CAPITOLO EXTRA

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ATTENZIONE RISCHIO SPOILER

Presi il libro dallo scaffale e lo portai con me vicino al computer prima di aprirlo.

«Ciao bellissima.» mi saluto allegramente Macron da grande adulatore qual è.

«Ciao Macron.» ricambiai il saluto mentre aprivo Word sul computer.

«Ei aspettatemi, ci sono anch'io.» esordì Benedeth con l'affanno.

«Cos'è questo affanno?» chiese Macron ridendo.

«Stavo cercando di arrivare in tempo per prenderti a pugni.» si fermò un attimo per guardare l'orologio «Sai è ora!» esclamò facendomi ridere.

«Avete gli orari stabiliti per picchiarvi?» chiesi.

«Si altrimenti potrei dimenticarmi di quanti schiaffi si meriti.» esordì Benedeth ovvia.

«Ma non potevi crearla più dolce e ingenua?» mi domandò Macron con un tono quasi da rimprovero e risi.

«Noi napoletane abbiamo un animo selvaggio.» disse Benedeth battendomi il cinque.

«E perché allora non le hai fatto incontrare un napoletano lasciando me con una bella newyorkese?» incalzò Macron mentre Benedeth lo guardava truce.

«Tipo Jessica?» Benedeth iniziò ad avvicinarsi pericolosamente mentre Macron indietreggiava sbattendo la schiena sul computer.

«Ribadisco dovevi crearla meno violenta.» mi rinfacciò ancora il ragazzo.

«Non sarebbe stato divertente.» esordì io ovvia.

«Te l'ho detto che il fascino delle italiane non lo batte nessuno.» cercò di pararsi il culo il ragazzo mentre sorrideva a Benedeth.

«Non usare il tuo sorriso, adesso non mi fa né caldo né freddo.» continuò ad avanzare prima di prenderlo per un orecchio.

«Cos'ho fatto di male nella vita?» si lamentò Macron.

Decisi che era il momento di dividere quelle due teste calde. «Smettetela, mi servite vivi nella storia. Altrimenti vi rimpiazzo.» alla mia ultima frase rizzarono le orecchie.

«E sentiamo con chi?» mi provocò Macron mentre Benedeth mi guardava con sguardo intimidatorio.

«Potrei mettere Kevin al posto tuo caro Sturm e Jessica al posto tuo carissima Claus.» feci l'occhiolino a entrambi «Sarebbe una storia divertente no?» risi.

«Siamo unici non puoi cambiarci.» si pavoneggiò Macron.

«Ma se vi uccidete devo pur trovare una soluzione.» risposi ovvia.

«Ha appena ammesso che siamo unici.» sussurrò lui alla ragazza al suo fianco.

«Avevi dei dubbi?» rispose lei con un'espressione fiera stampata sul volto.

«Vi sento.» dissi mentre tenevo lo sguardo fisso sullo schermo.

«Cosa stai facendo?» chiesero all'unisono prima di guardarsi male a vicenda.

Alzai gli occhi al cielo, sono due casi persi.

«Sto scrivendo la vostra storia.» gli mostrai a entrambi che si erano posizionati uno sulla mia spalla destra e l'altra su quella sinistra.

Somigliavano tanto a quei angeli e diavoli sulle spalle di quei personaggi dei film peccato che fra i due non c'era nessun angelo.

«Sturm.» lesse Macron con un tono di fierezza nella voce mentre guardava di sottecchi Benedeth.

«È inutile che te la tiri, il primo libro portava il mio nome.» ribattè lei.

«Gli ultimi saranno i primi.» esordì lui.

«E questa dove l'hai sentita?» chiese lei.

«L'ho sentita da questa donna qui.» mi indicò.

«Questa donna qui ha un nome, ragazzino.» risposi io mentre continuavo a digitare.

«Ragazzino a chi? Siamo più grandi di te.» esordì lui.

«Potrei farti diventare un bambino in men che non si dica. E poi ho quasi la stessa età di Benedeth.» ribattei.

«Lasciala stare Macron.» esordì Benedeth e sorrisi «Deve scrivere bene di noi.» continuò e la guardai male.

«Giuro che vi faccio passare le pene dell'inferno. Ora toglietevi dai piedi, non mi fate concentrare.» sbuffai.

Guardavo lo schermo del computer in cerca di ispirazione per il primo capitolo ma con quei due sulle mie spalle era impossibile lavorare.

«Secondo me deve essere qualcosa di romantico e strappalacrime.» mi consigliò Macron.

«Oppure potresti scrivere un capitolo in cui picchio a sangue Macron. Molto divertente.» se la rideva Benedeth.

«Anche un capitolo in cui la tradisco non è male. Sai che bello vederla arrabbiata.» continuò lui.

«Ma sai che dopo ti mando direttamente sottoterra?» continuò ancora lei.

Continuarono così per dieci minuti buoni finché non sbuffai spazientita.

«Io sono pronto per rimpiazzare Sturm.» esordì Kevin spuntando all'improvviso facendomi prendere un colpo.

«Stai zitto, sono meglio io, dopotutto sono il fratello gemello.» ribattè Ethan sbucando al fianco di Kevin.

«Sto per ammazzarvi entrambi.» esordì Macron scendendo dalla mia spalla.

«Non toccare mio cognato e il mio migliore amico.» urlò Benedeth seguendolo sulle pagine del libro della loro storia.

«Mi servite tutti vivi. Buonanotte.» dissi con un sorriso mentre chiudevo il libro e finalmente li zittivo.

La pace e il silenzio tornò regnante nella mia camera e finalmente senza rifletterci tanto le mie dita fecero il loro lavoro e mi immersi in ciò che sapevo più fare e che amavo più fare: scrivere.

«Qualsiasi cosa sceglierai di fare sarà strepitoso. Ne siamo tutti certi qui dentro.» esordì all'improvviso Benedeth aprendo la copertina del libro dall'interno.

«Evita troppi schiaffi nei miei confronti però. Te ne sarei grato.» continuò Macron prima che i due cominciassero una nuova lite.

«Che mostri ho creato?» mi chiesi ridendo e nel frattempo li chiudevo definitivamente dentro mentre si lamentavano per come li avevo definiti.

Posai il libro sullo scaffale che avevo fatto costruire da mio padre per i miei libri, per quelli che avrei scritto e chissà un giorno anche pubblicato con un'importante casa editrice. Se bisogna sognare meglio farlo in grande no?

Tornai al mio posto in scrivania e guardavo lo schermo illuminato del computer su cui erano digitate le mie parole su quel foglio word. Ero pronta a continuare la loro storia e finalmente senza i loro continui battibecchi, chissà prenderò anche in considerazione le idee di Benedeth. Picchiare a sangue Macron non è una brutta idea.

Risi da sola e continuai a scrivere. Finalmente in totale pace.

Babe IN LIBRERIATempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang