Stepbrothers; Draco Malfoy

By HarryPottahpovss

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[Completa] Grace odia il suo fratellastro, vorrebbe scappare il più lontano possibile da lui. Draco la fa sen... More

Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18. 🔴
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21. 🔴
Capitolo 22.
Capitolo 23.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27.
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30.
Capitolo 31. 🔴
Capitolo 32.
Capitolo 33.
Capitolo 34.
Capitolo 35.
Capitolo 36.
Capitolo 37.🔴
Capitolo 38.
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Capitolo 41.
Capitolo 42.
Capitolo 43.
Capitolo 44.
Capitolo 45.
Capitolo 46.
Capitolo 47.
Capitolo 48.
Capitolo 49.
Capitolo 51.🔴
Capitolo 52.
Capitolo 53.
Capitolo 54.🔴
Capitolo 55. 🔴
Capitolo 56
Capitolo 57.
Capitolo 58.
Capitolo 59.
Capitolo 60.🔴
Capitolo 61.
Capitolo 62.
Capitolo 63.
Capitolo 64.
Capitolo 65.
Capitolo 66.
Capitolo 67.
Capitolo 68.
Capitolo 69.
Capitolo 70.
Capitolo 71.
Capitolo 72.🔴
Capitolo 73.
Capitolo 74.
Capitolo 75.🔴
Capitolo 76.
Capitolo 77.
Capitolo 78.
Capitolo 79.🔴
Capitolo 80.
Capitolo 81.
RINGRAZIAMENTI/ Nuova storia
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Capitolo 50.

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By HarryPottahpovss

Piton ci aveva assegnato un compagno per la preparazione di una pozione, io e Blaise eravamo seduti all'ultima fila in fondo. Prima di entrare in aula, Hermione si era presentata fuori la porta dicendomi di provare a parlare col professore a fine lezione.

"Non trovo la milza di ratto." Blaise guardò tutte le boccette che avevamo sistemato sul tavolo.

"Eccola." Presi il contenitore in vetro nascosto dietro il calderone. Mi ringraziò con un sorriso, guardai il tavolo di Draco che si trovava poco distante dal mio.

Era in coppia con Pansy che anziché pensare alla pozione continuava ad accarezzargli i capelli. Draco non provò ad allontanarsi ma non distolse una sola volta l'attenzione dal calderone.
Strinsi la mano a pugno per il fastidio, presi un bel respiro cercando di concentrarmi sulla pozione.

Piton leggeva un libro abbastanza grande seduto alla sua scrivania, ogni tanto alzava lo sguardo per controllare noi studenti. Nella mia mente cercavo di elaborare un discorso, una domanda da porgli, ma non riuscivo a ragionare. La paura di scoprire la verità si impossessò di me. Lui poteva fornirmi ogni risposta.

"Deve cucinare altri dieci minuti e poi sarà pronta." La voce di Blaise mi tirò fuori dai miei pensieri.

"Bene, allora aspettiamo."

Ci sedemmo sugli sgabelli alle nostre spalle, spostavo lo sguardo da Piton a Draco.

La lezione terminò quando anche l'ultimo studente finì la preparazione della pozione. Rimasi seduta sullo sgabello mentre gli studenti uscirono dall'aula, Draco mi rivolse uno sguardo prima di seguire a Blaise. Piton rimase con gli occhi sopra un foglio di pergamena prima di guardarmi con un sopracciglio alzato.

"Signorina Malfoy, la lezione è finita." Disse in tono serio, mi alzai dal mio posto prendendo a camminare lungo la fila di tavoli, mi fermai ai piedi della sua scrivania con il cuore in gola.

"Professore io volevo parlarle di una cosa..." Dissi a bassa voce stringendomi le mani per farmi forza. Piton chiuse con un tonfo il libro davanti a lui e sistemò il foglio accanto ad esso.

"Se qualche studente ti importuna, non posso fare nulla, impara a difenderti." La sua voce gelida mi provocò un brivido lungo la schiena.

"No, non è questo." Scossi la testa leggermente, aveva i lineamenti del viso rilassati senza accenni di dolcezza o altro. "Io, ho appena scoperto di non essere la figlia di Lucius Malfoy."

Alle mie parole, Piton si irrigidì, batté velocemente gli occhi e si alzò lentamente dal suo posto.

"Narcissa Malfoy mi ha detto di chiedere a lei, mi ha dato questa." Tirai fuori dalla tasca della toga la foto di mia madre che Narcissa mi aveva consegnato. Con mani tremanti prese la foto dalla mia mano e la guardò con tristezza.

"Sto cercando la verità sulla mia famiglia." Parlai a voce bassa, Piton rimase con gli occhi sulla fotografia. "Narcissa mi ha detto che questa donna è mia madre."

"Come hai scoperto di Lucius?" La sua voce tramava dall'emozione.

"Beh, è stato lui a dirmelo."

"Come sarebbe a dire che è stato lui?" Alzò gli occhi dalla foto e diventò paonazzo. "Dovevano dirti la verità quando saresti stata pronta!"

"Io sono pronta adesso. Voglio sapere della mia famiglia." Alzai la voce, prese a camminare fermandosi davanti ad una finestra con lo sguardo perso verso il cielo.

"Diana era una donna forte, bellissima e dal cuore tenero." La tristezza spezzò la sua voce.

La donna della foto si chiama Diana, un nome tanto bello quanto la persona che l'aveva.

"Sposò Viktor Cadogan, un ottimo mago certo, ma nascondeva qualcosa. Quel suo scomparire la notte destava troppi sospetti secondo il mio parere.."

Mi sentii gli occhi pizzicare dalle lacrime a sentire per la prima volta il nome del mio vero padre.

Grace Cadogan.

Finalmente avevo la mia identità. Finalmente potevo vivere senza quel peso sul petto che mi faceva odiare me stessa.

"Poco dopo nascesti tu... i tuoi genitori era felici, avevano pianificato ogni loro passo. Decisero di chiamarti Grace, un nome che deriva dal latino, che vuol dire grazia, eleganza, bellezza. Eri la bambina più bella del mondo." Si bloccò per guardare nuovamente la foto.

"Questa foto è stata scattata quattro giorni dopo la tua nascita." Si voltò verso di me. "Hai i suoi stessi capelli." Bisbigliò.

"Lei conosceva bene i miei genitori?"

"Diana... lei era mia sorella."

Rimasi a bocca aperta, non riuscivo a credere alle mie orecchie. Avevo davanti il fratello di mia madre, una parte di lei.

"Cosa accadde?"

Piton si avvicinò a me mettendomi la foto tra le mani, lo guardai e nei suoi occhi vidi un velo di lacrime.

"Viktor venne ucciso da un mangiamorte, non conosco il motivo, non so perché si fosse ritrovato faccia a faccia con un seguace di Voldemort. Mia sorella, logorata dal dolore, cercò di vendicarlo e prima che potessi fermarla, uccisero anche lei."

Il cuore mi sprofondò nello stomaco, mi era preparata mentalmente a sentire una notizia del genere ma sapere che quella fosse la vera storia, mi spezzò il cuore. Cominciai a piangere, non li avevo mai conosciuti, non li avevo mai visti, però mi sentii morire dentro.

Comincia a respirare, mi sentivo chiusa in una gabbia, per un secondo vidi l'ambiente circostante completamente nero. I miei polmoni desideravano più aria, Piton notò il mio attacco di panico e mi fece sedere su uno sgabello.

"Grace, respira lentamente. Pensa solamente a cosa positive." Lo guardai confusa e cercai di respirare piano.

Ripresi a respirare normalmente dopo minuti che sembravano ore.

"Per oggi direi che è abbastanza-"

"No." Dissi con le lacrime agli occhi. "Voglio sapere come sono finita dai Malfoy."

Con un'espressione di disappunto Piton prese uno sgabello e si sedetti di fronte a me.

"Conoscevo Narcissa dai tempi della scuola, quando seppe della morte di Diana, sapeva che il mio unico desiderio fosse quello di vendicarla. Mi aiutò a ragionare, tu eri una neonata e avevi solo me."

Ringraziai mentalmente Narcissa, era sempre stata una donna nobile. Mi ritenevo fortunata ad averla avuta nella mia vita.

"Lucius in passato aveva fatto parte della cerchia ristretta di Voldemort e Narcissa si sentì quasi in dovere di prenderti con lei per farsi 'perdonare'." Fece delle virgolette con le dita. "Ti prese con se giurandomi di trattarti come una figlia."

"L'ha fatto!" Dissi velocemente con un piccolo sorriso. Piton annuì.

Parlammo un altro po' dei miei genitori, mi disse quanto mia madre fosse brava in pozioni e quanto rivedeva tanto di lei in me. Poi parlammo di mio padre, un bravissimo mago con gli incantesimi e che amava mia madre più di qualsiasi altra cosa.

Uscii dall'aula con un dolore immenso ma felice di aver saputo la verità.

Andai verso la Sala Grande e poco prima di entrare vidi Hermione dall'altra parte del corridoio, seduta sopra una panchina in marmo, che leggeva un libro. Mi avvicinai lentamente.

"Hermione." La chiamai dolcemente, la ragazza alzò gli occhi dal libro e mi guardò. Scoppiai nuovamente a piangere, sembrava aver capito quindi si alzò e mi abbracciò forte. Fu uno di quegli abbracci come quelli che mi dava Narcissa quando mi ritrovavo a piangere per Lucius o Draco.

Mi portò in uno dei cortili, le parlai di quello che mi aveva detto il professor Piton.

"È ammirevole quello che ha fatto Narcissa per te." Parlò, annuii alle sue parole e mi asciugai le lacrime dalle guance.

"Grace? Cosa succede?" Alzai lo sguardò e vidi Draco in piedi davanti l'arco del cortile, sentii lo sguardo di Hermione addosso mentre lui si avvicinava a passo spedito, si chinò su di me e mi prese il viso tra le mani. Il calore della sua pelle mi fece rilassare. "Qualcuno ti ha fatto qualcosa?"

"No, no, Draco. Ho scoperto dei miei-"

"Puoi andare Granger, ci penso io adesso." Draco la guardò con la coda dell'occhio, la ragazza rivolse lo sguardo a me e le annuii. Non appena Hermione si alzò dal suo posto sulla panchina, Draco si sedette subito.

Hermione lo guardò male e prese la sua borsa andando via.

"Cosa hai scoperto?" Strinse la mascella, lo guardai negli occhi.

"Loro sono morti, sono stati uccisi senza pietà." Ringhiai al solo pensiero. Draco mi prese la mano nella sua e con il pollice accarezzava il dorso di essa.

"Mi dispiace, Grace..." mormorò guardando le nostre mani. Alzai le spalle guardando un punto fisso.

"Non è colpa tua, è colpa di quei maledetti mangiamorte."

Draco si avvicinò più a me, mi appoggiò una mano sul lato della testa e mi portò al suo petto.

Oltre Hermione, era l'unico che potesse darmi un po' di sollievo dai miei pensieri ingombrati.
Sapevo quanto fosse inutile piangere sul latte versate, non avrei concluso un bel niente facendomi del male da sola. I miei genitori erano morti, non potevano più tornare.

Più tardi ci trovammo nella sala comune seduti sul divano, Draco mi aveva persuasa a saltare le lezioni del giorno. Per un bel po' avremmo avuto la sala solo per noi.

Riguardai l'anello che mi aveva donato Narcissa, un oggetto che faceva parte di lei e che in quel momento sentivo mio più che mai. Era sempre stata presente, mi aveva cresciuta come se fossi sua figlia, avrei donato la mia vita per quella donna.

Mi avvicinai più a Draco appoggiando la testa sulla sua spalla, il profumo della sua colonia mi fece chiudere gli occhi. Amavo il suo odore, mi rilassava e mi ricordava che lui era lì, al mio fianco.
Sentii la testa di Draco spostassi, aprii gli occhi e alzai leggermente la testa incontrando i suoi occhi.

"Hai gli occhi più belli che io abbia mai visto." Mi sussurrò, arrossii ardentemente e abbassai lo sguardo. Draco si spostò dalla sua posizione mettendosi davanti a me.

Mi prese il viso tra le sue mani e mi avvicinò più a lui, guardai il suo viso, le sue labbra, i suoi occhi. Prima che potessi rendermene conto, le sue labbra si attaccarono alle mie.

Draco mi baciò dolcemente, portai una mano sul retro del suo collo e lo avvicinai più a me.

"Grace." Sussurrò il mio nome staccandosi dal bacio, lo guardai con il cuore che batteva all'impazzata.

Avevo bisogno delle sue labbra, volevo sfiorarle, baciarle, morderle fino alla fine dei miei giorni. Desideravo il suo tocco come i miei polmoni desideravano l'aria, ogni volta che mi era distante mi sentivo persa. La notte cercavo le sue braccia nel mio letto desiderando che venisse mattina per sfiorarlo ancora una volta.

Faceva parte di me, il mio cuore non poteva appartenere a nessun altro che non fosse lui.

Ricongiunsi di nuovo le mie labbra alle sue, lasciando piccoli baci sul suo labbro inferiore. La mia mano accarezzava la sua pelle, le sue finirono sui miei fianchi stringendoli.

Sentimmo la porta aprirsi e con la stessa velocità della luce, Draco si risistemò al suo posto lasciandomi con la mano a mezz'aria e le labbra gonfie che soffrivano per la mancanza delle sue.

Spazio autrice
Sto pensando al continuo della storia, stanotte proverò a scrivere il capitolo per Domenica.
Comunque, io sto provando a shiftare, c'è qualcuno che l'ha già fatto? Avrei delle domande.

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