I Temibili 10

By GiulSma

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•Terzo volume della serie Le cronache dei Prescelti Celestiali• «We are here...» Negli Stati Uniti si sta ve... More

Prologo
1|Proprio come Eleven
2|Kitsune
3|Strizzacervelli
4|Di nuovo coi guardiani
5|Il MMantello
6|Chi è L. Degare?
7|Terapia di coppia
8|Team Anti-Killer X
9|Un gelato a marzo
11|Un pomeriggio col principino viziato
12|Killer X
13|Sebastian
14|Resisti
15|Una pessima babysitter
16|Fuggire dai problemi
17|Biscotto?
18|Necessario per vincere
19|Marta, sei un genio!
20|Petali blu
21|Pagina bianca
22|Segreti
23|Sta succedendo
24|Chiamata alle armi
25|Odi et amo - M&A
25|Odi et amo - R&D
25|Odi et amo - B&J
25|Odi et amo - E & A/S
25|Odi et amo - D & T
25|Odi et amo - G & T
25|Odi et amo - Loro...
26|Salvare i salvatori
27|Requiem
28|Sei il nostro piccolo Sole
29|Harron
30|Pace?
31|Regina dei mostri
32|In viaggio per Zurigo
33|Il succo è la mia debolezza
34|C'è un asino dietro di te! Ah no, è Nicholas
35|Basta bugie
36|Il tempo scorre
37|Impossibile tocco di due dita
38|Chiromante
39|Non si torna più indietro
40|Non dimenticare le calze
41|Che la missione abbia inizio
42|Φιλία
43|È finita
44|Duo mortale
45|Esprimi un desiderio...
Epilogo
⚜️ Curiosità ⚜️
Ringraziamenti

10|L'avventuriera

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By GiulSma

Times Square non era mai stata così vuota.
Eppure così piena.

Camminavo per le strade disseminate di cadaveri sapendo bene cosa li aveva uccisi, o meglio, chi.
Denti stretti, pugni serrati, vestiti sporchi e insanguinati, così decisi di presentarmi davanti al nemico.
Questa volta non avrei avuto paura.

Mi asciugai una lacrima con la mano sporca di fuliggine.
Come avevo potuto essere così cieca? Per tutto quel tempo loro erano davanti ai miei occhi. Potevo salvarli, liberarli dal loro destino, ma non avrei mai trovato il coraggio di uccidere qualcuno a differenza loro.

L'odore acre del sangue si mescolava a quello dell'asfalto bagnato.
Ma non aveva piovuto, non ancora, e le strade erano secche, crepate a tratti, piene di polvere, fuliggine e viscere umane e di demone.

Guardai in alto e vidi l'HD, lo schermo più grande al mondo, venire assaltato da un'orda di demoni che rimase fulminata da una scarica emanata da esso. Caddero tutti a terra inceneriti, pronti a rigenerarsi in poco tempo come avevano fatto per tutta la battaglia.

Lo schermo ormai rotto si staccò e cadde a terra sopra macchine e corpi, facendo schizzare in giro le sue stesse schegge miste al sangue di chi aveva schiacciato.
Rimasi immobile quando esplose e l'onda d'urto respinse una macchina facendola arrivare a pochi metri da me.

Gli edifici stavano cadendo a pezzi, divorati e distrutti dagli stessi demoni che stavano sorvolando New York in un moto circolare, facendo un verso simile ad uno sghignazzo continuo. Pareva quasi che si stessero rincorrendo giocosamente.

Il cielo era una sfumatura di nero, arancione e rosso e l'aria era così fitta e sporca che non riuscivo a respirare.

Tossii e vidi sulla mia mano una macchia di sangue che si raggrumò in un serpente rosso.
Il rettile serpeggiava lentamente sul palmo della mia mano allungandosi e distendendosi fino a formare una M sinuosa ed elegante. Dopodiché si solidificò diventando oro rovente.
Lanciai un urlo e lasciai cadere il metallo che sfrigolò sul suolo entrando poi in una crepa.

«Non urlare, non era poi così doloroso» disse una persona più avanti.

Era seduta sulle macerie, con le gambe penzolanti e lo sguardo fisso. Il cappuccio di una felpa verde smeraldo le copriva il volto.

«Hai sopportato di peggio» alzò lo sguardo mostrandomi due occhi dorati e luminosi come quelli di Athariel, nascosti nell'ombra del cappuccio.

«Chi sei?» chiesi provando ad avvicinarmi.

La ragazza sembrò sorridere. «Sono un'avventuriera» Si mise in piedi sulle macerie e iniziò a camminarci sopra aprendo le braccia per restare in equilibrio. «Mi piace viaggiare più di quanto mi piacciono la pizza e i buoni fumetti sui supereroi. Ma oggi sembra che siamo incastrate nello stesso sogno»

Mi guardai intorno incominciando a ricordare. Non era la prima volta che facevo quel sogno, ma spesso appariva un'altra ragazza, non lei.

La vidi raggiungere la vetta delle macerie e sedersi lassù. «Come ti chiami?» mi chiese dondolando le gambe nel vuoto.

«Giulia Rossi» risposi. «E tu?»

La sua risata era spontanea e pura. «Non sono io a dovertelo dire, lo devi scoprire tu da sola»

«Ma io ti ho detto il mio nome!» protestai.

«Vero, ma io non te lo dirò. Non sei pronta per saperlo e potresti mettermi in pericolo»

Sorrisi incredula. «Io? Metterti in pericolo?»

La ragazza fece spallucce dondolandosi. «Se tu sapessi il mio nome non saresti al sicuro. C'è una persona che mi cerca»

«Per quale motivo? Hai fatto qualcosa di sbagliato?»

L'avventuriera sorrise. «A parte tirare un pugno al mio migliore amico e vendicarmi di una presuntuosa direi proprio di no. Mi cerca perché sono l'unica persona che può fermarlo»

Iniziai ad arrampicarmi sulle macerie per raggiungerla. «Di chi stai parlando? Chi ti cerca?»

«Un nostro vecchio nemico»

Scavai nella memoria. «Il Mezzosangue?»

«Quindi è così che si fa chiamare qui? Che nome stupido» ridacchiò. «Ma sì, proprio lui. E non si fermerà davanti a nulla pur di avermi. La maschera che si è creato, "Madrigale", lo ha reso crudele e spietato, interessato solo al suo desiderio di vendetta. Non ha legami con nessuno a parte la sua cerchia ristretta. Diffida da ogni suo membro, Giulia, hanno i coltelli nascosti dietro la schiena e aspettano solo di pugnalarti. Vuoi fare la fine di chi portava il tuo nome? No, credo proprio di no. Stai lontana da lui, non ascoltarlo, non fidarti. Qualunque cosa ti possa dire, qualunque proposta ti possa avanzare, con qualsiasi cosa ti possa minacciare... stai... lontana... da lui» Batté le mani e mi fece sobbalzare. «Mi hai capito? Stagli lontana, lui non può trovarmi e se cercasse nella tua memoria potrebbe farlo»

Mi avvicinai per osservarla meglio. Percepivo emozioni contrastanti... risentimento, delusione, volontà di tornare indietro. Ma lei era un'avventuriera, poteva solo andare avanti. Se si fosse voltata indietro il vuoto l'avrebbe inghiottita e nessuna lanterna avrebbe illuminato più la sua via. Ma c'era dell'altro, mi stava nascondendo una cosa importante. Avevo un dubbio. Più che un dubbio una strana sensazione generata dal mio subconscio. Io sapevo che c'era qualcosa di più, ma la verità mi sfuggiva dalle mani appena la sfioravo.

«Se ti trovasse lui ti farebbe del male?» domandai.

La ragazza accennò un sorriso. «Non lo so. Sono un'avventuriera, ma alcune cose è meglio non scoprirle»

Mi guardava dall'alto con quegli occhi dorati e misteriosi. Sentivo che possedeva dei segreti in grado di ribaltare la mia vita e quella di tutte le persone che conoscevo.

Spostò la sua attenzione sul suo orologio da polso. «Nel tuo mondo ora sono le tre in punto»

"Killer X" pensai. «Sai qualcosa su di lui?» chiesi sperando che potesse aiutarmi. 

«So solo ciò che sai anche tu» rispose rimettendosi in piedi.

Continuai la mia scalata e arrivai finalmente davanti a lei. Ancora non riuscivo a vederle il volto. La afferrai per la felpa e la avvicinai a me. «Ti prego, dammi un indizio»

La ragazza abbozzò un sorriso. «Non ti serve, tu sai già come stanno le cose. Il tuo istinto è tutto ciò che ti serve. Gli altri hanno scelto di tapparsi le orecchie, non seguirli. Non sei come loro ed è un bene» Si allontanò dopo avermi dato un buffetto affettuoso. «Buona fortuna, Giulia. Un giorno non molto lontano le nostre strade si incroceranno di nuovo, parola di avventuriera»

༺ 𓆩♱𓆪 ༻

Riaprii lentamente gli occhi, lottando per tenermi strette le memorie di quel sogno.
Pian piano presi coscienza e mi ritrovai su uno dei tronchi attorno al falò, appoggiata alla spalla di Edison. Avevo una coperta sulle spalle, merito della premura di Gregor.

Gli altri prescelti stavano parlando a bassa voce attorno al falò per non svegliarmi. Appena mi videro riaprire gli occhi sorrisero divertiti.
Stavo sognando, per caso?

«Dormivi come un angioletto» commentò Billy ridacchiando.

Mi stropicciai gli occhi sbadigliando. «Cosa mi sono persa?»

Raymond gettò un legnetto in mezzo al fuoco, attirando l'attenzione di tutti. «Stavamo discutendo sul Mezzosangue. Sta pianificando qualcosa ma nessuno, nemmeno i nostri agenti incaricati di spiarlo, sa cosa gli passi per la testa a quel pazzo» rispose accennando un sorriso ironico. «E stavamo anche discutendo su quante ragazze abbia avuto Damiano prima di Mira»

«Io l'ho detto che erano dieci!» Billy saltellò sul posto indicando Raymond.

«Ma che dici! Sono quindici!» ribatté Gregor.

«Ragazzi, ragazzi, calmatevi» disse Damiano con aria da esperto. «Ne ho avute venti»

Scoppiò il putiferio. Edison si agitò impedendomi di tornare alla comodità della sua spalla e in men che non si dica tutti stavano urlando insulti contro Damiano.

«Non è possibile! Non puoi innamorarti venti volte in quattordici anni! Anzi in meno anni! Ne cambiavi una ogni tre mesi?!» Billy sembrava scandalizzato, specialmente perché non aveva mai avuto una ragazza.

«Non era amore» disse Damiano come se fosse ovvio. «Loro, povere muse, pendevano dalle mie labbra ma il mio amore era disinteressato e non del tutto corrisposto. Lo so, sembro una brutta persona, ma come potevo dire di no a quelle bellissime ragazze? Ma ora ho Mira e il nostro è un legame che va ben oltre l'amore dei mortali»

Raymond schioccò la lingua. «Attento ai cuori che spezzi, se le fai del male ti ritrovi tutta la Città Aurea contro. Ricordati che i Mikael sono a capo dei guerrieri, un loro ordine e tu...» Imitò con il pollice un coltello che tagliava la gola.

«Sai bene che non lo farebbero mai. Siamo prescelti. Siamo intoccabili» ribatté l'altro.

"Questo lo dici tu" ripensai a come i guerrieri mi avevano trattata. Sia Athariel che Gadreel erano stati crudeli con me e per di più era stato proprio Ceithir, il capo famiglia dei Mikael, a ordinare che Eleonora venisse rapita.
La Città Aurea non mi aveva toccata direttamente, ma aveva fatto in modo che soffrissi a lungo e intensamente.

Megan mi rivolse un sorriso gentile. «Sognato qualcosa di interessante, bella addormentata?»

Ripensai alla ragazza con la felpa verde. Sentivo che ci sarebbe tornata utile in futuro, quando oltre agli Infernali ci saremmo scontrati col Mezzosangue ancora una volta.
Lei era l'unica che poteva fermarlo, da quanto aveva detto. Non sapevo né come né il perché ma se fossimo riusciti a trovarla prima di lui avremmo avuto la vittoria in pugno... e un nemico in meno.

«Sì, cosa hai sognato?» mi incalzò Billy, finendo di spintonarsi con Damiano.

«Nulla di interessante, solo... i soliti incubi» risposi senza staccare lo sguardo da Megan.

La sua abilità di determinare se qualcosa era vero o meno era tanto utile quanto fastidiosa, specialmente se si stava cercando di mantenere un segreto.

«Tutti i sogni, belli o brutti, hanno un significato» affermò Raymond sporgendosi in avanti. «Non avere paura di raccontarlo, non ti giudicheremo» Si voltò verso Damiano e Billy. «E non diremo nulla di offensivo»

Annuii incerta e iniziai a raccontare non il sogno di quella sera ma quello classico, quello che facevo spesso dove mi trovavo faccia a faccia col nemico.

Più descrivevo quello scenario orribile e più riuscivo a percepire il peso delle loro occhiate impaurite. Sapevano che quello non era solo un sogno, stava per diventare realtà.

Non sapevamo né il come né il quando e anche se lo avessimo saputo le cose non sarebbero cambiate. Non potevamo setacciare una città piena di persone e turisti alla ricerca degli Infernali, non se i nostri "radar da prescelti" non funzionavano.
Non potevamo fare nient'altro che aspettare e sperare di riuscire a fermarli prima di distruggere altre città.

«Dovremmo avvertire la Città Aurea» suggerì Damiano. Per quanto volesse sembrare coraggioso, i suoi occhi erano spalancati dal terrore di vedere la sua città tingersi di rosso. Le vittime potevano essere chiunque, persino dei suoi conoscenti e non voleva permetterlo.

Edison scosse la testa. «Peggiorerebbero le cose. Li conosciamo bene, sappiamo quanto possano essere testardi in queste situazioni. La paura li controlla e li spinge a fare azioni ingiuste. Vi ricordate l'ultima spia del Mezzosangue catturata? È stata torturata per giorni ed è morta ieri senza lasciarci alcuna informazione. Ora sono terrorizzati dalla possibilità che Madrigale ci attacchi di nuovo, sono paranoici, sono fuori di testa. Avvisarli del problema degli Infernali non farebbe altro che alimentare la loro paura. Le loro paranoie distruggeranno la Città Aurea e non possiamo permetterlo»

Billy sbuffò perplesso. «Sicura che invece non possano aiutarci?»

Edison annuì. «Purtroppo li conosco abbastanza da poter dire che ci sarebbero solo d'intralcio. La guerra pesa su di noi»

Il fuoco scoppiettò alla fine della sua frase. La fiamma del falò era prossima a spegnersi e nemmeno i bastoncini che gli lanciava dentro Raymond riuscivano ad alimentarla. Era arrivato il tempo di andarsene a dormire, ma dopo quella discussione nessuno sembrava averne più voglia.

Damiano si alzò in piedi mettendosi al centro dell'attenzione. «Ne parlerò con Mira, lei saprà di sicuro cosa fare»

Gregor, che fino a quel momento era rimasto zitto, prese la parola. «Per quanto mi fidi di Mira, lei è l'ultima persona a cui dovremmo dirlo. Suo padre lo saprebbe subito e accadrà ciò che ha detto Edison»

«Ma Mira è una di noi!» protestò il prescelto di Sealtiele. «Lei merita di saperlo. Non sarà una dei Grandi 7 ma è pur sempre una nostra amica!»

Raymond si alzò e lo spinse giù, facendolo sedere prima che iniziasse una rissa come di suo solito.«Cerca di capire. Sappiamo che è la tua ragazza e che vuoi renderla più partecipe, ma questa cosa non puoi dirgliela»

Damiano si arrese, era inutile intestardirsi su una cosa sapendo che i suoi compagni avevano ragione. «Va bene, terrò la bocca chiusa»

Billy si alzò con impazienza e iniziò a girare attorno al falò fissando le fiamme morenti. Compì tre giri per poi fermarsi davanti a me e fissarmi con i suoi occhi neri come il carbone dalla forma leggermente a mandorla, merito delle sue origini filippine.

La sua famiglia per me era un mistero, non avevo mai osato chiedergli nulla per paura di sembrare scortese o di portare alla luce alcune ferite dato che, da quanto avevo capito, quasi tutti i prescelti avevano problemi con le loro famiglie.

«Oltre a questo incubo ne hai fatti altri? Hai visto altri prescelti? Hai riconosciuto i loro volti?» chiese sospettoso.

Scossi la testa. «Sugli Infernali no. Ricordo di aver fatto degli incubi particolari più di un anno fa ma non ricordo molto» Avevamo già parlato degli Infernali, non volevo subirmi un altro lungo discorso sul Mezzosangue o su due spade. Per ora tutto ciò che sapevo doveva rimanere nella mia testa. «Semmai ne farò altri sarete i primi a cui li racconterò»

Billy assottigliò gli occhi. «Promesso?»

