We Never Learn We've Been Her...

By laabonneenuiit

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[Secondo racconto per la raccolta Sign of The Times] [Terzo racconto disponibile sul profilo] Harry e Louis s... More

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''Forse abbiamo una cattiva notizia.''

Harry si tende, Zayn gli prende la spalla e la stringe, affondando le dita nel maglione. Dice per lui: ''Quale?''

L'agente Hamilton si toglie il cappello della divisa e sospira pesantemente: ''Hanno rapinato un negozio di elettronica, stanotte. Quattro laptop, hard disk esterni e una parabola.''

Il medico legale distende i muscoli, respirando di sollievo, mentre James mormora: ''Se è Tobias, sta per tornare attivo.''

''Ragazzi, venite a vedere!'' urla improvvisamente la voce di Isaac, arrivato lì da un paio d'ore per dare il cambio ad Harry. E' una cosa che ha imposto Rossi, lui non voleva staccarsi dagli schermi, che avevano ancora qualcosa da dirgli su Louis, Harry lo sa.

E infatti. Entrando nella stanza, il suo cuore ha un balzo in gola mentre quasi crolla con le ginocchia al pavimento: Louis è proiettato su ogni monitor, seduto su una sedia, sangue sulla gamba sinistra e sul lato della testa, ma respira, è vivo, lo sente rantolare e vede il suo capo ondeggiare. Sta bene? Quanto sono gravi le sue ferite? Il ginocchio sembra rotto, quella potrebbe essere una commozione cerebrale, o peggio, e sbaglia Harry o l'interno del suo gomito destro è arrossato? E' la luce, è la sua pelle? Cosa gli hanno fatto?

''Louis-'' singhiozza, e viene bloccato da Liam in uno scatto insensato verso gli schermi, mentre artiglia le sue braccia e continua a guardare, le lacrime sulle guance. Gli sembra di star piangendo da giorni, ininterrottamente.

''Non puoi rintracciarlo?'' domanda subito Barbara, ma Isaac scuote la testa.

''Ha messo in streaming solo dal suo computer.''

''Perché è per noi'' sibila James, poggiando la mano alla sedia. ''Sa che siamo qui.''

''Giuro che lo ammazzo'' mormora Harry, confuso, e Liam agguanta la presa, come se potesse scattare verso il sistema davanti a lui e distruggere tutto. ''Perché non puoi localizzarlo?''

''Cambia IP ogni trenta secondi. Non riesco a rintracciarlo.''

''Davvero sai leggere la mente?'' domanda la voce di Tobias dall'altra parte, e tutti alzano la testa, come Louis. Harry ha uno spasmo al cuore nel vedere i suoi occhi azzurri stanchi, arrossati e secchi, lucidi mentre guarda l'uomo fuori dall'obbiettivo. ''Vedi questi vermi?''

Louis tira su col naso, volta la testa e un suo zigomo è investito dalla luce fredda di monitor che non possono vedere. Harry vuole sedersi a cavalcioni su di lui, vuole cullargli il viso e lasciare che riposi contro la sua spalla, vuole occuparsi lui delle ferite, come sempre. Singhiozza contro Liam, non tira via le lacrime. Gli mancano i baci di Louis.

''Tu scegli chi muore, io scelgo chi vive'' mormora Tobias. Il suo ragazzo non sgrana nemmeno gli occhi, scuote semplicemente la testa.

''No.''

Dio, sentire la sua voce. Harry si preme un palmo sulle labbra, Liam lo stringe mentre socchiude gli occhi dal dolore.

''Credevo che volessi essere un salvatore'' domanda retoricamente l'uomo, e Louis guarda altrove. Ti prego, ti prego, non provocarlo, pensa Harry.

''Sei un sadico con una frattura psicotica'' continua Louis, ed è roco, sfatto, esausto, ma sembra stare bene, nonostante gli occhi si socchiudano. E' solo spossato. ''E ucciderai ancora. Non sei credibile.''

''Gli altri infedeli stanno guardando'' replica Tobias, e gli occhi di Louis scattano alla telecamera, improvvisamente attenti. Harry quasi si sente osservato, respira stupidamente di sollievo. ''Scegli un peccatore che muoia e io dirò nome e indirizzo di uno che deve essere salvato.''

Louis prende un respiro profondo, che gli smuove i capelli davanti al viso: ''Non sceglierò qualcuno da uccidere di cui tu lascerai i resti come un cacciatore di frodo.''

Improvvisamente, Tobias lo prende per le spalle e lo fa alzare, e dopo un esitazione e una smorfia dolorosa Louis sostiene lo sguardo, respirando tranquillo. Harry è scattato di nuovo in avanti, ma Liam gli ha artigliato i gomiti.

''Gli fa male'' rantola inutilmente, tirando su col naso mentre l'amico lo tiene stretto a lui, solo che Harry riesce solo a ripetere: ''C-Così gli fa male, non- Ha una gamba-''

''Leggi davvero nel pensiero? Non vedi che non sono un bugiardo, allora?'' domanda gelidamente. ''Salva una vita, scegli una vittima. Altrimenti moriranno tutti.''

Lo lascia con uno strattone e Louis trattiene chiaramente un urlo mentre trova la sedia a tentoni e la gamba assume una posizione innaturale, che si affretta ad aggiustare con un rantolo. Harry non sa se vuole smettere di guardare mentre il detective dice: ''Va bene, va bene. Scelgo chi vive.''

''Per me è lo stesso.''

Poi, si fa da parte. Gli occhi affaticati di Louis guardano alla sua destra mentre si umetta le labbra e una lacrima gli pulisce il viso impolverato, mentre il cuore di Harry si spezza. Passa un minuto di silenzio prima che dica: ''L'ultimo schermo a destra.''

Tobias volta la testa: ''Marylin David. Crouch End 453.''

''Trovata?'' chiede subito James, e Isaac indica un numero di telefono sullo schermo con un dito, annuendo. Zayn lo copia e si scosta, iniziando a dire.

''Marylin David? Signora, salve, agente Malik, Scotland Yard. Mi ascolti attentamente...''

Un minuto dopo, la donna deve aver già chiuso il suo portatile, perché Tobias si volta e Louis mormora un accorato, distaccato: ''Raphael...''

Poi, però, l'uomo cambia traiettoria e allunga una mano verso la videocamera, che si spegne.

''No, no, no'' Harry fa prima per scattare sulla tastiera, poi si gira di scatto e, senza nemmeno pensarci, dà un pugno che fa cadere la porta dai cardini marci, ma a lui non interessa. ''Merda, porca puttana, vaffanculo'' impreca senza senso, prima di sentire Niall stringerlo da dietro e portarselo addosso, mormorando alla sua spalla:

''Vieni, ti medico la mano.''

Harry piange contro di lui.

***

Harry ha pregato per andare sulla scena del crimine appena compiuto per un preciso motivo. Lasciandosi dietro Niall, che ha guidato la raccolta dei due cadaveri, le foto e il primo esame, si guarda in giro. Se conosce il killer come dovrebbe aver imparato a fare, dovrebbe esserci un compute, da qualche parte. E non crede che la trasmissione si interrompa, anzi. Proprio perché loro sono qui, Tobias deve aver lasciato il monitor acceso. Dove si trova Louis.

''Abbiamo messo un blocco per venticinque chilometri, ma per ora niente'' sente comunicare da Hamilton, non appena James entra nella stanza.

''Chi erano le vittime?''

''Pam e Mike Hayes. Lui era un avvocato difensore di qui.''

''E che brano della Bibbia ha lasciato?''

''Isaia, 59. 'Presentate denunce ingiuste e le sostenete con testimoni falsi. Le vostre prove non sono fondate, sono solo menzogne. Concepite il desiderio di...' ''

Harry smette di ascoltare: ha trovato il computer, nascosto dietro alla figura di un agente, la spia ancora accesa. Si siede sulla sedia della scrivania dove è poggiato con cautela. Forse ha trovato Louis.

