Stepbrothers; Draco Malfoy

By HarryPottahpovss

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[Completa] Grace odia il suo fratellastro, vorrebbe scappare il più lontano possibile da lui. Draco la fa sen... More

Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18. 🔴
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21. 🔴
Capitolo 22.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27.
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30.
Capitolo 31. 🔴
Capitolo 32.
Capitolo 33.
Capitolo 34.
Capitolo 35.
Capitolo 36.
Capitolo 37.🔴
Capitolo 38.
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Capitolo 41.
Capitolo 42.
Capitolo 43.
Capitolo 44.
Capitolo 45.
Capitolo 46.
Capitolo 47.
Capitolo 48.
Capitolo 49.
Capitolo 50.
Capitolo 51.🔴
Capitolo 52.
Capitolo 53.
Capitolo 54.🔴
Capitolo 55. 🔴
Capitolo 56
Capitolo 57.
Capitolo 58.
Capitolo 59.
Capitolo 60.🔴
Capitolo 61.
Capitolo 62.
Capitolo 64.
Capitolo 65.
Capitolo 66.
Capitolo 67.
Capitolo 68.
Capitolo 69.
Capitolo 70.
Capitolo 71.
Capitolo 72.🔴
Capitolo 73.
Capitolo 74.
Capitolo 75.🔴
Capitolo 76.
Capitolo 77.
Capitolo 78.
Capitolo 79.🔴
Capitolo 80.
Capitolo 81.
RINGRAZIAMENTI/ Nuova storia
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Capitolo 63.

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By HarryPottahpovss

Draco's POV

Per tutta la sera avevo tenuto d'occhio Grace che si divertiva con Theodore Nott e i suoi amici imbecilli. Fingevo di non vederla ma in realtà seguivo ogni suo movimento, poi non riuscii a resistere quando la vidi tra le braccia di Theo.

Non avevo mai tenuto sotto controllo la mia gelosia in quel modo, ma tutto aveva un limite, sapevo perfettamente cosa volesse fare e ci era riuscita benissimo. Vederla lì, in mezzo ad un gruppo di ragazzi, con quel vestito corto mi mandava in bestia; ogni cellula del mio corpo voleva tirarla via non appena si era avvicinata a quei cazzoni.

Theodore non aveva mai dato fastidio e soprattutto non trattava le ragazze come un oggetto, per quel motivo poteva essere un problema. Non avevamo mai stabilito un rapporto di amicizia, lui aveva la sua cerchia ed io la mia ma sapeva chi era a comandare.

Grace era totalmente ubriaca, l'avevo portata via davanti a tutti, non me ne fregava nulla. Volevo solo mettere più distanza possibile tra lei e Theo.

Arrivai davanti la porta della sua stanza e la presi a calci facendola aprire, guardai Grace tra le mie braccia, aveva gli occhi chiusi e delle adorabili pacche rosse sulle guance. Mi avvicinai al suo letto e l'adagiai dolcemente su di esso, le tolsi quegli orrendi stivali e li appoggiai accanto al suo baule posto ai piedi del letto.

Mi avvicinai a lei e mi sedetti accanto, si mosse leggermente mettendosi una mano sotto la guancia; sembrava proprio una bambina. Le accarezzai la guancia e poi i capelli sentendola mugolare, mi sentivo responsabile del suo comportamento, se non fosse stato per me, non si sarebbe ridotta in quelle condizioni.

Più la guardavo più cominciavo a sentirmi bene, osservare il suo dolce viso dormiente mi ricordava il motivo per cui l'amassi; non era la sua bellezza o il suo fisico mozzafiato, erano quei particolari, come le sue lentiggini o i suoi lineamenti. Erano quei particolari a renderla ancora più bella ai miei occhi.

Era incredibile come i miei sentimenti nei suoi confronti fossero cambiati così velocemente, da un giorno all'altro. Era sempre stata la prima persona della mia lista ad essere odiata, non sopportavo la sua presenza, maledivo il giorno in cui mia madre le aveva posato gli occhi addosso; ma tutto era cambiato velocemente, non era più odio quello che provavo, volevo averla ogni giorno al mio fianco, volevo che rimanesse tra le mie braccia per sempre.

E lei era proprio lì, bella come sempre e come ogni volta, a mettere alla prova la mia pazienza. Era quel suo caratterino che mi faceva andare fuori di testa.

Odiavo litigare con lei, mi sentivo continuamente irrequieto e mi torturavo con la paura che potesse lasciarmi andare, per quanto volessi rimanere arrabbiato con lei per più di un giorno, non mi era possibile.

La guardai un'ultima volta e le posai un piccolo bacio sulla fronte, mi alzai e mi avvicinai alla porta.

"Draco?" La voce bassa di Grace mi fece voltare, aveva gli occhi semichiusi e la testa rivolta verso di me. Mi morsi il labbro inferiore ed uscii chiudendo la porta alle mie spalle.

Tornai alla festa dove vidi Theo e i suoi amici seduti sul biliardo con delle stecche in mano, mi avvicinai con passo veloce e lo presi dal colletto.

"Che cosa credevi di fare?" Gli urlai in faccia, guardò i suoi amici e accennò un sorriso, poi guardò le mie mani e alzò gli occhi verso i miei.

"Cosa credi di fare tu, Malfoy?" Il suo ghigno mi fece arricciare le labbra dalla rabbia. Lo spinsi lasciando la presa, si sistemò i vestiti con indifferenza.

"Avvicinati di nuovo a lei e vedrai cosa credo di fare!" Sputai attaccato al suo viso, presi per andarmene quando parlò velocemente.

"Cos'è Malfoy, sei geloso? Vuoi fare il fratello maggiore- ah scusami, vero, non sei suo fratello!" Rise divertito scuotendo la testa, mi voltai verso di lui pronto a spaccargli la faccia. Lo avvicinai dalla camicia, con l'altra mano alzata in un pugno.

"Avanti fallo... Lei sa di Adeline? Intendo.tutto." Si sporse verso di me trattenendo una risata, mi pietrificai. "Forse no... non voglio ricattarti Malfoy, ma non dirmi quello che devo o non devo fare. Non faccio parte del tuo stupido gruppo. Lasciami in pace." Spinse rudemente la mia mano e si voltò dandomi le spalle.

Volevo prendere quella sua schifosa testa e sbatterla su quel maledetto tavolo da biliardo, avrei voluto sentire i suoi gemiti di dolore. Tanta era la rabbia che prima di fiondarmi su di lui qualcuno mi prese da dietro impedendomi di fare ciò che desideravo.

"Che cazzo fai?" Blaise urlò al mio orecchio dalle mie spalle, mi divincolai con tutta la mia forza. Theo si voltò e rimase a guardarmi con le braccia conserte, i suoi amici avevano assunto una postura da protezione.

Blaise mi trascinò via, sentivo la rabbia invadere ogni mia cellula, non riuscivo a vedere bene per via di essa. Desideravo prendere a pugni quel ragazzino viziato. L'avevo sempre voluto fare.

Mi ritrovai attaccato ad un muro fuori dalla sala comune, circondato da Blaise, Tiger e Goyle. Cercavano in tutti i modi di farmi calmare.

"Ma cosa ti sta prendendo?" Tiger mi bloccò un braccio al muro.

"Lasciatemi! Lasciatemi!" Urlai rabbioso.

"Smettila, Draco!" Blaise tentò di tenermi fermo, "Se non la smetti ti pietrifico." Mi calmai a fatica, cercai di rimanere fermo mentre la loro presa si allentava.

Strisciai con la schiena sul muro e mi sedetti sul pavimento, Blaise fece segno a Tiger e Goyle di andare via.

"Draco, mi spieghi cos'è successo?" Mi portai le ginocchia al petto.

"Stavo per ucciderlo." Dissi fissando il vuoto, Blaise si sedette davanti a me guardandomi. "Lui ha l'ha nominata, cazzo." Presi la testa tra le mie mani pensando ad un modo per risolvere la situazione.

Theo non doveva parlare con Grace, se l'avesse fatto probabilmente l'avrei persa per sempre.

Grace's POV

Un fortissimo mal di testa mi fece svegliare dal mio sonno, non volevo aprire gli occhi, mi sembrava di avere un martello che batteva sulla mia testa. Con il senso di vomito alle stelle, mi portai le coperte fin sopra la testa e cercai di ricordare gli avvenimenti della festa, l'immagine di Pansy e Draco insieme si ripresentò più nitida della notte precedente, poi ricordai i litri di alcol che avevo ingerito; ancora, ricordai il viso di un ragazzo ma non riuscivo ad associargli un nome. I miei ricordi erano frammentati, un flashback si materializzò davanti ai miei occhi: Draco litiga con quel ragazzo e mi ritrovo tra le sue braccia.

Sentii il rumore della porta e mi tappai immediatamente le orecchie, poi tonfi di cose spostate mi fecero venire ancora di più il mal di testa.

"Dici che dovremmo svegliarla?" La voce di Gemma Farley mi provocò ancora più fastidio.

"Se le piace far serata, non è affar nostro!" Lily Moon rispose all'amica.

Erano entrambe le mie compagne di stanza, nessuna delle due si era mai presa il disturbo di presentarsi, trascorrevano la maggior parte del tempo fuori dalla stanza, senza poter dare la possibilità di conoscerle meglio.

"È stata la sua prima festa!" Esclamò Gemma con voce stridula.

"E allora? Peggio per lei." Lily disse in tono sprezzante.

"Vedete che vi sento." Parlai da sotto le coperte, quelle parole mi costarono un dolore immenso alla testa.

"Perfetto, allora senti anche questo: Piton ti sta cercando!" Lily urlò, volevo cucirle quelle labbra da gallina. "Vado a lezione io, ci vediamo più tardi." Disse a Gemma a bassa voce, poi ci fu un pesante tonfo e la porta si chiuse.

Passarono una manciata di minuti prima che la voce di Gemma mi facesse girare e dunque alzare le coperte.

"Ei, tutto bene?" Era la prima volta che si rivolgeva a me, annuii lentamente prima di mettermi seduta. Il dolore era soltanto peggiorato, la ragazza frugò nel suo zaino e allungò qualcosa verso di me. "Tieni, è una medicina babbana, ti aiuta col mal di testa." Mi passò una compressa piccolissima.

"Come hai fatto?" Le chiesi toccandomi la fronte.

"Oh, beh, ecco, conosco un amico mezzo sangue." Quasi si vergognò ad ammetterlo, io annuii e lei riprese a parlare. "Devi farla sciogliere in un bicchiere d'acqua." Mi sorrise amichevole. Feci come disse e mi sdraiai sul letto.

"Quindi è vero? Piton mi sta cercando?"

"Sì, Draco gli ha detto che dormivi quindi..." spiegò cominciando a mettere le sue cose dentro lo zaino. "Tranquilla, è tuo zio, che punizione potrà mai darti?" Ridacchiò ma smise subito dopo che non sentii me ridere, si voltò e mi chiese scusa.

"Non fa nulla, è la verità in fondo. È mio zio." Le accennai un sorriso per non sembrare scortese, poi lei mi salutò ed io tornai a riposare.

Qualche ora dopo mi alzai, il dolore era meno ed entrai in doccia per riprendermi. Sentivo continuamente i conati di vomito che mi riportavano in bocca il sapore dell'alcol.

Indossai la divisa e la toga, avevo saltato quasi tutte le lezioni ma sicuramente Piton era riuscito a coprirmi, almeno speravo. Arrivai all'ufficio di mio zio e colpi la porta con le nocche, poco dopo questa si aprii e senza guardarmi Piton fece spazio per farmi entrare.

"Mi hanno detto che mi stavi cercando." Cominciai a parlare sedendomi sulla poltrona davanti la sua scrivania, Piton fece il giro e si sedette.

"Sì,ore fa!" Disse severo mentre si appoggiava sullo schienale. Repressi la voglia di alzare gli occhi al cielo.

"Sì hai ragione, è che-"

"Ti sei ubriacata e hai ben pensato di saltare tutte le lezioni del giorno!" Alzò il tono di voce, nonostante il nostro grado di parentela, sembrava che fosse molto rigido sulla mia attività scolastica. "Grace, mi aspetto grandi cose da te, sei brava e intelligente. Non voglio che tu perda altre lezioni!" Il tono serio e rigido si trasformò in qualcosa di dolce ma pur sempre serio.

"Va bene, ho sbagliato!" Dissi abbassando gli occhi sul pavimento, l'ultima cosa che avessi voluto era farlo preoccupare per me.

Mi chiese se stessi beni e poco dopo uscii dal suo ufficio, non appena mi chiusi la porta dietro vidi qualcuno attaccato al muro che mi fissava. Lo guardai bene e riconobbi il viso del ragazzo di cui non ricordavo il nome. Aveva le braccia conserte e una gamba piegata appoggiata al muro.

"Ma buongiorno, principessa." Cercai di ricordarmi il suo nome, sicuramente si era già presentato la notte scorsa. Si avvicinò lentamente guardandomi stranito. "Sono Theo, non ti ricordi?" Si grattò la testa.

Immediatamente ricordai ogni cosa, ogni dettaglio.

"Oh sì... ehm, scusa ma non mi sento tanto bene." Sorrisi imbarazzata, quante figure di merda dovevo ancora fare?

"Tranquilla, so che sei mancata a tutte le lezioni e volevo chiederti, appunto...come stai?" Mi chiese trattenendo un sospiro, mi morsi il labbro, onestamente mi sentivo meglio con quella pastiglia di Gemma.

