Ecco un altro disegno per la mia storia, questa volta è opera della bravissima Alexia_Clare001
Ti ringrazio infinitamente ❤️
Rimasi nella sala comune tutta la notte, rimuginavo su quello che mi aveva detto Draco, ero stata incapace di capirlo e di dargli il conforto che gli spettava. Certo, mi sentivo ferita ma sapevo che in fondo, quella ragazza, Adeline, gli aveva spezzato il cuore.
L'alba era sorta da pochi minuti quando stanca e con gli occhi che mi bruciavano avevo raggiunto la mia stanza per riposare.
Avevo assolutamente bisogno di Hermione. Mi avrebbe capita e forse poteva aiutarmi a scrollarmi quei pensieri di dosso, dovevo parlare con qualcuno che non fossi io.
Ci incontrammo sulle rive del Lago Nero alla fine di tutte le lezioni.
"Cos'è successo?" Mi chiese Hermione preoccupata mentre ci sedevamo sull'erba, il senso di tristezza non mi aveva abbandonata un secondo.
"Draco... lui mi ha tenuto nascosto un segreto..." cominciai a parlare guardando la superficie dell'acqua, era una giornata nuvolosa ma il freddo stava svanendo giorno dopo giorno. "Prima di me stava con una ragazza."
L'espressione di Hermione era confusa, provai a dirle di più.
"Non mi sembra giusto che non me l'abbia detto prima, io credevo che fossi la sua prima... relazione seria ecco." Sentii Hermione sospirare e poi cominciare a parlare.
"Beh, forse non si sentiva pronto. Non è così semplice dire a qualcuno che hai avuto il cuore spezzato, soprattutto per Draco. Lo conosci, è un ragazzo molto chiuso nell'esternare i propri sentimenti."
"Si ma-"
"Grace, sei una ragazza intelligente e molto bella, credi davvero che se Draco volesse nasconderti una cosa simile, te l'avrebbe detto? Avanti, poteva anche tenerselo per sé." Alzò gli occhi al cielo.
Pensandoci, Hermione non aveva torto, avrei dovuto rimanergli accanto, era ormai acqua passata. Lui adesso aveva me, si era dichiarato aprendomi il suo cuore.
"Evidentemente quella storia gli ha fatto talmente male da chiuderlo ancora di più, ecco perché non te l'ha detto prima." Mi accarezzò la schiena per confortami.
"Sai, sono stata molto dura con lui..." ripensai al mio comportamento della notte precedente e mi sentii in colpa.
Draco era un ragazzo strano, odiava diffondere amore e di sicuro dovevo ritenermi fortunata per l'amore che mi stava dedicando.
"Sii più comprensiva, chissà cos'ha passato." Notai il suo sguardo rattristarsi, Hermione era capace di dispiacersi anche per la persona che più odiava al mondo.
Improvvisamente tutta la rabbia che avevo provato svanì, io e Draco avevamo superato l'odio che provavamo nei confronti l'uno dell'altra, avevamo scoperto, insieme, l'amore.
Si era innamorato di una ragazza che, alla fine, gli aveva spezzato il cuore, non avevo intenzione di fargli rivivere quei momenti. L'avrei amato come non aveva mai fatto lei, gli avrei donato sorrisi e bei momenti, perché io amavo lui e lui amava me.
"Hai ragione, dovrei andare da lui e scusarmi." Mi alzai in piedi e sistemai la toga, Hermione seguì i miei movimenti.
"Aspetta, Grace. Devo dirti una cosa." Mi prese dal braccio e mi fermò. "Tu ti sei data malata e quindi non hai sentito le voci che girano." Si mordicchiò l'interno guancia guardandomi, sapevo benissimo di cosa stava parlando.
"Tutta la scuola è venuta a conoscenza della tua situazione, sanno che non sei la figlia di Lucius e che tuo zio è Piton." Parlò velocemente ma attenta a far capire ogni parola.
"Beh... ecco, sono stata io!" Ammisi passandomi una mano tra i capelli. "Draco voleva tenere la nostra storia segreta perché non si sentiva pronto, quindi ho dato una 'spinta' a questa cosa." Hermione mi guardò con la bocca aperta e le sopracciglia aggrottate.
"Non capisco, come hai fatto?"
"L'ho detto a Millicent e Daphne, sai che adorano i segreti e non vedono l'ora di spifferarli in giro." Roteai gli occhi, "però adesso devo andare da Draco, parleremo più tardi. Grazie, Mione." Le baciai la guancia e cominciai a correre verso il castello, notai come gli studenti mi guardavano curiosi non appena entrai nella Sala d'ingresso.
"Grace, Grace." Una ragazza Grifondoro mi seguì fermandosi davanti a me "dato che Piton è tuo zio, potresti dirgli di alleggerire i compiti?" Parlò a voce alta facendo avvicinare altre persone, in poco tempo mi ritrovai circondata da studenti.
"Digli di smetterla di dare punti che non si meritano ai Serpeverde." Disse un'altra, le scoccai un'occhiataccia facendola zittire.
Le voci sovrastanti mi fecero girare la testa, continuavano a chiedermi di parlare con Piton di quello che non gli andava bene, cominciai a crearmi un varco tra il gruppo.
"Dove vai? Aspetta." Urlarono quando cominciai a correre verso i sotterranei, con il cuore in gola superai gruppi di ragazzi che mormoravano sul mio conto.
Appena arrivata nella Sala Comune vidi Blaise seduto sulla poltrona,che parlava con un ragazzo, mi avvicinai velocemente e lui alzò gli occhi seccato verso di me.
"Dov'è?" Gli chiesi con l'affanno, Blaise si alzò con un sorriso che scomparse subito dopo. Mi prese da un braccio portandomi più in là da quel ragazzo.
"Senti, Draco è mio amico, è uno stronzo ma non ho intenzione di vederlo ridotto come l'ultima volta. Se tu non hai intenzioni-"
"Dimmi dov'è, devo parlare con lui." Lo interruppi, scosse la testa e mi fece un cenno.
"Quinto piano-"
"Okay, grazie." Scappai via ripercorrendo tutta la strada che avevo già fatto, rallentai solo in presenza dei professori poiché era vietato correre nei corridoi. Sapevo dove avrei potuto trovare Draco.
Salii le rampe di scale che portavano al quinto piano e mi fermai davanti la porta in cui giorni prima mi aveva portato per farmi una sorpresa. Con le mani tremanti dall'agitazione e dalla corsa, aprii la porta ed entrai.
Draco era seduto per terra, la schiena appoggiata al muro e un libro tra le mani. Mi fermai a guardarlo meglio, aveva le sopracciglia leggermente aggrottate per l'attenzione rivolta alla lettura, le labbra ben chiuse e i capelli disordinati. Chiusi la porta con un po' di forza facendogli alzare gli occhi dal libro.
"Ei..." mormorai camminando lentamente verso di lui, chiuse il libro con dolcezza e si tirò su sovrastandomi con la tua altezza.
"Ei." Si sistemò la camicia dentro i pantaloni mantenendo il contatto visivo. Le mie braccia si avvolsero automaticamente intorno al suo busto, appoggiai la testa sul suo petto respirando il suo odore.
"Scusami..." sussurrai contro la sua camicia, desideravo solamente rimanere in quella posizione per sempre. Il cuore mi saltò in gola quando le sue braccia avvolsero il mio corpo. "Perdonami, non avrei dovuto trattarti in quel modo." Strofinai il viso su di lui respirando profondamente, Draco non disse una parola, continuava a tenermi tra le sue braccia.
Ero stata un egoista a pensare solamente a me stessa, anche lui aveva un cuore e dei sentimenti. Quella ragazza l'aveva fatto soffrire e probabilmente quella delusione aveva segnato il suo essere ancora più di quanto l'abbia mai fatto suo padre.
Mi sentivo la gola bruciare, non mi piaceva litigare con lui, non volevo stargli lontana neanche un giorno. Draco era ciò di cui avevo bisogno per stare bene, e non m'importava se un'altra ragazza avesse già ricevuto il suo amore; lui aveva me.
