We Never Learn We've Been Her...

By laabonneenuiit

21.5K 1.1K 1.5K

[Secondo racconto per la raccolta Sign of The Times] [Terzo racconto disponibile sul profilo] Harry e Louis s... More

File 2
File 3
File 4
File 5
File 6

File 1

5.1K 214 252
By laabonneenuiit

Premessa:

(2/3)

Perché si torna sempre dove si è stati bene <3

Ragazzi, se siete approdati qui, fermatevi (non credevo l'avrei mai detto per una mia ff, wo).
Questo è lo spin-off di Running From The Bullets, una storia che trovate sul mio profilo completa, e se volete leggere questo e capire qualcosa dovete prima passare di lì e leggere per prima rftb. Vi ho avvisati.

Comunque, sono tornata nel mio posto preferito: sanno tutti che questa è la mia trama favorita, la trilogia di sott ha il mio cuore. Mi erano mancati tanto tanto.

(Questo è persino più confusionario del primo, staremo un sacco in ansia, preparatevi).

Sono sei capitoli come il primo, aggiorno ogni pomeriggio, ormai le regole le sapete. Mi era davvero davvero mancata questa storia, ragazzi. Non la lascerò facilmente. Io e themoonkn0ws_ siamo in forte e strenua negazione. E abbiamo troppo attaccamento emotivo.

Questa è We Never Learn We've Been Here Before. Siamo tornati.

***

Quando Liam poggia il boccale di birra al tavolo di legno spugnoso, un rivolo cade dal bordo di vetro e scivola dalla curva del bicchiere fino al tovagliolo accartocciato da Niall poco prima. Il castano ride e poggia i gomiti al tavolo, dicendo: ''Zayn sta ballando con la sesta ragazza della serata. Incredibile, davvero.''

''Scommetto che arriva a otto'' rilancia subito Niall, sbattendo il palmo sul suo stesso ginocchio. Louis ride ed Harry, al suo fianco, si poggia al pugno dicendo:

''Dalla media di donne probabilmente single in questo locale, io dico che arriva a dieci. Scommettiamo?''

Il suo assistente alla scientifica assottiglia gli occhi chiari: ''L'hai calcolato, Styles? Media matematica sotto intuizione e tutto il resto?''

''Mh-mh. Dieci numeri di telefono, non di meno. Venti sterline?''

Tutto il tavolo osserva quello scambio, da Barbara ad Ed, fino a Rossi, che davanti al suo bicchiere di vino rosso ride sotto i baffi. Louis ha un'espressione dolce mentre Niall scuote la testa, facendo ridere Barbara, e alza le mani: ''No, fanculo, tu vinci sempre. E' una rapina, Styles.''

Il medico legale fa un sorriso sottile: ''In realtà è matematica.''

''Sì, sì, come vuoi. Vado a prendermi da mangiare.''

Quando anche Ed e James, quasi strano non in giacca e cravatta, vanno a ballare sulla pista ombreggiata, Louis volta piano la testa per guardare Harry, che sta osservando i movimenti della pista con occhi stanchi. Gli poggia una mano sul ginocchio, ottenendo un sorriso rilassato.

''E' stato veramente attraente, Ratched.''

''E ti ci vuole così poco?'' rimbecca il suo ragazzo, facendolo ridere a bassa voce prima di sorridere come uno stupido per il bacio leggero che l'altro gli preme sulle labbra. Louis si scosta, ma nemmeno di troppo:

''A quanto pare sì, amore.''

Gli occhi verdissimi di Harry si accendono a quelle parole mentre fa un piccolo sorriso imbarazzato, fissandolo mentre Louis scivola sulla panca e gli circonda la vita con un braccio, morbido e rilassato quando le loro spalle si toccano ed Harry sfrega il naso sul suo zigomo, come a salutarlo. Ammette a bassa voce: ''Sì, devo ancora decisamente abituarmi.''

Non ha tutti i torti, Harry, dato che loro due fanno coppia da appena quindici giorni. Certo, erano due anni che Harry non concludeva nessun appuntamento perché sentiva la voce di Louis criticare il povero uomo di turno, ed era un anno e mezzo che il detective faceva esattamente quello ogni volta, trovando difetti in ogni nuovo arrivato e non vedendo nessuno, in una sorta di castità volontaria, dato che la sua testa era occupata da ricci scuri e occhi verdi. Quindi, per quanto quella cosa stesse andando avanti da secoli (e ne erano a conoscenza tutti, tutti, tranne loro due), la consapevolezza reciproca dei sentimenti dell'altro era molto fresca. Era anche il momento, comunque, dopo che Harry vedeva un paio di occhi azzurri in chiunque e Louis era geloso di ogni uomo che avesse il coraggio di portare il medico a cena.

(Si erano rotti tutti il cazzo di loro due, va bene? Esiste una storia intera, su questo. Possiamo andare avanti.)

Comunque, torniamo al bar.

''Abituarti in senso... In senso buono, giusto?'' domanda lentamente Louis, per la prima volta insicuro mentre Harry fa un sorriso dolce e gli circonda la guancia, baciandolo. Si scioglie contro le sue labbra come zucchero, accogliendo Louis che si piega su di lui, mentre gli accarezza il fianco con dita reverenziali, forse incredule.

''Tu sei sempre in senso buono'' sottolinea, in un soffio tremante, e Louis sorride alla sua espressione innamorata e stanca, mentre i suoi occhi verdi sbattono lentamente e le sue labbra si piegano in maniera adorabile per non sbadigliare.

''Dovremmo andare'' Louis gli sposta un ricciolo ed Harry rimane contro il suo palmo, sospirando ''Sei praticamente addormentato, Ratched.''

''Sono state due settimane piene'' si giustifica a bassa voce, poggiandosi alla sua spalla mentre gli circonda il busto con entrambe le braccia e si riposa contro il suo petto, ben attento a non premere troppo sulla cicatrice che ancora pizzica. ''Tanto, tanto lavoro.''

''Sì, lo so. Il tuo ragazzo si stava giusto lamentando di non aver avuto il tempo di portarti fuori'' mormora al suo orecchio, ed Harry fa un mugolio scontento nel suo collo.

''Lou, non me lo ricordare'' prega, e adesso i suoi occhi sono chiusi.

Ora, Harry e Louis hanno dei problemi di comunicazione non indifferenti, ma hanno seriamente provato a trovare tempo per un appuntamento. Davvero: hanno addirittura provato ad andare fuori a cena dopo mezz'ora dal loro primo bacio, ma Louis ma aveva le nocche rovinate e una ferita da arma da fuoco alla spalla (eh, lunga storia). Quindi, avevano preferito andare a casa. E per i giorni successivi, la criminalità organizzata di Londra sembrava essersi schierata contro di loro, proponendo casi su casi, nuove salme per Harry e piccoli ma non ignorabili casi per Louis, dallo spaccio a rapina a mano armata, fino ad aggressione. Ovviamente, adesso il detective faceva attenzione a quello che faceva, più che altro perché, ogni volta che tornava a Yard o a casa, qualsiasi delle due fosse, c'erano gli occhi di Harry ad aspettarlo. E non avrebbe potuto mentirgli su quanta accortezza aveva sul lavoro. Non più.

''Domani usciamo a cena. Promesso'' mormora nel suo orecchio, e Harry ha un leggero brivido sulla schiena mentre sospira.

''E' la terza volta che me lo dici. Ti giuro che se un altro spacciatore scatena una rissa, dovrete togliermi i bisturi dalle mani'' minaccia al suo collo, e Louis potrebbe esserne vagamente spaventato, se non fosse che Harry sta facendo piccoli cerchi sul suo fianco mentre quasi dormicchia contro di lui ''E saremmo potuti uscire stasera.''

