The Omega - Blue Eyes

Von zerby_lena

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Sequel di The Omega, racconta la prima parte del lungo viaggio che dovranno compiere Ethan e Kayla per sfuggi... Mehr

CAPITOLO 1 - Nuovi incontri
CAPITOLO 2 - Attesa
CAPITOLO 3 - Rivelazioni
CAPITOLO 4 - Preparativi
CAPITOLO 6 - Zenit
CAPITOLO 7 - Agonie
CAPITOLO 8 - Rick
CAPITOLO INEDITO 1 - Neve!
CAPITOLO INEDITO 2 - La moto
Spazio Autrice
the Omega-revenge

CAPITOLO 5 - L'incubo

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Von zerby_lena

Il tempo passa, il cielo comincia ad oscurarsi e il sole scompare dietro le montagne.

Sento una forza impellente dentro di me, così forte da sentirmi schiacciare la mia anima contro la mia pelle. Il mio respiro si fa sempre più pesante. Cado atterra, sulla terra gelata. Chiudo gli occhi un attimo. Riesco a rilassarmi.

- Ragazzi! Credo che sia ora di usare quelle catene!- dico a bassa voce.

Una metà si me si ribella a quello che ho appena detto e cerca di prendere il sopravvento, ma riesco a bloccarla.

Ethan mi afferra per le spalle e mi solleva da terra. Faccio qualche passo incerto verso l'albero. Una forza invisibile ostacola i miei movimenti.

Quando finalmente sento la corteccia dell'albero contro la mia schiena, traggo un respiro di sollievo.

Sento qualcosa di freddo avvolgermi la vita una, due, tre volte. Mi volto.

Ethan è al mio fianco. In mano tiene i due estremi delle catene.

- Grazie.- sussurro.

- Non c'è di che, tu comunque cerca di resistergli. Non credere di essere al sicuro solo perché ti tengo.- mi dice con un sorriso di incoraggiamento.

Io cerco di sorridergli, ma la mia espressione muta in un ghigno.

- Allora perché non mi liberi?- chiedo con una voce suadente.

Il sorriso scompare dal suo volto, e lascia il posto ad un ringhio.

Io continuo a sorridere.

- Su, non fare così. Lo sappiamo entrambi che tu mi vuoi liberare.

Ethan ruggisce, ma ormai ci sono abituata e non mi fa nessun'effetto.

- Se non lo vuoi fare per me, fallo per tuo fratello. Lui mi avrebbe lasciato libera di sfogarmi.

La sua mano mi afferra la gola.

- Non parlarmi di mio fratello!

I suoi occhi freddi sembrano fiammeggianti.

Ringhio e do uno scossone. Le catene mi tengono ferma.

Allora, girando la testa, riesco a mordere il polso di Ethan.

Lui grida per la sorpresa. Scuoto la testa e sento sangue fresco scorrermi lungo la gola. Con la coda dell'occhio vedo Alex avvicinarsi. Mollo la presa ed Ethan si allontana, stringendo le catene.

Mi sento soffocare, sono immobilizzata. Comincio a rotolare sul tronco per liberarmi.

Improvvisamente sento un rumore sordo e metallico. Una catena si è spezzata. Io sorrido e mi divincolo.

- Alex, cerca altre catene! Si sta liberando!

- Cosa? Avevi detto che non si sarebbe mai liberata!

- Mi sono sbagliato! Cercale o siamo fritti!

Poi si volta verso di me.

- Cerca di dominarlo! Ricordati della libertà!

Il mio animo si cerca di liberare da quella prigione di carne e ossa. Si divincola, fino a che non riesco a liberare la mente da ogni pensiero, fino a sentirmi libera. Apro gli occhi.

- Ci sono! Sto reggendo!

Ethan mi guarda raggiante. Poi vedo Alex avvicinarsi. Ha un altra catena in mano.

- Dove l'hai trovata?- gli urla Ethan.

- Erano nella tua moto! Credo che siamo apposta per questo!- risponde lui, mostrando delle parti in cuoio.

- Mettigliele te! Per ora è tranquilla!

Alex si avvicina. Io mi cerco di calmare e di pensare alla libertà.

Chiudo gli occhi. Sento i pezzi di cuoio stringermi sui polsi e sulle caviglie. Sento il rumore delle catene che vengono legate dietro all'albero. Respiro...espiro...respiro...espiro.

- Aspetta, con queste vai veloce. Non so quanto le sopporti.- lo avverte Ethan.

Non voglio aprire gli occhi.

Sento qualcosa che mi stringe il collo. D'istinto apro gli occhi e ringhio. Cerco di attaccare Alex, che sta fissando il cuoio sul mio collo, ma ormai sono immobilizzata. Per ultimo mi fissano la testa.

- Ora dovremmo essere relativamente tranquilli.- dice Ethan.

- Lo credi? Lo avevi detto anche prima con le catene!

- Mi ero sbagliato.

Io cerco di riprendere il controllo. Ma la mia mente è offuscata. Cerco di non pensare a niente, ma il cuoio che mi preme sul collo non mi permette di calmarmi.

- Per...per favore...toglietemelo dal collo!- dico in un attimo di lucidità.

Loro mi fissano. Ethan si avvicina, ma Alex lo blocca.

- È il pezzo più difficile da rompere quello. È ovvio che ti chiede di toglierlo.

Ethan mi guarda. Poi torna a sedersi, con le catene ancora in mano.

- Vi prego.

Non mi ascoltano. Non mi riescono a capire. Non sanno quanto sia importante per me. Mi sento in gabbia, impotente.

La mia mente lascia tutto ad un tratto il controllo e una forza immane, che non credevo neanche di avere, si impossessa di me.

Ruggisco con forza e do uno scossone, ma le catene non danno segni di cedimento. Ringhio e comincio a strattonare i pezzi di cuoio, ma sono troppo resistenti e troppo stretti per riuscire a fuoriuscirne.

Cerco di riprendere il sopravvento, ma il mostro che c'è dentro di me è troppo forte.

Guardo il cielo. La luna è ad un quarto del suo tragitto. Devo sopportare altre quattro volte quello che ho sopportato fino ad ora.

Mi viene da urlare, ma dalla mia gola fuoriesce solo un ringhio.

Mi scuoto, mi rigiro, strattono le catene, tiro i pezzi di cuoio, cerco di morderli, di graffiarli, cerco di spezzare le catene, di staccarle, di ridurle in un ammasso si ferraglia, ma è inutile. Così legata non riesco neanche a girare la testa.

- Liberatemi!- urlo con tutto il fiato che ho in gola.

- Liberatemi e vi lascerò in pace!

Niente, non mi ascoltano.

- Cosa credete? Che io sia come te, Alex? Io non ho ucciso tutta la mia famiglia in una notte! E non ho lasciato nemmeno morire mio fratello! Sono migliore di voi! Posso resistere a questo!

Sento in lontananza un ringhio. Alex. Nel buio vedo due paia di occhi azzurri fissarmi.

- In compenso tu hai ucciso tua sorella, non è vero?

Stringo i denti.

- Io almeno non ho ricordi. Voi invece ricordate tutto! Potete rivedere nelle vostre menti i morti e riprovare lo stesso dolore!

Cosa sto dicendo? Cerco di recuperare il controllo e per un attimo ci riesco.

Una lacrima mi scorre lungo la guancia.

- Fermatemi!

Ethan mi si avvicina con apprensione.

- Fai qualcosa! Non voglio ferirvi!

- Tranquilla, lo sappiamo che non sei tu.- mi dice sorridendo.

Mi sento risprofondare.

- E come ne potete essere certi?- chiedo con un ghigno.

Ethan prende dello scotch argentato dalla tasca.

Con un sorrisetto ne prende una bella striscia e me la appiccica sulla bocca. Poi ne mette altre due a croce.

Io per un attimo riesco a ringraziarlo con lo sguardo.

Poi riperdo il controllo e il mostro riprende possesso del mio corpo. Mi agito per liberarmi, ma non c'è verso.

Alzo lo sguardo. Ancora pochi minuti e la luna sarà allo zenit.

Cerco di calmarmi. Sono a metà della nottata. Posso restare me stessa. Ce la posso fare.

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