- molto bene - risponde mio padre calmo
- Ti aspetto oggi pomeriggio nel mio ufficio, voi altri andate -
Cazzo. Devo trovare un modo per scappare. Andare nell'ufficio di mio padre oggi pomeriggio equivale a morire o un anno in ospedale se non di più.
Mi chiudo in camera mia e mi prendo un po' di tempo per pensare. Inizio ad avere dei piccoli ricordi.
~FLASHBACK~
- Viola -
- si papà? - sembravo divertita
Avevo un sorriso stampato sul viso e giravo attorno mio padre saltellando
- ormai hai 8 anni, è il momento di crescere -
- e come papà? -
- innanzitutto chiamami padre -
Feci una faccia confusa
- padre? -
- si. E togliti quel sorriso dalla faccia nella vita non serve a nulla essere felici. -
- ma io-
- silenzio, prendi questa -
Mi diede una bacchetta che da bambina non potevo far altro che pensare fosse un bastoncino di legno.
- putamela contro e grida "crucio" -
- e se ti fa male? - chesi preoccupata
- fallo e basta, non ti deve importare del dolore degli altri pensa solo a te stessa-
- ma papà io non voglio farti male! Volevo dire padre - mi correggo
- pronuncia questa maledizione e non sprecare fiato per parole inutili -
Presi un respiro
- crucio! -
Mio padre non si mosse di un millimetro.
- non fa male? - chiesi
- fa male ma so come nasconderlo, dovrai imparare anche tu a farlo -
Poi mi prese la bacchetta e non ricordo più nulla se non urla e dolore.
~FINE FLASHBACK ~
Mi salgono delle lacrime che vorrebbero tanto uscire e liberarsi ma le rimando dentro.
Imparare a nascondere il dolore.
Come.. Come farlo
Sento bussare
- avanti -
- signorina Viola, Dobby voleva dirle che signore Oscuro la sta aspettando -
- grazie Dobby... -
Lo abbraccio.
- di niente signorina è mio dovere, è un ordine -
Prendo un respiro
- no Dobby , tu non prendi ordini, non obbedisci a nessuno, nessuno ti può dire che fare ricordatelo. Tu sei libero Dobby -
Prendo un altro respiro e gli porgo la mia mano con un calzino all'interno.
Sorride e lo afferra. Lo stringe a sé e mi guarda contento.
- Grazie padroncina -
Mi abbraccia.
- ora... Dobby è un elfo libero -
Dice quasi non credendoci nemmeno lui.
- mi raccomando non lo dire a nessuno però - sbotto
Mette la mano sul cuore ed annuisce.
Gli sorrido e successivamente esco dalla porta..
Busso all'ufficio di mio padre.
- attendimi nei sotterranei, ti raggiungo tra poco -
Lo sapevo.
Con le gambe che mi tremano scendo nei sotterranei.
È tutto buio lì.
- Lumus - mormoro
Sento la porta sbattere e sobbalzo. Le luci si accendono, è arrivato.
Sono girata di spalle ma so che è lui.
- Crucio! -
Sto per contorcermi a terra ma ricordo le sue parole.
Imparare a nascondere il dolore.
Tengo tutta l'aria dentro quasi non respiro ma insieme l'ossigeno che non faccio fuori uscire c'è anche il dolore.
- crucio! - ripete mio padre
Sento un dolore fortissimo alla testa e la schiena.
Lascio uscire piccoli repiri. Provando a far uscire solo l'aria e non il dolore o le lacrime.
- CRCUIO! -
Non respiro più e mi butto a terra.
Ho fallito.
Sono una perdente.
- crucio! - ripete mio padre
Urlo e mi dimeno, pregandolo
di fermarsi.
- Ora diventerai mangiamorte come me. E come tutti noi -
- no! -
- crucio! -
- AHHHHHHH-
Le mie strilla riecheggiano in tutto il Manor.
Intorno a me vedo solo sangue e poi due figure avanzare.
~POV DRACO ~
La sento urlare. È la cosa più brutta della mia vita.
Senitr piangere e urlare la persona che amo senza poterla aiutare.
Sono affianco sua madre Beatrix.
Mi tira dalle spalle e mi porta da lei.
Vedo il corpo di Viola a terra privo di forze nemmeno quella di piangere, è circondata da un mare di sangue.
- forza Draco. marchiala. -
- non mi può chiedere questo.. -
- la prego signore -
Lacrime iniziamo a scendere sul mio viso.
- fallo. O sarò costretto a dire a tuo padre che mi hai disobbedito -
No mio padre no cazzo.
Mi chino lentamente sul corpo a terra.
- ti prego... No.. - sussurra tra i singhiozzi
- perdonami -
- no - comincia a mancarle il respiro
- per favore.. Scusa - piango anche io
Le prendo il braccio cerca di ribbelarsi ma con le poche forze che ha finisce solo per farsi male.
- ti... prego.. No no -
- non posso farlo. -
Guardo suo padre.
- vuoi dire che sei disposto a subirti le punizioni di tuo padre piuttosto che marchiare mia figlia? -
- s-si -
- oh via Draco non ti sarai innamorato di lei? -
- beh.. Io.. -
- portalo da suo padre - mi interrompe rivgendosi a sua moglie Bellatrix.
La seguo.
~POV VIOLA~
Mi risveglio in una strana stanza.
Sono su una specie di poltrona, ho braccia e gambe legate.
Provo a liberarmi ma sento tutto il corpo bruciare date le cictraci provocate dalla maledizione cruciatus.
- viola -
- padre -
- come mai non vuoi diventare mangiamorte -
- n-non voglio e basta. -
Sorride
- sai che non decidi tu però -
- papà... Ti prego -
- papà? -
- si... Papà -
- ti prego non farmi questo io ti voglio bene e non te lo perdonerò m-
- mi vuoi bene? -
- si... -
- sciocchezze -
- è la verità -
Si avvicina a me.
Lentamente mi libera.
Io provo ad alzarmi con tutte le poche forze rimaste che ho.
Lo abbraccio quasi buttandomi su di lui.
Lui mi stringe a sé.
Non riesco a crederci sto abbracciando mio.. Papà.
Dopo un po' si stacca.
- forse... Non sei ancora pronta -
- grazie... - accenno un mezzo sorriso.
- va ora, domani tornerai ad Hogwarts per finire l'anno -
Annuisco ed esco.
A fatica esco dalla stanza zoppiando e mi ritrovo davanti le scale.
Prendo un respiro.
Ce la posso fare.
Salgo il primo gradino tenendomi alllo scorrimano.
Arrivo a metà scala ma al decimo gradino sento le gambe cedere.
- Viola! -
Si precipita da me Draco.
Mi solleva e mi porta in camera.
Ci stendiamo sul letto e passiamo un po' di minuti a fissarci.
- ti amo -
- ti amo anche io -
Autrice : non è finito tranquilli.
Spero vi stia piacendo comunque 💚💚💚