''Ma il giovedì è la serata con gli altri. E noi non vogliamo essere una di quelle coppie che si isola in una bolla, o sbaglio, Ratched?''

'''On vogliamo. Sì'' borbotta, ormai più addormentato che altro mentre arriccia il naso come un gattino e sbadiglia direttamente nella sua spalla. Louis ha un delicato tuffo al cuore mentre gli preme un'occhiaia leggera con il pollice. ''Domani... Domani'' conclude, interrompendo la ripetizione con un altro sbadiglio soffocato nelle nocche. Louis sorride.

''Okay, Ratched, qualcuno qui deve dormire'' canticchia, alzandosi e lasciando dei soldi sul tavolo mentre saluta gli altri ed Harry ci prova, alzando una mano prima di poggiarsi a lui e sfregare il viso nella sua spalla. Louis lo guarda mentre borbotta un: ''Zayn?''

''Cosa?'' domanda, inarcando un sopracciglio, per poi mormorare un 'oh'. ''Gli chiederemo domani a quanto è arrivato, amore.''

''Tanto ho vinto'' è l'ultima cosa che dice il suo ragazzo, o forse biascica, prima di farsi condurre docilmente a casa. Louis lo guarda con gli occhi luccicanti per tutto il tempo.

***

Harry conclude una sutura sul fianco di un cadavere e lascia gli strumenti quasi subito, fissando Niall e minacciando a bassa voce: ''Se vedo un altro corpo su questo tavolo, giuro su Dio mi ammazzo.''

Niall ridacchia mentre, al computer, controlla i dati per stampare la cartella. ''E io che pensavo che la vita di coppia ti facesse bene. Sei frustrato, invece.''

Harry sta per protestare (non è frustrato e la vita di coppia gli fa benissimo, Louis è stupendo e non riesce ancora a credere che si stia svegliando ogni mattina accanto alla persona che ha amato in silenzio per due anni), quando è proprio una voce a rispondere:

''E' solo perché non riesco a portarlo fuori a cena. Dammi il tempo, Horan.''

Harry si volta e fa un sorrisino dolce a vedere Louis con una tazza di caffè in mano: il maggiore, passando a casa, ha messo una camicia nuova e si è probabilmente fatto una doccia, dato che i suoi capelli sembrano più morbidi del solito. Harry vorrebbe passarci la mano, ma si accontenta di avvicinarsi a grandi falcate, solo per rallentare vicino a lui.

''Ehi'' soffia, e invece che avere il solito sorriso e cenno con il mento, Louis lo attira piano a lui agguantando il camice bianco e lo bacia, mordicchiandogli il labbro. Harry gli accarezza il collo, arrivando ai capelli corti della nuca, mentre gli lecca appena il labbro e sorride.

''Ti ho portato il caffè, Ratched'' sente non appena si scostano, ed Harry è totalmente innamorato di lui mentre si poggia al suo fianco e si fa stringere, tenendo la tazza con due mani e bevendo un lungo sorso. Ha dormito un quantitativo ridicolmente lungo di ore.

''A me nulla?'' domanda Niall, fintamente offeso mentre Louis gli lascia un piccolo bacio sul collo e le palpebre di Harry si socchiudono.

''A meno che non inizi anche tu a soddisfarmi sessualmente, temo di no.''

Il loro amico scoppia a ridere di gusto mentre Harry sputacchia il caffè andatogli di traverso, rantolando un ''Louis?!'' a cui risposta è una piega dolce degli occhi e un pollice che gli pulisce l'angolo delle labbra prima di sfregarle.

''Sto scherzando, amore.''

''Sarà meglio per te'' borbotta, lasciando la tazza per stringerlo ''Non accetterai pagamenti in natura da Niall.''

''Che immagine orribile, Styles'' si lamenta quest'ultimo, mentre ridendo li supera. Louis gli dedica appena un'occhiata, totalmente concentrato su Harry:

''Nemmeno per sogno, Ratched. Promesso. La tua gelosia vale molto di più, stupido'' termina, lasciandogli un altro bacio per cui Harry sorride, prima di continuare a bassa voce:

''Insieme alla mia intelligenza, e al mio viso, al mio lavoro e a quella cosa che so fare con la lingua che...'' inizia ad elencare, prima che Louis gli dia una spinta giocosa, proprio mentre arrossisce.

''Siamo a lavoro, Ratched. Dio.''

''Pardon'' sorride piano lui, lasciandogli un piccolo bacio sul naso, le gambe che hanno un breve scalpito mentre si impone di non porre la stessa domanda, non quella volta. Dura sei secondi, più o meno. ''Dove mi porti stasera?''

''No, no'' Louis gli accarezza la nuca mentre continua ''Nemmeno un indizio, piccolo genio di cui sono follemente innamorato. Non saprai nemmeno una minuscola informazione, amore, a stento ricorderai che stiamo insieme.''

''Su questo ho forti dubbi'' mormora a un passo dalle sue labbra piacevolmente schiuse, e sta giusto per prenderlo per la camicia e baciarlo per bene, contro il muro dello studio, cosa che da questa mattina non ha ancora fatto, quando Ed bussa piano alla porta aperta, con una nocca, facendoli voltare. Louis gli accarezza la schiena mentre dice:

''Sì, Ed?''

Il rosso sospira seriamente, facendo un cenno verso la sala riunioni. ''Dovreste venire a vedere.''

***

Quindi, niente uscita, a quanto pare, dato che qualcuno ha deciso di commettere un omicidio mezz'ora prima che potesse anche solo chiamare il ristorante. Louis vuole piangere.

L'unica consolazione per quello scenario raccapricciante è che Harry è accanto a lui, una mano sulla sua spalla che passa veloce prima che il medico continui ad osservare le fotografie sullo schermo, con un cipiglio sulle labbra che fa venire a Louis la voglia di alzarsi e baciarlo. Può sopportare quel piccolo bisogno allo stomaco mentre il suo ragazzo si lamenta:

''Dio, avrei dovuto sovraintendere io alle foto. O all'autopsia. Non possiamo andare sulla scena?'' domanda, voltandosi verso James, e Louis vede nei suoi tratti una delusione leggera, mentre lo guarda e fa un occhiolino.

''Certo che possiamo'' conferma Barbara, mentre si alza ''Ma prima: Dennis e Lacy Kyle, ventisette e trentun anni, sono stati uccisi stanotte, nella loro casa a Mayfair.''

''Stanotte?'' ripete Liam, indicando le foto della scena del crimine ''E l'autopsia è già stata fatta? Com'è possibile? Chiunque abbia trovato i corpi, deve essere andato lì di mattina.''

''La polizia è arrivata dopo pochi minuti. Uno dei Soggetti Ignoti l'ha chiamata, dicendo che l'altro stava per uccidere le vittime'' continua la donna, giocando con il telecomando. Rossi alza le sopracciglia in due archi:

''Stai scherzando.''

''Dall'interno della casa'' aggiunge, e la stanza piomba nel silenzio mentre completa: ''Secondo il centralino, il primo uomo sembrava terrorizzato e li ha pregati di andare lì perché l'altro uomo, Raphael, stava per uccidere entrambi i 'peccatori' che vivevano lì.''

''Peccatori?'' ripete Louis, di scatto, e Babs annuisce.

''Ci stanno già mandando una copia del nastro, la daremo ad Isaac.''

''Quanto in fretta è arrivata, la polizia?'' domanda lentamente Zayn, e Babs sposta un paio di fogli stampati tenuti fermi dal suo cellulare, prima di dire:

''Quattro minuti e ventisei secondi. Nel frattempo...'' Babs indica le foto, ingrandendole: Ed rantola, Louis osserva il sangue sparso ovunque, dall'uomo sulla schiena fino alla donna, prima di ripetere a voce bassa, incredula:

''In quattro minuti e mezzo?''

Babs annuisce mestamente mentre Harry mormora qualcosa a Niall, che annuisce: ''Il signor Kyle è un milionario, e la sua compagnia dà lavoro a diverse comunità. La copertura e l'attenzione mediatica saranno enormi. Poi, quando è arrivata, la polizia ha trovato questo, in bella mostra sul letto.''

Una nuova foto viene ingrandita: è la pagina di un libro in versetti, di cui uno evidenziato con del giallo, probabilmente dall'assassino. Due angoli sono macchiati di sangue. Ovviamente, Harry sa cos'è, dato che si raddrizza e dice in automatico:

''Apocalisse, 6:8. Uccidono i peccatori, per loro è una missione.''

''E i killer con una missione non smettono di uccidere'' conclude Liam a bassa voce, come se non lo sapessero. Poi, inizia a leggere: ''Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte. E gli veniva dietro l'Inferno.''

''Ho appena avuto la chiamata inoltrata al 999'' interrompe Isaac dal fondo della stanza, addossato in un maglione blu con gli occhiali in bilico sul naso. Tutti si voltano verso di lui ''Sentite un po'.''

''999, qual è l'emergenza?''

Una voce mormora spaventata un indirizzo di Mayfair, prima di continuare: ''Pensa che siano troppo avidi, che abbiano troppo.''

''Cosa intende con troppo?''

''Troppa roba, troppi beni. Cose di cui non hanno bisogno. Fate presto, vi prego...''

''Sta chiamando perché queste perché queste persone hanno troppe cose?''

''No, no! Chiamo perché Raphael-''

''Basta così'' interrompe una voce profonda, e l'altra, affaticata e sull'orlo del pianto, continua:

''No, no, non voglio-''

''Chiama'' scavalca la voce profonda, gelida ma tranquilla ''Perché Raphael ucciderà i peccatori che vivono in questa casa.''

''Scusi, ha detto che qualcuno sta per compiere un omicidio?'' domanda la donna del 999, improvvisamente meno tranquilla. Dall'altra parte, uno dei due -l'insicuro, o forse Raphael- attacca. Zayn sospira e incrociando le braccia parla per primo:

''Il primo è, o sembra, impaurito. Forse agisce contro la sua volontà.''

''Bisbigliava'' ricorda Louis, scuotendo la testa ''Poteva urlare per salvarli, invece che chiamare il 999. Non è nel pieno di Londra, Mayfair è un quartiere che funziona. E' brutto da dire, ma il dislivello porta anche a questo.''

''Magari era minacciato?'' propone Niall, grattandosi la tempia con una penna ''Con una pistola?''

''Non chiami il 999 con una pistola addosso'' taglia Louis, prima di guardare le foto mentre parla. Sente gli occhi di Harry su di lui, ma nonostante la piacevole stretta allo stomaco li ignora. ''Il secondo Soggetto ha detto che Raphael avrebbe ucciso qualcuno. Ce n'è un terzo o sta parlando di lui in terza persona?''

''E' comune che un soggetto lo faccia'' ragiona Rossi ''Bundy raccontava i dettagli dei suoi omicidi senza ammettere di averli commessi. Diceva 'il killer', riferendosi a lui. Isaac, inizia a cercare il nome Raphael in giro, in vari database criminali, e dicci se hai un qualche riscontro, anche se non credo.''

''Consideralo fatto'' mormora il ragazzo, iniziando a picchiettare sui tasti. James inizia ad alzarsi:

''Molto bene, non perdiamo tempo. Ha una missione che vuole compiere, non si fermerà prima. E noi dobbiamo stargli addosso. Babs, Ed, Liam, sulla vittimologia. Capiamo con chi abbiamo a che fare, createmi un profilo che mi dica qualcosa. Louis, Harry e Niall sul posto, capite come ha ucciso in quattro minuti e mezzo e perché. Io, Zayn e Rossi parleremo con chi ha trovato il corpo e andremo a vedere i riscontri degli esami, vi invieremo tutto. Cercate ovunque, è strano che un omicida alle prime armi sia così efficiente. Andiamo.''

