目子鹿 (Doe Eyes) ~ Bakugo x rea...

By NBJTheWriter

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"La morte? Un'amica che mi ha picchiato, spinto in un dirupo, per poi aiutarmi a rialzarmi e ad affrontare qu... More

Introduzione
1 ~ 私の物歴史
2 ~ 死の腕の間
3 ~ 死神の贈り物
4 ~ 夕日以上
5 ~ 学校初日
6 ~ 光の前暗闇
7 ~ ゲームために戦い
GRAZIE 1000000000000000000000
8 ~ クローザー
9 ~ 生きるために戦い
10 ~ 新しい日の夜明け
11 ~ 兄弟愛
12 ~ 嫉妬
13 ~ 棄却...
14 ~ 勝利
15 ~ ... または確認?
16 ~ バカ
17 ~ アイスクリーム
18 ~ 疑い
19 ~ 父親
20 ~ キス?
21 ~ 気持ち
22 ~ 更衣室
23 ~ 最初の挑戦
24 ~ 闇
25 ~ 愛ですか?
26 ~ ゲームオーバー
27 ~ 私の世界
28 ~ トラブル
29 ~ いじめっ子
30 ~ 愛の信頼
31 ~ 肩で戦
32 ~ 感情
33 ~ 戦い
34 ~ 私の弱点
35 ~ あなただけ
37 ~ 何でも
38 ~ ぼく の
39 ~ 全てこのは愛!
40 ~ 火
41 ~ 真実
42 ~ 弱い
43 ~ あえて
44 ~ 無視
45 ~ サファイアの目

36 ~ 存在するありがとう

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By NBJTheWriter

Grazie di esistere

Si legge <<Sonzai suru arigatō>>

ありがとう significa "grazie" e, correlato a 存在する "esistere", la frase intera prende, appunto, il significato di "grazie di esistere"

~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~~•~•~•~~•~•~•

POV BAKUGO

Io, prima che salisse la Bipolare, mi ero ritirato in camera e fingevo di ascoltare la musica con gli auricolari.

Quando, poi, la Psicopatica mi raggiunge, mi intima di non entrare in bagno, perché avrebbe fatto la doccia.

Come se mi fregasse qualcosa di vederla nuda.

Passata una decina di minuti, la Gallina mi chiama, dicendomi di trovare qualcosa di decente da far mettere alla Bipolare come pigiama.

Sarebbe facile se non fosse un terzo di me.

Apro l'armadio e, dopo una breve ricerca, trovo una maglietta grigia e un paio di pantaloni neri, così decido di portarli alla Psicopatica.

Non appena entro in bagno, noto la figura della ragazza nuda, che si asciugava i capelli.

"Buongiorno Principessa!" esclamo io, sogghignando e divorando il suo corpo con gli occhi.

La Bipolare, che inizialmente non si era accorta di me, mi tira addosso un rotolo di carta igienica, per poi incominciare a gridare:

"PORCA PUTTANA!!!!

BRUTTO PERVERTITO!!!!

ESCI SUBITO DA QUI!!!"

"CALMATI COGLIONA!!!" urlo io quasi spaventato dalla sua eccessiva reazione:

"Guarda che ti ho già vista nuda"

"Si, ma non tutta, quindi ora esci, brutto stronzo!" finisce lei, buttandomi fuori dalla stanza, mentre io continuo a ridere.

Passano pochi minuti e la Psicopatica arriva in camera, indossando i miei vestiti.

La maglietta non le copre solamente il busto, ma anche tutto il culo, mentre i pantaloni le arrivano fino a terra.

"Non credo che i tuoi vestiti mi possano andare" esclama lei, indicando il suo corpo.

"Scusami tanto se non siamo in una boutique di Tokyo.

Cogliona, basta che ti togli i pantaloni e sei apposto"

"Togliermi i pantaloni???"

"Ma si...

Che cazzo vuoi che me ne freghi a me" finisco io, mentre lei fa, stranamente, come le dico.