Louis, che in quel momento ha la testa reclinata e gli occhi socchiusi, il corpo in fiamme (il tranquillante deve aver smesso di far effetto, o forse ne ha assunto così tanto da non sentirlo più) e il ginocchio che manda fitte indicibili alla gambe, che sta giusto pensando di addormentarsi un po', sconfitto, finché non sente: ''A... Lou?''

Alza la testa, si guarda in giro. Quella è la voce di Harry, ma da dove viene? L'ha sognata? Muovendosi di scatto sulla sedia, nonostante il bruciore di ogni articolazione, si ferma quando il suo sguardo cade sugli schermi. Sul secondo, oltre che una serie di poliziotti e agenti sullo sfondo, c'è Harry: pallido, i riccioli scompigliati, le labbra distrutte e con le narici e gli occhi rossi, fissa in camera, poi lo schermo, e sembra che i suoi occhi verdi lo stiano guardando. Dio, quanto gli manca. Si tende, ma non riesce ad avvicinarsi. Non prova nemmeno a chiamarlo, ha paura di perdersi qualche lettera della sua voce profonda.

''Lou'' ripete, e ha il tono di chi ha pianto per ore, che gli inonda gli occhi fino a sfocargli la vista mentre stringe le labbra ''Se stai guardando, sappi che non sei responsabile di questo. Mi hai capito? Non addossarti la colpa come fai sempre. Fa un uso distorto di Dio per giustificare i suoi omicidi, e tu non devi cadere nelle sue convinzioni, o nelle tue. Non puoi salvare chiunque, e lo sai. Lo sai. Tu sei più forte di lui- Sei più forte di chiunque e io... Non può spezzarti, va bene? Non quando ci sono io. Vengo a prenderti, va bene? Promesso. Tu resisti. So che lo stai facendo.''

Harry si mordicchia il labbro, sospira, guarda altrove, sembra voler dire altro. Alla fine, però, gli dedica un ultimo sguardo lucido e se ne va. Louis espira ed espira, non provando nemmeno a pulirsi le lacrime con la punta della spalla. Continua a fissare quello schermo, invece, come se Harry potesse comparire da un momento all'altro, di nuovo.

Harry, che è tornato spossato a casa di Tobias, sperando che Louis l'abbia sentito, sperando di aver detto abbastanza. Non chiamarlo amore, o ripetergli quanto fosse innamorato di lui, ha fatto fisicamente male. Ma se lui fosse stato insieme a Louis e avesse sentito? Era una condanna a morte. Deve solo credere che Louis abbia sentito quei sentimenti da come gli ha parlato.

Mentre si prepara una tazza di caffè nella cucina macchiata, sente dei passi. Barbara si avvicina, una mano sul ripiano, l'altra tra i capelli. Harry la guarda appena: ''Credevo volessi riposare.''

Non vuole risultare così freddo, ma lo fa, mentre la donna alza una spalla. ''State lavorando tutti, e dovrei anch'io.''

Harry morde un cattivo 'sì, dovresti più di tutti' e continua a sciacquare la tazza con dita attente, occhi puntati sul lavabo. ''Ce la facciamo, grazie.''

La verità è che non vuole che si occupi di Louis, non più, non quando non ci è riuscita. Barbara continua a guardarlo, dalla testa ai piedi, ma il medico non ricambia mentre chiude l'acqua e cerca un panno pulito. Sente un accenno di sbuffo divertito mentre la donna mormora:

''Continuo a pensare che l'unica persona a cui chiederei una mano per risolvere questo caso è Louis, sai?''

Oh, ma davvero? Harry posa la tazza, forse un po' troppo forte, dato che Barbara sobbalza, e posando lo straccio si volta apertamente verso di lei, duro, una mano a reggersi sul piano della cucina, le nocche bianche per quanto sta stringendo:

''Ma non mi dire, Barbara, chissà perché anche io vorrei Louis qui in questo momento. Peccato che Louis sia ostaggio di un pericoloso serial killer con una rottura psicotica, quindi Louis è il caso. Ma come è potuto succedere?''

