16 Gennaio 1960
You can't wake up, this is not a dream
You're part of a machine, you are not a human being.
I think there's a flaw in my code
These voices won't leave me alone.
(Gasoline - Halsey)
-
Erano passati quindici anni e io continuavo a dimostrare ventisette anni. No, nessun trucco magico.
Dopo aver terminato i vari allenamenti per le preparazioni fisiche a fine agosto, il timbro sul mio file passò ufficialmente da "training" a "inattivo"; ero una spia dell'HYDRA a tutti gli effetti. Tuttavia, non mi mandarono mai sul campo e mi misero in una capsula per la criostasi, dove vi rimasi per più di un decennio.
Certamente, a me parvero pochi istanti di un sonno senza sogni, ma nel frattempo la guerra era finita, Steve si era sacrificato con la Valkyrie nei freddi ghiacciai dell'Alaska e Teschio Rosso era morto.
Quella mattina vennero a disattivare la capsula per svegliarmi dal criosonno e, minuti dopo, ero pienamente operativa e sotto controllo mentale.
"Soldato, questa mattina accompagnerai il Professor Schulz al Cremlino. Ti occuperai del pilotaggio dell'elicottero e della sua sicurezza." ordinò il Generale, che effettivamente sembrava più invecchiato di qualche anno.
Annuii e mi alzai dalla sedia dove mi sottoponevano alle scosse elettriche. Feci per uscire, ma fui richiamata di nuovo dal generale.
"Soldato."
Mi fermai e ruotai parte del busto. "Signore?"
"Il Soldato 01 si assicurerà che tutto fili liscio, quindi mi raccomando di non prendere iniziative non previste. Congedata."
Feci il saluto e ripresi il mio cammino verso la mia vecchia stanza per andarmi a cambiare dalla tuta adibita al criosonno.
Quando aprii la porta, trovai sul letto una gonna a pieghe che superava di poco la metà della mia coscia, una giacca marrone con una stella rossa sulla manica sinistra e della pelliccia nell'interno colletto, un paio di guanti ed infine degli stivali lunghi fino alle ginocchia. Calze non previste poiché già resistente al freddo, ovvio.
Inoltre, avevo in dotazione una fascia ed una fondina da agganciare sulle coscie, dove avevo rispettivamente un set di coltelli ed una pistola con una cartucciera piena.
Mi cambiai velocemente e sistemai i capelli in una treccia che si posò morbida sulla spalla sinistra. Poi, uscii e a passo svelto mi diressi all'ascensore, che mi portò direttamente al garage. Vicino ad un elicottero nero, c'era una piccola folla riunita, dove riuscii a scorgere Adolf e il Soldato 01. Anche quest'ultimo indossava una versione maschile dei miei abiti, con la differenza che la manica sinistra era mancante e il braccio di metallo era in bella vista con la sua stella scarlatta. Raggiunsi quel gruppetto di persone, che si dispersero non appena mi videro arrivare.
Io e l'altro Soldato ci squadrammo da capo a piedi, meccanicamente, come ci era stato inculcato.
"Artemide, com'è stato il tuo criosonno?" domandò Adolf Schulz, facendo un sorriso a metà fra il curioso e il falso. L'uomo era vestito con un completo elegante e portava una ventiquattrore nera lucida in mano, che all'apparenza sembrava molto leggera. Visita al Cremlino per affari, molto probabilmente.
"Nella norma, signore. Le mie funzioni vitali non sono state intaccate." risposi apatica, spostando finalmente lo sguardo dal Soldato 01 e portandolo su Schulz.
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𝒕𝒉𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒓𝒕 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]
Fiksi Penggemar[prequel di 𝒕𝒊𝒍𝒍 𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆] [alcuni eventi storici e filmografici sono stati modificati per facilitare la narrazione] - Zelda si è appena trasferita in una nuova città e soprattutto, un nuovo continente. Non avrebbe ma...
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