L'Ultima Strega

By Trachemys

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Avere sedici anni non è mai facile, questo Chiara lo sa bene. Tra interrogazioni, primi amori, genitori appre... More

Premessa
1.1 Chiara Accolti Marchesi
1.2 Chiara Accolti Marchesi
2.1 Piccoli Incidenti
2.2 Piccoli Incidenti
3.1 La Festa
3.2 La Festa
4.1 Progressi
4.2 Progressi
5.1 Amore e Altri Misteri
5.2 Amore e Altri Misteri
6.1 Vacanze di Natale
6.2 Vacanze di Natale
7.1 Streghe
7.2 Streghe
8. Scomparsi
9.1 Cambio di Carte
Premessa Parte II
9.2 Cambio di Carte
10.1 Vita da Strega
10.2 Vita da Strega
11.1 Passato
11.2 Passato
12.1 Salvataggio
12.2 Salvataggio
13.1 Ricucire lo Strappo
13.2 Ricucire lo Strappo

Epilogo

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By Trachemys

Furono a casa della nonna di Chiara che niente sembrava cambiato. I mobili vintage coperti da un sottile strato di polvere, i familiari divani merlettati di bianco, il silenzio.

«Avrà funzionato?» chiese Cassandra, con voce tremante.

«Certo che ha funzionato» tagliò corto Lorenzo. «Genny ha detto che era andato tutto secondo i piani.»

Il peso dello zainetto sulla spalla la ancorò alla realtà mentre, con calma e circospezione, guidava i suoi amici fuori di casa. Arrivò all’anticamera che sentiva delle voci ovattate e osservò Cassandra, confusa. La ragazza aveva la stessa espressione perplessa in volto.

Quando si fece forza e aprì la porta, quel che vide la stordì. Una piccola folla si era riunita in quel giardino, tra cui suo padre.

«Ed eccoli qui! Proprio come previsto!» esclamò una voce squillante, e Chiara notò una ragazza che non conosceva, un po’ bassottina, che aveva sul viso una spolverata di lentiggini proprio come quella di Gennaro. Non ci volle tanta fantasia per capire che si trattava della nuova Sibilla Cumana.

Si ritrovò abbracciata da suo padre, da un suo padre che non le aveva mai mentito. In lei però restò la consapevolezza che avrebbe potuto farlo, se avesse avuto una ragione abbastanza importante per lui. «Come ti senti? La Sibilla ci ha detto che sareste potuti tornare un po’… Diversi.»

«Sto bene, papà.»

«Meglio portarti a casa, mamma ti farà un piccolo check up.»

«Ho detto che sto bene.»

Poi sentì un sibilo che sembrava venire da un altro mondo. «… mamma

Una signora bionda dagli occhi azzurrissimi stampò un bacio sulla guancia di Lorenzo, che restò immobile. «Mamma?» chiese di nuovo, la voce tremava.

«La Sibilla aveva detto che avresti potuto reagire così. Sono qui, tesoro. Ora vieni a casa e vedi anche papà, ti va? Ci racconti tutto quello che ti è successo.»

Gli occhi del ragazzo, già rossi, si fecero acquosi. Chiara non poté soffermarsi su questo, però.

A distrarla, la vista di Veronica occupò tutta la sua visuale e lei sobbalzò.

«Ciao, Chiara! Cassandra mi ha parlato molto di te, ma penso che tu già mi conosca, vero? Vieni da un passato diverso da mio.»

Le strinse la mano, intontita da quelle parole. «Piacere, io…»

«Mi chiamo Veronica, ma questo lo sai già. Sono a capo del Gran Consiglio insieme a Giovanni, quel signore là, era tanto ansioso di conoscerti anche lui!» Chiara seguì il suo sguardo e notò che anche Edoardo era stato assaltato da quello che aveva tutta l’aria di essere suo padre. «Ti sei trovata due buoni partiti, eh? Due figli di quelli che contano. E chi è più furbo di te?»

«Vero, ti prego» sbuffò Cassandra, in un tono che spesso Chiara riservava a sua madre. «Smettila di importunarla.»

«Lasciami un po’ a chiacchierare con mia nuora, suvvia» cinguettò lei. «E aspetta che metta le mani su quel bel ragazzo laggiù, non credere che lui se la scamperà!»

«Cos’è questa storia? C’è qualcosa che dovrei sapere?» inquisì suo padre,in tono severo.

«Ops, mi sa che ho appena fatto una gaffe…»

La Sibilla camminò verso Lorenzo, gli posò una mano sulla spalla. «Ho delle cose da dirti. I tuoi hanno il mio numero, contattami, okay?»

Lui sembrava davvero spaesato, intontito da tutto ciò che aveva intorno. «Io… sì. Va bene.»

«E ora andiamo!» esclamò, squillante. «Ognuno a casa sua, forza, avete bisogno di riposare.»

Lorenzo fu il primo ad andarsene, con la promessa di rincontrarsi il giorno dopo a scuola. Chiara si chiese come si sarebbe sentita al rivedere tutti i suoi compagni meno Gennaro, in più con nessuno che si ricordava di lui.

Poi Veronica e Giovanni restarono a parlare con la Sibilla, e fu il turno di Chiara di andarsene. Durante il viaggio in macchina, suo padre la interrogò. «Ma quindi tu e quella Cassandra…?»

«Che ne sai tu di Cassandra?»

«È venuta qualche volta a studiare a casa. Lei e quell’altro ragazzo.»

«Quell’altro ragazzo chi?»

L’uomo alzò gli occhi al cielo. «Edoardo» borbottò.

Chiara si lasciò sfuggire un sorrisino. Quindi lei, Cassandra ed Edoardo si frequentavano anche in questa versione del futuro diversa. «E che vuoi sapere?»

«Veronica ha parlato… ha parlato di nuora.»

«E quindi?»

«E quindi voglio sapere se quando vengono a studiare, invece di studiare combinate… combinate altro.»

«Pa’! Ma a te cosa importa, si può sapere?»

«Cosa mi importa? Cosa mi…? Sono tuo padre, certo che mi importa!»

«Beh, non c’è niente. Veronica stava esagerando, tutto qui.»

«Mh» commentò lui, secco.

Quando arrivò a casa, suo fratello la ignorò come sempre, mentre sua madre controllò che fosse tutto a posto. Si ritrovò in camera sua con mille raccomandazioni, dopo che i suoi non furono riusciti a scucirle nulla di quello che era successo.

Il senso di colpa di quello che aveva combinato a Umberto e Gennaro – che in quel momento era morto, morto da secoli, e tutta la sua famiglia era stata cancellata – continuava a cucirle addosso un’angoscia che le stringeva il petto e schiacciava le viscere.

Il suo telefono le vibrò nella tasca, la sua prima notifica di quando era tornata nel presente. Osservò lo schermo del cellulare. 

I messaggi erano di un gruppo chiamato Jessico Calcetto. I suoi membri, Edoardo e Cassandra Classe.

[04/02, 14:58] Edoardo ti ha aggiunto

[04/02, 14:59] Cassandra Classe: wtf

[04/02, 14:59] Cassandra Classe: Bel nome, complimenti. Discreto, molto fine.

[04/02, 15:01] Edoardo: Non sapevo come chiamarlo, l’ho fatto scegliere a Colo.

[04/02, 15:02] Tu: Perché non mi sorprende?

Sorrise. Solo Edoardo e Cassandra avrebbero potuto farla tornare di buon umore, e c’erano riusciti in quel momento. Un gruppo insieme era una buona idea, un buon modo per collaudare qualunque cosa ci fosse tra loro.

[04/02, 15:05] Edoardo: Ci vediamo tra mezz’ora davanti a scuola?

[04/02, 15:05] Edoardo: Mi va di vedervi.

[04/02, 15:05] Cassandra: Ho capito, tu sarai quello smielato…

[04/02, 15:06] Edoardo: Se non vuoi venire non ti pregherò di certo. Vorrà dire che mi vedrò con Chiara

[04/02, 15:07] Cassandra: Certo che vengo, altrimenti chi te la abbassa la cresta?

Chiara tentennò. I suoi genitori non le avrebbero mai permesso di uscire, non dopo quello che era successo. Era sul punto di scrivere che non si sarebbe potuta presentare, quando un pensiero la colpì. Era una strega oppure no? Sarebbe uscita di nascosto dai suoi genitori, sarebbe andata da Edoardo e Cassandra come voleva. Perché sì, lei lo voleva, non vedeva l’ora di iniziare questa nuova avventura con loro, di uscire, di sperimentare. Di baciarli, se fosse capitato.

Oddio, sarebbe capitato? Avrebbe potuto. Forse. Chissà. C’era solo un modo per scoprirlo.

[04/02, 15:10] Tu: Ci vediamo tra mezz’ora.

Si infilò ancora il telefono in tasca e si concentrò. Pensò a quando, poco prima, si era trovata davanti a Veronica che le aveva parlato di lei e Cassandra, di essere sua suocera, davanti a suo padre. Sentì tutto il disagio e l’imbarazzo, e desiderò sparire dalla faccia della terra.

Diede una controllata veloce allo specchio della sua stanza, che non le restituì la sua immagine riflessa. Sorrise soddisfatta.

Sarebbe sgusciata via dai suoi genitori, avrebbe visto Edoardo e Cassandra, la loro prima uscita insieme.

Chiara Accolti Marchesi, sedici anni, terzo anno di liceo classico, l’ago della bilancia, strega istruita dagli stregoni, innamorata di una strega e di uno stregone, aveva appena fatto una magia.

Note autrice
Ebbene, festa finita!
Lorenzo ha riavuto i suoi genitori, Chiara ha Cassandra ed Edoardo, i due capi del gran consiglio sono il padre di Edoardo e Veronica, e tutto sembra andato bene, proprio come Gennaro aveva detto. Vi aspettavate una gioia per Lorenzo in questo capitolo? Come dice Adam Kadmon “io non credo”, lol. E invece! Ma nello spinoff si scoprirà cos’è successo e perché e come son “tornati” (o non se ne sono mai andati, in questa linea temporale).
Genny è proprio rimasto fregato, è rimasto nel passato col lavoro gramo di restare al servizio dei Carbone sinché campa, ma chissà... qualcosa potrebbe cambiare. Voi che dite? Una gioia forse se la merita anche lui, no?
Intanto, ho finito la stesura dello spinoff su lui e Lorenzo, quello ambientato nel viaggio a Pozzuoli, che avrà anche una seconda parte ambientata *dopo* la fine di questo libro. Sarà un midquel/sequel, insomma. E magari non è detta l’ultima parola... quindi non disperate e conservate i forconi per un’altra volta!
Spero che la storia vi piacerà, non è molto lunga (sono sette capitoli più un prologo e due epiloghi, per un totale di dieci parti) ma la trovo davvero carina e wholesome ~
Mi prenderò dunque due settimane di vacanza e poi inizierò a postare la nuova storia! Su Instagram avete votato per due capitoli a settimana quindi si farà così.
Un abbraccio, Trachemys.

P.S.
Non è carino che l’ultimo capitolo finisca come il primo? No? Me le canto e me le suono da sola? Okay.

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