L'agente sospira, stirando le labbra: ''Tu pensi che io e Louis saremmo dovuti rimanere insieme, non è vero? Nel fienile.''

Harry si lecca il labbro, stringe gli occhi e sbuffa, indicando con la testa altrove: ''Vai a riposare, per favore.''

''E' quello che pensi, lo vedo. Quindi...''

''Lo vedi? Barbara, stiamo parlando del mio ragazzo. Non ci vuole un genio per arrivarci, onestamente. Ci abbiamo messo due fottuti anni a stare insieme e non riusciamo nemmeno ad andare a cena fuori e sono tre giorni che non dormo e nemmeno respiro quindi fammi il fottuto piacere, non dire cose ovvie come se la decisione di dividersi non fosse stata tua. Come te, voglio solo che Louis torni a casa, da me, dove deve stare. E adesso fai un favore a tutti e vai a dormire.''

Ha perso la voglia di bere, quindi pur di uscire da quella cucina è proprio lui a fare diversi passi verso il salotto. Sente:

''Ma se l'avessi coperto, come avrei dovuto fare, ora sarebbe qui.''

''Barbara, che cosa cazzo vuoi da me adesso?'' domanda di scatto, voltandosi, e l'agente sobbalza, pallida e con gli occhi lucidi. Ad Harry non frega un cazzo. ''Vuoi che ti dica che non fa niente, che la gente sbaglia e che doveva andare così? Perché non è fottutamente vero. Hai mandato tutto a puttane per la fretta, va bene? E' questa la verità. E adesso tu sei qui e Louis no, Louis è rinchiuso chissà dove, ferito e forse con la febbre per il freddo, e per quanto io non riesca nemmeno a guardarti in faccia non ti auguro di vedere l'amore della tua vita scegliere per la morte di qualcuno sapendo che non se ne dimenticherà mai. Non ti auguro questo Inferno, anche se la colpa è tua. Ecco la cazzo di verità. Capisci il resto da sola.''

"Harry-"

"Se Louis muore" Barbara esala e lo stesso Harry singhiozza, perché non avevano mai parlato, mai, della possibilità di non rivedere Louis. Ma tutti l'hanno dovuta contemplare.

"Se Louis muore" ripete lentamente "È colpa tua. Se non è qui con me, è colpa tua. Se dovrò affrontare il suo funerale e una caterva di agenti che mi verranno a dire che eroe è stato il mio ragazzo, è sempre, ancora colpa tua. O vuoi dirmi che Louis ha proposto di dividervi? Mh?"

Barbara non risponde, gli occhi pieni di lacrime, Harry allarga le braccia e fa una risata senza allegria: "Infatti. Quindi non pretendere che io stia qui ad alleviare i tuoi fottuti sensi di colpa o che ti perdoni, perché hai fatto uno sbaglio e ne stai scontando le conseguenze, e il solo fatto che tu sia qui mi dà il sangue alla testa. Ma sai chi sconterà davvero gli effetti della tua decisione di merda? Io e Louis. Ecco chi. Quindi non parlarmi, non far finta che sia esattamente come prima e non provare, non osare nominare Louis con me, perché non te lo meriti. Ricorda sempre che per come ti sei comportata è lui, quello in ostaggio. E se me lo chiedi è una fottuta ingiustizia."

Ha sputato e pianto, volta gli occhi all'espressione distrutta della donna, alza una mano quando Ed prova a sfiorarlo mentre passa.

''Non toccatemi'' intima, andando verso la sala computer.

***

''Tobias?'' domanda piano, riaprendo gli occhi. Il ragazzo, seduto sullo sgabello (Tobias si siede sempre, come a voler risultare più piccolo) alza lo sguardo e mormora:

''Sì. Scusa, sono dovuto uscire per un po'.''

