The mate of the Alpha

By Lilith_BlackDemon

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Kira, dopo essersi diplomata torna nella sua vecchia casa d'infanzia in campagna, per allontanarsi dalla citt... More

Capitolo 1: I'm back.
Capitolo 2: an interesting start to the day
Capitolo 3: People don't live without gossip.
Capitolo 4: Are you a girl? Impossible!
Capitolo 5: You're all dumb, my horn.
Capitolo 7: Bad habit of not asking and saying the name.
Capitolo 8: I don't know what to do.
Capitolo 9: A rather unpleasant discovery
Capitolo 10: Why don't things ever work out the way they're supposed to?
Capitolo 11: A pretty busy day with an ending I never expected
Capitolo 12: I asked for a stupid game.

Capitolo 6: I'm hungry.

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By Lilith_BlackDemon

Non ci posso credere.

Socchiudo gli occhi a causa dei riflettori che mi accecano per qualche secondo. Mi porto la mano sul collo massaggiandolo infastidita. Osservo la pista di ballo colma di gente ansimante che seguono una canzone senza parole che produce solo un singolo ritmo. Dov'è finita la musica decente? Rabbrividisco per il disgusto notando una ragazza praticamente nuda essere palpata da un uomo, incurante del fatto che erano in piena vista; guardo ovunque trovando tutto quanto eccessivo, purtroppo le persone che ci sono devo sopportarle, ma la musica è talmente alta che mi fa venire il mal di testa. L'odore di fumo mi fa pizzicare il naso. Preferisco l'inferno ad un posto del genere. Voglio tornare a casa dai miei gatti.

" Perché sei di malumore? "

" Ho fame. " borbotto, mandando giù la rispostaccia.

" Hai mangiato, no? " mi indica la piccola ciotola di patatine che ci hanno portato, perché quel idiota biondo ha voluto venire in questo locare per rimorchiare qualche ragazzo e ha preso un alcolico di cui non ricordo nemmeno il nome, mentre a me è toccato un bicchiere d'acqua e una ciotolina con sette patatine, che ho contato. Che taccagni.

" Perché mi tocca l'acqua a me? "

" Sei piccola. " afferma indicandomi, sorridendo.

" Se fino a poco tempo fa volevi sco-... "

" No! Stop! Zitta! " urla tappandomi la bocca, facendo così voltare alcune persone verso di noi.

Che uomo noioso... Lo guardo indifferente, per nulla sorpresa della sua reazione. Gli uomini di questo secolo sono davvero deprimenti. Cedric non è affatto il mio tipo, ma non è tanto diverso dagli altri uomini che ho visto in circolazione.

Toglie la mano, cercando di ricomporsi guardando ovunque tranne che me; " Non ti stai divertendo? "

Sospiro spostando lo sguardo verso la cassa del dj, ignorandolo completamente.

"Puoi nascondere il tuo lato asociale? "

" Posso ucciderti? " chiedo bevendo annoiata.

" No, mi spiace. " lo sento muoversi, ma non presto attenzione sentendo solo le tempie battermi. " Dovrai sopportarmi per stasera, però ti posso dare una parte di ricompensa... " Mi sorride divertito, prima di porgermi un piatto.

" Una torta? " chiedo guardandolo con la coda dell'occhio.

" È al cioccolato e panna... " tenta mostrando un sorriso imbarazzato.

Ne mangio un pezzo, guardandolo. " Tenti di corrompermi così? "

" Chi? Io? " si indica continuando a sorridere.

Non gli viene una paralisi?

" Chi altro altrimenti? "

Cedric mi osserva facendosi stranamente silenzioso. Distolgo lo sguardo, portandolo verso la pista da ballo dove sembra esserci ancora più gente di prima.

" Che c'è? "

" Mi sono reso conto che tu non sorridi mai. "

" Non è vero. "

" Si invece, lo hai fatto solo quando c'era il tuo gatto. "

" E con questo? " riporto lo sguardo verso di lui, leccandomi il labbro inferiore togliendo le briciole.

Si porta la mano sotto al mento, sporgendosi verso di me. " Intendo, che se tu sorridessi un po' di più faresti strage di cuori. "

" Perché dovrei? "

" Mm? "

" Non ho nessuna motivazione per sorridere. "

" Quanto sei esagerata..."

" Sicuro? " incrocio le braccia al petto infastidita da quella conversazione. " Non ho motivo per sorridere, voglio farlo quando e se me la sento. Non voglio essere forzata perché mi ritrovo in una cerchia sociale. "

" Potresti sorridere quando sei con me. "

" Abbiamo caratteri opposti renditene conto. "

" Non così tanto. "

" Io sono la luna, tu sei il sole. " affermo posando la forchetta sul piatto.

Arrossisce distogliendo lo sguardo. " Ti dispiace se vado a salutare dei conoscenti? " mi chiede andandosene, non aspettando nemmeno una risposta.

Perché non mi sorprende? Mi copro la bocca con la mano nascondendo lo sbadiglio che mi sfugge.

Non mi sono mai piaciuti posti del genere, non capisco come mi sia fatta convincere da Cedric a partecipare ad una cosa del genere. Sarei potuta restare a casa, a leggere un libro e coccolare Morgana ascoltando il silenzio di casa; invece mi ritrovo in un locale piccolo, asfissiante e con sconosciuti che si strusciano a vicenda. Mi viene il voltastomaco al solo pensiero di mescolarmi a gente del genere.

'Sei mia'... Al ricordo arriccio il naso, non sapendo cosa pensare. Non mi è mai capitata una cosa del genere. Devo ancora capire se quell'uomo sia semplicemente strano oppure qualcuno da cui stare attenta, so che dovrei essere prudente però non capisco perché quando c'è lui, il mal di testa sparisce. Me ne sono accorta quando l'ho visto oggi, ma può essere una coincidenza per quanto ne sappia quindi forse è meglio non pensarci.
Guardo Cedric parlare animatamente con dei suoi coetanei, ridendo ad una battuta di uno di loro. Bel amico, eh? Non cambio proprio mai. Finisco di bere, prima di prendere la borsa e uscire da questo posto; rabbrividisco per il cambio di temperatura mentre cammino cercando di scaldarmi. Sotto al cielo stellato dove la mia unica compagnia è la luna, mi sento meglio. Tengo le braccia incrociate al petto cercando di scaldarmi un po', dirigendomi verso una panchina libera, per osservare la strada silenziosa.

Lo stomaco mi brontola e d'istinto me lo accarezzo domandandomi come fosse essere una mamma che ama i propri figli, che se ne prende cura, vederli crescere con un marito o anche solo un compagno che mi ami e mi do mentalmente della sciocca. Non sono fatta per le relazioni; ho incontrato troppe persone che hanno sofferto fin troppo per amore e l'unica volta che un ragazzo si era interessato a me è stato un episodio da dimenticare. Per farla breve una perdita di tempo in cui un ragazzo era innamorato della sua ex e voleva farla ingelosire con me. Risultato? Ho ricevuto uno schiaffo dalla suddetta ex e sono stata etichettata come ruba fidanzati. Speravo che avessero almeno un minimo di dignità e cervello per capire che io non ho fatto assolutamente nulla, tranne che ignorarlo la maggior parte del tempo che provava a parlarmi con scarsi risultati. Ci saranno sempre ragazze stupide come loro che crederanno sempre ad un solo e unico punto di vista, non me ne sorprendo più oramai.

Piego la testa all'indietro sospirando infreddolita.

" Perché non riesco a far pace con il cervello? "

" Me lo domando anch'io. " la voce rauca del capo di questa città mi fa sussultare, ma rimango immobile, incurante che si fosse seduto accanto a me.

" Sei per caso uno stalker? "

" Cosa te lo fa pensare? " Mi chiede prima di bere qualcosa, dall'odore sembra caffè. Mi trattengo dal chiedergliene un goccio, limitandomi a leccarmi il labbro inferiore immaginandomi il gusto di quella bevanda. " E comunque no, non lo sono. "

" Come facevi a sapere dove trovarmi? "

" Mi hai lasciato davanti casa tua, mi sono limitato a fare una passeggiata per tornare a casa. " alza le spalle mostrandomi un sorriso tranquillo.

Bugiardo...

" Sei comunque un tipo sospetto. "

" Dici? " Lo sento prendermi una ciocca di capelli e rigirarla tra le dita, facendomi mancare un battito. " Comunque mi è stato riferito che volevi discute di certe con me. "

Mi allontano da lui e dal calore che emana, tenendo lo sguardo fisso al cielo. " Non credi di prenderti troppe confidente? "

" Sono il tuo stalker, ho il diritto di farlo. "

Ha provato a fare una battuta?

" Bhe, hai scelto la vittima sbagliata allora. "

" Perché? "

" Gli stalker prediligono giovani e avvenenti donne, piuttosto che me. " apro gli occhi mettendomi seduta per guardarlo meglio. Come è possibile incontrare una singola persona così tante volte.

" Certo che ne dici di sciocchezze. "

" Mai quante ne dici tu. " mi accarezza la guancia facendomi rilassare al suo calore.

Mi allontano di nuovo da lui. " Io non ne dico, mi limito a dire la verità. "

" Sarebbe? " mi chiede divertito.

" Nessuno sano di mente mi troverebbe bella struccata, con gli abiti da casa, spettinata e appena sveglia. "

" Dimostramelo e poi ti dico. "

" Sei serio? " chiedo rabbrividendo.

" Non ti rendi conto di quanto sei bella sia truccata che struccata? "

" Lo dici a tutte le ragazze che incontri? "

Alza le spalle, bevendo il caffè facendomi venir voglia di un bel cappuccino caldo o di una tazza di cioccolata calda. " Ho detto ciò che penso. "

" Dovresti farti una visita agli occhi, allora. "

" Vedo benissimo tranquilla. "

Lo guardo male, appoggiando la schiena alla spalliera della panchina, piegando la testa indietro per guardare il cielo e la luna quasi piena. In quel cielo scuro il vento si alza all'improvviso facendomi provare molto più freddo di quanto già ho.

" È meravigliosa, non credi? "

" Più di quanto si possa immaginare. " afferma, facendomi fare un piccolo sorriso.

Rimaniamo per un lungo tempo in silenzio, nella reciproca compagnia che stranamente non mi da fastidio anzi mi rilassa. Non mi sono mai trovata in compagnia di una persona e poter chiudere gli occhi provando un senso di tranquillità. È così strano.

Chissà qual è il suo nome...

A quel pensiero, scuoto piano la testa attirando la sua attenzione.

" Che succede? "

" Nulla." ritorno a guardare il cielo, tenendo a freno l'imbarazzo. " Pensavo solo che ci sono molte leggende che trattano della luna, alcune sono molto interessanti altre invece pur essendo terrificanti hanno un certo fascino. "

" Davvero? " mi chiede mostrando un sorriso, che trovo affascinante. Non che lui debba saperlo. " E quale ti piacciono di più? "

Mi volto verso di lui, guardandolo osservarmi con la mano sotto al mento e un'espressione che non riesco a decifrare. Devo concentrarmi, non posso distrarmi; nessuno mi chiede mai nulla e lui sembra davvero interessato. Per una volta voglio fare finta che il suo interesse sia sincero.

" Ho letto molte cose che riguardano miti, leggende e storie che parlano della luna ma una in particolare mi ha sempre affascinato. " mi porto una ciocca di cappelli dietro l'orecchio, " La licantropia e ovviamente anche le altre creature, ma questa categoria mi è sempre piaciuta proprio perché è collegata ai lupi e la luna. So di cadere nel banale, perché nei diversi film che hanno fatto, lì hanno sempre considerati come mostri, penso però che hanno solo distorto come sempre le possibile verità che ci sono dietro. Ho letto alcuni libri dove proprio questi licantropi non sono belve feroci, hanno un legame che noi umani non potremo mai avere e lì invidio per questo. "

" Lì invidi? "

" Certamente! " porto una mano al petto, sentendo il cuore scalpitare al solo pensiero di quelle creature libere e maestose. " Possono trasformarsi in un lupo e correre nella foresta sotto alla luce della luna piena e ululare a quest'ultima dev'essere uno spettacolo da mozzare il fiato." sento le guance scaldarsi per il mio comportamento infantile; " Per carità so che hanno un lato animale, che potrebbe essere pericoloso ma è come per i cani e le persone, no? "

" Che intendi? " chiede osservandomi.

