Il sigillo spezzato

PROLOGO

Olimpo 16 anni prima...
Una voce dolce cantava una ninna nanna in una lingua antica e sconosciuta. La donna cullava una bimba bellissima. Era uguale a lei, solo che i suoi occhi erano grandi e di color nocciola. Quando finì la canzone la piccola si era addormentata serena, nelle braccia della madre. " Atena! "Una voce chiamò la donna, ella si girò e si inchinò al cospetto dell'uomo:" Divino Zeus " salutò la dea ancora con in braccio la bambina. Zeus doveva parlare con lei, e il suo viso serio e preoccupato non la tranquillizzava. Affidò la bambina ad Estia, e seguì il signore del cielo. Si sederono in uno dei giardini dell'olimpo. Stranamente non c'era nessuna ninfa o satiro da quelle parti e il silenzio innervosiva ancora di più la dea. " Figlia mia, io ti dirò quello che mi turba, poiché so che tu sei saggia e farai la scelta giusta. " " vai avanti Zeus" lo intimò Atena. " Apollo mi ha predetto il destino di tua figlia... Vedi lei è potente, è per 3/4 divina, poiché suo padre è un semidio. Tale potere la pone a rischio a molti pericoli, e poi c'è una profezia." Detto questo sospirò e ripeté la profezia:
"Due figlie della saggezza
Dovranno trionfare
L'olimpo salvare
Ma solo una la più potente
Il destino dello scontro deciderà
E la caduta dell'olimpo fermerà
Ma se i sette non la aiuteranno
Il mondo intero cader faranno."
La dea ascoltò terrorizzata la profezia. Due sue figlie dovevano salvare l'olimpo. E una di quelle era la sua bambina, Isabelle. Lei non era mai stata così legata a una sua figlia. Ma lei era speciale, e avrebbe anche salvato l'olimpo. Una lacrima le rigò il viso. " Padre ho deciso. Porterò mia figlia da lui, la saprà proteggere."
Affermò la dea della sapienza.
" Scelta saggia figlia mia, ora però tocca anche a me proteggerla." Il re degli dei prese la bambina, ancora dormiente e gli baciò la fronte. Una luce accecante illuminò tutta la sala. Quando scomparì, la bambina aveva una stella rosa scuro sulla fronte. Un sigillo. "Questo la proteggerà fino a quando non sarà pronta, nessun mostro la attaccherà, sopravviverà per portare a termine la profezia e salvarci." Diede la bambina alla madre. Lei si mosse nel sonno sorridendo serena. La dea scese nella terra, e si diresse verso un appartamento a New York. Baciò la bambina, le lacrime cominciavano a bruciargli gli occhi, la strinse delicatamente e sussurrò " ti voglio bene Izzy." Poi lasciò la bambina nella cesta davanti la porta con una lettera e suonò il campanello. Un uomo aprì la porta e osservò la bambina. Non ebbe un attimo di esitazione, la raccolse e la portò dentro. Aveva già capito che era sua figlia.