"Non lo so cosa sia successo tra di voi ma tu hai me, io sono qui, voglio solo rimanere con te." Parlai con la voce rotta, il pensiero di vederlo stare male per me mi fece salire il panico.
Sentii le labbra di Draco posarmi un bacio sulla testa, chiusi gli occhi automaticamente lasciandomi trasportare dall'emozione.
"Tu sei tutto ciò di cui io ho bisogno, piccola Grace." La sua mano si posò sotto il mio mento alzandolo leggermente, potevo sentire il calore del suo respiro sul mio viso, aprii gli occhi e mi persi nei suoi; così belli quanto tristi, nascondevano un dolore che, evidentemente, non aveva mai superato.
Appoggiai la fronte contro la sua, portai le mie mani sul suo collo, il calore della sua pelle mi fece tranquillizzare.
Mi strinsi più a lui collegando le mie labbra alle sue, fu un bacio casto ma pieno del mio amore.
Quell'amore che sprigionava nel mio cuore gioia, che mi faceva svegliare con il sorriso. Ero pronta ad amarlo come non aveva mai fatto nessuno.
"Voglio sapere." Sussurrai staccandomi da lui, Draco strinse le labbra in una linea e prese un respiro profondo. "Ti prego, raccontami tutto." Gli dissi, cercai di mettere a tacere la mia gelosia mentre le mani di Draco prendevano le mie, ci avvicinammo davanti alla grande vetrata.
"È successo circa due anni fa, l'ho conosciuta un'estate a casa di Tiger. Era un'amica di sua sorella. Inizialmente tra noi non c'era nulla che della semplice amicizia, anzi, lei era molto timida." Cominciò a raccontare guardando l'immenso prato del castello dove alcuni studenti stavano facendo lezione di volo. "Ma era soltanto una delle sue numerevoli facciate, un giorno ci ritrovammo da soli e lei mi aveva detto di amarmi così anch'io le dissi quello che provavo. Ci incontravamo solo nei fine settimana poiché andavamo entrambi a scuola, lei frequentava la Beauxbatons quindi era difficile vederla spesso." Si inumidì le labbra seguendo con lo sguardo un ragazzino che faceva zig e zag sulla sua scopa. Rimasi in silenzio ad ascoltarlo.
"Sembrava che per lei esistessi solo io, non dava retta ad altri ragazzi," mi guardò un secondo prima di voltarsi e appoggiare la schiena sulla vetrata, "eravamo innamorati... cioè, lo ero io, per lei sono stato una semplice conquista da aggiungere alla sua lunga lista. Ed era veramente lunga..." scosse la testa ridacchiando, i suoi occhi emanavano un bagliore di odio.
Si capiva dal tono sprezzante della sua voce, che quello che provava per quella ragazza era semplicemente odio.
"Un giorno andai a casa sua, per una sorpresa, la trovai nel letto con un altro ragazzo. Mi disse che semplicemente voleva stare con me per il mio nome, si vantava con le sue amiche di stare con Draco Malfoy, un nome importante e potente. Questo ero per lei, un cognome, un titolo. Non non ha mai amato per ciò che ero davvero."
"Mi dispiace... non ti meritava." Mormorai con le lacrime agli occhi. Se avessi saputo prima tutta la storia, non mi sarei comportata in quel modo.
"A me no, mi è servito da lezione per non fidarmi più di nessuno..." serrò la mascella ma si ammorbidii una volta posato lo sguardo su di me. "Tranne di te. Tu non sei come le altre." Sussurrò avvicinandosi e baciandomi la fronte.
Mi sentii avvampare, amavo i baci sulla fronte, mi facevano sentire amata e come se fossi una bambina. Amavo il fatto che si fosse aperto con me, mi ero comportata come una stupida, volevo solo che fosse felice.
Spazio autrice
Scusate il ritardo e per eventuali errori, ma non volevo lasciarvi senza capitolo. Vi amo.