JK lo guardò con orrore. «Almeno quelli potevi lasciarmeli come li avevo sistemati. Jungkook li porta come se avessimo quattro anni».

Taehyung fece spallucce, poco toccato dal suo commento. Poteva affermare che si stava quasi abituando al fare rude di JK. «Ti si erano arruffati per la furia di smuovere la mano. E poi vi stanno bene in qualsiasi modo, non preoccuparti che non perdi la tua aria da duro se li porti così» roteò gli occhi all'occhiata fulminante di JK, «Finita la seduta con il dottore, potrai sistemarteli come preferisci, tanto dovrai sicuramente andare nello studio del re» continuò poi, indicandogli con un cenno di bussare alla porta.

«Giocare alla coppietta reale non era proprio nei miei piani, ma cosa lo era in tutto questo casino?» mormorò tra sé JK. Taehyung rizzò le spalle -già irrigidite dalla pressione di dover fingere degli atteggiamenti amorevoli con quella personalità poco incline alla dolcezza- e si schiarì la gola, anche se quella strana e strisciante sensazione che gli si era insinuata dentro non voleva saperne di arrestarsi.

L'atteggiamento tenuto da Hoseok la sera precedente al loro incontro, gli aveva lasciato addosso uno strano senso di inquietudine e di agitazione, come un presagio che ci fosse qualcosa che gli stava sfuggendo, che aveva sotto gli occhi qualcosa che non stava vedendo.

Prese un profondo respiro per cercare di placare la sua agitazione e rallentare il battito del cuore che ormai, in quei giorni, stava facendo le bizze per i motivi più disparati e chiuse gli occhi. Si morse il labbro inferiore e deglutì, anche se le sopracciglia si erano inarcate appena a riprova della sua scarsa capacità di resistere a quel tipo di sensazioni in quel determinato momento.

La sua mano venne strizzata e come si voltò verso JK, incontrò i suoi occhi scuri guardarlo con una nota fiduciosa.

«Non preoccuparti, principessa. Vedrai che dovrà dirci la solita solfa, dove "disturbo", "pillole" e "terapia" saranno ricorrenti quanto lo è la mia voglia di prenderlo a pugni. Non ci vorrà molto, so già come liquidarlo senza che nemmeno se ne accorga» gli disse con voce sicura, incurvando subito dopo le labbra in un ghigno divertito.

Taehyung annuì a labbra strette e JK bussò alla porta.

Un pò troppo violentemente.

«JK!» sibilò Taehyung, guardandolo male, «Dobbiamo bussare, non buttare giù la porta!» sbottò poi. JK alzò gli occhi al cielo e rimasero in attesa di una risposta che però non arrivò.

Taehyung guardò l'orologio da polso e deglutì nervosamente. Forse erano andati nello studio troppo presto?

«Ritenta tu» lo incitò JK dandogli di gomito. Taehyung annuì nuovamente ma smise di provare a sciogliere quel nodo persistente alla gola, stringendo la presa sulla mano di JK per darsi coraggio. Lo avrebbe fatto anche con Jungkook, e se c'era JK poco importava; nonostante non glielo avesse detto, era comunque il suo punto fermo ed il suo sostegno gli era necessario per mantenere la calma.

Soprattutto in quel momento di panico immotivato.

Bussò una seconda volta e rimase in attesa in posa rigida ed innaturale che andava via via peggiorando allo scorrere dei secondi. Quando due minuti esatti scorsero senza che ci fosse alcuna risposta, rivolse a JK un'espressione dubbiosa mentre quest'ultimo spinse la lingua contro la guancia e le narici gli si allargarono.

«Adesso mi sono proprio rotto il cazzo».

«JK non sarebbe più opportuno—».

Prima che potesse finire la frase, la porta dello studio venne spalancata con furia, tanto che colpì la parete e rimbalzò, tornando verso di loro con uno scricchiolio accennato.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now