||Paralyzed|| A Raura Fanfic.

By xuxisrose

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Laura è una semplice ragazza, dolce e allegra. Ma dentro di lei risiedono insicurezze e bugie. Ross, invece... More

Chapter 01: School.
Chapter 02: That guy...
Chapter 03: Bullies and friends.
Chapter 04: Roses.
Chapter 05: Mistery.
Chapter 06: Ross's Secret.
Chapter 07: Ross's Family.
Chapter 08: Dandelion.
Chapter 09: Rydel's Tea Party.
Chapter 10: Memories.
Chapter 11: Againstalife.
Chapter 12: City Of Angels.
Chapter 13: Have Fun.
Chapter 14: Problem.
Chapter 15: Football game.
Chapter 16: I Love Her.
Chapter 17: A Night In A Field.
Chapter 18: Ross's Story.
Chapter 19: Laura's Story.
Chapter 20: "Do You Love Him?"
Chapter 21: "You Said That I'm The One Who Changed."
Chapter 22: "I'm their worst disappointment."
Chapter 23: The Last Day.
Chapter 24: Pain.
Chapter 25: Poison.
Chapter 26: Ballroom.
Chapter 27: "Can you save me now?"
Chapter 29: Me & You.
Chapter 30: Paralyzed || Final.
-
Sequel.

Chapter 28: "Stay With Me."

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By xuxisrose

_Laura's pov

Apro gli occhi, confusa. Tutto è bianco e azzurro.
C'è un cancello davanti ai miei occhi e poco distante un poggia libro.
Cosa?
Mi alzo, rendendomi conto di non essere sola.
Al mio fianco c'è Ross. Lui si massaggia la testa.
"Oh no..." Esclama.
"Ross, dove siamo?"
"Benvenuta nell'oltretomba."
"Siamo morti?!" Domando, sconvolta. Non me lo aspettavo così il Paradiso... è un po'... vuoto.
"Non del tutto. Qui ci diranno il nostro destino. Se possiamo tornare indietro, andare avanti oppure scegliere." Spiega lui.
"Scegliere? Si può scegliere se morire o meno?"
"Circa. Se la tua condizione è grave, ma c'è ancora un po' di vita nel tuo corpo, puoi scegliere cosa fare."
"Ah beh, così ha senso." Dico sarcastica.
"Vieni."
"C'eri già stato qui?"
"Talmente tante volte che ormai mi conoscono." Risponde, con un sorriso ironico in viso.
Ci avviciniamo al poggia libro.
Ross poggia il palmo della sua mano sulla superficie.
"Ross Lynch. Fiamme nascenti. Stato: vita." Una voce risuona in questo... posto?
"Oh bene." Dice Ross.
Lui si scansa e mi indica il piano.
"Devi poggiarci la mano sopra, toglila solo quando la voce si spegnerà."
Annuisco.
Faccio come mi ha detto Ross.
"Laura Marano. Fiamme nascenti. Stato: spirito. Visita." Poi la voce si spegne.
Allontano la mano.
"Ross, cosa vuol dire 'spirito'? E 'visita'?" Domando, preoccupata.
"Spirito vuol dire che puoi scegliere se tornare o restare. Visita invece, che qualcuno sa che sei qui."
"Cosa?"
Il cancello si apre.
In lontananza vedo quattro sagome.
"Laura!" Riconoscerei quella voce ovunque.
"Logan!" Corro verso di lui e lo abbraccio.
Lui mi solleva in aria, mentre mi abbraccia.
Lo guardo in viso. È ancora un diciassettenne. Non avevo pensato al fatto che se morissi, saresti rimasto sempre come quando sei 'passato-oltre'.
"Papà! Mamma!" Corro ad abbracciare anche loro due. Mio padre ha ancora i capelli brizzolati, ancora sulla cinquantina. Mia mamma invece ha ancora i suoi capelli biondi, appena compiuti quarant'anni.
"Lauwa." Abbasso lo sguardo. Un bimba di appena cinque anni, mi saluta.
"Lela." La prendo in braccio e le accarezzo i capelli.
"La mia sorellina." Dice Logan, sorridendomi.
"Ora sono più grande di te." Gli dico. "Ho 18 anni."
"Davvero? Qua il tempo scorre in modo diverso." Dice lui.
"Come mai sei qui?"
"Il fuoco scotta." Dico, sarcastica.
"Sei mortale, vita o spirito?"
"Spirito."
"Devi scegliere se restare o tornare..."
"Già." Dico. Non volevo morire così giovane, ma qui c'è tutta la mia famiglia.
Potremmo essere di nuovo tutti uniti e sta volta nessuno ci dividerà.
Forse morire non è così male come pensavo.
Una lacrima mi scende lungo la guancia.
"Lauwa." Mi chiama Lela.
"Sì?"
"Vai da lui. Si vede che ti vuole bene." Dice, indicando dietro alle mie spalle.
Mi volto e noto Ross, con lo sguardo basso.
"Lui chi è?" Domanda mia madre.
"Lui è Ross. È... il mio ragazzo." Dico timidamente.
"Ti tratta bene, vero?" Domanda Logan, con una punta di gelosia nella voce.
"Meglio di chiunque altro."
"Allora vai da lui. Noi ci rivedremo, ma se ti lasci scappare qualcuno che ami, non lo rivedrai mai più." Dice mia madre.
Mi volto. Ross è già tornato indietro.
"Sì... Vi voglio bene." Li abbraccio di nuovo tutti, poi ad alta voce dico: "Torno indietro!"

_Ross's pov

La testa mi fa male. Anche la pancia. E la schiena.
Okay, faccio prima a dire che male ovunque.
Apro lentamente gli occhi.
È tutto buio, ma riesco a d intravedere del fumo. Niente più fiamme.
Nella sala sono rimasti dei corpi carbonizzati dal fuoco.
Un pensiero solo mi invade la testa.
Laura?
Vedo un corpo steso a terra.
No...
"Laura!" Mi inginocchio accanto a lei e le alzo leggermente la testa.
Non si muove.
"No... ti prego... Non puoi avermi lasciato..." Inizio a piangere. "Non puoi lasciarmi anche tu... eri l'unica cosa bella che mi fosse capitata..." Inizio a piangere.
Un soffio esce dalle sue labbra. "Molto cliché questo momento..."
"Laurie! Sei rimasta con me! Non mi hai lasciato!"
L'abbraccio forte.
L'aiuto a tirarsi in piedi.
Ho davvero male al fianco, ma non mi interessa. Ora devo pensare a lei.
È sporca di sangue e fuliggine.

_Laura's pov

Ross mi aiuta ad alzarmi.
"Sei ferita?" Mi prende il viso tra le mani.
"No." Ho un po' male ad un polso, ma non voglio farlo preoccupare.
Quello ad essere ferito è lui.
"Fa vedere la ferita." Gli dico. Si alza leggermente la maglia - arrossisco notevolmente, ma spero che lui non se ne sia accorto - e guardo il taglio.
Sul fianco sinistro si apre un grosso taglio, molto profondo. Il sangue ormai non esce più, ma si vede che a Ross fa male.
"Come fai ad essere vivo, dopo un taglio del genere?" Domando, stupita.
"Gli angeli hanno una soglia del dolore diversa da quella dei mortali." Risponde, in un mezzo sorriso.
"Ma devi essere medicato comunque."
"I-io non voglio..."
"Come sarebbe?"
"Non voglio tornare a casa."
"Ross, non essere sciocco." Gli prendo dolcemente la mano. "Usciamo di qui. Il soffitto mi sembra che possa crol..." Non faccio in tempo a finire la frase, che un pezzo del soffitto ci crolla affianco.
"Cazzo! Corri Laura!" Ross si dirige di corsa verso la porta.
Tutto il castello è bruciato.
Corriamo velocemente lungo le scale. Il soffitto continua a sgretolarsi e quasi a caderci addosso.
Il fumo invade i corridoi ed è quasi impossibile vedere. Ross continua a tenermi per mano.
"Siamo quasi arrivati all'uscita!" Urla lui.
Una grossa lastra di cemento si stacca. Faremo la fine del topo? Soffocati dalle macerie?
Ma per mia fortuna, oggi ho deciso di morire solo una volta.
Arriviamo all'entrata appena in tempo.
Nonostante siamo già fuori dall'edificio, Ross continua a correre. Appena raggiunge il prato, ci si stende sopra.
L'erba è fresca e soffice, come se tutto il casino successo non le interessi.
Mi volto, per guardare Ross, ha gli occhi chiusi e respira affannosamente. Ad un certo punto inizia a ridere, come se fosse un malato mentale.
"Siamo vivi. Siamo fottutamente vivi!" Ride, tenendo gli occhi chiusi.
Mi limito a sorridere.
Un silezio improvviso cala su di noi.

Silenzio.
L'ho sempre considerata una strana parola.
Il silenzio è di vari tipi.
Quello che si fa per i defunti. Dicono che dobbiamo fare un minuti di silenzio.
Ricordo che me lo fecero fare ai funerali di Mamma e Lela, poi di Logan e infine di mio padre.
Che senso ha il 'minuto di silenzio' quando muore qualcuno?
È una cosa quasi sfacciata. Non è stando zitto che ricorderai quelle persone. Sembra quasi che tu possa stare zitto per loro, perché tu sei ancora vivo e loro no.
Io credo che quando una persona ci lascia, dovremmo fare baccano, per ricordarle com'era la vita e non fare silenzio, perché per lei, il silenzio ci sarà in eterno.
Ma spesso un silenzio piacevole esiste.
È quello della comunicazione.
Come quello di Ross. Lui stava sempre zitto, non proferiva parola.
Il silenzio non è solo l'interruzione di un discorso, è anche un modo per trasmettere emozioni e pensieri.
Spesso per poter vivere bene, non basta essere bravi a parlare. A volta bisogna essere bravi ad ascoltare e per farlo, bisogna stare in silenzio.
Ma alla fine, non c'è mai un vero silenzio.
Un rumore di vita ci sarà sempre.
O il vento, o gli animali che serpeggiano nei boschi, o le foglie che si rompono sotto i piedi delle persone.
Non ci sarà mai davvero silenzio.

