Seconda parte

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In quel momento si spalancò la porta.
- Sammy, ho guidato almeno 20 kilomentri e non ho trovato- lui che ci fa ancora qui? -
- Dean, calmati ti prego. -
Sam diede un occhiata veloce al ragazzo, e decretò che era meglio fare quella discussione non davanti al diretto interessato.
- Vieni, andiamo a parlarne di là. -
- CHE COSA? IO NON-
Il maggiore non fece in tempo a mostrare il suo dissenso che già era stato trascinato fino in camera sua.
Appena Sam chiuse la porta inziò ad inveire nei suoi confronti.
- MA CHE DIAVOLO TI PREDE? -
- CHE DIAVOLO PRENDE A TE! -
- A ME? NON SONO IO QUELLO CHE STA DANDO DI MATTO CONTRO UN RAGAZZINO CHE NON HA FATTO NULLA! -
- CHE COSA? NULLA? DOPO TUTTO QUELLO CHE CI HA FATTO HAI ANCORA IL CORAGGIO DI DIFENDERLO? -
- E che cosa avrebbe fatto eh? Ha chiesto lui a Castiel di fare quel patto? Mi sembra di no! -
- Lui è la causa di tutto questo! Se Castiel ora non è qui! Se nostra madre non è qui! -
- Non ti azzardare a mettere in mezzo nostra madre perché lei ora non c'entra un bel niente! -
- AH NO? ALLORA COSA DIAMINE CENTREREBBE?! -
-  TU E CASTIEL, DEAN. -
-  I-io?! -
-  Sei così arrabbiato perché Cass ha tenuto nascosto il patto a te! Perché ha mentito a te! Perché tu non ne sapevi nulla e non hai potuto fare niente per salvarlo! -
-  NO! TU- tu non capisci...-
Si guardarono di nuovo negli occhi.
A quel punto Sam iniziò a capire.
-  Ti- ti senti in colpa? Sei così arrabbiato non perché ha deciso di sacrificarsi per Jack... ma perché ha deciso di sacrificarsi per te.. -
Il moro stette in silenzio, non sapendo come rispondere alla pura realtà dei fatti.
- Dean... so come ti senti, ma non puoi permetterti di perdere il controllo proprio adesso. Ho bisogno di te, Jack ha bisogno di te. -
- Tu non hai la minima idea di come io mi senta. -
- So che la vostra amicizia è sempre stata più profonda, ma non l'hai perso solo tu!  L'ho perso anche io e Jack ha perso suo padre! Perciò non ti puoi permettere di chiuderti in te stesso come vuoi fare! Ci sentiamo persi proprio come te, ma non abbandoniamo le speranze perché noi-
Il moro smise di ascoltarlo a quelle parole. Guardò per un attimo suo fratello;  lo guardò tentare di parlargli, di rinsavirlo, rianimarlo. Ma tutto ciò che sentiva era la consapevolezza che mai, mai si serebbero sentiti persi come lo era lui.
- No... non potete. -
Disse con voce flebile.
Quello stesso sussurro che si usa per le parole che non si sarebbero dovute pronunciare, che sarebbero dovute rimanere solo nella propria testa.
Sam non capì subito a cosa si riferisse, ma poi osservando i suoi occhi e la disperazione che vi celavano dietro quell'innocuo brillio, rimase scioccato.
Aveva perso Castiel e stava perdendo anche Dean.
Strinse una sua spalla, nel tentativo di farlo risvegliare dal suo stato catatonico.
-  Com'è successo? -
-  Te l'ho-
-  Non dirmi di avermelo già detto, perché non mi hai detto né come né perché. -
Il maggiore dei Winchester contrasse il suo volto. Al solo pensiero di dover ripercorrere quegli avvenimenti, una fitta al cuore, pesante come un macigno, si depositava su di esso e su tutta la sua cassa toracica. Respirare iniziava a far male, e avrebbe preferito tutto, qualsiasi tortura, pur di non dover ripensare al volto dell'angelo mentre lo stava perdendo.

- Dean? -
- Mi ha salvato. Billy ci stava alle calcagna, voleva uccidermi, dato che io avevo ucciso lei. -
Sam lo guardò confuso, senza però interromperlo.
- Il colpo che le ho dato è stato fatale. Questione di tempo e sarebbe morta senza il bisogno che Cass evocasse il nulla... ma noi non avevamo tempo. -
"Non avevamo tempo." Parole dette con mesto, con un senso di colpa talmente opprimente da farlo dannare e torturare per sempre, consapevole del fatto che era stato lui a mandarlo a morire.
Quelle ultime parole, rimasero per un po'  sospese nell'aria, sapendo avessero bisogno del loro tempo per essere pesate; condannate, pensò Dean. E facevano davvero male, forse più delle altre, perché accopagnate da troppi "cosa sarebbe successo se" e tanti "magari ora sarebbe ancora qui".
- Come ci è riuscito? Come ha fatto ad evocarla? -
Dean abbassò lo sguardo mentre gli occhi diventarono doloranti, incapaci di cacciar fuori altre lacrime dopo averle piante tutte. Il cuore gli si fece ancor più  pesante, mentre le parole di Cass gli rimbombavano nella testa come lame affilate.
Cosa avrebbe dovuto dire a Sammy? La verità?
Castiel, il suo migliore amico, il suo salvatore, era innamorato di lui.
E per tutto il tempo al suo fianco aveva vissuto le pene dell'inferno.
Mentre si ribellava alla sua famiglia per lui, mentre sceglieva lui davanti a tutti, mentre combatteva per lui e moriva per lui.
Soffriva le pene dell'inferno, mentre lui non faceva altro che allontanarlo.
Castiel era morto, convito che non lo ricambiasse, che tutte le sue preoccupazioni nei suoi confronti, tutte le premure che riservava solo a lui, tutti i suoi abbracci e tutti i suoi sguardi accompagnati da sospiri sommessi... non fossero altro che banali attenzioni di un amico. Castiel era morto, pensando che l'unico modo che avesse per trovare un po' di pace e di gioia, fosse nel confessare i sentimenti che aveva sempre provato e nascosto per l'umano più importante della sua intera esistenza.
Dean era la sua felicità. Lui, lui che non aveva fatto altro che cacciarlo dal suo cuore, quando in realtà gli mancava solo il coraggio di ammettere quanto lo desiderasse anche lui.
Come, come avrebbe potuto raccontare una cosa simile a suo fratello?

- D-Dean? -
Non rispose mai a quella domanda, lo abbracciò soltanto, in cerca di un appiglio, un qualsiasi appiglio per non affondare nell'oblio sotto di lui e davanti ai suoi occhi.

- È morto Sammy.. è morto senza sapere che l'ho sempre amato anch'io. -
Disse in un sussurro, quel sussurro che sarebbe dovuto rimanere solo nella sua testa.
Furono le ultime parole che il suo fratellino poté udire di Dean, prima che lui si ammutolisse per sempre.

Sam Winchester salvò il mondo, ma non fu in grando di salvare suo fratello.

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I've always loved him too || DestielDove le storie prendono vita. Scoprilo ora