"Sto bene, grazie!" Misi le mani nelle tasche della toga mentre mi dondolavo sui miei piedi. Theo si guardò intorno cercando qualcosa da dire.

"Hai fame?"

Appena pensai al cibo della Sala Grande mi sentii il vomito sulla lingua, scossi la testa e mi toccai lo stomaco.

"Non farmi pensare al cibo, ti prego!" Stranai gli occhi, Theo rise di gusto e si passò le dita sul labbro inferiore.

"Hai ragione, perdonami." Si mise una mano sul petto, gli sorrisi, cominciai a camminare e lui mi seguii. "Allora, direi che ieri ti sei divertita parecchio." Alzai gli occhi al cielo scherzosamente mentre i ricordi piano piano affioravano nella mia mente.

"Non credo che parteciperò mai più ad una di quelle feste." Ridacchiai, uscimmo dai sotterranei e imboccammo la strada per il grande cortile del castello. Le giornate stavano diventato più calde, ciò portava gli studenti a stendersi al sole finite le lezioni giornaliere; a me il sole provocava solo fastidio agli occhi.

"Almeno sai cosa ti aspetta se dovessi rifarlo la prossima volta." Theo mi spinse leggermente con la spalla, sorrisi e guardai gli altri studenti che si rilassavano.

"Anche se devo dire che non è stato male, sai come divertirti, eh principessa?" Mi schiacciò l'occhiolino, un calore si irradiò nelle mie guance obbligandomi ad abbassare lo sguardo.

"Mi sono semplicemente lasciata andare un po' troppo..." mi giustificai mordicchiandomi l'interno guancia. Theo guardò dritto davanti a sé facendo un segnale con la mano.

"Io devo andare, spero di divertirmi ancora con te, mh?" Un grande sorriso si fece spazio sul suo volto, i suoi occhi si rimpicciolirono dandogli un aspetto ancora più attraente.

"Ma- ma certo." Lo salutai con la mano, Theo cominciò a camminare all'indietro senza distogliere gli occhi dai miei, poi si voltò e fece una piccola corsetto verso un gruppo di ragazzi che, sorprendendomi, mi stavano salutando; imbarazzata alzai la mano e la scossi a mo di saluto.

Più tardi, durante l'ora di cena, presi posto al tavolo dei Serpeverde. Gemma stranamente si era seduta al mio fianco e sembrava interessata a come mi sentissi.

"Grazie per- per la pastiglia, mi ha aiutata tantissimo!" Le sorrisi, Gemma mi tranquillizzò, stavo per chiederle cosa avessero fatto oggi a lezione quando un tonfo alla mia sinistra mi fece voltare.

Era Draco.

"Come ti senti?" Mi chiese senza guardarmi in faccia, aveva la mascella serrata e si guardava intorno. Sentivo lo sguardo di Gemma addosso, cercai di sembrare più rilassata possibile.

"Ti importa?" Parlai sottovoce da sopra la mia spalla, Draco sbuffò rumorosamente.

"Ovvio che sì, lo sai!" Mormorò spostando lo sguardo su di me.

"Non credo, guarda, Pansy è qualche posto più in là." Feci segno con la testa verso l'inizio del lungo tavolo, Draco seguì i miei occhi e io scossi la testa. Gemma cercava di avvicinarsi e sentire il più possibile la nostra conversazione ma con scarsi risultati, le voci, le risate e i rumori delle posate erano troppi e impedivano di farle sentire anche una sola parola.

"Non m'importa di Pansy, dimmi un po' che cosa stai facendo tu!" Disse tra i denti, le sue sopracciglia si aggrottarono, segno che si stava arrabbiando.

"Non so di cosa parli." Feci finta di niente, sapevo a cosa si stesse riferendo: Theodore Nott, seduto quasi alla fine del tavolo con i suoi soliti amici.

Guardai Draco in attesa ma aveva lo sguardo fisso sulla grande porta della Sala Grande. Seguii i suoi occhi che mi condussero proprio su Theo.

"Non preoccuparti, gioca a fare la troia con il primo che ti capita a tiro." Le sue parole furono come un pugno allo stomaco, rabbioso si alzò battendo le mani sul tavolo e andò via. Mi sentii tutti gli occhi addosso, caddi nella vergogna più assoluta, sembrava che Gemma avesse sentito proprio quella parola; mi guardò tra la compassione e lo shock.

Spazio autrice
Buon pomeriggio, come state?
Spero che il capitolo vi piaccia, ho un bel po' di idee.
Vi mando un bacio.

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Fanfiction holdarah