Chiudo la porta e, prima che spegnessi la luce, la Psicopatica incomincia a parlare:

"Bakugo...

Lo sai perché sono scappata, vero?"

Io annuisco lentamente, per poi sedermi accanto a lei e risponderle:

"Certo che lo so, Cogliona.

Non vuoi tornare alla tua merdosa vita precedente e come biasimarti"

"Esattamente.

Credo che questa sia la mia più grande paura: ridiventare la (T/N) di prima, quella che soffriva e che piangeva ogni singolo giorno.

Io non voglio che questa (T/N) solare, energica e divertente svanisca nel nulla.

Io non voglio" finisce lei, appoggiandosi sulla mia spalla.

Al contatto con la sua pelle, sento il mio cuore battere forte, mentre quella consueta sensazione di calore, ma, allo stesso tempo, di timore e di insicurezza si impossessa del mio corpo.

Vorrei dirle che andrà tutto bene, che la proteggerò io da quel Bastardo e da chiunque provi a farle del male.

Vorrei abbracciarla e stringerla a me, baciare il suo collo e le sue gentili labbra, ma... ma qualcosa dentro di me mi frena, mi impedisce di adempiere ai miei desideri.

Riesco solamente ad appoggiare la mia mano sulla sua gamba, senza neanche alzare lo sguardo.

Io sono succube di questo amore... di questo incerto e insicuro amore, ma, al contempo, è l'unica mia ragione di vita.

"Senti, Katsuki..." ricomincia:

"Qual è la tua più grande paura???" mi domanda lei, prendendomi con le due sottili dita il mento.

Quando i nostri occhi si incrociano, arrossisco e sorrido, per poi risponderle, osservando attentamente quei profondi occhi da cerbiatto:

"Penso che sia di innamorarmi"

Alla mia risposta, la ragazza sussulta, togliendo la sua testa dalla mia spalla, così io, imbarazzato, mi alzo di scatto.

"Comunque basta con 'ste domande del cazzo" dico, per poi spegnere la luce:

"Ora dormi e non rompermi i coglioni"

Mi posiziono nella parte destra del letto e la Bipolare si stende di fianco a me.

Solo al pensiero di averla così vicino, mi irrigidisco: non riesco più a muovere né i piedi né le braccia, ma rimango fermo immobile come un fottutissimo soldatino di piombo.

Brutta Stronza...

Si può sapere come cazzo hai fatto ad addomesticare una bestia come me???

Io sono Bakugo Katsuki, una fottuta bomba vivente, un leone assetato di sangue, eppure, quando sono con te, mi sembra di diventare un docile gattino.

Improvvisamente i miei pensieri vengono interrotti da strani mugolii, prodotti da (T/N).

Sta... sta piangendo???

Oggi ha provato troppe emozioni, tutte differenti dalle altre: dalla gioia alla rabbia, dall'euforia alla tristezza.

Quei soffocati lamenti mi bucano il cuore, così, inizialmente tentennando, giro la ragazza verso di me e la avvicino al mio corpo, per poi infilare la mia mano sotto la sua maglietta, stringendola forte contro la schiena.

Percepisco sulla mia mano l'aumentare della temperatura corporea della Bipolare.

Quei suoi fottutissimi e profondi occhi da cerbiatto sono l'unica cosa che risplende nel buio della notte.

All'incontro dei nostri sguardi, sento il mio volto diventare color porpora e, mentre il solito intenso calore si propaga in tutto il mio corpo, la ragazza mi osserva stranita, per poi sorridermi e afferrare la mia grande mano, intrecciando le sue lunghe dita con le mie.

"Katsuki...

Grazie di esistere"

POV (T/N) (T/C)

La luce del sole nascente, giunta dalla finestra, apre dolcemente i miei occhi.

Appena mi sveglio sento un gran freddo, una sensazione di vuoto, proveniente da destra, come se mi mancasse qualcosa d'importante.

D'improvviso, nella mia mente ritornano i ricordi della notte precedente: della cena, della signora Bakugo, della doccia, dei vestiti e di... Katsuki.

Katsuki?!

Dov'è Katsuki?!?!

Mi giro di scatto e accanto a me non vi è nessuno, così, spaesata, mi alzo frettolosamente dal letto.

Stavo per uscire dalla stanza, quando noto sulla scrivania del ragazzo una rosa rosa.

Alla vista del fiore mi tranquillizzo e, una volta preso in mano, lo osservo attentamente.

Tutti i petali della rosa sono differenti l'uno dall'altro, non solo per la forma e la dimensione, ma anche per il colore dei singoli: l'uno possiede una forma più arrotondata rispetto, magari, al suo vicino, più appuntito; un'altro, invece, è caratterizzato da tonalità più scure come il rosa caldo, mentre altri ancora più chiare, assomigliando ad un color albicocca spento.

Il verde gambo della rosa non possiede la grazia e la delicatezza del fiore stesso, ma è grosso e coperto da grandi spine; il culmo della rosa è stato strappato, molto probabilmente da Bakugo in persona.

Porto il fiore vicino al mio naso e, annusando l'inebriante profumo, provo un senso di nostalgia, ma, al contempo, di felicità.

Questa malinconica fragranza apre il cassetto della mia memoria e mi ritornano in mente numerosi ricordi, anche se molto confusionari, della mia felice infanzia, prima che Lei morisse.

Questo profumo mi riporta dalla mia, ormai, defunta nonnina, che viveva in Italia, e dal suo incantevole giardino fatato.

Vi erano giacinti, girasoli e ortensie di tutti i colori, eppure ciò che mi conquistò maggiormente fu la bellezza di quelle splendide rose rosa.

D'improvviso una voce, o meglio un urlo, mi riporta indietro dal mondo immaginario dei ricordi.

Mi affaccio alla finestra della camera, da cui riesco a scorgere Bakugo, che si allena in cortile.

Il ragazzo sta sollevando molto velocemente dei pesi e, mentre le sue muscolose braccia sono messe in risalto dal movimento e dalla luce del sole, mi appoggio al davanzale della finestra, osservandolo senza distogliere lo sguardo, persa completamente nella sua figura possente.

Dopo poco si ferma e, asciugato il sudore sulla sua fronte, si volta verso di me, sogghignando e mordendosi le labbra.

Io, paonazza per la vergogna, mi nascondo dietro alla tenda e, passati alcuni minuti, decido di scendere.

"Alla buon ora" mi accoglie Bakugo, ancora divertito dalla scena precedente.

"Piantala, Coglione" dico io imbarazzata, tirandogli un pugno sulla spalla.

Mi siedo al tavolo e, quando sto per mangiare dei biscotti, poiché dovevo fare ancora colazione, Bakugo mi butta addosso dei fogli.

"Mentre stavi dormendo, manco fossi una scrofa in cinta" inizia lui a parlare, mettendosi sopra alla tavola:

"Ho fatto delle ricerche su tuo padre e ho ipotizzato il motivo, per cui sia tornato"

Prendo quelle pagine bianche, quasi tremando, per poi leggerle ad alta voce:

"6 Aprile 2019

(P/N) (P/C), accusato già precedentemente di piccoli tentativi di furto, è stato colpevolizzato di aver rapinato il negozio Coffee" mi interrompo io, prendendo un altro documento:

"15 Gennaio 2014

(P/N) (P/C) è accusato di furto d'auto e condannato a 180 giorni in galera"

"E non è tutto" dice Bakugo, porgendomi un ennesimo foglio, che, come tutti gli altri, leggo ad alta voce.

"Denaro dei creditori da restituire: 16.000 euro (scusate se non uso gli yen ma sono incapace)...

Mi prendi per il culo spero?!"

"Purtroppo no e quindi ho ipotizzato che fosse tornato per..."

"I soldi" interrompo io Katsuki:

"Brutto bastardo...

