Capitolo 23.

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"Ragazzi su quelle gambe" urlo ai giocatori mentre fanno un veloce percorso ad ostacoli.

Siamo già a venerdì e gli allenamenti procedono davvero bene. 

Fede tornerà domani mattina da Carrara, alla fine l'ho convinto a prendersi una settimana intera, ho preferito non scrivergli per niente, lui non si è fatto proprio sentire e sono sicura che preferisce così, non vuole perdere un secondo di tempo.

Con Stefano la cosa si è chiarita, gli ho chiesto scusa per non avergli risposto al telefono per un po' e che avevo bisogno di stare da sola. Ha detto che non era un problema e questi giorni ci siamo sentiti e visti sempre, di scopare ancora neanche l'ombra e la cosa mi inizia ad essere molto difficile, ma  lui vedo che è ancora molto insicuro, ha quasi paura di baciarmi delle volte, non voglio costringerlo.

 So che Paulo starà da Antonella sta sera così gli scrivo un messaggio.

Cena a casa mia sta sera?

Infilo di nuovo il telefono in tasca come per paura della sua risposta, passa una mezz'oretta e non c'è l'ombra di una sua risposta. 

Quando sono arrivata al punto di perdere le speranze sento il telefono vibrare.

Vino bianco o rosso?

Sorrido leggermente e gli rispondo rosso, dato che ho decido di preparargli una cenetta di carne.

"E alla mia destra signori possiamo ammirare l'opera d'arte dal titolo: Gli occhi dell'amore" dice Benta indicandomi facendo finta di essere una guida turistica. Tutti gli altri mi guardano curiosi.

"Avete finito brutti stronzi?" sputo acida continuando a fissare il telefono.

"E pensare che sta così e non glie l'ha nemmeno ancora dato" dice Douglas che si prende un cazzotto in pieno braccio mentre rientriamo negli spogliatoi.

"Sentite sto bene così, non state a giudicarlo per questo. Non ne ha passate di belle nella sua vita" lo giustifico.

"Chi avrebbe mai detto che Serena aveva un cuore, dov'è la stronza acida senza emozioni che conoscevamo? Non sembri più tu." dice Benta scuotendo la testa, tutti gli altri sghignazzano.

Così faccio finta di non sentirli più e mi dirigo verso la doccia.

Prendo la macchina e inizio a dirigermi verso il centro commerciale per comprare l'occorrente per la cena quando vedo squillare il telefono.

Fede.

Il mio cuore perde un battito. Purtroppo la mia mente va subito al peggio.

"Fede, tutto ok? E' successo qualcosa?" dico con voce preoccupata.

Lui ride dall'altra parte "No va tutto alla grande stai tranquilla".

"Ciao Serena" sento dire dietro di lui.

"Chi era?" chiedo, lui scoppia a ridere "Credo sia meglio che tu non lo sappia"

"Era tuo nonno vero?" dico mettendo la freccia molto imbarazzata.

"Eh si! Gli ho parlato molto di te...cioè di voi. Di te e Paulo e della squadra" dice impacciato.

Tutto questo mi strappa un sorriso "Sono contenta che stai meglio, volevi dirmi qualcosa?".

"Si, se domani mattina puoi venirmi a prendere all'aeroporto prima della partita, sai vorrei venire a vedervi almeno."

Acconsento facendomi dire orario e posto, dato che l'aeroporto di Torino è immenso.


*****


Sento improvvisamente suonare alla porta, mi lavo al volo le mani e mi tolgo il grembiule.

Sei l'unica forza che ho.  || Federico Bernardeschi #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora