Visita medica

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Haruka Tenou dormiva tranquilla accanto al corpo della sua fedele compagna, quando lo squillo del cellulare la destò imprecando mentalmente. Aveva avuto un turno pesante e voleva riposare. «Mamoru Chiba che cosa vuoi alle 3 del mattino?!» proruppe un po' incazzata. «Haruka mi serve un enorme e piuttosto urgente favore e solo tu puoi aiutarmi. Devi mandarmi la cartella clinica di una persona.» Schietto e conciso Mamoru non si fece intimorire da lei, lui era più agguerrito. «Lo sai che non possiamo e poi siamo nel cuore della notte e vorrei dormire se non ti spiace.» Ma Mamoru non si arrese. «Haruka per favore, almeno consultala e mandami il nome del suo medico di base. È urgente.» la sua voce decisa convinse Haruka ad aiutarlo, in fondo erano amici. «Di chi è la cartella clinica?!» decretò con uno sbadiglio, Mamoru al settimo cielo rispose «Usagi Tsukino.» Haruka strabuzzò gli occhi ma non disse niente di rilevante. «Me ne occupo io. Buonanotte Chiba.» Frastornata chiuse la chiamata mentre Michiru svegliata dalla voce della sua compagna le accarezzò il petto scoperto. «Chi era?!» chiese mugugnando «Il mio collega che ha preso un anno sabbatico.» rispose lei con lo sguardo fisso. «E cosa voleva da te?!» chiese Michiru spostando le mani. «Il nome del medico di Usagi.» la sua compagna si fermò la mente che ragionava «Perché?!» domandò sperando in una risposta. «Non lo so ma è quello che voglio scoprire.» detto ciò prese a stuzzicare il seno esposto della sua compagna, se Mamoru lo aveva svegliato che fosse per un buon motivo!

