CAP. 15 - La Foresta Proibita

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Il lato positivo della situazione: che di sicuro peggio di così non poteva andare.

Gazza li portò al primo piano, nello studio della professoressa McGranitt, dove si sedettero in attesa senza scambiarsi una parola. Hermione tremava. Harry si masticava il labbro inferiore nervoso. Nella mente di Alice si accavallarono scuse, alibi e racconti di fantasia sfrenata, ma uno più debole e inverosimile dell'altro. Non riusciva proprio a vedere come avrebbero potuto tirarsi fuori dai pasticci. Erano in trappola.

Squadrò con lo sguardo Harry chiedendosi come diavolo avessero fatto lui e Hermione a scordarsi il mantello in cima alla torre? Ma in fondo sapeva che in parte era anche colpa sua. L'episodio di quella notte era la prova lampante che senza Fred e George, non ce l'avrebbe mai fatta da sola.

La professoressa McGranitt di sicuro non avrebbe mai accettato nessuna delle scuse che avrebbero dichiarato per essere scesi dal letto ed essersi messi a girovagare per la scuola a notte fonda, per non parlare poi di quando erano saliti verso la torre - accesso al quale era proibito salvo che in orario di lezione. Se a ciò si aggiungeva Norberto e il Mantello dell'Invisibilità, si capiva che potevano anche cominciare a fare i bagagli.

Alice era fermamente convinta che le cose non sarebbero potute andare peggio? Avrebbe dovuto mordersi la lingua. Quando la McGranitt apparve, Malfoy era con lei. Anche se era stato punito, stava rivolgendo ai tre ragazzi un ghigno di quelli che ti facevano passare la voglia di startene lì seduto calmo per invece saltargli addosso e spaccargli la faccia.

«Non me lo sarei mai aspettato da nessuno di voi! Gazza dice che eravate su all'Osservatorio! È l'una del mattino! Esigo una spiegazione!»

Era la prima volta che Hermione non aveva la risposta pronta alla domanda di un insegnante. Stava lì in piedi a fissarsi le scarpe, immobile come una statua.

«Credo di sapere che cosa è successo» disse a un certo punto la McGranitt. «Non ci vuole di certo un genio per capirlo, d'altronde! Avete raccontato a Malfoy chissà quali balle apocalittiche a proposito di un drago, nel tentativo di attirarlo fuori dal letto e di combinare qualche pasticcio. Per fortuna che l'ho pescato in tempo!» La professoressa lanciò un'occhiataccia d'avvertimento a Malfoy che si pietrificò sul posto.

Alice avrebbe voluto dire quanto in realtà era accaduto solo per non sentirsi il dovere di chiedere un falso perdono a Malfoy, ma la professoressa McGranitt non le lasciò il tempo di formulare alcuna parola.

«Sono indignata» disse. «Quattro studenti che si alzano e vanno in giro nella stessa nottata! Non si era mai sentito niente del genere nella storia della mia carriera di insegnante qui alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts!»

Che esagerata, pensò Alice, sicura che tanti altri studenti prima di loro lo avessero fatto.

«Quanto a te, signorina Granger, credevo che avessi più senno! E tu, Potter: credevo che Grifondoro significasse qualcosa di più per te! E questo vale anche per te, signorina Potter: avrei giurato che stare con questa Casa avrebbe significato l'unione di una famiglia. Ma a quanto pare a te non importa nulla se il Grifondoro finisce nei guai. Non sei una studentessa, ma in quanto ragazzina minorenne e sotto la nostra custodia cautelare sarai in punizione insieme ai tuoi tre compagni. E in più toglierò cinquanta punti a Grifondoro.»

«Cinquanta?» esclamò Harry con voce strozzata: avrebbero perso il vantaggio, quel vantaggio che avevano conquistato con l'ultima partita a Quidditch.

«Cinquanta punti a testa.» precisò la McGranitt, respirando pesantemente con quel suo naso a punta.

Alice non era mai stata tanto sollevata in vita sua di non fare ancora parte di alcuna Casa.

I fratelli Potter e la Pietra FilosofaleWhere stories live. Discover now