''Non fa niente'' dice subito, tossicchia, fa un piccolo, piccolo sorriso. ''Ho visto Harry, sai? Più o meno. Mi ha parlato da uno degli schermi.''

''L'ha fatto?'' domanda l'uomo, una scintilla negli occhi. ''Com'era?''

Al ricordo delle sue condizioni, della pelle pallida e degli occhi lucidissimi, Louis ha un tonfo al cuore. ''Bellissimo. Come sempre.''

Tobias annuisce piano: ''Sai, ci ho pensato. Vorrei conoscerlo, vorrei- Vedere come vivete normalmente, come dici tu. Hai detto che è buono, no? Non mi... Farebbe del male?''

''No, Tobias. Mai'' assicura, tirando su col naso. Gli manca Harry, ma prova a non pensarci mentre vede Tobias annuire e frugarsi in tasca.

''Vuoi altro tranquillante? Ti farà bene, io lo uso sempre. Mio padre non sa che ce l'ho.''

''Perché non'' tenta invece Louis, chiudendo la piega del gomito di scatto. Vuole rimanere sveglio. ''Perché non esci di nuovo e mi porti con te? Così conosci Harry.''

''Mio padre si arrabbierebbe'' mormora sconsolato, mentre riempie una siringa da una boccetta trasparente. No no no.

''Non lo farà, se non ci trova.''

''Mi trova sempre.''

''Se mi dici dove siamo'' continua, a voce bassa ''Harry e i miei amici verranno qui. Ci salveranno entrambi.''

Tobias picchietta sulla siringa, qualche goccia esce e il liquido si muove, eliminando le bolle.

''Non possiamo essere salvati.''

''Sì, invece, sì. Te lo prometto. Tobias, no'' implora, quando l'uomo gli stende il braccio, aprendo la piega costellata di buchi ''No, no, per favore, non lo voglio-''

Ogni volta che perde conoscenza ha paura di non svegliarsi mai più, di non rivedere Harry. Espira in panico, schiocchi secchi, mentre l'ago attraversa la carne e la siringa si svuota, scivolando nelle sue vene. Tobias ha uno sguardo serio, preoccupato.

''Non vale la pena lottare, Louis'' ammette a bassa voce, ma lo sente lontano, fuori fase. Non vede la bocca di Tobias muoversi e le parole sono strascicate. ''Questo ti farà stare meglio.''

O lo ucciderà, pensa velocemente, prima di reclinare la testa sul petto.

***

''Ha appena messo online l'ultimo omicidio'' mormora Isaac, quando Harry e Liam si avvicinano. Il medico si è calmato, ha fumato una sigaretta. Gli ha ricordato Louis, come quando lo bacia dopo averne consumata una. Non sa se sta meglio o peggio, ma intanto riesce a sentirselo addosso. ''Diciassettemila condivisioni nei primi venti minuti.''

''Voglio vederlo'' interrompe una voce dietro di loro, ed Harry stringe la mascella nel sentire Barbara parlare.

''No, non vuoi'' consiglia Isaac, voltando appena la testa.

''Non dirmi cosa devo o non devo fare.''

Isaac si volta di scatto, occhi sgranati, e persino Liam la guarda come se non la riconoscesse. Ad Harry non importa mentre Isaac preme un paio di tasti e dice freddamente:

''Come vuoi, ma non ti faccio compagnia.''

Esce dalla stanza, seguito da Liam, che tira Harry per un braccio: il medico legale lo guarda appena, prima di seguirlo, sottraendosi alla presa e sfregandosi il gomito mentre torna nel salotto, ora occupato da una lavagna magnetica trasparente.

''Abbiamo un quadro di tutta la storia familiare'' sta dicendo Zayn, intento a indicare i due lati della lavagna. ''Ci sono foto di un Tobias sorridente, ottime pagelle eccetera. Ma niente dagli otto anni in su. E' quando sua madre è andata via.''

''Sei mesi dopo, dall'altro lato, un modulo dai servizi sociali dopo la loro visita. Charles inizia un diario: deve punire i peccatori, e scacciare il Demonio da suo figlio, per qualche ragione'' Ed punta alle varie informazioni con la penna ''Il che corrisponde alla sua dipendenza da farmaci da banco. Facilmente reperibili senza ricetta, può nasconderli e usarli per quando ha voglia di scappare.''

''Quindi, dovunque sia Louis, la scelta è di Tobias'' conclude Rossi dal fondo della stanza, le dita impegnate a grattarsi la barba. Tutti si voltano, Niall domanda:

''Come fai a dirlo?''

''Guarda le loro vite: sono grafici invertiti. Se uno diventa debole, l'altro si infuria. Se Tobias scappa, suo padre combatte. Usa i tranquillanti come via di fuga. Vediamo se nei diari c'è un luogo connesso a tutto questo, magari un nascondiglio.''

''Ragazzi'' interrompe lentamente Barbara, tornata da loro con le braccia strette al petto. Harry fa un piccolo sbuffo. ''Dovremmo dire a James che l'ultimo omicidio è online.''

''Perché non puoi chiuderlo?'' domanda seriamente James due minuto dopo, senza smettere di camminare. Isaac ed Harry lavorano contemporaneamente da due computer diversi, l'intera squadra alle loro spalle.

''Non troviamo l'IP'' spiega il medico.

''Allora rimuovilo non appena lo manda!''

''E' l'internet'' corregge Isaac senza guardarlo ''Se è online, a meno che tu non sia la piattaforma o il proprietario, non lo togli più.''

''Non può pensare di avere un pulpito'' sibila il suo capo, e Harry guarda appena l'altro sistemista:

''Potremmo inoltrare un avviso di virus ad ogni mail che lo scarica.''

''Sì'' dice senza esitare ''E' la soluzione migliore.''

''Allora fatelo'' ordina James, fermandosi di scatto nel vederli correre sui tasti del computer.

Dal capanno, Tobias alza la testa alla visione del pop-up rosso appena comparso. Nel leggere sgrana gli occhi, si volta con una torsione secca: ''No! Stanno provando a cancellare il mio messaggio!''

''Non posso farci niente'' rantola Louis, i polsi quasi sanguinanti per via delle manette, troppo stanco per alzare la testa ''Sono qui con te, non con loro. Lo sai.''

''Dici?'' sibila, premendo un paio di tasti. Su uno schermo, appare il viso di Harry, e Louis sobbalza. Sta ripetendo le stesse parole di prima proprio mentre Tobias copre la sua voce:

''Pensi di potermi sfidare?'' domanda gelidamente, spegnendo tutti i monitor. Louis scuote velocemente la testa:

''No, no, io- Non so di cosa stia parlando.''

''Sei un bugiardo!''

''Non sono un bugiardo'' sussurra, proprio mentre lo sguardo di Tobias cade sul suo braccio destro. Fa salire la manica del maglione, osserva i buchi e piega l'espressione arcigna in una arrabbiata, schifata da quello che vede.

''Sei patetico, come mio figlio'' sputa, lasciandolo di scatto. Poi, accende la telecamera, proprio mentre la testa di Louis inizia ad esplodere, e Louis piange, vuole solo dormire, vuole che qualcuno gli medichi il ginocchio in fiamme, vuole Harry, vuole dargli un bacio prima di rintanarsi nel suo collo e riposare sul suo profumo. Singhiozza a bassa voce.

''Ehi'' mormora Isaac, ed Harry smette di scrivere nel vedere che sugli schermi c'è di nuovo Louis. Si congela: sta peggio dell'ultima volta, la testa china, sembra stia piangendo. Quel suono lo dilania mentre Tobias, che sembra arrabbiato, urla:

''Ora basta! Confessa i tuoi peccati.''

