21° Capitolo

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Tutto ad un tratto tornai immerso nel buio, nel silenzio, nel nulla.
Una sensazione di pace e serenità incominciò a persuadermi da dentro. Sembrava che niente mi potesse ferire, sembrava.
Non so il perché, ma avevo paura di aprire gli occhi. Forse per paura di non trovare niente da guardare. Forse per paura di ritrovare la vita che facevo prima e scoprire che l'amore per Andrea e Andrea stesso fossero solo un sogno. Per paura che non fosse reale.
Improvvisamente una luce si accese nel buio e mi spinse ad aprire gli occhi.
Rimasi sbigottito dalla visione che ebbi.
La luce proveniva da una specie di specchio di ghiaccio sulla quale erano rappresentati tutti i miei ricordi, con una visione fuori dal mio corpo.
Da quando sono nato, a quando feci il mio primo passo, da quando andai alle medie, a quando incontrai Andrea per la prima volta.
Le immagini si ripetevano sempre più veloci. Sempre più dolorose. Sempre più insopportabili.
"No. No. No."
Iniziai a urlare sempre più forte.
Più passava il tempo e più mi sentivo male.
Iniziai anche a scalciare e a sbracciare per scappare. Scappare dalla mia vita.
Feci tutto ciò che era in mio potere per poter scappare. Chiudere gli occhi, girarmi, coprirmi gli occhi con le braccia. Ma nulla fu sufficiente a scacciare quelle immagini.
Stavo per perdere le speranze quando delle braccia mi abbracciarono da dietro. Mi abbracciarono con talmente tanta dolcezza, delicatezza e premura che mi fecero smettere di soffrire per le immagini, che ancora scorrevano, e mi fece addormentare.


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