Capitolo 32 ⚫

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- molto bene - risponde mio padre calmo
- Ti aspetto oggi pomeriggio nel mio ufficio, voi altri andate -

Cazzo. Devo trovare un modo per scappare. Andare nell'ufficio di mio padre oggi pomeriggio equivale a morire o un anno in ospedale se non di più.

Mi chiudo in camera mia e mi prendo un po' di tempo per pensare. Inizio ad avere dei piccoli ricordi.

~FLASHBACK~

- Viola -
- si papà? - sembravo divertita
Avevo un sorriso stampato sul viso e giravo attorno mio padre saltellando
- ormai hai 8 anni, è il momento di crescere -
- e come papà? -
- innanzitutto chiamami padre -
Feci una faccia confusa
- padre? -
- si. E togliti quel sorriso dalla faccia nella vita non serve a nulla essere felici. -
- ma io-
- silenzio, prendi questa -
Mi diede una bacchetta che da bambina non potevo far altro che pensare fosse un bastoncino di legno.

- putamela contro e grida "crucio" -
- e se ti fa male? - chesi preoccupata

- fallo e basta, non ti deve importare del dolore degli altri pensa solo a te stessa-
- ma papà io non voglio farti male! Volevo dire padre - mi correggo

- pronuncia questa maledizione e non sprecare fiato per parole inutili -
Presi un respiro
- crucio! -
Mio padre non si mosse di un millimetro.
- non fa male? - chiesi
- fa male ma so come nasconderlo, dovrai imparare anche tu a farlo -

Poi mi prese la bacchetta e non ricordo più nulla se non urla e dolore.

~FINE FLASHBACK ~
Mi salgono delle lacrime che vorrebbero tanto uscire e liberarsi ma le rimando dentro.

Imparare a nascondere il dolore.

Come.. Come farlo

Sento bussare
- avanti -
- signorina Viola, Dobby voleva dirle che signore Oscuro la sta aspettando -
- grazie Dobby... -
Lo abbraccio.

- di niente signorina è mio dovere, è un ordine -
Prendo un respiro
- no Dobby , tu non prendi ordini, non obbedisci a nessuno, nessuno ti può dire che fare ricordatelo. Tu sei libero Dobby -
Prendo un altro respiro e gli porgo la mia mano con un calzino all'interno.

Sorride e lo afferra. Lo stringe a sé e mi guarda contento.
- Grazie padroncina -
Mi abbraccia.
- ora... Dobby è un elfo libero -

Dice quasi non credendoci nemmeno lui

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Dice quasi non credendoci nemmeno lui.
- mi raccomando non lo dire a nessuno però - sbotto
Mette la mano sul cuore ed annuisce.
Gli sorrido e successivamente esco dalla porta..

Busso all'ufficio di mio padre.
- attendimi nei sotterranei, ti raggiungo tra poco -

Lo sapevo.
Con le gambe che mi tremano scendo nei sotterranei.
È tutto buio lì.
- Lumus - mormoro

Sento la porta sbattere e sobbalzo. Le luci si accendono, è arrivato.

Sono girata di spalle ma so che è lui.
- Crucio! -
Sto per contorcermi a terra ma ricordo le sue parole.

Imparare a nascondere il dolore.

Tengo tutta l'aria dentro quasi non respiro ma insieme l'ossigeno che non faccio fuori uscire c'è anche il dolore.

- crucio! - ripete mio padre
Sento un dolore fortissimo alla testa e la schiena.
Lascio uscire piccoli repiri. Provando a far uscire solo l'aria e non il dolore o le lacrime.

- CRCUIO! -
Non respiro più e mi butto a terra.

Ho fallito.

Sono una perdente.

- crucio! - ripete mio padre
Urlo e mi dimeno, pregandolo
di fermarsi.

- Ora diventerai mangiamorte come me. E come tutti noi -
- no! -
- crucio! -
- AHHHHHHH-
Le mie strilla riecheggiano in tutto il Manor.
Intorno a me vedo solo sangue e poi due figure avanzare.

~POV DRACO ~
La sento urlare. È la cosa più brutta della mia vita.
Senitr piangere e urlare la persona che amo senza poterla aiutare.

Sono affianco sua madre Beatrix.
Mi tira dalle spalle e mi porta da lei.
Vedo il corpo di Viola a terra privo di forze nemmeno quella di piangere, è circondata da un mare di sangue.

- forza Draco. marchiala. -

- non mi può chiedere questo.. -
- la prego signore -
Lacrime iniziamo a scendere sul mio viso.

- fallo. O sarò costretto a dire a tuo padre che mi hai disobbedito -

No mio padre no cazzo.

Mi chino lentamente sul corpo a terra.

- ti prego... No.. - sussurra tra i singhiozzi
- perdonami -
- no - comincia a mancarle il respiro

- per favore.. Scusa - piango anche io

Le prendo il braccio cerca di ribbelarsi ma con le poche forze che ha finisce solo per farsi male.

- ti... prego.. No no -
- non posso farlo. -
Guardo suo padre.

- vuoi dire che sei disposto a subirti le punizioni di tuo padre piuttosto che marchiare mia figlia? -

- s-si -
- oh via Draco non ti sarai innamorato di lei? -
- beh.. Io.. -
- portalo da suo padre - mi interrompe rivgendosi a sua moglie Bellatrix.

La seguo.

~POV VIOLA~
Mi risveglio in una strana stanza.
Sono su una specie di poltrona, ho braccia e gambe legate.

Provo a liberarmi ma sento tutto il corpo bruciare date le cictraci provocate dalla maledizione cruciatus.

- viola -
- padre -
- come mai non vuoi diventare mangiamorte -
- n-non voglio e basta. -
Sorride
- sai che non decidi tu però -
- papà... Ti prego -

- papà? -
- si... Papà -
- ti prego non farmi questo io ti voglio bene e non te lo perdonerò m-
- mi vuoi bene? -

- si... -
- sciocchezze -
- è la verità -

Si avvicina a me.
Lentamente mi libera.
Io provo ad alzarmi con tutte le poche forze rimaste che ho.

Lo abbraccio quasi buttandomi su di lui.
Lui mi stringe a sé.

Non riesco a crederci sto abbracciando mio.. Papà.

Dopo un po' si stacca.
- forse... Non sei ancora pronta -

- grazie... - accenno un mezzo sorriso.

- va ora, domani tornerai ad Hogwarts per finire l'anno -

Annuisco ed esco.
A fatica esco dalla stanza zoppiando e mi ritrovo davanti le scale.
Prendo un respiro.
Ce la posso fare.

Salgo il primo gradino tenendomi alllo scorrimano.
Arrivo a metà scala ma al decimo gradino sento le gambe cedere.

- Viola! -
Si precipita da me Draco.

Mi solleva e mi porta in camera.
Ci stendiamo sul letto e passiamo un po' di minuti a fissarci.

- ti amo -
- ti amo anche io -

Autrice : non è finito tranquilli.
Spero vi stia piacendo comunque 💚💚💚

Solo tua °(toxic love) Where stories live. Discover now