Louis alza la testa, ma rimane in silenzio, rannicchiato, gli occhi rossi. Lo schiaffo che l'altro gli rifila è così forte che la sua testa si volta, Harry ha quasi paura che si spezzi il collo mentre artiglia i braccioli della sedia e Louis sputa sangue in macchioline.

''Confessa!'' ripete, e qualcuno lo stringe per le spalle mentre Louis singhiozza:

''Non ho fatto niente.''

Un altro schiaffo, Louis perde il fiato mentre singhiozza, la testa dondola ed Harry ha bisogno di lui, sta morendo, forse è già morto mentre sente: ''Tobias, aiutami-''

''Non può aiutarti. E' un debole. Confessa!'' urla, e Louis mormora qualcosa prima dell'ennesimo schiaffo, che lo porta a ondeggiare e rannicchiarsi contro le sue stesse ginocchia. Harry lascia andare un singhiozzo che copre con le mani, ingoia. Gli pulsa la testa. Stringe la mano tremante di Niall, che è quello che gli preme le spalle, e rantola quando il suo amico attanaglia la pelle. Tobias ha appena preso Louis per i capelli.

''Confessa i tuoi peccati'' intima, e Louis serra gli occhi.

''No'' pigola, e sembra piccolo, distrutto, terrorizzato. Tobias lo spinge all'indietro, Louis cade di schiena e rantola, schiude le labbra, inizia a inarcare piano la schiena, come se non riuscisse a respirare. Boccheggia mentre è nel pieno di quello che sembra uno shock, e cosa gli hanno dato, in che dosi? Niall lo tira per il maglione, mormora: ''Harry, non guardare-''

''No'' rantola, il cuore in gola o marcio o sul punto di esplodere mentre sanguina oltre le sue costole e gocciola, fermandosi quando Louis getta la testa di lato e smette di inarcare la schiena, o cercare aria. Semplicemente, non si muove. Harry sente freddo, alla spina dorsale, agli organi, alle dita, proprio mentre Tobias esce di scatto. Anche da solo, al sicuro, Louis non si muove, ha il capo abbandonato a terra. Louis è-? No. Harry abbassa di scatto lo sguardo, serra gli occhi, deglutisce. Non l'ha visto, non ha visto niente, va tutto bene, Louis è lì, e adesso lo prenderà per la guancia e lo bacerà per dargli il buongiorno perché Harry ha fatto un incubo lunghissimo-

''Lo sta rianimando'' mormora in trance Liam, ed Harry alza gli occhi di scatto. Tobias è chino su Louis, sente il battito, fa un massaggio cardiaco, gli passa aria. Improvvisamente, Louis tossisce, inarca il busto, e tutti respirano di sollievo mentre Harry scoppia a piangere e Niall gli artiglia il corpo.

''Oddio'' sente mormorare da qualcuno, mentre Louis sbatte lentamente gli occhi. E poi:

''Un secondo. Quando è stato messo online il video?''

Isaac guarda Ed, poi il computer: ''Alle 9:23 di sera.''

''E l'ora della morte?''

''La chiamata al 999 è delle 9:04, l'omicidio è di un minuto dopo, poco più'' risponde Hamilton, ed Ed si rivolge di nuovo al sistemista:

''Sono solo diciannove minuti. Quanto ci vuole a mettere online l'mpeg?''

''Due, tre minuti'' risponde Isaac, dato che Harry sta fissando lo schermo, e non ha nemmeno la forza di processare quello che stanno chiedendo.

''Diciamo due. In una zona abitata, il massimo è cento chilometri orari. Quindi Henkel è nel raggio di...''

''Trenta chilometri dalla scena del delitto'' calcola Harry, a mente, sfatto. Continua a fissare Louis, non lo lascia, come se potesse sentirlo sulla pelle. Liam suggerisce:

''Guardiamo una mappa, Isaac.''

''Circondate la zona. Zayn, avvisa Hamilton'' dice James, non appena vede l'area interessata cerchiata sul portatile. Harry interrompe con un flebile:

''Ragazzi.''