Mi disegnai una x sul petto. «Croce sul cuore, e che io possa morire se non rispetto la mia promessa»

Il ragazzo annuì soddisfatto poi si girò verso gli altri. «Voi avete sonno?» Tutti scossero la testa. «Allora venite a casa mia. Pigiama party improvvisato»

Tutti si alzarono e seguirono Billy andare verso il sentierino. Sorrisi nel vederli chiacchierare allegramente fra di loro, spintonarsi amichevolmente e dire cose personali senza paura di essere giudicati.

Arrivati al sentiero li vidi fermarsi e voltarsi nella mia direzione.

Billy mise le mani a cono attorno alla bocca. «Mi hai sentito? Ho detto pigiama party improvvisato! Vieni, su! La residenza estiva dei miei genitori è libera!»

Stava dicendo sul serio? Mi volevano con loro?
Rimasi lì a guardarli, con la bocca aperta per lo stupore. Il nostro rapporto era migliorato così tanto in poco tempo, facevo fatica a credere che finalmente ero una di loro.
Megan e Edison corsero da me e mi afferrarono per le braccia, portandomi dagli altri.

Appena mi alzai la fiamma del falò cedette al vento gelido del lago e si spense, lasciando che si accendesse la speranza di aver trovato finalmente dei veri amici con cui stare fino alla fine.

༺ 𓆩♱𓆪 ༻

Nella stanza immersa nel buio e nel silenzio si sentiva solo il ticchettio delle dita di Kitsune sulla tastiera del suo computer.

Non le importava di quel che le dicevano gli altri, lei sarebbe andata in fondo alla questione e avrebbe capito chi era quel dannato Killer X e che cosa aveva in mente.

Erano le quattro del mattino e sulla sua scrivania giacevano una Red Bull e vari snack consumati durante le sue ricerche.

La stampante accanto a lei sputò un foglio, l'ultimo dei nove che aveva stampato.
Lo prese con le mani tremanti e iniziò a segnare con un pennarello rosso i punti delle vittime, poi li collegò.

Le mancava il respiro, la stanchezza stava per avere il sopravvento ma non avrebbe abbandonato tutto il lavoro di una notte. Era vicina alla verità, vicinissima.

Con le sue ultime forze appese il foglio al muro, accanto al precedente e rimase a fissare la parete sentendo le lacrime agli occhi. Ce l'aveva fatta, tutte le risposte erano proprio lì.
Li osservò uno ad uno.

Era iniziato tutto il 5 marzo 2021 con Lake Mohawk, Dover, White Meadow Lake, Mountain Lake, Kinnelon a New York.

E proseguendo avevamo:
Castello Van Slyke, a Wanaque, Oakland, Haskell, Pompton Lake e di fronte al Collagen Matrix Headquartier. New Jersey

Northfield, Winchester, Keene, Troy, Winchendon. Vermont

Jaffrey, Antrim, Goffstown, Peterborough, Greenville. New Hampshire

Alton, Belmont, Loudon, Pittsfield, Suncook, Leavitts Hill. New Hampshire

Hastings, Lowell, Freeport, Lake Odessa, Saranac, Nashville. Michigan

Evart, Reed City, Big Rapids, Barryton, Stanwood, Mecosta. Michigan

Tustin, Manton, Lake City, Cadillac, McBain. Michigan

Walkerville, Hart, New Era, Perry, Rothbury, Hesperia. Michigan

Cinquanta località, cinquanta vittime, nove giorni, un solo killer.

Tutto ciò che lui aveva fatto era per mandare un messaggio chiaro a tutto il mondo.

Un codice all'apparenza insensato che solo pochi potevano decifrare.

Una dichiarazione di guerra rivolta a sette eroi.

WE ARE HERE


Sorpresa :)

Mi sento un po' come Kit al momento: sempre su Google Maps o Google Earth a cercare le località più strambe.
Perché? Be' perché non pensiate che i luoghi indicati siano messi a caso.

Lasciate stare la mia mano tremolante, stavo cercando di unire i puntini col mouse che aveva la sensibilità al massimo. E poi sembra fatto da una Kitsune mezza addormentata, quindi per me può andar bene anche così, ma se mi dite che vi urta spiritualmente posso provare ad apportare qualche modifica.

Bene, per questo capitolo è tutto. Ci vediamo nel prossimo!
GiulSadic

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