Shadowfawn - La Ragazza Ipnot...

By CactusdiFuoco

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[STORIA COMPLETA] In un mondo dove tutti nascono con un potere unico (un potere che può essere del tutto inut... More

1. Una bambina speciale
2. Un piccolo potere per fare grandi cose
3. Prince Puma
4. Io ho un puma e tu no!
5. Meglio di no, Maris
6. Due ragazze diverse
7. Superpoteri
8. Da un grande potere non derivano grandi responsabilità
9. Di amore e di morte
10. Vuoi morire, Ryan?
11. Il piano di Cherry
12. Il grande Sam Bedstone
13. Non più la stessa famiglia
14. La Tragedia
15. All'ospedale
16. Un'amica
17. Teen Life
18. Verso un altro ospedale
19. Gente nuova, vita nuova?
20. I corvi di Ariana
21. L'affetto selvatico del puma
22. I folli e i pazzi
23. Colloquio con l'assicuratore
24. Piccola sorpresa durante la terapia di gruppo
25. La grande, immensa, fantastica Cherry
26. Werhunter il genio
27. La ruota cosmica
28. Fast food
29. I misteri di Teo
30. Mille anni di nulla
31. Papà
32. Il nostro animaletto domestico
33. A casa dei Bedstone
34. Il ritorno di Maris
35. Recupero di un puma
36. Anika e Anita
37. Maschera di volpe
38. Esercitazioni pratiche
39. Una tempesta in arrivo
40. Mister Storm
41. Studenti vs Sidekicks
42. Un piccolo tête à tête
43. Cerbiatto mannaro
44. Internet
45. Sette detenuti
46. Fuoco e fulmini
47. Canzoni e fiori di ciliegio
48. Last party
49. Come si uccidono le idee
50. Faccia a faccia con lui, nel suo laboratorio
51. Il potere rivelato
52. Andate via!
Un indizio, una bella canzone: sangue di drago
53. Scala distruttiva A
54. Di un secondo più veloce
55. Strateghi eccezionali
56. Nel sotterraneo
58. Shadowfawn
Epilogo
F.A.Q + un annuncio carino
Uno spin-off che vi piacerà: Deus-ex machina
Domanda quel che vuoi ai personaggi di Shadowfawn!
Domande sparse ai personaggi di Shadowfawn! (festeggiamo le 50.000 letture)
L'Inverno delle rose - Un sequel spin-off

57. Dopo la tempesta, quiete?

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By CactusdiFuoco

Nei giorni che seguirono allo scontro, Cherry si sentì come se lei ed il mondo avessero deciso di prendere velocità diverse.

Werhunter e il suo corteo, lei compresa, si spostarono dal covo semidistrutto riorganizzandosi come una colonia efficiente di formiche, mentre giornalisti ruspanti becchettavano notizie e le risputavano in titoloni con cui bersagliare televisione, giornali cartacei e digitali, pagine dei social media: era tutto frenetico, veloce, dinamico. Lei no.

Lei sentiva di muoversi ad una lentezza esasperante, come se fosse riuscita a guadagnare solo poche ore rispetto a quando la battaglia era finita. Lasciava che il mondo le sfrecciasse attorno mentre lei, stordita, riprendeva fiato.

Qualunque fosse stato il ruolo della dottoressa Cosmos, sembrava che la sua presenza non fosse più richiesta dai piani di Werhunter, perché non vide più né lei né buona parte degli ex-pazienti dell'ospedale quando si trasferì provvisoriamente nella nuova base.

Solo più tardi avrebbe scoperto che l'incursione al Drago Bianco era servita in primo luogo a prelevare dei talenti che sarebbero stati utili per il prossimo piano di Werhunter, tra cui quello di Ariana e di alcuni dei criminali condannati alla sostituzione.

«Perché avete preso tutti allora? Perché non solo alcuni?» Aveva chiesto Cherry

«Non vogliamo certo rendere chiaro ai nostri nemici cosa è che ci serve» le aveva spiegato Werhunter «Abbiamo confuso un po' le acque. Quelli di cui i poteri non ci servivano, comunque, sono stati ottime esche: li abbiamo lasciati fuori dal sotterraneo durante l'attacco di Adrian, così la dottoressa Cosmos, nel tentativo di difenderli, ha fatto da mastino da guardia anche per noi».

Cherry ricordò che c'erano state delle vittime all'inizio della battaglia. Chissà se era qualcuno tra loro, tra i pazienti "inutili"... «L'avete usata come un'arma?»

«Esatto! Ha tenuto a bada Adrian molto bene, il ragazzo non si è avvicinato affatto al sotterraneo e chi tra i nostri era in pericolo ha avuto tutto il tempo di mettersi in salvo»

«Credi che sia morta?»

«Niente affatto. Anzi, credo che abbia salvato davvero molte delle nostre esche! È viva e verrà certo a sfidarci di nuovo» Werhunter sembrava entusiasta all'idea di scontrarsi ancora con la dottoressa Cosmos «Quel piccolo emissario della dea bendata non può morire così facilmente».

Cherry non pensava che finire sotto un edificio in fiamme e venire bersagliata da un pirocinetico sotto droghe avrebbe potuto essere catalogato come "morire facilmente", ma le faceva piacere che si fosse salvata. Una cosa in meno che avrebbe trovato il modo di insinuarsi nei suoi incubi.

Di notte dormiva male.

Quasi sperava che Ariana si intromettesse nei suoi sogni per avere qualcosa che ne rompesse la routine angosciante, per potersi arrabbiare e sgridarla, minacciarla, usare il suo potere su di lei. Ma Ariana stava alla larga dalla sua testa sin da quando avevano iniziato a collaborare, era amichevole, irreprensibile, non le stava dando alcun pretesto di litigare.

Era tutta colpa del cervello di Cherry che insisteva nel farle sognare Hawk Storm.

Sognava le fiamme, sognava una singola esplosione e il puzzo di carne bruciata. Sognava di stare rannicchiata dentro il capanno buio, tenendogli le mani, e non poteva vedere niente ma poteva sentire il suo profumo di cedro e panni puliti e sentire la sua voce che sussurrava dolcemente: "Anya e Valder non mi devono vedere, hai capito? Loro sono giovani, tu sei giovane". Vedeva Tom e Hawk parlarle in sogno, mentre lei stringeva al petto il puma peluche, e non ricordava cosa le dicessero ma erano sogni brevi ed amari da cui si svegliava realizzando che erano entrambi morti.

Non faceva nulla per nascondere gli aloni scuri che avevano iniziato ad allargarsi sotto i suoi occhi, di giorno cercava solo di non pensarci e di godersi quello che la sua nuova vita le offriva.

«La tua casa è pronta» Le aveva detto Ryan qualche giorno dopo, e Cherry lo aveva preso per mano: era diventata un'abitudine ormai.

Proprio come aveva promesso, Werhunter aveva fatto in modo di premiare la ragazza ipnotica della sua collaborazione fornendole qualunque cosa chiedesse, con efficienza e velocità. Tra le prime voci della sua lista, aveva chiesto una casa spaziosa tra i boschi in cui vivere in pace con Prince, ed ecco la sua richiesta esaudita.

«Prince?»

«Sheldon... voglio dire, Bloodhound, mi ha riferito che lo hanno già portato via dal terreno dei Bedstone e che sarà già là quando andrai a vederla. Ti piacerebbe?»

«Andare a vederla?»

«Sì»

«Spero che sia bella. Non voglio che si continui a sballottare Prince così».

Ryan rise, dondolando la mano che teneva intrecciata alla sua. «Dài, hai dubbi? Lo sai che sarà bellissima»

«Probabilmente...» Cherry studiò le iridi del ragazzo che aveva accanto. Si chiese quando era stata l'ultima volta che aveva guardato qualcuno negli occhi senza tentare di ipnotizzarlo.

«Sembra strano, i primi tempi, quanto ci tengano a metterti la vita a posto» Ryan le restituì lo sguardo con la coda dell'occhio, di buon umore «Sai, Werhunter e Bloodhond. Però si mettono proprio d'impegno, non ho dubbi che ora le cose andranno meglio... per me è incredibile che siate entrambi nella mia vita adesso. Voi... me la avete salvata, la vita».

La ragazza non sapeva bene come reagire all'emozione chiara e forte che sentiva nella voce di Ryan, ma il ragazzo proseguì, evitandole l'imbarazzo di dover gestire un momento sentimentale:

«Quindi, che ne pensi del tuo prossimo trasferimento?»

«Sono... beh, mi sembra una bella cosa. Tu vivi con i super cattivi?»

«Oh, sì! Ho un sacco di aneddoti buffi. Devo raccontartene un paio, mi sa. Mi trovo bene con loro e...»

«Ma tu vuoi rimanermi accanto» Disse Cherry, ed era un ordine, impietoso.

Fino a quel momento Ryan aveva vissuto sotto l'ala protettiva dei due super cattivi, passando da un covo all'altro.

Aveva fatto il suo primo concerto dal vivo, che era andato benissimo anche grazie al suo potere di attrarre le donne, e aveva iniziato persino a vendere del merchandise. Teen Life!, il giornale per ragazze, aveva teorizzato in diversi articoli che il giovane cantante fosse ipnotizzato e costretto a lavorare per Werhunter, ma questa storia non aveva repulso affatto le fangirls, che provavano pena per lui e che lo sostenevano sui social con commenti di entusiasmo.

Cherry non capiva: come era possibile che quelle lì comprassero il merchandise, scaricassero le canzoni, andassero ai concerti se pensavano che Ryan era controllato mentalmente? Non pensavano che magari tutto il denaro se lo sarebbero preso i suoi "padroni", Werhunter e Bloodhound, e che lui sarebbe stato sempre e solo più intrappolato, la gallinella dalle uova d'oro dei cattivi più forti in circolazione? Non pensavano che, sostenendolo, stavano sostenendo anche il suo sfruttamento?
Sembrava proprio che no, non ne fossero capaci.

Per fortuna, Ryan non era costretto a cantare: lo faceva di sua spontanea volontà e ci si divertiva anche. Non era certo un usignolo, non aveva studiato canto e si notava, ma era abbastanza intonato e la sua faccia carina faceva il resto.

A Cherry piaceva, guardarlo cantare. Quando lui faceva le prove, lei si sedeva lontana, fra gli spalti, e lo osservava con l'interesse e la pazienza di una cacciatrice.

Ryan iniziava sempre le prove come se si fosse trovato davanti ad un grande pubblico immaginario, camminando da una parte all'altra del palco e indicando persone che non c'erano. Cantava ed intanto si muoveva a tempo di musica, facendo piccoli passi di ballo e gesti con le mani, con l'entusiasmo di qualcuno a cui era concesso fare la propria cosa preferita.

A volte Bloodhound lo raggiungeva, gli diceva che era meglio fare una cosa piuttosto che un'altra, sporgersi di più o di meno verso il pubblico, dire o non dire una certa battuta ammiccante, e Ryan assimilava tutto subito, come una spugna, sorridendo ed annuendo. Non sembrava più il ragazzo suicida che era stato pronto ad appendersi ad un albero, no, aveva l'aria di qualcuno che voleva vivere, quando cantava.

E la sera, Cherry si infilava a letto nella nuova camera della sua nuova casa, più grande di qualunque camera da letto che avesse mai avuto, e si chiedeva se il mostro a due piazze e mezza, tutto coperto da lenzuola colorate, cuscini di raso e altra roba che Werhunter ci aveva tenuto a comprare per lei, non fosse troppo vuoto. Prince era troppo impegnato ad esplorare il suo nuovo territorio e di notte si aggirava per l'enorme giardino, rovesciando statue, graffiando alberi e catturando topolini: non aveva tempo per dormire con lei.

Cherry guardava il cuscino accanto a quello su cui poggiava la testa e le sembrava superfluo. Perché non c'era nessuno nel letto con lei? Perché quando si svegliava la notte, con la testa piena di immagini orribili, di fuoco e di coltelli, di visioni in cui il corpo deforme e terribile di Adrian si mescolava al cadavere di sua madre e alla sfigurata visione di mister Storm, nessuno la stringeva fra le braccia?
Nessuno le diceva che sarebbe andato tutto bene. Forse perché, si convinse alla fine Cherry, niente sarebbe andato bene.

Il cuscino accanto al suo era vuoto. Vuoto. Avrebbe dovuto posarci la testa Ryan, ma sembrava proprio che Werhunter non si fidasse abbastanza di lei da lasciarglielo durante la notte.

Digrignando i denti, le dita che come artigli si aggrappavano alle lenzuola, il sudore freddo che le impregnava la fronte, Cherry si sentiva l'unica ragazza ancora viva sulla Terra, sola, sola, irrimediabilmente sola nel suo destino gramo. Avrebbe perso tutti quelli che amava?

Avrebbe perso Ryan?
Tenerlo per mano durante il giorno non le bastava più. Baciargli la guancia non le bastava più. Ordinargli di amarla, ipnotizzarlo, non le bastava più. Ryan doveva essere suo... ma se essere suo l'avrebbe ucciso?

"Tutti quelli che mi amano muoiono, se anche io li amo".

E allora era giusto che quel cuscino rimanesse vuoto, insopportabilmente vuoto, anche quando Cherry si svegliava con il fiato corto chiamando sua madre. Le notti della ragazza erano vuote e convulse, un incubo che le premeva sul petto e che la lasciava sfiancata, ma i suoi giorni erano pieni, distesi... giocava con Prince, parlava con Ryan, mangiava dell'ottimo cibo. Fingeva, soprattutto, di stare bene, anche se era stanca e sfibrata.



Erano al laboratorio. Uno nuovo, in un'altra location segreta.

Cherry teneva per mano Ryan, come faceva sempre quando lui non era impegnato nelle prove. Lui scherzava dicendo che "lei aveva paura di perderlo". Non sapeva di avere ragione.

«Vieni a pranzare davanti alla tv, giovane amica» Disse ad un tratto Werhunter, giocherellando con il baccello verde di un fagiolino, che faceva ruotare fra le dita come il bastone di una majorette «Stanno mandando in diretta la preparazione, e poi ci sarà il funerale di Hawk Storm. Ovviamente si annunciano anche degli speciali a lui dedicati che potranno certamente illuminarti e, chi lo sa, magari dare anche a me qualche piccola informazione».

A Cherry venne immediatamente la nausea, ma seguì Werhunter fino al salottino. Anche se erano al chiuso, e nessuno stava cucinando niente, le parve di sentire un odore terribile di carne bruciata, ma la sensazione durò solo per un istante.

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