***

''Quindi questi killer sono in missione?''

Harry sente Louis rispondere a quella domanda dalle sue spalle, mentre esamina le macchie di sangue con Niall. Certo, ha il magone perché a quest'ora dovrebbe essere già a casa a rilassarsi dopo la sua mezza giornata settimanale, ma il lavoro è lavoro e, onestamente, forse anche i due Kyle avrebbero preferito non incappare in Harry, non quando sta esaminando il loro sangue. Almeno, il suo ragazzo è con lui, per ora.

''I Soggetti pensano di essere in missione per conto di Dio'' dice Louis, parlando probabilmente all'agente che era sul posto al momento del ritrovamento, quella notte, e che li ha raggiunti di nuovo nell'elegantissima villetta di Mayfair ''O di essere guidati in qualche modo dalla Bibbia.''

''I Soggetti?'' ripete l'uomo, voce fatta di fumo, e Louis fa una minuscola pausa.

''I Soggetti Ignoti. I killer. Fanno un lavoro di squadra.''

''A me sembrava che solo uno fosse intenzionato ad essere 'in missione'.''

''Er- Le cose sono più complicate di così.''

Harry si alza, osservando la macchia di sangue mentre Niall si sposta per fotografare quelle in bagno. La indica e Louis e l'uomo lo guardano: ''Il signor Kyle, secondo il referto, è morto per fendenti lunghi e profondi. Le vittime hanno le stesse ferite: gola tagliata, un taglio verticale dal polso al gomito, e uno lungo la gamba, dall'inguine alla coscia.''

Mentre Harry immagina perfettamente la scena come se fossero stesi ancora lì, sente appena l'agente chiedere: ''Ha imparato il referto a memoria?'' e un 'sì' mormorato da Niall e Louis, uno distratto perché sta appuntando varie cose, l'altro semplicemente orgoglioso. A quel tono, lo stomaco di Harry si contrae mentre prova a non sorridere. Continua dopo un attimo:

''Sono le arterie principali, e dal sangue, oltre che dalle foto, è stato molto efficiente. Non bisogna essere esperti di anatomia per sapere una cosa del genere, basta una conoscenza minima del corpo umano. C'era sanguinamento attivo su tutte le ferite, quindi sono state inflitte praticamente in contemporanea. Ognuna di esse provoca un'emorragia rapidissima. Quasi come un animale al..."

Harry si blocca a fissare il vuoto, immobile nell'elegante casa di Mayfair dalle pareti azzurrine e la moquette bianca coperta di sangue, con il letto di mogano scuro, a baldacchino, inondato di sole e macchie ampie, che gli squillano nella testa mentre Louis fa mezzo passo avanti e:

"Quasi come cosa, Ratched?"

Harry sbatte le palpebre, il suo ragazzo e l'agente lo fissano, persino Niall alza la testa e smette di scrivere. Il medico si batte una mano sulla fronte:

"Esattamente come un animale da macello. Un cervo, un agnello o qualcosa del genere- Si taglia prima la gola, poi le arterie principali, per far drenare la carcassa."

"L'assassino è un cacciatore?" dice subito Louis, e Harry annuisce, sbattendo le palpebre:

"O un contadino, sì. Cosa che non chiude i nostri sospetti, insomma- Quanti contadini sono a Londra ogni settimana per il mercato di Camden?"

"Credo-" inizia l'agente, ma Louis alza appena una mano:

"Domanda retorica, probabilmente lo sa davvero, quanti sono" quella che doveva essere una probabile presa in giro viene detta con un tono così dolce che Harry si mordicchia il labbro, sorridendo al pavimento perché non può ancora credere che Louis trovi la sua strana intelligenza attraente "Comunque, i Kyle non avevano nemici. Bravi con i dipendenti, più generosi di quanto dovrebbero... Erano brave persone."