"Oh merda! La mia famiglia!" Ross si alza di scatto.
Ecco a cosa mi riferivo.
Mi alzo a mia volta.
Mi guardo in giro. Non c'è nessuno.
"Dove saranno?!"
"Non ne ho idea!"
"Spero che stiano tutti bene..." Ross abbassa lo sguardo.
"Hey, sono sicura che siano in salvo." Mi avvicino a lui e gli accarezzo la guancia.
Lui tira su con il naso. "E se-se gli fosse successo qualcosa a causa delle fiamme? I-io non mi so controllare! Non ho mai finito gli studi e..." Lo interrompo, baciandolo.
"Ti dico che stanno bene." Lui annuisce.
So che non crede alle mie parole, ma vorrei che almeno lo facessero sentire meglio.
"Lo spero..." Sentiamo delle voci. Ci giriamo.
Vedo i fratelli, Ell e le ragazze correre verso di noi.
Appenna raggiungono il nostro fianco, ci abbracciano.
Io ricambio e sorprendentemente anche Ross.
"Siete vivi!" Gioisce Rydel.
"Eravamo preoccupatissimi!" Dice Riker.
"Per fortuna state bene!"
Sciogliamo l'abbraccio.
Noto Ross che guarda oltre i ragazzi, con sguardo perso.
I suoi genitori.
Hanno visi stanchi e dispiaciuti. Sono leggermente feriti, ma non hanno nulla di grave.
"R-Ross..." Inizia suo padre.
Sento Ross stringere più forte la mia mano.
"Ci dispiace..." Continua lui.
"Non pensavamo di averti fatto soffrire così tanto... noi ti vogliamo bene e ci siamo comportati in quel modo perché..." La voce di Stormie si ferma. "Non ha scusanti ciò che ti abbiamo fatto. Le cose che ti abbiamo detto non erano vere. Non ci hai delusi. Credevamo alla tua versione dei fatti, ma avevamo pensato che ascoltare la Corte Angelica sarebbe stato meglio, avremmo evitato guerre fra casati. Ma ci sbagliavamo, perché ti abbiamo perso."
"Mamma ha ragione. Siamo tremendamente dispiaciuti. E forse ci odierai..."
Ross deglutisce lentamente.
"Io non vi odio, non del tutto." Dice.
"Allora perché ti sei pugnalato e hai dato fuoco all'edificio, per impedire che gli Againstalife si scatenassero contro di noi?" Domanda Stormie.
"Come hai detto tu, per evitare che si scatenassero contro di voi.
Vi avevo detto che avrei dovuto scegliere ciò che è giusto e ciò che è facile. Sarebbe stato facile per me consegnarvi tutti a Durza e vivere per sempre.
Ma la cosa giusta da fare era impedire che lui vi facesse del male.
Dopo tutto siete la mia famiglia." Dice Ross, alzando le spalle.
"Oh Ross." Rydel si porta le mani alla bocca, poi lo abbraccia.
"Dovremmo andare a casa..." Dice Ross. "Sapete, ho uno squarcio sopra alla milza..." Si indica la ferita.
"Hai ragione! Dobbiamo muoverci! Mark, hai la Porta Mortale?" Stormie parla talmente velocemente che quasi faccio fatica a capire ciò che dice.
Il padre di Ross, estrae da una tasca interna della giacca un piccolo specchio.
È in vecchio stile. Argentato, con un manico ben decorato.
"Rydel, Ross, tenete stretti Ell e Laura, mi raccomando." Dice Stormie.
Io guardo Ross, cercando una spiegazione.
"I mortali rischiano di farsi male nelle Porte Mortali, se le attraversano da soli." Mi spiega. "Per passare devi guardare intensamente lo specchio, poi devi pensare ad un luogi che hai già visto e ti porterà lì. Noi arriveremo nel seminterrato di casa nostra, ma siccome non sai bene com'è, devi pensare ad un posto in cui ci sia io. Capito?"
Annuisco.
Fisso lo specchio.
"Portami nello stesso posto di Ross." Penso.
Sento i miei piedi staccarsi dal terreno, uno strano vento mi avvolge.
È questione di pochi secondi e appena apro gli occhi, mi ritrovo in una stanza buia.
Con un 'click', le luci si accendono.
Mi guardo intorno. Ci sono tutti.
Le pareti della stanza sono fatte in sassi, ma probabilmente sono stati messi per bellezza. Un grande divano, si trova alla mia sinistra. Lo ricordo, era lì che Ross mi aveva poggiata, il giorno in cui venni ferita da Durza.
Un armadio senza ante, torreggia davanti a me. Al suo interno ci saranno una cinquantina di boccette con vari liquidi.
Ross mi lascia la mano e se la porta sulla ferita. Okay che gli angeli hanno una soglia del dolore diversa da quella dei mortali, ma mi sembra che non ce la possa più fare.
Stormie si precipita da lui. "Voi altri uscite. Devo medicarlo."
Annuiamo. Salgo per ultima le scale.
Gli altri si guardano, un po' preoccupati.

Mark è andato dalla Corte Angelica, a non so a fare che.
Riker, Rocky e Ryland hanno insistito per far restare da loro le ragazze.
Rydel ha fatto lo stesso con Ell.
Tutti si sono andati a letto.
Io sono raggomitolata sul divano. È mezz'ora che Ross e Stormie sono di sotto e ancora non hanno fatto.
Sono preoccupata, perché ci stanno mettendo davvero molto.
Il sonno sta prendendo il sopravvento sulla preoccupazione, così chiudo gli occhi.

Dopo non so quanto sento un rumore.
Apro leggermente gli occhi e vedo una sagoma davanti a me.
Delle soffici labbra si posano sulle mie.
"Ross, stai bene?" Sussurro.
"Sì." Si stende al mio fianco, stringendomi a se.
"Buona notte, Laurie."
"'Notte Ross."

~Angolo autrice:
Non li ho uccisi, yay :3
AHAHAHAHAHAHAH

Allora, come avevo scritto sul mio profilo wattpad, ho creato un profilo twitter fatto apposta per le mie storie :) Se avete bisogno, per la storia o per aggiornamenti, o volete semplicemebte parlare, potete contattarmi lì.
Il profilo è: (@) ellingtons_wife :)
Come avevo detto, l'altro lo tengo per me AHAHAHAHAH

Anyway, votate e commentate ;)~

Ellingtons-wife


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