10° Capitolo

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"Perché lo hai fatto?"
Chiesi a mia madre voltandomi e urlando.
"Perché non è normale."
Mi rispose con voce quieta.
"Cosa? Cosa non è normale? L'amore?" "No. Quello che provate non è amore! Va contro natura e contro Dio. È un peccato"
Mi urlò contro.
"Se Dio non voleva che ci amassimo non ci avrebbe fatto incontrare e creati così! E per quanto riguarda la natura può anche andarsi a farsi fottere!"
Le urlai e uscii.

Dietro di me sentii le grida di mia madre che mi ordinava di tornare indietro. Non mi era mai importato meno di adesso di quello che diceva.
Corsi dietro ad Andrea per fermarlo e dopo qualche secondo, che sembrarono ore, riuscii a raggiungerlo.
"HEI, perché te ne sei andato?"
Gli chiesi.
"Perché sono un vigliacco ed un bugiardo."
"Non è vero!"
"E invece si. Ti avevo promesso di restarti a fianco e invece eccomi qui. Ti avevo promesso che avrebbero capito e invece."
"Non è colpa tua se non lo accettano. E poi lo hai fato per non peggiorare le cose, ne sono certo. Ti conosco."
"E invece no. I miei genitori non lo sanno ed io me ne sono andata per paura che lo scoprissero. Gli insulti e le prese in giro mi feriscono, ma le ho sopportate."
Mi disse mentre le prime lacrime iniziarono a scendere.
"Tu mi ami?"
Gli chiesi.
"Certo."
"Allora non mi interessa niente di bugie e promesse. Mi interessi tu."
Gli asciugai le lacrime con i pollici nel più totale silenzio e dopo ci baciammo.
Solo dopo scoprì che i suoi genitori ci stavano guardando.

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