" Se tu cresci un cane in un ambiente amorevole e senza insegnargli ad attaccare diverrà buono, ma se invece lo tratti male, lo attacchi e gli fai odiare le persone è normale che diventa aggressivo. C'è sempre un motivo se cambi in meglio o in peggio, possono essere cose piccole o grandi, ma per giudicare un libro dalla copertina devi prima capire cosa c'è dentro... " abbasso la testa, guardandomi le mani che ho fatto ricadere sul grembo, " Ho parlato a sproposito, non è vero? "

" Per nulla. Mi è piaciuto sentire il tuo punto di vista, è stato piacevole. "

Lo guardo scettica, " Sei strano, altri mi avrebbero preso per matta. "

" Io non sono come gli altri. "

Alzo gli occhi al cielo, scuotendo piano la testa " Questa frase l'ha utilizzano in molti. "

" Tu non sei proprio di qui, eh? "

" Perché lo ripetete sempre? " chiedo infastidita limitandomi a sospirare, prima di sentire lo stomaco brontolare nuovamente. " Scusa, Cedric mi ha fregato e non sono riuscita a mangiare come si deve. "

Si sporge verso di me, facendomi venire un nodo allo stomaco. Il mal di testa sembra essere solo un vago ricordo e non capisco il perché mi stia guardando così. Forse potrei dargli una possibilità... Distolgo lo sguardo, imbarazzata dai miei pensieri, individuando un piccolo chiosco che vende panini. Ascolto lo stomaco che sta reclamando il cibo e mi avvicino al veicolo sorridendo all'uomo che sta al bancone, prima di concentrarmi su quello che vendono, notando sul tabellone che fanno anche la pizza alla nutella.

" Mi scusi, mi potrebbe fare due fette graaaaandissime di pizza alla nutella per favore? " saltello sul posto facendo un sorriso gigantesco, ricevendo una risata divertita dal uomo.

" Certo, bella signorina. "

Aspetto pochi minuti prima di ricevere la pizza e pagare il signore, ringraziandolo per poi tornare da quell'uomo, che se ne sta sulla panchina ad osservare un punto indefinito in silenzio. Stranamente lo trovo buffo.

" Tieni. " gli porgo il vassoio di carta, spostando la testa di lato imbarazzata.

" Per me? "

" Vedi altri? "

" Ma... "

Gli copro la bocca con la mano, scuotendo la testa.

" Smettila, se non avessi voluto dartela me la sarei già mangiata. "

Mi sorride e come risposta gli faccio una linguaccia, mettendomi seduta al suo fianco, posando il cartone sulle gambe e trovando confortante il calore che emana. Ne prendo una fetta piena di nutella, anche se straborda sull'indice lasciando una scia bollente; poso la pizza imbarazzata e senza pensare avvicino la mano per leccarlo via, ma l'uomo al mio fianco mi precede prendendomi il polso avvicinandolo abbastanza per passare la lingua alla fine del rigo, arrivando all'indice mordendomi la punta.

In tutto ciò lo vedo perso nei suoi pensieri e posso guardarlo seriamente; è così strano non provare nulla se non un nodo allo stomaco e un desiderio viscerale di avere qualcosa di più.

Che stiamo facendo... 


Angolo Autrice:

Ehilà miei cari lettori e lettrici! 

Perdonatemi i possibili errori o orrori che potreste trovare!

Avete visto come sono di parola? Non solo sto sistemando alcuni punti, ma ho scritto molte più cose! Quuuuuuindi spero che possa piacervi!

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