Fuck The Rule (in revisione)

Da _dreamingaboutlove_

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Tutto nasce da una π’“π’†π’ˆπ’π’π’‚, impostata da un'adolescente. Per chi Γ¨ stata creata questa regola? Per se st... Altro

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Epilogo
Speciale

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Da _dreamingaboutlove_

Bene, oggi è lunedì. No, Okay ricominciamo. Non va affatto "bene", ho i capelli sporchi, le occhiaie peggio di un panda e per finire...

«Laila, muoviti!», Odo urlare dal piano di sotto con voce piena. Chi urla alle sette del mattino?

Mi alzo dal letto, reprimendo la voglia di scendere e prendere ripetutamente Marcus a pugni con le dita pieni di anelli con...dei pugnali. Perché no?

Indosso la divisa e senza tanti problemi mi lavo la faccia, mi faccio una coda per tenere il cespuglio bloccato e mi carico una bella dose di sopportazione per la giornata.

Mi metto lo zaino in spalla, ma questo sembra proprio non voler sistemarsi sulla schiena.

«Oh, andiamo...Perché non vuoi collaborare!?» Urlo sbattendo la porta della mia stanza, probabilmente facendo spaventare anche i vicini.

«Oh, hai finito finalmente!» Marcus parla non appena mi vede scendere le scale. Sorride, quando nota che sono abbastanza nervosa.

Gli faccio anch'io un piccolo risolino tremendamente falso. «Giuro che se non la smetti di sorridere alle mie disgrazie, ti farò pentire di essere nato» Affermo, assottigliando gli occhi, minacciosa.

«Okay, Catwoman. Oggi siamo aggressive...argh» Inizia a fare il segno di quello che dovrebbe sembrare un gatto con le mani.

Alzo gli occhi al cielo. «Sta fermo.», gli ordino, mettendogli una mano davanti al viso. «Sei...imbarazzante».

«Alle ragazze piace quando lo faccio», si passa una mano tra i capelli che sembrano essere fatti di pura seta, vantandosi delle sue doti da don Giovanni.

Apre la portiera dell'auto ed entriamo tutti e due.

«Ne dubito fortemente, credimi», rispondo alla sua affermazione detta poco fa.

Lui, senza darmi troppa importanza, mette in moto e parte.

Il viaggio è silenzioso, ma io non posso fare a meno di pensare a ieri. Insomma, perché è venuto da me? Lui non ha mai avuto problemi sulla sua popolarità...per quale motivo dovrebbe preoccuparsene ora?

Appena arriviamo a scuola, scendo dall'auto senza nemmeno salutare mio fratello. Non voglio più vederlo fino all'orario di uscita.

All'entrata, dinnanzi al cancello trovo Norah, impegnata a fissare Marcus con sguardo concentrato, mentre i suoi capelli biondi sono smossi dal vento fresco.

«Ehi, tutto okay?», Domando, cercando di distrarla, con scarsi risultati.

«Tutto bene.» Risponde lei dando uno sguardo veloce al cellulare per poi pigiarci qualcosa sopra.

«Chi è?», Chiedo ridacchiando. Sembra presa dalla conversazione.

«Luke» Sorride, con gli occhi ancora saldi al telefono.

«Oh, Luke?», faccio con un sogghigno malizioso sul volto, prendendola in giro.

«Be', è successo tutto di fretta -»

La campanella suona, saluto Norah velocemente e mi addentro in quel carcere. Domani vado a fare la rinuncia agli studi...questa volta davvero. La centottantamillesima volta è sempre quella buona.

«Giuro che ti racconto tutto!», esclama correndo per tutto il corridoio. È così buffa che mi scappa una risata.

Non appena apro la porta della classe
sospiro esausta e mi ricordo il mio odio per il corso di matematica. C'è un motivo, però: lo odio perché è l'unico che...

«Piccola Thompson, anche tu qui?»
...ho con lui.

Lo fa sempre, ogni volta che ci vediamo qui deve dire questa frase, io non rispondo quasi mai, mi limito ad alzare gli occhi o a sospirare ma ora ne ho abbastanza.

«Che coincidenza vero? Pensavo che una volta per tutte tua madre avesse deciso di chiuderti in cantina per la vergogna» Lo scruto con gli occhi, per poi inclinare il volto e sorridere divertita, ma anche per infastidirlo.

«Ricorda quello che ti ho detto ieri», dice secco, puntando il dito contro il mio petto.

La sua camicia ha i primi bottoni sbottonati, mostrandomi il petto liscio e non indossa la cravatta. I capelli scuri sono disordinati e gli ricadono ribelli sulla fronte.

«Ricordalo anche tu» Ribatto, non sapendo che dirgli.

Abbiamo sprecato tempo a parlare ed ora gli unici due banchi sono uno accanto all'altro.

Grandioso, il lunedì non può andare meglio di così.

«Guarda cosa mi tocca fare ora! È tutta colpa tua...», gli dico iniziando a incamminarmi verso il mio posto.

Posso sentirlo sospirare nervoso alle mie spalle. «Colpa mia? Oh...Cristo, tu ti sei messa a fare le battute sulla cantina e altre cose di cui non me ne frega un cazzo!».

Riduco gli occhi a due fessure e lo scruto arrabbiata. «Sta zitto, Mitchell. Fai molta più bella figura senza aprire quella fottuta bocca...», lo osservo sedersi con la coda nell'occhio.

«Ragazzi prendete appunti, questa lezione è importante.» La signorina Wilson ci guarda attentamente mentre pronuncia quella frase.

Sento lo sguardo di Logan bruciare sul tutto il mio corpo. Percepisco un brivido lungo la schiena. Non è a causa sua, Lo so.

Senza farmi vedere allungo lo sguardo e vedo che mi sta guardando dall'alto al basso.

«Ma che ti prende? Vuoi smetterla di fissarmi? È inquietante.» Sbotto, posando il mento sulla mia mano.

Lui ridacchia facendo un suono abbastanza strano. «Calmiamoci, guardavo la ragazza accanto al nostro banco» Si giustifica alzando gli occhi al cielo.

«Chi precisamente? Il muro accanto a me visto che il banco è attaccato ad esso?» Chiedo, esaminando i suoi occhi con lo sguardo.

«Be'...», boccheggia non sapendo come pararsi le chiappe.

«Coglione...» Mormoro roteando gli occhi, infastidita dalla situazione in cui mi trovo.

«Ragazzi, se non vi dispiace...la lezione è iniziata» La professoressa ci richiama.

«Si, ci scusi» Logan fa un ghigno malizioso nei confronti dell'insegnante e lei sembra prenderci gusto.

«Tranquillo Logan» La Wilson fa un segno con la mano e riprende a spiegare.

Che schifo. É disgustoso.

Logan-ilcoglione-Mitchell si avvicina al mio orecchio, sfiorando i miei capelli con le sue labbra piene.
«Quella prof vorrebbe venire a letto con me», sussurra ridacchiando.

Ma è un sacco pieno di orgoglio, vanità, egoismo, narcisismo e puro amore verso il proprio riflesso nello specchio, per caso?

«Ma che dici? Avrà un marito e dei figli...e poi, sicuro che vorrebbe venire con te?» Faccio una smorfia disgustata dalla sua affermazione, non di poco conto.

«Si, ne sono sicuro. La prof ha bisogno di qualcuno con delle misure più grandi di quelle di suo marito, non vedi com'è stressata? Quella non scopa da tipo vent'anni.» Continua a sorridere, guardando la professoressa senza pause. Si passa una mano tra i capelli, come se stesse facendo uno shooting fotografico per Calvin Klein.

Che pallone gonfiato, Dio.

«Io invece sono sicura che riderà quando ti abbasserai i pantaloni davanti a lei». Sorrido, divertita da me stessa.

«Vuoi esserne testimone?» Il suo sguardo si incatena al mio, maliziosamente.

«E poi ridere fino ad andare in ospedale? No, grazie», incrocio le braccia al petto e le poggio sul banco.

Lui fa spallucce e poi rivolge il suo sguardo alla lavagna, degnandomi del suo profilo perfetto. Il naso dritto e le labbra carnose.

Perfetto? Ma che dico...

Spero che un giorno si sgonfi, tutta quell'anidride carbonica non fa affatto bene al suo cervello.

***

La campanella del pranzo suona ed io esco fuori dall'aula di informatica e mi dirigo in mensa.

«Laila, eccoti!», la voce squillante di Norah rimbomba nelle mie orecchie, probabilmente rompendomi i timpani.

Abbasso lo sguardo e la vedo spostarsi una ciocca bionda dietro all'orecchio.

«Oh, ciao...»Le sorrido sincera.

«Oggi di nuovo prima ora con Mitchell?»Domanda, mentre iniziamo ad incamminarci verso la sala da pranzo.

«Si, purtroppo», faccio spallucce, con sguardo stanco.

«Tranquilla, tanto non farà niente con te, lui sta con Jessica...vedi?»
Dice indicando il giardino con il capo.

Jessica sta letteralmente mangiando la faccia a Logan, mentre lui se la gode, appoggiato al tronco dell'albero che si trova dietro di loro...che schifo.

«Bleah», abbasso lo sguardo, sull'orlo di vomitare.

Non le ho detto della minaccia di Logan, solo perché non la trovo importante. E poi, lei è un inguaribile romantica e prenderebbe tutto per farci una trama per il libro d'amore, ed io e Logan siamo completamente l'opposto.

Appena arriviamo in mensa, la fila non è troppa, così prendiamo il cibo nei vassoi e ci dirigiamo dai nostri amici.

Trevor mi fa di nuovo spazio. No... avanti. Io mi siedo accanto a lui, nuovamente, con un fare scocciato.

Lui si gira verso di me. I suoi ricci biondi sono più smossi delle altre volte.

«Laila, vorresti...» No,No,No,No. Non chiedermelo, avanti. «...Uscire con me?»

Cosa. Dico. Adesso?

Il panico prende il sopravvento e mi ritrovo a boccheggiare cercando di arrampicarmi sugli specchi.

«Trevor, guarda...ehm...i-io...non sono...ecco, non sono...in vena di una relazione in questo momento».
Balbetto imbarazzata, non so che dire.

Posso percepire i miei zigomi diventare bordeaux.

potevi dire semplicemente: "no, guarda, non mi piaci nemmeno un po'...e non mi dispiace"
Mi ricorda la mia coscienza.

«Scusami tanto», Stringo i denti, abbastanza imbarazzata, mentre lui sembra essere calmo.

«Tranquilla...è tutto okay, insomma non devi accettare per forza» Ridacchia comprensivo. «Forse quando sarai pronta» Fa spallucce sorridendo.

Tutti gli altri sono impegnati a guardare qualcos'altro mentre io e Trevor parliamo e ridacchiamo di volta in volta.

«Ragazzi, guardate».
Mormora Sam con le labbra soalancate e gli occhi diretti in una sola, unica, direzione.

Mi giro verso il punto che stanno fissando tutti e quello che vedo è assurdo, quasi da farmi accapponare la pelle.

Jessica Parker sale in piedi su uno dei tavoli e si schiarisce la voce per avere attenzione.

Quando gli occhi di tutti sono puntati su di lei e il suo tacco dodici, prende parola.

«Bene, ora che ho l'attenzione di tutti... possiamo capire che Laila Thompson è una sgualdrina che si è fatta il mio ragazzo, una mia amica mi ha detto che ieri Logan è sceso dalla finestra di camera tua», il suo sguardo perfido sorvola su di me. « lei abita nel tuo stesso vialetto.» Mi fissa come se fosse delusa dal mio comportamento.

In realtà non stanno insieme, lui la porta solo a letto, me lo ha riferito mio fratello.

«Jessica-» Parla Logan, inclinando il capo verso destra. Immagina mangiare tranquillamente con la tua squadra di testosterone vivente w poi venire interrotto da una pazza che dice di essere stata tradita da te...orribile.

«No, tesoro, non è colpa tua, la colpa è di quella lì infondo», Mi indica facendo si che tutti gli sguardi si puntino su di me. Le persone iniziano a sussurarsi cose alle orecchie.

«Senti Jessica quel giorno non è successo niente tra noi», mi affretto a dire la verità. Sono un peperone, non serve che nessuno me lo dica.

L'imbarazzo sta prendendo possesso di me e il panico vorrebbe prendere una busta di plastica e farmici respirare all'interno. Sono sempre al centro dell'attenzione, in quanto capitano della squadra di pallavolo, ma mai in imbarazzo.

«Già sono sceso di lì, perché...perché Marcus non voleva far sapere a sua madre di avermi invitato a casa sua».
Si giustifica Mitchell, voltandosi verso il moro che ha appena citato, impegnato a mangiare un hamburger.

«Io!?» Mio fratello si guarda confuso non appena sente il suo nome.

I suoi occhi si puntano su di me, in cerca di soluzioni. Io lo fulmino con lo sguardo, sentendo l'ansia prendere il sopravvento.

«Oh, si, io...giusto», Annuisce confuso, continuando a masticare il pezzo di cibo.

Jessica a quel punto si infuria.
«Non potevi scendere da camera di Marcus?» Domanda quell'ammasso di capelli finti e rossetto rosa barbie pure sui denti.

Io sono a secco, non so che dire. Le labbra si sono letteralmente seccate, mi sentivo in imbarazzo quando vedevo la protagonista del film in questa situazione, e ora?

«C'era mia madre in camera mia per controllare...se non ci fosse nessuno, così...ecco, lui è sceso da lì» Mio fratello parla e per la prima volta dice qualcosa di intelligente.

Tutti annuiscono mormorando: "si",
"ha ragione Marcus", "Lei è troppo fissata" e altre cose così. Domani nessuno ne parlerà più di questo stupido inconveniente e dovrei ringraziare Marcus per questo.

Jessica tira un urlo innervosita dalla situazione facendo destabilizzare tutti i presenti. Quando non ottiene ciò che vuole è sempre così, ormai ci abbiamo fatto l'abitudine.

Tutti i miei amici seduti al tavolo sono sereni, credono alla versione di Marcus, Ma tranne Norah, che si gira verso di me con le labbra spalancate dallo shock.

Sono nella merda più totale.

Angolo autrice 🌹

Come state? Volevo dirvi che domani mi dedico all'inizio del capitolo 7 e lunedì uscirà.

Voi avreste creduto a Marcus?
Se vi è piaciuto questo capitolo vi invito a lasciare una stellina❤️

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Seguitemi!♥️

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seguitemi se vi va❤️

XoXo Claire 💋

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