DISTANCE

Por GiuliaMonroe

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Haruka Aizawa non è ancora una studentessa della Yuei, ma lo sarà l'anno prossimo. Nel frattempo, lavora come... Mais

1. Haruka | Present;
2. Che colpo! | Present;
3. Niente da temere | Past;
4. Mocciosa viziata | Present;
5. Per una lattina di cola | Present;
6. La vita che meriti | Past;
7. Viaggi imprevisti | Present;
8. Coincidenze e nuove conoscenze | Present;
9. Allarme Villain | Present;
10. Al chiaro di luna | Past;
11. Banco di prova | Present;
13. Gioco di squadra | Present;
14. Non solo un peso | Present;
15. Il primo giorno (I) | Past;
16. Il primo giorno (II) | Past;
17. Paranoie | Present;
18. Rassicurazioni | Present;
19. Superare il limite | Present;
20. Allenamento notturno | Past;
21. Fumo azzurro | Present;
22. Le decisioni di Aizawa | Present;
23. La trappola | Present;
24. Il terzo mancante | Past;
25. La prima sconfitta degli aspiranti eroi | Present;
26. Lezione di eroismo | Past;
27. Il covo dei Villain | Present;
28. L'inizio della battaglia | Present;
29. Al cospetto di All For One | Present;
30. Una mano tesa | Present;
31. Il tramonto di un eroe | Present;
32. Figli | Present;
33. Kasumi VS All Might | Past;
34. Apprensione | Present;
35. Un tenero egoismo | Present;
36. Il primo appuntamento | Present;

12. Missione protezione | Present;

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Por GiuliaMonroe


"Il quirk di Eijiro mi sembrava straordinario.
Non avevo mai pensato che potesse difendere,
ma anche ferire."

Il pullman fa la sua prima sosta un'ora dopo la partenza. Libero dalle bende di Aizawa, Mineta è il primo a scendere: è chiaro che abbia l'impellente bisogno di un bagno. È davvero un ragazzo strano, ma non me la sento di volergli male per questo: ognuno ha i suoi difetti, in fondo.

Seguo le ragazze fuori dal bus: se mi aspettavo di trovarmi in una stazione di servizio, dove poter prendere qualcosa da bere, da mangiare e usare una toilette decente... beh, devo ricredermi. Ci troviamo nel bel mezzo del nulla, in una piazzola di sosta deserta, dalla quale almeno c'è una bella vista aperta sul bosco immenso che ci circonda.

Sollevo le braccia verso l'alto e mi stiracchio. Tutti intorno a me si stanno facendo la stessa domanda: che cosa ci facciamo qui?

Mi giro a guardare mio padre, che ha un'espressione apatica, eppure sento che sta tramando qualcosa. Vorrei avvicinarmi a lui e chiedere spiegazioni, ma qualcosa mi blocca e quel qualcosa è Kirishima, poco distante da me. Non ci siamo parlati per niente, durante il tragitto, e non voglio che mi veda correre da Aizawa come se fossi una "papona". D'accordo, un po' lo sono, ma lui non deve saperlo, giusto?

Mi ritrovo a fissarlo di nuovo, di sottecchi: ha un sorriso così bello, anche adesso che è confuso. Quando si volta appena in mia direzione, distolgo lo sguardo e mi ritrovo a posarlo su Bakugo.

Lui mi sta fissando.

Lui mi sta... cosa?

No, devo aver visto male. Starà fissando qualcosa dietro di me, sicuro.

Mi guardo intorno: Mina, Hagakure e... Jiro, mi sembra si chiami così la ragazza dal caschetto nero e due simpatici connettori jack che le escono dalle orecchie, stanno parlottando a pochi passi da me; chissà, forse a quello scontroso piace una di loro.

Torno a guardarlo, con le sopracciglia corrugate ma un sorriso divertito sulle labbra, quasi a volergli dire "ti ho sgamato", ma lui sta ancora fissando me. Fa una smorfia innervosita, quindi si gira di scatto e calcia un sassolino con violenza.

Adesso che gli ho fatto? Quello non è normale.

«Ei, Eraser» esordisce una voce femminile, catturando la mia attenzione, «quanto tempo.»

Mi giro e quasi dal nulla appaiono due delle supereroine più colorate e sgargianti della nostra epoca: Pixie-Bob e Mandalay, due delle Pussycats. Si presentano alla classe con uno spettacolino degno dei migliori anime anni Novanta; la maggior parte dei ragazzi è confuso, stralunato. Midoriya è l'unico a mostrare un entusiasmo fuori dal comune: si vede che è proprio un fan dei supereroi. Mi ritrovo a nascondere un risolino dietro la mano.

«Deku è il solito coglione» ringhia Bakugo alle mie spalle.

Trasalisco, perché non mi ero proprio accorta che si fosse avvicinato tanto. Mi giro a guardarlo e lo trovo a un passo da me, in compagnia di Kaminari e Kirishima, che guarda le Pussycats con un sorriso esaltato. Il fatto che si sia avvicinato tanto e all'improvviso mi fa battere più forte il cuore e, quando china il capo e mi fa un occhiolino, sento le guance andarmi in fiamme.

Oh, stupida me, contieniti.

Gli sorrido e lui ricambia.

«Tutta quest'area è il nostro territorio» dice Mandalay e torno a guardarla. Sta ora indicando un punto imprecisato all'interno della fitta boscaglia che si estende ai nostri piedi. «Il luogo dove vi recherete è alla base di quella montagna.»

«È lontano» commenta la maggior parte degli studenti.

Annuisco, completamente concorde, e guardo mio padre, che se ne sta in disparte, con le braccia conserte.

Tutti cominciano a mormorare proteste e sospetti.

Aizawa intercetta il mio sguardo e mi fa cenno con una mano di avvicinarmi, così lo raggiungo. «Cosa sta per succedere?» gli chiedo a bassa voce, mentre avverto la tensione degli studenti crescere dietro di me.

Mio padre mostra un sorriso per niente rassicurante e mi mette le mani sulle spalle. «Il tuo test preliminare inizia da qui» mi comunica, «buona fortuna.»

Corrugo la fronte, mentre l'ansia crepita dal mio stomaco al mio petto come uno sciame di api impazzite. «C-Cosa...?» Non faccio in tempo a dire altro, che Aizawa mi volta e mi spinge di nuovo in direzione dei suoi studenti.

Incespico nelle mie stesse scarpe e rischio di finire faccia a terra, ma qualcuno mi afferra al volo per un gomito e mi impedisce di cadere. Dita calde e forti circondano il mio braccio con una presa non proprio gentile.

«Grazie» mormoro comunque, super-imbarazzata per la pessima figura che stavo per fare.

Sollevo il viso e sento i miei occhi sgranarsi per la sorpresa.

Bakugo?!

«Non sai neanche camminare, stupida mocciosa?» mi riprende, con un ringhio dei suoi.

Vorrei protestare, ma la voce acuta di Mandalay mi interrompe. «Sono le nove e trenta del mattino, se vi date una mossa arriverete per le dodici...»

Sia io che Bakugo (che in tutto ciò mi sta ancora tenendo per un braccio) ci giriamo verso di lei.

«Che cazzo va blaterando, quella vecchiaccia?» mormora.

«Chi arriverà dopo le dodici, resterà a digiuno!» annuncia ancora Mandalay, con un grosso sorriso sadico.

«Non vorranno mica che ci arriviamo a piedi, vero?» dice Mineta, che è indietreggiato tanto da essere ora di fronte a noi.

Deglutisco e un brutto presentimento comincia a farsi largo dentro di me. Le dita di Bakugo si stringono appena più forte attorno al mio gomito.

«Tutti al bus!» grida Kirishima e si gira verso di noi, seguito da tutti gli altri. «Andiamo, piccola Aizawa» esclama, una volta di fronte a me.

Forse non ha notato che Kacchan mi sta tenendo per un braccio, perché mi afferra per un polso, come se volesse assicurarsi che io lo segua. Bakugo mi tira un po' verso di sé e io temo solo che comincino a trascinarmi in direzione opposte e che mi strappino in due.

Ma che diavolo sta succedendo?!

«Cattiva idea, ragazzi» dice Aizawa da lontano.

Mi giro verso di lui, cercando di controllare il panico, e lo vedo mostrarmi un pollice all'insù. Il secondo dopo, il terreno sotto i miei piedi comincia a tremare.

«Che cazzo succede?!» grida ancora Bakugo.

Barcolliamo e mi ritrovo quasi schiacciata dai due ragazzi, che ancora mi stanno tenendo, uno per un braccio, l'altro per il polso.

«Moriremo tutti!» piagnucola Mineta, che è ancora vicino a noi.

«È Pixie-Bob» dico e afferro a mia volta Bakugo e Kirishima, per rimanere in piedi: sono più forti di me e più stabili, nonostante il terreno sotto di noi si stia sciogliendo neanche fossimo all'interno di un budino di fango, «è il suo quirk.» Non sarò fissata come Midoriya, ma anche a me piacciono gli eroi, in fondo.

«Aha?» fa Bakugo.

Nessuno riesce a dire altro, perché il terreno si alza come un'onda anomala e ci ritroviamo per aria prima di capire come sia successo.

«L'escursione scolastica...» mi sembra di sentire mio padre, «è già iniziata!»

Il secondo dopo, stiamo tutti precipitando verso il fondo della valle.

«Sentitevi liberi di utilizzare le vostre specialità nel nostro territorio» grida Mandalay, «avete tre ore, utilizzate tutto quello che avete a disposizione per raggiungere la meta.»

Tutto quello che abbiamo a disposizione per raggiungere la meta? Già è tanto se riuscirò a non sfracellarmi al suolo! Non ho nessuna capacità atletica e il mio quirk non mi permette né di volare né di evitare l'impatto!

L'onda di terra mobile mi ha strappata sia da Bakugo che da Kirishima, che stanno precipitando verso il suolo al mio fianco. Li vedo preoccuparsi della situazione solo per pochi istanti, ma si riprendono subito e affrontano la discesa con coraggio. Io, invece, me la sto facendo sotto peggio di Mineta, ma almeno non sto urlando come lui, anche se vorrei tanto farlo. La caduta in quel mare di terra sembra non finire mai e a pochi metri dal suolo chiudo gli occhi, pronta all'impatto.

Qualcuno mi sfiora una spalla, come se cercasse di afferrarmi, ma non riuscisse a raggiungermi. Riapro gli occhi e vedo Bakugo imprecare, un braccio proteso verso di me. Lo guardo, confusa e frastornata: sta cercando di... salvarmi? Non faccio in tempo a elaborare quell'informazione che un paio di braccia mi circondano la vita e mi ritrovo stretta contro un corpo caldo.

«Acc... maledizione» fa Kirishima e mi rendo conto che è lui ad avermi stretta a sé. Mi sta proteggendo dall'impatto, un braccio attorno alla vita, una mano aperta dietro la nuca, che mi spinge il viso verso il suo petto, che è incredibilmente caldo... e duro. Deve aver attivato il suo quirk per attutire la caduta.

Scivoliamo al suolo meno violentemente di quel che avevo creduto, l'onda di fango ci accompagna giù quasi con dolcezza. Questo non impedisce a Kirishima di tenermi stretta fin quando non siamo entrambi seduti sulla terra ferma.

«Fiuuuu...» lo sento sospirare, «è stato un bel volo, eh?» Scioglie l'abbraccio e mi guarda dall'alto con un sorriso. «Tutto bene?»

Sollevo il viso e sono sicura di essere rossa come l'interno di un'anguria matura. «Io... sì, grazie.»

Ammicca, quindi si tira su e mi prende le mani per aiutarmi a fare lo stesso. Barcollo, ma riesco a non finirgli addosso e a rimanere salda sui miei piedi.

«Bella presa, Kirishima!» esclama Mina, avvicinandosi.

Lui sorride impacciato e si gratta la nuca. «Mi è venuto istintivo» si giustifica, quasi in imbarazzo.

«Oh, avanti, non fare il timido adesso» lo riprende la ragazza e solleva una mano per farsi dare il cinque, «hai fatto un'azione davvero eroica, dovresti andarne fiero!»

Kirishima si illumina di un sorriso che trovo bellissimo... ma anche un po' fastidioso. Mi dà inaspettatamente sui nervi vederlo sorridere in questo modo a un'altra ragazza, il che è buffo e assurdo.

Sono... gelosa di Mina?

No, ma che cosa vado a pensare? Lei è stata così carina, con me, e mi ha accolta subito come se fossi già sua amica; non mi ha fatta sentire a disagio e non mi ha emarginata neanche per un istante.

Eppure, mentre vedo Kirishima darle il cinque, non posso impedire a una piccola puntura di corrodermi lo stomaco.

«Bene, ragazzi» urla ancora Mandalay dall'alto, «dovrete raggiungere la meta, attraversando questa "Foresta di Bestie Magiche"!»

«Foresta di Bestie Magiche?» ripete Midoriya.

Si stanno tutti rialzando in piedi e, nonostante siano sporchi, nessuno pare ferito. Grazie a Kirishima, non lo sono nemmeno io.

«Ah, un'altra cosa» aggiunge Aizawa, «avete in custodia mia figlia.» Mi metto sull'attenti a quelle parole. «L'obiettivo di un eroe non è solo quello di saper sconfiggere un avversario, ma anche quello di saper difendere i più deboli: Haruka non ha quirk offensivo, ma può esservi utile se doveste farvi del male. Tuttavia, se lei dovesse arrivare alla baita con anche solo una ferita» fa una pausa ad effetto, «vi boccio tutti seduta stante.»

«Ehhhhh?» Il coro incredulo fa sollevare uno stormo di uccelli annidati sugli alberi.

«Bestie magiche e una principessa da proteggere» commenta Kaminari e mi lancia un'occhiata strana, condita da un piccolo sorriso nervoso, «mi sembra di essere entrato nel mondo di Dragon Quest.»

Arrossisco, di vergogna e disappunto: ma perché mio padre ha dovuto dire una cosa del genere? Mi odieranno tutti, adesso.

«Oh, io...» mormoro timidamente, «non sarò un peso e starò attenta, ve lo prometto.»

Mi stanno guardando tutti.

Vorrei sotterrarmi.

Non è che Pixie-Bob può seppellirmi sotto un'altra valanga di terra, tipo ora? No, eh? È chiedere troppo.

«Sarà meglio per te, mocciosa» ringhia Bakugo, ma è l'unico a lamentarsi.

Kirishima mi posa una mano sulla testa e mi sorride dall'alto, mostrandomi un pollice all'insù, e tanto basta a rassicurarmi.

«Bene, quindi abbiamo due compiti: attraversare il bosco in tre ore, eliminando le bestie magiche che ci troviamo di fronte, e proteggere Aizawa» dice Iida, con espressione seria.

«Aizawa» ridacchia Denki, «mi fa strano chiamarla come il prof.»

«Per favore, chiamatemi Haruka, a me va bene.»

Mina, ancora al mio fianco, mi cinge le spalle con un braccio e mi attira a sé. «Sta' tranquilla: ti difendiamo noi, sei in buone mani» esclama entusiasta e io sorrido impacciata. Mi sento anche un po' in colpa per aver pensato male di lei a causa della mia improvvisa gelosia.

«Bene, un gruppo di testa, allora, e uno di difesa» dice in modo pragmatico quella che, a parer mio, è forse la ragazza più bella della classe: occhi a mandorla, fluenti capelli neri, raccolti in una pratica coda alta, e curve in tutti i punti giusti. Momo Yaoyorozu , se non sbaglio.

