capitolo 32.
.Capitolo 33.
.Capitolo 34.
Spazio autrice
.Capitolo 35.
.Capitolo 36.
.Capitolo 37.
.Capitolo 38.
.Capitolo 39.

.Capitolo 18.

438 38 7
By AnnabelBlack129

Non mi credevo capace di provare una simile rabbia: la sentivo crescere, dal petto e dalla gola, prepotente, che voleva ruggire e urlare e dare forza alle mie braccia per distruggere tutto quello che si trovava davanti a me. Mi ero spezzato.... mi ero rotto come mai prima di allora, nel profondo qualcosa si era lasciato andare dietro a una realtà che non volevo vivere.

Ero riuscito a non crollare neanche quando avevo scoperto che il tumore di Selene, dopo tutta quella chemio, non era curabile....
Nemmeno quando i miei zii erano passati dal Collegio per sistemare i pagamenti della mia permanenza lì, senza però salutarmi....

Ero stato costretto a prendere a pugni la scrivania di Louis (evitando di prendere a pugni lui!), pur di farlo smettere di parlare di Attilio: Tito, come lo chiamavo io da quando ero piccolo, era il mio mentore, il mio tutore, il mio Generale durante tutta l'accademia...era praticamente mio padre... e io mi rifiutavo anche solo di pensare che fosse morto.
Ahimè, mi pentii velocemente ti aver scelto quel modo per sfogare l'ira che mi aveva posseduto, infatti la lastra di cristallo che ricopriva im tavolo si era spaccata a metà sotto al mio pugno, e una delle parti si era leggermente sollevata, tagliandomi.
Quando sollevai la mano, un fiume di sangue mi iniziò a scorrere dal polso al gomito, gocciolando sul pavimento.

Una vocina mi disse:"se non esci di lì, Louis lo ammazzi..."
Scattai verso la porta, dove vidi dietro la zigrinatura del vetro Agnese... avevo il coraggio di uscire in quello stato? Volevo farmi vedere così da lei? ..... da mamma?....

"Non c'è più niente che ti possa salvare...guardati Sirio.... nessuno ti vorrà più quando scoprirà quello che sei....neanche lei. È finita!" Ripetè la voce.

Sospirai, era vero! Aprii la porta e la scansai con forza, pur di non incontare il suo sguardo, costringendola ad aggrapparsi allo stipite della porta per non cadere. Non disse niente, mentre io uscivo dalla porta posteriore per evitare il marasma della via.
Mi sentii il petto stringersi, cosa avevo fatto? Sicuramente non c'era più nessuna scusa per non ficcarmi in un ospedale o in un instituto, legato al letto.

"È finita, smettila di fuggire Sirio e accetta la realtà delle cose"

Barcollai per strada, non avendo ancora metabolizzato cosa stava succedendo.
La mia testa naturalmente ricercò una spiegazione, un motivo per il quale io fossi in mezzo all'asfato, sanguiante e con il fiato corto e il cuore a mille....

Mi risvegliai, assonnato e sbigottito, avevo lavorato tutto il giorno e il mio corpicino esile di 8 anni non riusciva a trovare nè la forza nè la voglia di alzarsi.
Attilio aprì gli occhi, sentendo che mi ero agitato. Dormivamo spesso un paio di ore dopo pranzo nella sua branda, da quando i ragazzi avevano scoperto che se arrivavo in ritardo le suore non mi facevano mangiare, si erano organizzati per farmi mangiare a mensa con loro, presso l'accademia. Io però dopo volevo stare solo Tito: << già sveglio? È presto Sirio, possiamo dormire ancora un'ora su...>> di chinò verso di me, che stavo riposando sul suo petto, per baciarmi la fronte. Nessuno lo aveva mai fatto prima di lui, mi piaceva:<< ...ci parlo io con quelle suore maledette e il comandante se fai tardi, non ti preoccupare ....tu dormi.>> disse accompagnando la mia testa pensate sul suo petto. Mi coprì con la giacca della sua divisa...

Quel ricordo, così nitido e lontano, di quell'affetto genuino e gratuito, fu abbastanza per riaccendere la rabbia che avevo in me, che per sfogarla decisi poco saggiamente di prendere a pugni il muro, con la stessa mano che mi ero tagliato.

Non era giusto!
Non era giusto che il mondo mi avesse tolto l'unica vera persona che mi abbia mai amato!
Non era giusto che ora dovessi vivere con mille mila dubbi su chi mi amasse veramente!
Come era possibile che non ci fosse nessun'altro?
Perchè io? Perchè a me? Prima i miei genitori, poi Tito, poi Selene e infine i ragazzi.... posso avere una tregua? Posso semplicemente vivere senza stare male??

Un crack molto brutto provenì dalla mia mano e mi riportò alla realtà: il muro era coperto di sangue, mi ero spellato le nocche a furia di prenderlo a cazzotti, e di certo mi ero rotto il polso. Sapevo di stare piangendo, ma poco importava...non potevo scendere più in basso di così.

"È stata colpa tua lo sai vero? Avresti potuto fermarlo, e invece? È andato a disinnescare quella bomba ed è morto!" Mi ricordò la voce.

Ancora più rabbioso caricai per tirare un altro pugno, pieno di rancore, odio e disperazione contro il muro, ma Agnese mi fermò:<<Sirio basta così!>> mi disse con voce disperata, prendendomi il braccio con entrambe le mani, per impedirmi di continuare a farmi male. Tutta la mia rabbia si concentrò su di lei, che aveva bloccato la mia furia, non mi avrebbe fermato con le sue belle parole. Avevo paura volesse sapere, avevo il timore che non avrebbe capito cosa stavo passando e cosa provavo, anche se io non volevo provare più niente.
La afferrai con la mano buona a mia volta per il braccio, costringendola a una smorfia di dolore. LEVATI!
In qualche modo dovevo allontanarla, non avrebbe capito....

<< ti ricordi....ahi....ti ricordi della cassapanca?>> mi disse di punto in bianco, con gli occhi lucidi.
Quale cassapanca? Di che cazzo stava parlando?
<<quella dove ti nascondevi da bambino....quando scappavi dalle suore...>> mi disse, sempre calma e serena, nonostante le stessi stritolando un braccio.
Ah, quella! Cosa cazzo centra?
<<visto che ti nascondevi lì dentro per non farti trovare, facciamo che quando non vuoi parlare di qualcosa, quello diventa un "argomento cassapanca", ok? Io non ti chiedo nulla e non voglio sapere nulla, solo tu puoi tirarlo fuori e parlarne, va bene?>> concluse, cercando di calmarmi e di rassicurarmi che non mi avrebbe torturato oltre.

Non avevo parole, nonostante le stessi facendo male, nonostante la mia rabbia e la mia reazione, quella condizione pietosa nella quale mi trovavo, lei stava comunque cercando di aiutarmi. Con questa consapevolezza, allentai la presa sul suo braccio. E ora? Che ne sarà di me? Avevo dato spettacolo della mia instabilità e....
Mentre questi pensieri si generavano nella mia testa, Agnese colse l'occazione per sfilarmi dal collo la sua sciarpa e bendarmi la mano, che era ridotta in brutte condizioni.
<<dobbiamo andare in ospedale, il taglio è profondo, hai perso un sacco di sangue stellina...>> cercò di parlarmi, di farmi reagire davanti alla mia condizione, ma io ero altrove. Era preoccupatissima, glielo leggevo nella voce!

Caddi in ginocchio, era finita, era tutto finito! Andrò in ospedale, mi faranno una perizia psichiatrica e finitò internato, chissà quando rivedrò la luce del sole, o sentirò il vento sulla pelle, o.......
<<Sirio! Hey!!! Guardami!>> Agnese prese le redini della mia situazione mentale, costringendomi con entrambe le mani a guardarla negli occhi:<<ascoltami bene: tu mi stavi aiutando con il trasloco, e ti sei fatto male, hai capito? Non ti lascio in un ospedale a marcire! Non è stata colpa tua.... ti hanno toccato in un punto così delicato, non hai potuto fare altro per difenderti...>> la dolcezza nella sua voce mi spezzarono.
Abbassai la testa sconfitto, non sapevo cosa fare, non sapevo cosa mi sarebbe successo, avevo solo la solita terrificante promessa di solitudine addosso, che Agnese cercava disperatamente di smentire.

Mi strinse a sè, con delicatezza, senza constringermi. Sentii la sua mano tra i capelli e i suoi baci ma i pensieri che avevo per la testa erano così contrastanti che non potevo godermi quell'affetto senza pensare che me ne sarei pentito.
<<VEDE DANNAZIONE!?!?! SE VUOLE CHE LUI SI FACCIA MALE, ALLORA PUÒ PURE CONTINUARE COSÌ, A METTERGLI IN TESTA RICORDI E COSE CHE NON HA!>> ci urlò Louis dalla porta.
Volevo dirgli qualcosa, era colpa sua se mi ero agitato così tanto, ma aveva ragione: ero pericoloso, ero instabile, non è normale una reazione così, finirò per fare del male ad.....

Agnese si voltò verso di lui con uno scatto, e con due occhi infuocati prese la prima cosa che si trovò sotto mano nel vicolo, ovvero un tubo di metallo lì per terra, e lo puntò contro Louis, con una rabbia e ferocia che non le avevo mai visto addosso:<< avvicinati a lui e ti spacco qualsiasi cosa tu possa avere tra le gambe!>>
Restammo entrambi di stucco, Louis provò a venire da me, ma lei non lo avrebbe fatto avvicinare tanto facilmente:<< È STATO LEI! Lei, brutto stronzo, è andato a stuzzicarlo e a torturarlo, nonostante le sia stato ripetuto più e più volte di piantarla.... se si avvicina a lui il giuro che la faccio secco!>> ringhiò, tenendomi con la mano libera stretto dietro di lei.
Non avrebbe permesso a Louis di toccarmi o parlarmi neanche morta! Mi stava proteggendo con una furia che mi era quasi estranea...

Lui cercò di dire qualcosa, di rispondere e difendersi ma davanti al mio stato e all'ira di Agnese, decise di rientrare in studio, senza dire nient'altro, sbattendo la porta.
Lei sbuffò come un toro, girandosi verso di me ritornò la stessa dolce donna di sempre.
Mi portò in ospedale e io non opposi resistenza, non ce la facevo più! Era troppo da sopportare, da ricordare...

Era troppo persino vivere...

Continue Reading

You'll Also Like

95.9K 2.2K 38
Alice ha appena iniziato la specializzazione in medicina legale. È proprio in questo ambiente che farà incontri che le cambieranno la vita, lavorati...
14.8K 72 16
Evan ha un solo modo per non perdere il trono ed è quello di accontentare il padre dandogli un erede, ma non ha nessuna intenzione di sposarsi, per...
21.9K 1.4K 155
Faccio quel che so fare meglio: i film mentali. Richieste aperteee. 22/01/2024 #2 Fandom 31/01/2024 #1 Fandom
175K 5.1K 60
(((Continuo della storia "Per la Giusta strada"))) Un nuovo inizio per il piccolo Max, dopo la morte della madre e la vita con il fratellastro Marcus...