"Allora perché sceglierli?" domanda l'agente, e Louis si guarda in giro, dal legno costoso fino agli oggetti posti al di sopra, passando per l'ottima foggia dei mobili.

"Il motore è l'avidità. Avevano una bella casa, anche se dalla strada non lo si capisce, cosa che mi confonde. Sono stati scelti ma come? Perché?"

"Mayfair è un quartiere tranquillo, molti miei uomini non hanno problemi, qui" sottolinea l'agente, mentre Harry si muove nella stanza, seguendo le macchie. "Per questo non siamo arrivati più velocemente."

"Quattro minuti e mezzo è un tempo ottimo" risponde distrattamente il medico, saggiando uno stipite insanguinato mentre fa un cenno a Niall "A livello di New York, quattro minuti e tre secondi. E hanno molti più poliziotti pro capite. Questo è uno bravo, non avevate possibilità."

"Okay" Louis fa un sospiro mentre l'agente guarda Harry come se avesse un occhio in più, o qualcosa del genere "So che il mio partner ha chiamato il 999. Sta arrivando la polizia e non ho tempo. Assumiamo che il primo Soggetto non abbia partecipato attivamente, dobbiamo credere che sia entrato da qui" conclude, avvicinandosi alla porta d'ingresso. Harry segue i suoi gesti con occhi rapiti, ignorando la gomitata di Niall. Capisce tutto il discorso dell'attrazione per l'intelligenza, adesso.

"Vedo il signor Kyle dall'altro lato del letto, mi avvicino. È il più forte, può darmi più problemi, quindi lo uccido per primo" indica sommariamente la macchia di sangue a terra, prima di continuare a camminare "Nella chiamata al 999 si sente una donna urlare, cosa che non puoi fare, con la gola tagliata. Ha probabilmente visto il marito a terra ed è corsa verso il bagno" Louis, a grandi falcate, arriva vicino ad Harry, allo stipite insanguinato, dedicandogli un minuscolo sorriso prima di prendere la porta e socchiuderla, indicando una macchia sbiadita a forma di mano "Prova a chiudersi la porta dietro di lei, io entro di forza spingendo. E la uccido qui dentro."

"Ma non ci sono impronte su quel sangue" interviene l'agente "Come se indossasse dei guanti."

"Non ha senso" interrompe Louis, la mano ancora sulla porta. Harry continua al suo fianco:

"Gli psicopatici che credono di ricevere un messaggio da Dio sono disorganizzati. Di solito non ripuliscono. Forse ci ha pensato il Soggetto della chiamata."

Proprio mentre finisce di parlare, il telefono di Louis squilla e gli occhi di tutti scattano su di lui mentre risponde, scostandosi dal bagno.

"Ehi, Isaac. Sì- Sono sulla scena. Un canapè? Che ne so io-"

"Quel divanetto basso" interrompe Harry, indicando un mobile bordeaux. Louis guarda lui, il canapè, sbatte le palpebre.

"Uhm, sì. C'è un canapè rosso contro il muro. Come lo sai?" domanda, confuso, e tutti aggrottano le sopracciglia. "Cosa? Che succede?"

Harry fa qualche passo avanti, Niall posa la cartelletta e lo imita, l'agente guarda entrambi mentre Louis ascolta, sgranando sempre di più gli occhi. Il suo sguardo si posa su un computer poggiato al tavolo opposto al canapè, aperto. La sua voce si abbassa:

"Che significa che il video dell'omicidio è virale online?"

Continue Reading

You'll Also Like

357K 19.9K 200
Questa è la sesta parte della mia raccolta di immagina , one-shot o ministorie o come le volete chiamare . Dei piccoli episodi che vi porteranno a s...
176K 5.5K 70
"L'amore è come una partita di calcio: ci sono momenti di gioia e trionfo, ma anche momenti di tensione e sconfitta. Ma con Kenan al mio fianco, sape...
1.6M 50.3K 72
"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per d...
118K 5.2K 53
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...