«Non ce la faccio più» grida Mineta all'improvviso. Non è ancora riuscito ad andare in bagno, poverino.

Scappa alla velocità della luce, ma non fa più di qualche metro che un'enorme zampa piena di artigli gli sbarra la strada.

Sgrano gli occhi e trattengo il fiato. Anche Mina trasalisce per un attimo.

Ci troviamo di fronte a un... mostro. È gigantesco e spaventoso. Cammina su quattro zampe, ha un collo lungo e una testa calva, con minacciosi occhi minuscoli e una bocca larga e piena di zanne acuminate. Dà l'impressione di poter divorare ognuno di noi in un sol boccone.

«Una bestia magica!» esclamano all'unisono Denki e un altro ragazzo. La sua conformazione fisica è molto particolare: avrebbe in realtà una corporatura normale, se non fosse per la forma dei suoi gomiti, che ricorda dei rotoli di scotch.

Mineta è semplicemente paralizzato. Dovrebbe togliersi da lì, scappare il più lontano possibile, ma la paura sembra aver preso il sopravvento e si limita a fissare quel mostro senza fare una mossa.

Sono altrettanto spaventata, onestamente. E altrettanto paralizzata.

«Calmati, calmati bestia e fatti da parte, per favore» tenta un altro ragazzo, di cui però mi è impossibile ricordare il nome; è molto alto e muscoloso e ha la testa dalla particolare forma di una roccia irregolare e appuntita.

Immagino che il suo quirk abbia a che fare con il controllo degli animali, altrimenti non mi spiego perché tentare di ragionare con un mostro come quello, che comunque non pare volerlo ascoltare.

La bestia solleva infatti una delle sue enormi zampe.

«Spostati, Mineta!» urla qualcuno e ci metto qualche istante a rendermi conto di essere stata io.

Mina trattiene il fiato e mi accorgo di aver fatto lo stesso, perché il mio cuore comincia a martellare furiosamente, in assenza di ossigeno.

La bestia si scaglia contro di Mineta.

Lo colpirà!

Sono pronta ad assistere all'impatto, impotente e terrorizzata, quando una figura scatta in avanti e lo toglie dalla traiettoria della zampa, che finisce per colpire solo l'aria. Giro la testa e noto Midoriya, ora a qualche metro di distanza dalla bestia: ha salvato Minoru... ed è stato velocissimo!

Il mostro non sembra contento di aver fallito il primo colpo e fa per partire di nuovo all'attacco, ma viene fermato da un muro di ghiaccio, che sembra partire direttamente dal piede di uno degli studenti: Shoto Todoroki, il figlio di Endeavor. Gli blocca le zampe a terra, permettendo così ai suoi compagni di attaccarlo agevolmente: Iida scatta in avanti e noto che dai suoi polpacci sembrano uscire delle marmitte, che gli regalano una velocità e una forza stratosferiche. Si scaglia contro un lato della bestia e gli distrugge un braccio con un calcio poderoso.

«MUORIIIII!» L'urlo arrabbiato che mi fa trasalire subito dopo appartiene ovviamente a Bakugo. È scattato in aria, usando le sue esplosioni come fossero dei propulsori, e ha letteralmente bombardato l'altro lato della bestia, che va in pezzi.

Del mostro non è rimasto altro che un corpo senza braccia e a Midoriya basta un solo pugno per mandarlo completamente in frantumi.

Sbaglio o la sua mossa....

La bestia magica esplode, rendendo evidente che non fosse affatto un animale vivo, ma un mostro di terra e fango.

Ma certo, Pixie-Bob.

L'onda d'urto provocata dai colpi dei quattro ragazzi si espande attorno al bosco, facendo tremare gli alberi. Prima di potermi riparare, Kirishima mi afferra per un braccio e mi trascina dietro di sé, quindi attiva il suo quirk e mi fa letteralmente da scudo.

«Tutto bene, lì dietro?» mi domanda poi, quando il vento si placa.

