Il suo drastico e repentino cambiamento era avvenuto all'indomani dell'abbandono di quella che Hoseok aveva buoni motivi di credere fosse l'amore della sua vita. Da quell'istante, tutto era cambiato, il re in cima alla lista. Più freddo e calcolatore, era finito per essere quasi vittima della sua stessa rabbia, del rammarico verso sè stesso per non essere stato abbastanza da convincere la regina -quella per cui si era battuto contro le sferzate di corte e il disappunto del padre- a rimanere con lui. E quindi, quando aveva visto il figlio, l'unico -il frutto di quell'amore che non aveva mai smesso di ardergli dentro- crescere non come lui desiderava ma solo come una sorta di fenomeno da baraccone, si era sentito un fallito.

Aveva fallito nel matrimonio ed aveva fallito come padre. 

Non era riuscito, neanche in quel caso, a proteggere e tenersi stretto ciò che aveva di più prezioso. E quindi, la strategia che aveva adottato per far tornare le cose al loro posto, era stato quanto di più sbagliato potesse fare.

Re Jeon aveva deciso di aggiustare con la forza qualcosa che era stato spezzato proprio da quest'ultima. Il tutto, tramite il giovane figlio dello psicologo di corte, il giovane dottore Jung Hoseok. 

«Jungkook sta forse rifiutando di continuare la terapia? Vi ha forse pagato per venire qui a dirmi questa sorta di facezia di cattivo gusto?». Il re indurì la sua espressione e ne assunse una molto più tetra ed irritata, poco incline al dialogo e chiuso a qualsiasi tipologia di suggerimento che non fosse ciò che lui riteneva più giusto.

Hoseok scosse la testa ed arcuò un sopracciglio. «Vostra Maestà, indurlo a convincersi di aver vissuto quei due anni a ridosso della sua esperienza traumatica quando tutta la corte sa benissimo quanto sia stato JK ad aver gestito tutto, non è sicuramente la soluzione migliore per indurre il principe ad avere un atteggiamento più sicuro ed estroverso» spiegò con tutta la calma che riuscì a racimolare, mantenendo la sua facciata quasi intatta -gli occhi, infatti, erano illuminati da un bagliore di irritazione. 

L'espressione del re mutò e fece una smorfia stizzita e scettica e, in uno scatto nervoso, si passò una mano tra i capelli per portarseli all'indietro. «Infatti sono stati gli unici due anni in cui mio figlio si è comportato esattamente come un reale e non come uno stupido buonista. Quello è mio figlio, non un balbettante bamboccio dagli occhi sperduti» sbottò, furente. 

Il pugno che sbattè sulla raffinata scrivania dai riccioli dorati e levigati echeggiò tra loro e Hoseok guardò alternativamente il pugno chiuso del re ed il suo viso per minuti interi. 

Il problema di gestione della rabbia è rimasto. Non sta seguendo nessuno dei miei consigli.

«Maestà, non è producente convincere il principe di aver vissuto una vita che in realtà non ha mai realmente visto. Lui non sa cosa è successo in quel periodo, non ricorda nulla e l'ipnosi non è più un'opzione vagliabile. Crea scompensi nella sua psiche tale da confondere la sua mente e creargli dissociazioni confuse e dolorose» cercò di farlo ragionare il medico, guardando incredulo il re non sembrare nemmeno voler sentire di quanto il principe stesse accusando tutti quei mesi di terapia sbagliata -e che lui aveva cercato di bilanciare in modo da non risultare avvilente. 

Ma dopo ciò che era avvenuto nell'ultima seduta, vedere nuovamente Jungkook regredire fino al primo momento in cui aveva subito il suo abuso, notare con quanta dedizione Taehyung aveva cercato di raccogliere tutti  pezzi che il principe stava perdendo per mantenerli insieme, avere sbattuta in faccia la verità assoluta di non star facendo il proprio lavoro secondo etica medica era stato troppo per l'orgoglio Jung.

Se suo padre fosse stato ancora in vita, era certo che del suo operato ne sarebbe stato ben più che semplicemente contrariato e, con lui, anche un'altra persona che continuava a guardare da lontano.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now