Non ha smesso di fissare la scena: Tobias è davanti a Louis, ancora steso a terra, e mormora:

''Sei tornato in vita.''

''Raphael'' rantola il suo ragazzo, ed Harry espira nel sentire la sua voce affaticata, dolorante, ma comunque esistente. Louis è davvero vivo.

''Può essere per solo uno di due motivi'' continua, e sembri aggotti la fronte. Louis riposa la nuca in terra, la gamba destra abbandonata:

''Mi hanno rianimato.''

''Niente accade per caso. Quanti siete in squadra?'' domanda, ed Harry non capisce la domanda. Nemmeno Louis, a quanto pare, perché assume un cipiglio confuso.

''Sette, senza contare il supporto dei medici legali. Altrimenti nove.''

''Parlo di quelli che leggono nella mente degli uomini.''

Louis fa un respiro pesante, stanco: ''Sette, allora.''

Tobias cambia tono, sembra recitare: '' 'I sette angeli che avevano le sette trombe si prepararono a suonare. Il primo suonò e grandine e fuoco mescolati con sangue caddero sulla Terra.' ''

''Crede che sia l'Apocalisse'' rantola Harry ''I sette arcangeli contro i sette angeli della morte.''

Tobias fa rialzare Louis di scatto: il suo ragazzo urla in silenzio, sembra scattare verso il ginocchio mentre piange di dolore e sputa in terra piccoli residui di sangue e saliva. Harry sente qualsiasi cosa sia dentro di lui collassare su sé stessa, senza Louis che la tenga in piedi.

''Dimmi chi è il tuo padrone'' comanda Tobias, flemmatico.

''Sei tu'' tenta Louis, disperato mentre prende aria a fatica.

''Allora scegline uno che morirà.''

''... Cosa?''

Louis ha gli occhi sgranati, Harry sente movimenti dietro di lui mentre artiglia il bancone e Tobias ripete, davanti all'espressione scioccata di Louis:

''I membri della tua squadra. Scegline uno.''

''Uccidi me'' dice subito, e Harry si morde il labbro per non singhiozzare perché ovviamente, ovviamente Louis si è proposto. Dio, lo ama così tanto. Vuole dargli un pugno in faccia. Tobias aggrotta la fronte, abbassa il tono:

''Hai detto che non eri dei loro.''

''Ho mentito.''

''La tua squadra ha altri sei membri, oltre te'' continua Tobias, implacabile mentre alza una pistola e gliela punta alla fronte ''Dimmi chi muore. O io ucciderò te.''

***

Considerando che il file 6 è ambientato mesi dopo, nel prossimo si risolve tutto. Domani, promesso. Intanto teniamoci Harry che urla in faccia a Barbara.

Oggi pomeriggio esce una OS, Looking For The Moon, verso le diciassette, penso. Vi dico solo che Harry è un principe.

Intanto, un po' di news su quello che sto facendo alle vostre spalle: martedì esce Don't Cast a Spell On Me, dato che lunedì questa ff finisce (ricordate che abbiamo l'ultima parte della trilogia e possiamo ancora sopravvivere). Ho in mente un'altra OS ma non so quando la scrivo, quindi non vi dico assolutamente nulla.

In teoria, dopo questa, dovrebbe esserci Don't Cast a Spell On Me e poi una ff da cinque capitoli. Dopo queste due, quella di Natale, ma se non quadro con i tempi può essere che quella di cinque capitoli slitti ai giorni prima di Capodanno. Mi faccio qualche conto e vi dico domani.

Oggi invece inizio a scrivere la storia che aprirà il 2022 (themoonkn0ws_ come stiamo?) per cui devo fare molte ma molte ricerche, ma ne vale la pena. Totalmente.

Sto pensando di usare la mia Bio per tenervi aggiornati sulle pubblicazioni in corso e su quelle successive, ma non lo so. Poi vedo.

Vi ho trattenuto anche troppo, angeli. Ci vediamo domani

All the love, b x

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