Annuisco e sorrido, ancora una volta grata che mi abbia protetta in questo modo.

Sarà un grande eroe in futuro, ne sono sempre più convinta.

L'attacco combinato di Bakugo, Midoriya, Iida e Todoroki riscuote il consenso della classe e dona a tutti fiducia e carisma.

«Bene» dice proprio Iida, «1-A, andiamo!»

Un urlo di battaglia si spande in tutto il bosco.

Sono insieme preoccupata ed elettrizzata da questa sfida. Per gli studenti della sezione eroi della Yuei forse questa è ordinaria amministrazione, ma per me è un'esperienza del tutto nuova: non ho mai affrontato dei nemici, nemmeno per allenamento, e il ritrovarmi all'improvviso in una missione contro dei mostri – seppur di fango – mi rende alquanto nervosa. Eppure, come ha detto Aizawa, questo è il mio banco di prova, quindi mi impegnerò al massimo delle mie possibilità per essere d'aiuto e non trasformarmi in un peso.

Stringo i pugni e cerco di farmi coraggio. Kirishima si gira a guardarmi e la mia espressione determinata deve colpirlo, perché mostra un sorriso insieme sorpreso e incoraggiante, che mi dà forza. «Mettiamocela tutta!» esclama con entusiasmo, sollevando un pugno. Annuisco e sollevo entrambi i miei.

«Bene, le squadre...» inizia Momo.

«Non c'è bisogno di nessuna stupida squadra» la interrompe Bakugo.

«Ma Kacchan» protesta Midoriya, «lavorare in squadra è fondamentale in situazioni come questa, dobbiamo necessariamente org...»

«Ti ho già detto di stare zitto, Merdeku» lo aggredisce Bakugo.

Lo guardo, un po' imbronciata, perché il suo atteggiamento al solito mi indispone: non ho mai conosciuto qualcuno così scontroso e aggressivo e irritante e impossibile come lui; però, mi solleva un po' sapere che sia così con tutti e non solo con me.

«Bakugo, dai, non fare così» interviene Kirishima, «hai sentito le istruzioni del professore, dobbiamo attraversare la foresta e...»

«Sì, ho sentito, non sono mica sordo» lo blocca Bakugo con un ringhio. «Ma non c'è bisogno di fare delle stupide squadre» ripete.

Si avvicina a passo di marcia verso Kirishima, poi lo supera e mi afferra inaspettatamente per un polso.

«Perché per proteggere questa mocciosa» dice e mi attira verso di sé, «basto io.»

***

Questo è decisamente uno dei miei capitoli preferiti della storia e anche il prossimo sarà bello pregno di avvenimenti tra Bakugo, Haruka e Kirishima! Non vedo davvero l'ora di farvelo leggere, ma nel frattempo spero che questo vi sia piaciuto e vi ricordo come al solito di sostenermi con una stellina e con un commento, per sclerare tutti insieme <33

Vi ricordo anche, se ancora non lo avete fatto, di seguirmi sia qui su Wattpad che su Instagram, perché spesso e volentieri, tra stories e bacheca, vi lascio qualche succoso spoiler della storia, che potrete quindi leggere in anteprima! Inoltre, sul mio tiktok, trovate una piccola animazione del primo capitolo di "Distance" e conto di farne molte altre, quindi se vi va venite a seguirmi anche lì <3

ANTICIPAZIONI

Bakugo ha davvero intenzione di affrontare la "Foresta delle Bestie Magiche" tutto da solo? Davvero è così in gamba da riuscire a proteggere Haruka senza l'aiuto di nessuno? A lei andrà davvero bene così? E che dire di Kirishima? Sembra che anche lui voglia fare il possibile per aiutare tanto Ruka quanto Bakugo... le bestie arrivano a frotte, troppo veloci, bisogna agire in fretta! Chi proteggerà meglio Haruka? 

Questo e molto altro nel prossimo capitolo... Gioco di squadra!

Non mancate, mi raccomando ;)

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