First Date

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Quella giornata era stata perfetta.
A scuola era riuscita a stare attenta e nel pomeriggio si era data allo shopping. Voleva essere carina o forse qualcosa di più.
Sua madre l'aveva vista rientrare con delle buste e aveva capito che aveva un appuntamento ma Usagi per sviare le domande impertinenti di sua madre le aveva risposto mentendo.
La scusa che aveva usato era stata quella di un'uscita con le ragazze insieme alla famosa violinista, nonché cugina di Ami: Michiru Kaiou. Usagi aveva già sentito Michiru suonare e ne era diventata subito amica ma per quella sera aveva dovuto usarla come scusa.
Nel pomeriggio Usagi aveva dato sfogo alla quantità di creme e profumi che aveva.
Nella vasca aveva fatto sciogliere i sali di ciliegia e rose riempiendola di schiuma poi si era lavata i capelli e messa lo smalto. Dalle buste aveva estratto un elegante tubino nero con uno scollo a rombo corredato dal suo coprispalle e un paio di decoltè nere con il cinturino. I capelli li aveva raccolti nei suoi soliti codini e poi era stato il turno del make up.
Usagi non era mai stata una ragazza dal trucco pesante. Con i suoi lineamenti le bastava un filo di trucco che anche in quel caso bastò.
Mamoru dal canto suo era in stato di forte agitazione già dal primo raggio di sole.
A scuola aveva sbagliato classe e l'ansia lo invadeva sempre di più. Concluso l'orario si era concesso alcuni minuti di pausa da Motoki nella speranza di vederla ma quei minuti si erano trasformati in ore.
Ordinò un bicchiere di brandy ma Motoki glielo tolse dalle mani.
«Non puoi bere!» sbraitò il biondo
«Sì che posso e tu non sei nessuno per proibirmelo» rispose acido riprendendosi il bicchiere
«Allora è questo l'effetto che ti fa la mancanza di Usagi!» Mamoru si girò di scatto completamente perplesso.
«Motoki forse hai bevuto tu!» il biondino andò a sedersi affianco.
«Bevi questo e poi vai casa non vorrei che prendesse paura!» e gli passò una tazza di caffè.
«Ma di che cosa stai parlando?!» domandò stranito il moro
«Del tuo appuntamento con Usagi! Dovresti andare a casa a prepararti e non essere qui a bere» il ghigno sul volto di Motoki si ingrandì aveva fatto centro.
«Ma tu come...» chissà perché oggi lo interrompevano tutti.
«Non ha importanza...piuttosto sai dove portarla?!» il moro sbuffò
«Voglio portarla al Royal Crystal, il ristorante sulla collina!» il biondo sembrò pensarci su ma approvò in pieno la scelta.
«A che ora devi passare a prenderla?» chiese curioso
«Alle otto» rispose Mamoru sorseggiando il suo caffè
«Mamoru sono le sette e mezza!» con gli occhi spalancati si alzò dalla sedia
«Che cosa?!» e dopo aver aver pagato e salutato Motoki,salì come una furia in macchina. Era in perenne ritardo e non se n'era neanche accorto!
Motoki era riuscito nel suo intento ora doveva solo sperare nei suoi amici.
Per fortuna a casa Mamoru aveva già scelto cosa indossare quindi gli era bastato solo farsi una doccia e sbarbarsi per essere pronto.
Davanti casa Tsukino Mamoru parcheggiò nell'ombra per poi inviarle un sms. Iniziava a sudare freddo.
Usagi all'interno della sua stanza camminava avanti e indietro nervosa quando il suono del cellulare la riscosse: una notifica da un numero sconosciuto.

"Sono sotto casa M".

Mamoru era arrivato! Come una furia scese le scale cercando la sua borsa. Salutò frettolosamente i suoi genitori ed uscì.
Era arrivato il momento.
Chiuso il cancelletto Usagi notò un'automobile nera dove, appoggiato c'era lui.
Mamoru indossava una camicia bianca con il colletto e un paio di pantaloni neri molto eleganti, d'altronde lui lo era sempre. Erano imbambolati ognuno guardava l'altro in un gioco perpetuo di sguardi.
Usagi avvicinatasi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, era molto imbarazzata. Mamoru le accarezzò una guancia con riverenza.
«Sei bellissima!» complimenti di quel calibro non erano mai usciti dalla sua bocca ma il suo cervello gli fece comprendere che non sarebbero di certo stati gli ultimi.
Usagi lo ringraziò sorridendogli e lui la fece salire come un gentiluomo. Il tragitto non era lungo ma nell'abitacolo regnava il silenzio interrotto dal battito accelerato dei loro cuori e li aveva resi nervosi.
Il Royal Crystal era un ristorante moderno frequentato da coppie e per cene di lavoro formali, anche se aperto da poco quella sera c'era il pienone. Solo un tavolo per due era ancora vuoto, il loro.
L'agitazione si poteva tagliare con il coltello e ancora non accennavano ad intavolare un argomento, un cameriere portò loro i listini e solo allora decisero di parlare ma insieme, innescando una piccola risata.
«Hai già scelto cosa prendere?» a parlare era stato Mamoru
«Non ancora, ci sono così tante pietanze invitanti! Tu hai già scelto?!» rispose con un dito sulle labbra che a Mamoru fece seccare la gola.
«Io sì!» rispose dopo un momento di smarrimento
«Allora consigliami!» disse sorridendo.
Mamoru stava seduto di fronte a lei, il capo rivolto a rimirare lei che in quel tubino nero sembrava una modella ma ciò che lo impalava erano gli occhi. Un paio di occhi azzurri lo stavano guardando con un luccichio particolare, in più erano stati fatti risaltare da un ombretto neutro e dalle ciglia rese ancora più nere dal mascara.
Mentre la rimirava l'arrivo di un cameriere lo fece un po' infuriare. Il cameriere aveva chiesto se nel frattempo volessero ordinare da bere ma l'occhio era inevitabilmente caduto sulla scollatura di Usagi che ignara continuava a guardare il suo menù.
Mamoru essendo la prima volta aveva cercato di rimanere calmo ma se fosse successo ancora lo avrebbe sicuramente ridotto male quindi per evitare fulminò il giovanotto con uno sguardo omicida che fu compreso alla perfezione infatti poco dopo sparì. Mamoru non era mai stato geloso di una ragazza ma Usagi gli stava dimostrando il contrario.
Le bevande erano arrivate mancavano solo i piatti così avevano iniziato a raccontarsi le rispettive giornate.
Quando Usagi parlava gesticolava e lui la guardava con interesse invece quando parlava lui lei cercava di non mangiarlo con gli occhi.
La cena era squisita e mentre mangiavano si raccontarono di tutto. Risate e sguardi languidi erano al centro dei discorsi e loro si sentivano completi. Quando erano da soli si estraniavano dal mondo entrando in una bolla di vita che procedeva parallela a quella normale.
Il dolce decisero di dividerlo. Una fetta di torta al cioccolato era stata guarnita da un insieme di ciliegie intinte nel cioccolato fondente.
Al primo assaggio entrambi chiusero gli occhi estasiati dalla delicatezza e dalla bontà di quel frutto ma quando li aprirono si ritrovarono ognuno negli occhi dell'altro e solo allora capirono di non poter tornare indietro.
Avevano appena assaggiato i loro baci, ciliegia lei e cioccolato lui.
Si erano ritrovati anche in un dolce ed ora tra sguardi infuocati erano certi che ne avrebbero assaggiati ancora.

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⏰ Last updated: Dec 06, 2020 ⏰

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Ciliegie al cioccolatoWhere stories live. Discover now