Tra sogno e realtà | K.Th

By La_Moglie_di_Tae_Tae

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[IN CORSO - AGGIORNAMENTI LENTI] Rebecca è sempre stata una sognatrice e ha sempre avuto un grande potenziale... More

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By La_Moglie_di_Tae_Tae

"Rebecca, muoviti!" urlò mia madre dal piano di sotto.

Decisi di risponderle urlando anch'io dal piano di sopra, altrimenti mi avrebbe raggiunta e avrebbe visto che ero ancora con il telefono in mano.

"Mamma sto arrivando!"

Scendo le scale poco dopo, non avevo nemmeno iniziato l'acconciatura e restavano "poche ore" di tempo ma no,non per la mia esibizione ma per l'inizio della gara.

Purtroppo, nella mia famiglia, la parola 'tempo' non esiste. Anche quando sembra che ci sia abbastanza, semplicemente non esiste, e non potrà mai esistere. Non riesco nemmeno a immaginarlo.

"Rebecca ma sei scema?! Hai davvero sprecato tutto questo tempo nel metterti il vestito e truccarti?! Argh, mi fai impazzire!"

Ovviamente sarebbe stato inutile cercare di spiegare a mia madre che ero impegnata a vedere il post di Taehyung su Twitter, quello mentre cantava. In fondo, per loro è "solo uno dei tanti stupidi cinesi" e "non riuscirò mai a vedere nessuno di loro".

Comunque inizia a pettinarmi i capelli in una maniera che a urlare mi avrebbe sentita anche l'intero Polo Nord ma evito di urlare solo perché questo giorno è dannatamente importante.

Giusto per evitare di ritrovarmi una ciabatta in faccia, rovinare il trucco, doverlo rifare - per giunta male - e arrivare in ritardo.

Non ho nemmeno avuto il tempo di abituarmi al suo "pettinare" che già inizio a sentire il dolore allucinante delle forcine che mi sta infilando, e no, non nei capelli, ma nel cervello.

Dopo pochi minuti, sento di nuovo urlare nelle mie povere orecchie.

"Visto?! Non ci vuole una vita!"

"Yah, mamma ti prego di smetterla con le tue lamentele o mi farai venire il mal di testa ancor prima di arrivare lì."

L'ho zittita.

Finalmente.

NO UN ATTIMO.

HO ZITTITO MAMMA. MAMMA.

BENE,POSSO RITERMI MORTA.

Fingo di nulla e come già mamma aveva iniziato, le do una mano a portare le valige in macchina.

Stiamo andando a Firenze per i miei campionati mondiali. Sì, esatto, campionati mondiali. Capite l'ansia, vi prego.

Sono i campionati più importanti al mondo e si svolgono solo una volta all'anno perciò ho solo una possibilità per fare buona impressione.

È la prima volta che vado a un campionato mondiale e di certo non mi aspetto di arrivare prima perché sicuramente ci saranno molti ballerini e ballerine migliori di me ma desidero almeno fare una buona figura.

Secondo Google da Puglia a Firenze ci vogliono 8 ore e 6 minuti e... considerando che la gara inizia alle 16 MA per la mia famiglia non esiste condizione del tempo, indovinate a che ora mi hanno svegliata?

Alle 5.00, esatto. Perché dalle 5 alle 6 mi sarei dovuta preparare e alle 7 saremmo dovuti partire per arrivare almeno un'ora in anticipo.

Solo una cosa è andata bene: a pranzo ho mangiato il pane con il würstel.

Ora vi chiederete come possa mangiare il genitore che guida. Beh, i miei genitori hanno entrambi la patente, quindi uno mangia e poi l'altro, e si scambiano i posti di guida.

Devo dire però che è stato esilarante vederli cambiare di posto così velocemente e incastrarsi perché, giustamente, per scendere ci si impiegava più tempo a detta loro.

Comunque, di solito durante i tragitti le persone normali ascoltano musica, soprattutto se gli piace, ma come penso di avervi già detto prima, ai miei genitori non piace il k-pop come a me. E poi mia sorella minore era beata a dormire in macchina, quindi doveva regnare il silenzio.

Mi chiederete allora perché non ho preso le cuffie. Beh, niente cuffie in macchina, altrimenti non sento quando mi chiamano per "qualcosa di importante".

Dunque si, 8h di tragitto di una noia mortale senza nemmeno la possibilità di addormentarti perché altrimenti ti arriva l'intera macchina in faccia.

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|Ore 15.00|

Siamo finalmente arrivati e cavolo, il palazzetto è divino. Imparagonabile a quelli dove sono stata in precedenza.

Arrivano da minuto a minuto persone che gareggeranno e sembrano tutte molto più brave di me già solo da come camminano, da come si comportano e dai loro abiti che a differenza dei miei paiono d'oro.

Questione di minuti e incontro i miei maestri di danza perciò scendo con loro per aspettare il mio turno ma ovviamente non prima di aver eseguito la sfilata iniziale.

Cavolo odio le sfilate iniziali,ti fanno girare, poi ti fermi al centro e stai un'ora ad aspettare in piedi che presentino tutti i giudici. Ovviamente devi applaudire, non devi parlare e devi assumere un comportamento serio altrimenti rischi anche di essere penalizzata con il punteggio che riceverai per l'esibizione.

Dopo la mia "fantastica" sfilata raggiungo i miei maestri e ci sediamo su delle semplici sedie di plastica trovate nei paraggi per aspettare il mio turno o meglio, i miei turni visto che i miei maestri hanno avuto la fantastica idea di farmi esibire in più discipline e perciò e abbastanza tardi.

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|Ore 20.00|

Solo adesso ho finito di esibirmi in tutte le discipline e tra poco inizieranno le premiazioni.

Non sono andata male anzi sono andata alla grande ma le ragazze che erano contro di me erano molto più brave a parer mio.

Erano divine,non avevano molta tecnica ma in fondo le loro performance erano compensate da musica perfetta,oggetti di scena,vestiti brillanti che mettevano anche in risalto i loro fisici perfetti e wow...

Tutto questo non faceva altro che migliorare le loro esibizioni.

Dunque,iniziano le premiazioni e ne esco ultima in tutte le categorie. I maestri mi hanno consolata dicendomi che oggi era tosta, che è già un grande passo essere arrivata qui ai mondiali per la prima volta dopo 16 anni di lavoro e che la strada da fare è ancora lunga, non devo arrendermi se voglio fare strada attraverso la danza.

E certo lo so, spero solo di essermi fatta notare o di riuscirlo a fare in futuro e spero di non aver fatto brutta figura, ho sempre desiderato far diventare tutto questo una professione vera e propria.

Mi sono sempre sentita inutile,una delusione e la danza e tutto il mondo del kpop mi hanno sempre aiutata a staccare da tutto e mi hanno sempre accompagnata nei momenti belli e brutti. In particolare i BTS e quelle sessantina di ragazze che ho conosciuto tramite whatsapp che ormai reputo la mia famiglia. Con tutte loro, col kpop e con la danza, mi sento come a casa. Sono la mia liberazione. Trasformare la danza, in un lavoro sarebbe fantastico, visto che mi accompagna da quando avevo 3 anni ed è incredibile quanto io sia legata ad essa. Riuscirei a stare bene anche lavorando perché farei un lavoro a mio parere stupendo. Vorrei solo non occupare troppo il mio tempo, perché vorrei avere anche qualche minuto per parlare con le ragazze.

Da piccola, in realtà, volevo fare l'insegnante di ballo e avere rapporti speciali con i miei allievi, vederli sorridere, scherzare, imbronciarsi, divertirsi. Mi sarebbe piaciuto prendermi cura di loro come se fossero i miei figli, vederli crescere e sognare, proprio come fanno i miei maestri con me.

Poi ho realizzato che non so spiegare per nulla e che mi piace imparare e mettere in atto e quindi ho iniziato ad avere tanti sogni ma tutti per me irealizzabili. Anche se non ho mai voluto crederci veramente e ora so che lo sono, continuo comunque a nutrire la speranza, perché sono rimasta una bambina che trova bellezza in praticamente tutto e tutti, che continua a sognare perché ama farlo e che ha un mondo intero nella sua testa fatto di sogni, pensieri, ricordi ed emozioni.

La mia professoressa delle medie diceva che sarei dovuta divenire una scrittrice perchè con la scrittura riesco ad esporre tutta me stessa e certo mi sarebbe piaciuto ma io sono sempre stata una semplice filosofa a cui piace raccontare di sé stessa e non so trasmettere tramite i personaggi perciò nessuno avrebbe letto i miei libri.

Dopo 13 anni di lavoro nel cercare almeno un sogno realizzabile, finalmente trovai il sogno prefetto. Sognavo di mettere su famiglia e vivere libera e felice nonostante le responsabilità e la maturità che avrei cercato di assumere crescendo molto volentieri, volevo prendermi cura di mio marito e dei miei figli vedendoli crescere e sognare davanti ai miei occhi proprio come i miei allievi se se avessi fatto la maestra di ballo, volevo fargli ballare come pazzi nelle loro camerette mentre avrebbero ascoltato le loro musiche preferite a tutto volume e volevo vedere con loro i cartoni ed imitare le vocine dei personaggi per fargli ridere.

Credevo fosse realizzabile. E ci ho creduto fino ai 18 anni, quando...

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