Chapter 1

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In piedi su questo palco, mi sto sentendo male. Fatico a respirare. Tiro su il cappuccio per nascondere il viso. Non voglio che qualcuno veda quanto sono spaventato, quanto il mio viso sia pallido. Non credevo che il mio cuore potesse battere tanto in fretta, eppure lo sta facendo. Sta battendo talmente forte che ho paura che tutti lo possano sentire. Una morsa mi chiude lo stomaco, mi sento come se dovessi vomitare. Ma non posso. Devo restare forte. Mi sento dilaniato, diviso a metà, non sono più sicuro di niente, in questo momento. Sollevo leggermente gli occhi e guardo i sette piedistalli davanti a me. Solo pochi passi mi separano da quel piedistallo. Sono sicuro. Voglio essere su uno di quei piedistalli. Me lo sono meritato. Davvero? Me lo sono davvero meritato? O ho solo preso una scorciatoia, portando via quello che doveva essere di altri? Tanto tutti credono già che non me lo meriti. Quasi non voglio che il mio nome venga chiamato. Sarei odiato dagli altri. Sarei sempre l'escluso. L'ultimo arrivato. Quello che ha imbrogliato. Eppure, voglio debuttare. Fare musica è quello che voglio fare. Sono abbastanza forte da sopportare l'odio degli altri. Lo sono davvero? Per quanto potrei reggere l'odio, prima di spezzarmi? 

Dio, quanto avrei voluto vedere mio padre prima di questo giorno. Lui avrebbe saputo cosa dirmi per rassicurarmi e per non farmi sentire così dannatamente inadeguato. Ma non ci ero riuscito. Lui era lontano, oltreoceano, e così mia madre. Ero solo. Credevo fosse coraggioso tornare da solo in Corea per debuttare, ma in questo momento, su questo palco, con tutti gli occhi che mi guardano, non ne sono più così sicuro.

"La missione finale di No Mercy è finita".

La voce di K.Will mi arriva alle orecchie in modo strano, come se fossi sott'acqua. La sento appena, anche se il teatro è silenzioso e lui sta usando un microfono. Mi fa male ovunque, la testa mi sta scoppiando. Sento gli occhi bruciare, non so se per la stanchezza e le luci o se è perché voglio piangere. Voglio piangere. No, non posso piangere. Dannazione, non posso piangere adesso. Vorrei portarmi le mani agli occhi, ma sto reggendo il microfono e lo sto stringendo talmente forte da non sentirmi più le dita. Non riesco nemmeno a muovermi.

"Adesso, annuncerò i sette vincitori."

Ecco, il momento è arrivato. Una calma improvvisa mi pervade. So benissimo che il mio nome non sarà il primo a essere chiamato. E nemmeno il secondo. ...Ma poi?

"Il primo vincitore della finale di No Mercy è..."

K.Will fa una pausa. Cerca di creare tensione, è veramente crudele. Ci riesce. Sento Jooheon accanto a me trattenere il respiro. In attesa. Buffo, penso. Jooheon è così poco consapevole di quello che sa fare che teme di non essere scelto. Ma io so, lo so che lui ce la farà. E lui se lo merita. Un po' lo odio. Vorrei essere come lui. Quello a cui tutti guardano con ammirazione. Quello a cui tutti si rivolgono sempre con un sorriso. Quello a cui tutti vogliono bene.

"Jooheon. Congratulazioni."

Non riesco ad alzare lo sguardo, non sposto nemmeno gli occhi nella sua direzione ma sento lo spostamento d'aria. Percepisco il vuoto accanto a me dove prima c'era lui. E mi sento un po' più solo. Il rumore di lui che scende le scale e sale sul piedistallo mi riempie. Non so come mi sento. Sapevo che lui ce l'avrebbe fatta. Se lo merita. Era stato il primo ad avere il coraggio di parlarmi chiaramente. E io gli ho voluto molto bene, per questo. Gliene voglio. Voglio stare con lui. Voglio che possa guardare a me come un amico sincero e non come a qualcuno che è semplicemente capitato sul suo percorso. Mi sento solo, senza lui accanto a me. Deglutisco. Dio, faccio fatica anche a deglutire. E siamo solo al primo nome.

"Il secondo vincitore della finale di No Mercy è..."

Mi sento tranquillo e vuoto, come se stessi fluttuando. Non sarà il mio nome. Il secondo nome non può essere il mio. Non sono abbastanza bravo. Non sono abbastanza degno. Forse non sono stato abbastanza bravo nemmeno perché il mio nome sia tra questi sette. Forse avrei dovuto fare meglio. O forse semplicemente non sono abbastanza.

La Finale | I.MWhere stories live. Discover now