E lo baciai. E lo baciai. E lo baciai.
È stato magnifico, ancora meglio di guardarlo per la prima volta negli occhi. Ma quando smisi avevo una grandissima voglia di........non so.........di rifarlo e non smettere più, ma anche di sparire per sempre.
È incredibile come una cosa così bella possa nascondere conseguenze così brutte.
Dopo esserci staccati abbassai lo sguardo per paura di vedere quella punta di rabbia e disgusto nei suoi stupendi occhi azzurri-verdi. Ma non funziono per molto, perché poco dopo Andrea girò la mia faccia verso la sua, allungando la mano destra e afferrando delicatamente il mio mento, e l'unica cosa che vidi nei suoi occhi quando incrociammo gli sguardi fu.........piacere, o almeno è ciò che credo di aver visto.
Con un gesto lento, ma altrettanto sconvolgente, mi baciò.
Questo nuovo bacio fu più intenso, perché voluto da entrambi, e senza che ce ne accorgemmo passarono i secondi e poi i minuti. Eravamo lì, l'uno davanti l'altro, in una danza tra labbra e lingue.
Sembrava non finire mai, ma, aime, tutte le cose belle finiscono e così anche il nostro bacio.
"Ti va bene come risposta?"
Gli chiesi, con ancora un po' di imbarazzo e entusiasmo.
"Solo a gli sciocchi non può andare bene."
"E adesso?"
"Adesso cosa?"
"Lo sai. Cosa facciamo?"
"C'è bisogno di chiederlo? Tu piaci a me e a te piaccio a quanto pare, quindi cosa ci impedisce di stare insieme?"
"Niente."
Gli risposi, con un non so che di malinconico e pensieroso. In fondo aveva ragione: cosa ce lo poteva impedire?
"Rendiamolo ufficiale"
Mi disse.
"Eh?"
Si mise in ginocchio davanti a me mi prese la mano e disse.
"Luca, colui che è venuto in mio soccorso, se pur non conoscendomi, mi ha invitato a cena e mi ha regalato le più belle emozioni di sempre, vuoi diventare il mio ragazzo?"
Non ci pensai un attimo e risposi subito di si.
Ci baciammo un'altra volta e poi continuammo la nostra passeggiata.
All'improvviso la mia vita era cambiata, ma no come molti pensano in peggio, ma in meglio.