All the Young Dudes

Quarto anno: Aprile

Sabato 26 aprile 1975

"Remus Lupin, metti giù quel libro subito!" La voce stridula e stanca di Madama Pomfrey echeggiò sul pavimento dell'infermeria. Remus lasciò cadere il pesante libro di testo, alzando lo sguardo, sorpreso.

"Riesci a vedere attraverso le tende ?!" Richiamò. Aveva pensato di essere praticamente solo.

"No", rispose, "è solo che ti conosco troppo bene." Apparve, aggirando le tende verde chiaro dell'ospedale. Era più luminoso, dietro di loro - Pomfrey aveva lanciato un incantesimo che aveva creato una capsula di oscurità attorno al letto di Remus. In modo che potesse dormire un po ', aveva detto.

Afferrò il libro, ora, dandogli uno sguardo severo. "Avevo sperato che avresti riposato gli occhi, non sforzarli."

"Riesco a vedere al buio", alzò le spalle. Era vero: non importava quante punizioni avesse ricevuto il suo corpo, i suoi occhi rimanevano perfetti, addirittura meglio che perfetti.

"Niente scuse." Madama Pomfrey si lamentò. "Visto che sei sveglio, suppongo che tu sia pronto per i visitatori?"

"Si, certo!" Si mise a sedere, avidamente, aggiustandosi la camicia da notte.

"Andiamo, allora," chiamò James, Sirius e Peter, che apparvero in fila indiana da dietro la tenda, "Non troppo rumore e niente libri!"

"Perché non puoi avere libri?" Chiese James, sporgendosi dall'estremità del telaio del letto.

"Perché è Moony," disse Sirius, gettandosi di peso attraverso il piccolo letto singolo, proprio sopra le gambe di Remus. "Non capisce la moderazione."

"Voglio solo ripassare," sospirò Remus, massaggiandosi la nuca, "Voglio dire, sono a scuola, è quello che dovrei fare." Accettò una rana di cioccolato da Peter, che le stava distribuendo.

"Non vuoi esauriti però," disse Sirius, la sua stessa bocca piena di cioccolato, "Sei miglia avanti rispetto al resto della classe, e gli esami non ci sono ancora per secoli."

"Mancano due settimane," disse James, mordicchiando il suo pezzo di cioccolato, sorprendentemente delicato. "Potresti essere un po 'più preparato, Black."

"Oh, mi dispiace," Sirius roteò drammaticamente i suoi occhi blu, rotolando sulla schiena. Remus trasalì. "Ho dimenticato che anche tu ti sei iscritto al club. dei secchioni"

"Un pomeriggio in biblioteca non mi rende un secchione!" James si accigliò, chiaramente profondamente offeso.

"Non ascoltarlo, James," Remus ghignò, "Sono orgoglioso di te. Grazie per le rane, Pete. "

"Oh, non sono da parte mia", disse Peter, sistemandosi sulla poltrona accanto al letto, "Dezzie dice che spera che tu guarisca presto."

Remus, Peter e James girarono tutti la testa contemporaneamente.

"Dezzie." Disse Sirius, sedendosi. "Vuoi dire Desdemona?"

"Ehm ... sì?" Peter smise di masticare cioccolato e iniziò a sembrare nervoso. "Mi ha chiesto perché non potevo vederla oggi, quindi le ho detto che vedevo Moony. Che cosa?!" Spostò lo sguardo da James a Sirius, "Non ho detto niente sul motivo per cui era malato, ho solo detto -

" Sei un idiota! " Sirius saltò giù dal letto.

"Sirius!" Remus sibilò - se fossero stati troppo rumorosi Madama Pomfrey li avrebbe cacciati fuori, "Va bene. Veramente."

"Non va bene!" Sirius ribollì, era in piedi sopra Peter adesso, "Non puoi dire a tutti che Remus è in infermeria! Non tutti sono lenti come te! La parola "segreto" non significa niente per te ?! "