Ecco perché tornare ora, proprio dopo il Festival Sportivo... per il denaro.

Certo...

Vi sto che gli Heros guadagnano tanto, magari ha pensato che, se si fosse occupato un poco di me, io gli avrei pagato almeno i debiti

Coglione di Merda...

Non mi va neanche più di mangiare" finisco io, allontanando il piatto colmo di pasticcini, che era davanti a me.

Bakugo, innervosito, prende un biscotto e me lo mette in bocca, dicendomi:

"Mangia e smetti di pensare a quel Bastardo.

Vado a cambiarmi in camera, perché poi dobbiamo uscire a fare delle commissioni per la Gallina Isterica.

Non osare entrare, brutta testa di cazzo" finisce lui, incamminandosi verso le scale.

Ma scusami... lui può vedere me nuda e io non posso guardare lui in mutande?!

Dopo essermi vestita, decido di entrare in camera e... PORCA PUTTANA.

La figura del ragazzo, che, poiché è a petto nudo, mostra i suoi scolpiti addominali, si innalza possente davanti ai miei occhi, facendomi sentire impotente di fronte a cotanta bellezza.

Improvvisamente, il mio volto diviene scarlatto e una sensazione di calore si espande in tutto il mio corpo, trasportata dalle mie vene.

"Ti avevo detto di non entrare, Baka" dice lui senza arrabbiarsi e avvicinandosi lentamente al mio corpo.

Io, come intimorita, indietreggio, andando addosso all'armadio semiaperto.

Katsuki sembra divertito da questa sorta di paura, che sta invadendo la mia anima, così sorride in modo sadico e, posizionando il suo braccio sull'armadio, per evitare che io scappassi in qualche modo, avvicina la bocca al mio orecchio.

Sentendo il suo caldo respiro sulla mia pelle, chiudo gli occhi delicatamente, mentre lui, con una voce suadente, sussurra:

"Se ti sposti, magari riesco a prendere la maglietta"

Bakugo afferra una t-shirt color amaranto e si sposta dal mio corpo, ridendo.

Brutto stronzo...

Io che ci avevo creduto.

"Ehi, Cogliona!" esclama, toccandomi la faccia con le sue grandi dita, il ragazzo, il cui corpo è, ormai, coperto dalla maglietta:

"Oggi sbaglio o sei più infoiata del solito???"

"Stupido Bastardo" rispondo io, prendendo dolcemente a pugni la sua robusta spalla.

"Baka, passami la collana" riprende lui.

Quando prendo il gioiello in mano, lo osservo attentamente, notando che si tratta dello stesso, che gli regalai io uno dei primi giorni di scuola, quella con il ciondolo a forma di drago.

"Ma questa è la mia collana?!" dico io stupita.

"E allora? È l'unica che ho" sorride lui, per poi continuare a parlare:

"Muoviti cazzo! Io sono pronto"

"Esci davvero vestito così???"

"Perché??? Che cazzo c'è che non va???"

"No, nulla...

È che sembri un Villain, appena rilasciato dalla prigione"

"Cazzo... hai ragione: manca la giacca di pelle nera!" finisce, mettendosi l'indumento mancante.

Almeno se giro con lui, data la sua stazza e il suo vestiario, non corro il rischio di essere anche solo squadrata da qualcuno.

Mentre stavamo per uscire dalla stanza, mi viene in mente di aver lasciato la rosa sulla scrivania.

"Aspetta!" esclamo io.

"Cosa cazzo c'è ora???" mi domanda lui spazientito.

"Questa..." dico io, mostrando il fiore al ragazzo, che, imbarazzato, mi risponde con il solito "tsk"

"Awww" riprendo io, prendendomi la mia vendetta per prima:

"Il Cazzutone qua fa tanto il figo e il duro, ma non è altro che un docile e tenero gattino" e gli tiro le guance, come se fosse un bambino piccolo.

"SMETTILA COGLIONA DI MERDA E MUOVITI!!!"

Una volta arrivati nel centro della città, camminiamo tutto il pomeriggio, entrando in diversi negozi, panetterie e supermercati e comprando ciò, che ci aveva detto la Signora Bakugo, finché non ci fermiamo a prendere un gelato da Aisukurimu.

L'uomo ci saluta affettuosamente come se fossimo i suoi figli, per poi consegnare a me e a Katsuki lo stesso gelato: un cono al cioccolato.

Non so cosa significhi, ma penso che sia una cosa bella, perché Aisukurimu, continuando a sorridere, mi fa l'occhiolino, tanto che io e Katsuki diventiamo rossi dall'imbarazzo.

Non appena la luce del sole svanisce e le tenebre si impadroniscono delle strade, io e Bakugo torniamo a casa, dove i genitori del ragazzo ci aspettano.

"Tieni Vecchia!" esclama Katsuki, porgendo a Mitsuki le borse, in cui vi sono gli oggetti che avevamo comprato nel pomeriggio.

Io, nel frattempo, mi sono adagiata sul divano a rileggere quei fogli su mio padre, che mi aveva dato stamattina Bakugo.

Notando che mi ero isolata, Katsuki stesso si avvicina, sdraiandosi di fianco a me.

"Cos'hai intenzione di fare riguardo a quel Bastardo???"mi chiede lui, osservando i documenti.

"Lo allontanerò dalla mia famiglia e soprattutto da Tommy: ho davvero paura che diventi come lui altrimenti" rispondo io con tono fermo.

"E come stracazzo credi di fare?"

"Lo voglio affrontare: gli mostrerò questi documenti e, se mi attaccherà, mi difenderò!

In fondo se ho quasi battuto il futuro Hero N. 1, respingere gli attacchi di un quarantacinquenne sarà un gioco da ragazzi" finisco io sorridendo.

Bakugo, eppure, non si esprime né con un'offesa e né con una parola, ma rimane fermo immobile a fissare quei documenti, che avevo in mano.

Nei suoi occhi non intravedo più la luce, che emanavano quei due grandi rubini, ma i sentimenti intensi dell'ira e dell'odio, i quali li rendono maggiormente simili al sangue.

Infatti, non era quella sua consueta rabbia incontrollabile e quel suo solito atteggiamento maleducato, qualcosa su cui tutti noi scherzavamo, ma una sensazione più profonda e, al contempo, malvagia, che non avevo mai notato in Bakugo.

Non avrei mai pensato che si sarebbe arrabbiato per la lite tra me e mio padre o, almeno, non così tanto, perciò decido di cambiare argomento.

"Mi sono divertita molto oggi" dico io, arrossendo.

"Eh... si... anch'io..." mi risponde lui distratto.

"Grazie" concludo e Bakugo tira un pugno alla parete, per poi alzarsi e dirigersi in cucina.

Si può sapere che cosa gli è preso?

Nemmeno durante la cena il ragazzo si riprende da quello stato vegetativo e pensieroso.

Alle urla di sua madre, Katsuki non solo non risponde con degli insulti, ma non parla proprio, limitandosi a squadrarla con uno sguardo terrificante, tanto che la donna stessa si zittisce.

Quindi è così Bakugo, quando è veramente incazzato???

Subito dopo aver finito di mangiare, il campanello suona e Masaru corre ad aprire la porta.

Mentre sto aiutando Mitsuki a sparecchiare, sento una voce maschile a me molto familiare: è mio padre!

Successivamente il Signor Bakugo si avvicina a me e mi dice, sussurrando, in modo tale che il mio vecchio non possa sentirlo:

"(T/N)-chan, se non te la senti di andare, puoi restare qui.

Per noi non è un problema"

"Esattamente" irrompe Mitsuki con una voce gentile:

"Noi siamo ben felici di averti qui: sei così dolce e solare; inoltre, in questi due giorni, Katsuki è stato più educato del solito"

"Grazie mille, Signori Bakugo, ma devo veramente andare.

Devo imparare ad affrontare le difficoltà della vita e ho anche un fratello, di cui mi devo occupare.

Quindi, grazie mille per l'ospitalità e per tutto il resto.

Katsuki dov'è?" chiedo io, non vedendo il ragazzo in cucina.

"Penso che quella testa di cazzo se ne sia andata su" mi risponde molto educatamente Mitsuki.

"Ah, ok...

Allora salutatemelo e ringraziatelo voi da parte mia" dico io delusa, mentre mi allontano verso mio padre.

Camminando in strada al fianco del vecchio, quest'ultimo continua a blaterare di quanto sia dispiaciuto e di quanto egli abbia compreso la mia scelta di andarmene per un po', eppure il mio sesto senso, ovvero il Mostro, non crede ad una singola parola di ciò, che viene pronunciato dalla bocca dell'uomo.

Improvvisamente mi fermo e con uno sguardo impassibile e superficiale domando a mio padre:

"Voglio sapere la realtà dei fatti.

Perché sei tornato???"

"Piccola, lo sai perfettamente il motivo"

"Voglio la verità, niente mezzebugie!"

"Per stare con voi, Patatina mia"

"Potevi farlo un po' prima, no?"

"Avevo paura..."

"Ahh... avevi paura, certo..." lo sfotto io.

Con questa risposta banale e futile, il Mostro dentro di me ricomincia ad urlare ed un intenso odio si diffonde in tutto il mio corpo.

"Non ti sembra strano il fatto di esserti presentato, dopo otto fottutissimi anni, lo stesso giorno del Festival Sportivo???" riprendo io, ormai, fuori di me dalla rabbia.

"È stata una coincidenza...

Aspetta un attimo...

Tu pensi davvero che io sia tornato qui per i soldi?!?!

Questa è la più grande stronzata che tu potessi mai dire" continua lui, ridendo.

"Vuoi vedere un'altra stronzata???" rispondo io, mostrandogli uno dei fogli, che mi diede Bakugo:

"Eccola qui!

Denaro dei creditori da restituire: 16.000 euro"

"Come cazzo hai fatto a trovare questa roba?!?!" mi domanda lui arrabbiato.

"Rispondi ora alla mia domanda...

Perché sei tornato???" gli chiedo io, ma, poiché l'uomo non replica, continuo a parlare:

"Pensavi davvero che ti avrei perdonato così???

Dopo tutto quello che mi hai fatto???"

"Era palese che tu lo scoprissi subito, poiché sei troppo astuta, proprio come me, che ti piaccia o pure no.

Tu, però, non hai calcolato una cosa: finché quel coglione di tuo fratello mi appoggerà, tu non potrai né cacciarmi di casa né minacciarmi in qualche modo.

Quel bamboccione pende dalle mie labbra, crede a tutto quello che gli dico.

Ah, che cretino!

Sai perché si comporta così?

Solamente perché si sente insicuro e ha bisogno di una figura maschile che gli stia vicino.

E tu gliela vuoi togliere???" finisce lui, sogghignando come se avesse vinto la partita.

Ma quello che non sa è che lo spettacolo non è ancora finito.

"In tutto ciò che hai detto" riprendo io:

"C'è solo una cosa corretta: lui pende dalle tue labbra ed è proprio per questo motivo che ho registrato il nostro dialogo"

Scacco matto.

Il vecchio, sentendo le mie parole, sbianca completamente.

"Che cazzo hai detto?!?!?!?" continua lui in preda al panico.

"Hai capito perfettamente" rispondo io, mostrandogli il cellulare, per poi scoppiare a ridere:

"Lo sai cosa ti farà Tommy, quando lo sentirà???"

"Sono suo padre" tentenna l'uomo, cercando di autoconvincersi.

"Ahahahah!

Questa è bella!

Sai che cazzo gliene frega a lui???

Non è più il bambino dolce e gentile, che conoscevi: ora è un ragazzo molto aggressivo e mal voluto da tutti.

Ti rendi conto che ha spaccato la mascella ad un suo compagno di scuola, solamente perché non gli ha dato una sigaretta.

Chissà quando sentirà la mia registrazione...

Penso che ti verrà a cercare e il giorno, in cui ti troverà, la morte bacerà le tue labbra" finisco io, sorridendo sadicamente nel vedere la faccia terrorizzata di mio padre, per poi concludere:

"Se non vuoi che ascolti questo audio, non tornare mai più a casa nostra"

Stavo per andarmene, quando il vecchio mi blocca la strada con il braccio.

"Senti, Brutta Troia...

Io ho un disperato bisogno di una casa e, se tu non mi vuoi ospitare nella tua, sarò obbligato a ricorrere ai vecchi metodi pur di averla.

Te li ricordi, vero?" sogghigna lui.

A questa domanda, scorrono nella mia mente immagini raccapriccianti: insulti, botte, frustate, dolore e tanto tanto sangue.

Minacciandomi, le catene del Mostro si indeboliscono e, anche se vorrei davvero liberare lo Shinigami, devo impegnarmi a trattenerlo, perché io non voglio essere violenta come mio padre.

"Sai, anch'io sono cambiata molto nel corso di questi anni: ho conosciuto la solitudine, il dolore, l'amicizia e l'amore.

Ho affrontato ogni genere di difficoltà e di paura.

Io non ti temo...

Per te provo solamente pietà" finisco io con una faccia disgustata.

"Brutta stronza!

Adesso ti faccio vedere io chi comanda!" esclama lui, cercando di tirarmi un pugno, che paro molto facilmente con la mia mano.

"Vuoi riprovare???" chiedo io, ridendo.

Dopo aver lasciato andare il pugno, stavo per allontanarmi, quando, inaspettatamente, l'uomo mi prende per il collo, facendomi sbattere contro un muro.

Successivamente, mio padre prese un coltellino, che aveva in tasca, e me lo punta alla gola.

"Vediamo chi ride adesso" riprende lui.

Sarei riuscita facilmente a non farmi ferire da quell'insulsa arma, anche grazie alle mie abilità da Hero, maturate in questo mese, eppure qualcosa di luccicante attira la mia attenzione.

La lama del tuo coltello non è l'unica cosa, che, questa notte, riflette la luce della luna, padre.

Angolo Autriceeee....
~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

Vi è piaciuto il nuovo capitolo???
Fatemelo sapere qui sotto 👇🏻👇🏻👇🏻

It's Comment Time...

Ditemi se volete sapere il significato di altre parole giapponesi 🇯🇵 🇯🇵 🇯🇵

❤🌾❤🌾❤🌾❤

INNANZITUTTO BUONA FESTA DELLE DONNE A TUTTE VOIIII!!!!

❤🌾❤🌾❤🌾❤

Alloraaa....

Avete visto???

Una promessa è una promessa!!!!

I nostri super protagonisti si stanno avvicinando sempre di più 😌😌😌

Sinceramente questo capitolo non mi fa impazzire: AMO LA FINE, ma il resto così così...

Voi che ne dite???

Comunque sia ho finito Tokyo Ghoul (anime) e mi è piaciuto (a parte il fatto che non ho capito tanto, però va be')

Voi cosa ne pensate???

E ora sto leggendo un manga...

Poi, volevo come sempre ringraziarvi per aver letto anche questo capitolo ❤❤❤

Grazie milleeee ❤❤❤❤❤

Tra l'altro, se vi ricordate ho fatto l'esame per entrare nel corso a numero chiuso di latino e dovrei, DOVREI, DOVREI essere passata

DOVREI

DOVREI

NON LO SO

LA PROF HA DETTO DI SI, MA QUELLA È TUTTA PAZZA.

MI FA VENIRE UN'ANSIAAA

Però amen...

Ci sentiamo al prossimo capitolo 💁🏻‍♀️

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