Mamoru Chiba con la sua borsa da medico aspettava che qualcuno gli venisse ad aprire la porta. Era ansioso e sudava, se Usagi lo avesse visto avrebbe sicuramente urlato. Shingo andò ad aprire la porta ritrovandosi il suo mito. «Ehi Mamoru cosa ti porta qui!» «Ciao Shingo, il dottor Watanabe mi ha chiesto di visitare Usagi al posto suo, perché oggi ha avuto un contrattempo.» rispose pacato, se si fosse tradito da solo avrebbe mandato in fumo il piano. «Vieni entra, sei sfortunato perché sta cercando di mangiare qualcosa ma ha lo stomaco chiuso.» a Mamoru si contorsero le interiora, lei non mangiava. Entrato in casa Mamoru venne accolto anche da Ikuko che confusa lo guardava. «Ma il dottor Watanabe?!» «Buongiorno Signora, mi presento sono il dottor Mamoru Chiba e il dottor Watanabe mi ha pregato di sostituirlo per oggi, ha avuto un contrattempo.» rispose pronto lui, stava ritornando ad avere la sua solita dimestichezza. «Oh capisco, venga l'accompagno da Usagi.» proruppe Ikuko, quel viso le ricordava qualcuno ma non sapeva ancora chi! Usagi nella sua stanza non aveva fame. Il sogno della sera precedente l'aveva spaccata a metà, lei odiava Mamoru Chiba? O lo amava?! Se avesse potuto vederlo forse avrebbe capito e così mentre guardava fuori dalla finestra, gli occhi stanchi e arrossati qualcuno bussò alla porta. Perché la disturbavano sempre?! Bussarono un'altra volta rendendola avvilita, doveva smetterla di pensare a lui. «Avanti» offrì stancamente senza voltarsi. Sua madre aprì la porta delicatamente per poi entrare «Usa-chan, il dottore è venuto a visitarti.» ma Usagi non si voltò, non poteva voltarsi perché stava iniziando a piangere. Aveva molti dubbi che le opprimevano il cuore e non sapeva come placarli, come distruggerli. «Usagi?!» sua madre non capiva cosa turbasse sua figlia ma non voleva nemmeno mettere il naso nei suoi affari quindi cercò una via di mezzo...sua figlia annuì così Ikuko fece passare Mamoru che posò la sua borsa sulla scrivania di lei. «Allora Usagi vogliamo iniziare?!» quella voce la fece voltare anche con gli occhi arrossati dalle lacrime sbarrati e per Mamoru vederla piangere stava diventando dilaniante. «Mamoru» disse in soffio, un sospiro che sentì solo lui. Ikuko chiuse la porta, stava succedendo qualcosa e ora voleva sapere cosa! I due all'interno della stanza non parlavano ancora, il silenzio regnava tra loro che si accarezzavano con gli occhi. Mamoru aveva il cuore leggero, la vedeva bellissima e seduta lì sembrava dipinta in un quadro. Ora non sapeva più cosa fare: parlarle o...oppure? Usagi dal suo letto fremeva per toccarlo. Prima, quando l'aveva pensato aveva davvero voluto vederlo ed ora che ce l'aveva davanti ad un passo, era divisa a metà. Iniziò a torturare il lenzuolo con le mani per cercare di calmare le sue stesse sensazioni. Era agitata e si vedeva. «Che cosa ci fai qui?» domandò piano «Il dottor Watanabe mi ha chiesto di venire a visitarti» rispose mentendo spudoratamente «Oh» era delusa, pensava fosse venuta a trovarla. Mamoru capì che aveva sbagliato a parlare, doveva dirle la verità «Beh in realtà, volevo sapere come stavi!» sospirò, l'aveva detto finalmente. Si avvicinò e si sedette ai piedi del letto guardandola negli occhi. Lei sorrise un po' nella speranza che non la vedesse ma lui coglieva ogni sua espressione e sapere che le aveva fatto piacere lo rese felice. «Allora come ti senti?! Hai mangiato!?» cavolo era pallida e le sembrava un po' dimagrita. «Non ho fame» rispose tirando indietro le gambe per stringerle al petto. Mamoru si avvicinò fino a metterle una mano sulla fronte, per fortuna non scottava, la febbre era scesa. «Ti ho portato una cosa» disse aprendo la borsa e tirando fuori due stecche di cioccolato fondente. «Considerale un regalo di pronta guarigione» offrì con un sorriso smagliante. Usagi abbozzò un sorriso colorando le sue guance di rosso. Mamoru gliele offrì e quando Usagi sfiorò le sue dita si ritrovò tra le sue forti braccia, con le labbra incollate alle sue. Mamoru con la mano libera le sfiorò la guancia mentre con l'altra abbandonò il cioccolato per appoggiarsi al letto. Usagi si rilassò totalmente aveva sognato il suo sorriso solo la sera precedente ed ora lui era lì. Quando ricercarono l'aria Usagi appoggiò la fronte alla sua per poi cadere in un sonno profondo. Mamoru la mise a letto, coprendola per bene.

Al pian terreno Ikuko Tsukino gli chiese novità. «Signora Tsukino, Usagi ha bisogno di riposo e di mangiare. Se non volesse eseguire le sciolga questa in una bevanda proteica calda, una volta al giorno per tre giorni.» disse porgendole una scatola bianca «Cos'è?!» chiese Ikuko prendendola e osservandola. «Stia tranquilla è un integratore utile a chi ha avuto una febbre alta per giorni. Bene io andrei, arrivederci signora e buona giornata.» detto ciò Mamoru uscì, un sorriso enorme sul viso. Ikuko salì a controllare sua figlia che dormiva con il sorriso sulle labbra, ma ciò che la colpì fu il modo in cui era stata coperta, sembrava protetta. Chi era quell'uomo? Perché Usati stava piangendo prima e perché sembrava conoscerlo? Mentre si faceva tutte queste domande Ikuko scese in cucina, lasciando riposare sua figlia.

Del cioccolato appoggiato sul comodino insieme ad una rosa rossa segnavano il passaggio di uomo in quella stanza.

Ciliegie al cioccolatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora