Capitolo 20.

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La sveglia mi martella nella testa, allungo la mano senza aprire gli occhi cercando il telefono che finalmente riesco a bloccare.  Mi alzo di controvoglia e mi lancio subito in doccia per lavare via la stanchezza. 

Scendo le scale massaggiandomi il sedere che ancora mi fa male per la botta di ieri ed entro in cucina, che ovviamente è ancora vuota.

Preparo tutto l'occorrente per la colazione e inizio a mangiare.

"Buongiorno Hermosa" Paulo entra in cucina e mi lascia un bacio sulla fronte, seguito da un Federico con la faccia tutt'altro che riposata, che in maniera molto tranquilla gira con i pantaloncini della divisa, a petto nudo.

Alzo gli occhi al cielo, purtroppo dovrò abituarmi presto a tutto questo, quindi evito di fare commenti e finisco la mia colazione. Prendo il piatto e le posate, metto tutto nella lavastoviglie e decido di lanciarmi sul divano a guardare un po' di tv.

"Ragazzi potete andare voi?" dico sentendo suonare alla porta.

"Certo principessa" sento dire acido Fede ma faccio finta di nulla, lo sento scendere le scale, quindi immagino sia arrivato qualche pacco.

Fede si chiude il portone alle spalle e esclama "Beh, credo che qualcuno qui abbia fatto conquiste"

Incuriosita dalla sua frase mi affaccio all'entrata e quello che mi si para davanti mi spiazza totalmente.

Fede tiene in mano un mazzo di fiori talmente grande che fa fatica a tenerlo dritto, da una carta rossa, contornati da piccolissimi fiori bianchi che fanno ancora di più risaltare i colori, spiccano rose e girasoli.

Mi avvicino lentamente non capendo cosa stia succedendo. Fede lo appoggia  sul tavolo della cucina sotto lo sguardo perplesso di Paulo e afferra il bigliettino provandolo ad aprire.

Io glie lo tolgo subito dalle mani "Hey" dice contrariato "Tu stai buono" controbatto "Di sicuro non è per te, quindi fatti gli affaracci tuoi" e detto questo apro la piccola bustina.


Questi sono per te, per farmi scusare della caduta di ieri. Spero ti piacciano, non sapevo cosa potesse piacerti, quindi sono andato su qualcosa che mi ricordasse te. 

Con affetto, Stefano


"Cristo potrei vomitare" dice Fede dietro di me dopo aver letto il biglietto.

Gli tiro un pugno sul braccio "Ti ho detto di non ficcare il naso" mi avvicino al mazzo di fiori e inspiro profondamente. 

"Qualcosa che mi ricordasse te...io sarei andato su qualcosa di più giusto...tipo i crisantemi che si mettono al cimitero" Fede si è appoggiato allo stipite della porta e mi guarda stranito. "Non dirmi che ha fatto colpo con una cosa così banale ti prego, ti facevo più emancipata di così"

Nel frattempo Paulo insiste per sapere chi è e continua a farmi domande.

Ma purtroppo non ascolto più nessuno dei due. 

In effetti Fede ha ragione, di solito queste smancerie le odio, sono più una tipa che va al sodo, certe cose mi fanno venire il voltastomaco. Eppure mi ha lasciato senza parole, un brivido mi percorre la schiena, non mi è mai capitata una cosa del genere ma è piacevole.

Evitando di rispondere ad entrambi afferro il bouquet e lo appoggio all'entrata di casa nostra, ammirandolo ancora un po' con un sorriso da ebete.

Ma cosa mi sta prendendo? Ma poi come faceva a sapere dove abito?

Ho un'illuminazione, quindi afferro il telefono e mando una foto a Elisabetta su WhatsApp 

Serena:

Sei l'unica forza che ho.  || Federico Bernardeschi #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora