Redamancy: "L'Amore che ritor...

By AnnabelBlack129

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"Ho perso tutto, ogni cosa io abbia mai amato, mi è scivolata tra le dita, come sabbia in un giorno di vento... More

.Prologo.
.Capitolo 1.
.Capitolo 2.
.Capitolo 3.
.Capitolo 4.
.Capitolo 5.
.Capitolo 6.
.Capitolo 7.
.Capitolo 8.
.Capitolo 9.
.Capitolo 10.
.Capitolo 11.
.Capitolo 12.
.Capitolo 13.
.Capitolo 15.
.Capitolo 16.
.Capitolo 17.
.Capitolo 18.
.Capitolo 19.
.Capitolo 20.
.Capitolo 21.
. Capitolo 22.
.Capitolo 23.
.Capitolo 24.
.Capitolo 25.
.Capitolo 26.
.Capitolo 27.
.Capitolo 28.
.Capitolo 29.
.Capitolo 30.
.Capitolo 31.
.Capitolo 32.
.Capitolo 33.
.Capitolo 34.
Spazio autrice
.Capitolo 35.
.Capitolo 36.
.Capitolo 37.
.Capitolo 38.
.Capitolo 39.

.Capitolo 14.

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By AnnabelBlack129

Appena ebbi finito di raccontarle tutti i dettagli del mio sogno lucido, con i vari particolari legati al mio passato, presi un respiro profondo e bevvi un sorso di camomilla, con le mani tremanti e il cuore in gola. Le avevo raccontato della guerra, di quello che avevo dovuto fare per sopravvivere, e non avevo tralascito che ero stato costretto a uccidere per salvarmi il culo più di una volta, anche nei peggiori modi. Avevo evitato di raccontarle solo quello che era successo al serbo strupratore di donne, quel Sirio lì è un mostro che neanche Dio spera di conoscere!
Eravamo in cucina, io seduto davanti a lei, con una coperta sulle spalle, e mi sentivo come se stessi dando la deposizione alla polizia di un omicidio! Beh, c'eravamo andati vicini...

<<Quindi, per riassumere, tu mi avresti confuso per un nemico, perchè sentivi di essere ancora a Sarajevo in guerra, e mi hai attaccato per "legittima difesa"....>> disse Agnese, cercando di suonare tranquilla e razionale.
<<in teoria sì...>> la corressi: <<...ti ho comunque attaccata e ho rischiato di farti seriamente del male!>> le ringhiai, nascosto dietro la tazza.
Lei sospirò, massaggiandosi la radice del naso e mettendosi una mano sul fianco:<< se continui a vederla in questo modo, non andremo mai da nessuna parte con questa conversazione! Le circostanze alla base erano ben diverse dal voler attaccare me, perchè ti ostini a insinuarlo?>> mi disse con voce esasperata.

<< sei tu quella che si ostina a non vedere come stanno le cose!>> le risposi a tono, perchè era così incosciente quella donna?!?
Lei sbuffò:<<....prega che non ti strozzi...>> sussurrò, e dal suo sguardo stava invocando tutta la pazienza che aveva.
Mi aveva appena minacciato? Era una minaccia ma non suonava come una minaccia?!? Aveva detto che voleva strozzarmi, ma davvero? O per finta??Ero confuso....
<<Sirio...>> riprese a parlare, versandosi altra camomilla:<<c'è differenza tra quello che hai fatto tu e un vero e proprio attacco, ecco perchè non ci vedo nulla di pericoloso: ho considerato le circostanze ed è stato un errore da parte di entrambi....>> la zittii malamente, in preda alla furia:<< UN ERRORE CHE TI SAREBBE POTUTO COSTARE LA VITA!?!? Ti avevo preso per la gola, e stavo per spezzarti il collo, dove sta l'errore in questo, eh?? Perchè continui a vedermi come un agnellino smarrito nel prato che poverino non è in pieno controllo delle sue azioni, e non vedi che sono il lupo travestito da pecora, pronto a sbranare il gregge???>>

Lei non si mosse, non reagì neanche, e quello che mi disse, toccò come sempre, quella parte di anima che pensavo fosse atrofizzata da tempo:<< tu sai bene di non essere pericoloso, ma sai che sei capace di esserlo...insomma e Selene? E i ragazzi? Sono certa che a loro non hai mai torno un capello neanche per sbaglio. Tu ora sei solo tanto spaventato e agitato, e forse quello che è successo ieri mattina è anche una causa scatenante di tutto questo: ti sei messo addosso la pelle la sensazione di morte! E quello che è successo stasera è la prova di due cose: uno, che tu vuoi continuare a vivere e a lottare, sennò ti saresti "lasciato ammazzare", dico bene? E due, è che ancora una volta si vede quanto grande è il tuo cuore....>> mi disse, lasciandomi confuso.

<<tu non stai difendendo te per le azioni che hai commesso, mi stai cercando di allontanare perchè hai paura di ferirmi, e pur di tenermi al sicuro sono 45 minuti che ti dai del mostro assassino! Per risponderti, no, non vedo un agnellino spaventato....vedo un gattino bagnato che mi soffia e graffia perchè ha paura, quello sì!>> concluse, con quel sorriso che, cascasse il mondo, esplodesse il sole, ci prendesse in pieno il meteorite dei buondì, mi diceva e rassicurava che era tutto okey.
Sospirai, mettendo la testa sul piano della cucina:<< vaffanculo, hai vinto! Posso tornare a letto? Hai finito?>> dissi, cercando di scappare dalla conversazione, ma soprattutto allontanarla visto che con i suoi discorsi mi aveva fatto salire le lacrime agli occhi.

<<certamente....ma...>> non la lasciai finire e scattai in piedi per andare in camera, anche se quello che sentii dopo mi fece fermare e girare i tacchi:<<...ma sei in punizione!>>
COSA?!?!?! MA CHE CAZZ..... MA DA QUANDO?!?!
<<Ferma un secondo...>> dissi, affacciandomi in cucina:<< ...stai scherzando spero?!?>> le domandai, incredulo.
Lei, con tutta calma mise le tazze nel lavabo, per poi venire verso di me:<< oh si si, sei in castigo! Te lo scordi di insultarti così senza motivo e senza sentir ragione, non se ne parla! Devi migliorare la tua visione di te stesso, non sputtanarla ulteriormente! E dobbiamo lavorare anche sul rispondermi male....>> mi sgridò, abbastanza con dolcezza ma una severità rigida tra le righe che mi faceva capire che non stava scherzando.

Alzai gli occhi al cielo, guardando quel nano infernale dall'alto al basso:<< ah, va bene! E cosa avresti intenzione di fare? Mettermi all'angolino? Ti ricordo che ti ho appena appiccicato al muro....>> sghignazzai tra me e me. Cosa cazzo pensava di fare contro di me? Ci separa quasi mezzo metro, lei è piccola e tonda mentre io ho più muscoli che cicatrici, inrancidito da anni e anni di violenze, e per poco non l'ammazzo, chi si crede di essere? Agnese storse la bocca, rifilandomi un'occhiataccia accigliata, per poi sorridere fiera:<< ....tanto per comiciare, questo, che da un pò che te ne meriti un paio!>>
Prima che potessi anche solo domandarmi a cosa diamine si riferisse, lei mi prese per il braccio e mi fece girare su me stesso, mollandomi quattro schiaffi velocissimi, due sul sedere e due sulle coscie, facendomi strillare davvero come quel famoso agnellino! Questi sì che avevano fatto male!!!

Mentre mi massaggiavo prontamente, lei non tardò ad acchiapparmi con presa ferrea per un orecchio e portarmi al suo livello, per parlarmi letteralmente faccia a faccia:<< .... e poi, essere chiari che tu abbia capito il succo della nostra conversazione di stasera, tu dormi con me! Così vedrai che non c'è motivo di aver paura di cosa potrebbe succedere...>> mi disse con tutta calma, per poi mollarmi e lasciarmi andare.
<<ti aspetto in camera....>> concluse tutta serena, zamprettando verso la mia stanza, lasciandomi lì con una mano a massaggiarmi il culo e l'altra l'orecchio.
Mi abbassai l'angolo del pantalone del pigiama, e mi stupii a vedere le quattro stampe delle sue 5 dita, su chiappa e coscia.
Donna maledetta!!!

Con un broncio che non pensavo di essermi mai potuto permettere di avere in tutta la mia vita, rientrai nella mia """"ex""""" camera, trovandoci Agnese, nel letto, bella tranquilla a leggere un libro.
Ringhiai tra me e me, non volendo rischiare un secondo giro di schiaffi, mi rimisi a letto, mummificandomi sotto le coperte, schiacciandomi il più possibile sul bordo per stare lontano da lei, dandole pure le spalle.
Lei ridacchiò, facendomi subito agitare:<< che hai da ridere?!?>> le sbraitai contro in malo modo.
<<mi viene da ridere perchè tu ti vedi come un mostro assassino, senza renderti conto di quanto diventi adorabile quando mi metti il broncio...>> mi rispose, sempre ridacchiando.

<<io non ho nessun broncio!>> le risposi, incrociando le braccia sotto le coperte.
<<questo suona proprio come un broncio!>> mi disse ridendo, per poi avvicinarsi e farmi con una mano due grattini sulla schiena.
Un brivido mi percorse tutto il corpo, cercai di combattere quella coccola, ma erano troppo belle, così belle che quasi quasi ne avrei voluti altri quando lei smise.
<<se pensi che due crecchi possano spezzarmi, ti sbagli!>> la sfidai, senza muovermi dalla mia posizione.
Fermi tutti, che cazzo sto facendo?!?
<<va bene....>> disse, rimandendo vaga, lasciandomi lì, senza farmi altre coccole.
Uffa......non aveva funzionato....apse?

Nella mia testa si stava combattendo una battaglia strana, e io non riuscivo a venirne a capo. Cos'era tutto questo non so manco cosa che stava saltando fuori con lei????
Girai un pochino la testa, giusto per poterla osservare con la cosa dell'occhio: mi stava guardando in un modo così tenero, pieno d'affetto divertito, che quasi mi fece male. Era davvero per me quello sguardo?
Appena lei provò ad allungare la mano, io mi retrassi d'instinto, in quel gioco che non sapevo stessi giocando. E non sapevo soprattutto di volerlo giocare!

<<suuu vieni qui, brontolino!>> disse, afferrandomi per il pigiama e ritandomi verso di lei. Mi tirai su per guardarla attentamente, e quel momento mi parve surreale: lei aveva scostato le coperte accanto a lei, avvicinando il mio cuscino al suo, come per invitarmi a stendermi al suo fianco. Non ci vidi nulla di morboso, nè romantico nè tantomeno sessuale, anzi.....era quasi un sogno anche solo il pensiero che lei mi volesse vicino, io, un mostro assassino, incazzato col mondo.
<< dai, non succederà nulla, alla peggio di becchi qualche grattino! Vieni qui su...>>
Mi invitò ulteriormente, battendo con la mano sul letto.
No no, non stavo sognando...

Mi avvicinai con circospezione, non so intimorito da cosa, forse solo dal fatto che lei potesse svanire il secondo che io mi fossi messo sdraiato accanto a lei. Appena appoggiai la testa sul cucino, lei mi premiò passandomi la mano sui capelli con amore, facendomi sciogliere, chiusi gli occhi preso dal momento, finendo per strusciarmi propiro sul suo braccio! Mi ritrassi, rosso come un peperone:<< scusa! Non volevo starti appiccicato!!! Io...>> lei mi fermò subito, prendendomi per il pigiama e facendomi ricadere con la testa sul suo petto:<< la smetti di scusarti per niente?!? Ecco, come punizione, lascia che sia io a dirti cosa va e non va bene, ma soprattutto cosa è ok per me e cosa non lo è! Insomma fammi fare la mamma! E tranquillo che te lo faccio capire con chiarezza quale è quale....Ti ho invitato io ad avvicinarti, e sono contenta di averti appiccicato addosso: hai bisogno di riposare ed essere riempito di coccole, magari ti passano quelle idee così insensate dal cervello!!! >> mi sussurrò dolcemente, cominciando a passarmi la mano tra la schiena e i capelli.

Sospirai, era così bello! Era la prima volta che, davanti a lei, mi sentivo così piccolo e minuto, quasi indifeso. Volevo stare lì, nascondermi e stare in quel posto caldo e sicuro che erano le sue braccia, volevo sentirmi amorevolmente rimproverare, sentirmi dire che meritavo di essere amato e che non era colpa mia, almeno non del tutto, del fatto che fossi così.
La mia testa però, non mi lasciò tregua, facendomi rivivere, bastarda, quell'attimo in qui aprii gli occhi, pieno di rabbia, e mi ritrovai lei tra le mani, pronto a farle del male.
Non meritavo niente di quello che stavo ricevendo....

Agnese sembrò riconoscere il mio sguardo farsi cupo, e non tardò a baciarmi la fronte:<< ancora pensieri neri?>> mi domandò. Io annuii, avrei preferito tenermelo per me, ma allo stesso tempo che lei mi aiutasse a farmelo passare.
<<ho un'idea allora....Ti racconto una storia..>> mi disse, tutta contenta, rimboccandomi la coperta e mettendosi comoda per tenermi tra le sue braccia.
<<Oddio>> alzai gli occhi al cielo, ci mancava qualcosa con la morale per conscludere 'sta serata in bellezza!
<<Sh, fammi raccontare!>> iniziò
, con una tenerezza che quasi mi feriva.
<<C'era una volta....>> qualcosa in me scattò, la volevo troppo infastidire:<<Una gamba storta!!>>. Agnese ridacchiò, scompigliandomi i capelli:<< no, mi spiace!>>

<<allora un re, ma non era vero ed era un ciocco di legno>> scherzai. Da quando in qua io sono giocoso?!?
<<No, non ti voglio raccontare Pinocchio, mettiti giù e ascolta! Stellina pestifera...>> cercò di comprare la mia collaborazione con dei baci, e devo dire che fu un ottima offerta:<< umh.... va bene! Spera solo che non mi addormenti...>>
Lei ridacchiò ancora, accarezzandomi il viso:<<allora.....C'era una volta...>>

<<Una giovane donna, con due bellissime bambine, che purtroppo aveva perso il marito a lei tanto caro in un incidente stradale e così si risposò con un uomo, di giorno bravissimo, di notte un mostro violento....>> iniziò.
Mi venne un colpo al cuore appena sentii quell'incipit. Qualcosa mi diceva che avevo sottovalutato quando ne sapesse Agnese di uomini stronzi.....

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