CAP. 17 - Una nuova famiglia

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Era Raptor. Alice si nascose ai loro occhi appiccicandosi alla parete prima dell'entrata del quadriportico, e restò per il momento in ascolto della conversazione.

«Ma Piton ha cercato di uccidermi!» stava dicendo Harry con tono esterrefatto.

«Oh no, mio caro! Sono stato io.» esclamò Raptor, senza balbettare o inciampare tra le virgole. «La tua amica Granger mi ha urtato involontariamente quando è corsa ad appiccare il fuoco a Piton, durante la partita di Quidditch. Con quello spintone ha interrotto il mio contatto visivo su di te: ancora pochi secondi, e sarei riuscito a disarcionarti dalla scopa. Anzi, ci sarei riuscito anche prima, se Piton non avesse continuato a borbottare contro incantesimi a raffica nel tentativo di salvarti.»

«Piton stava cercando di salvarmi

Piton lo voleva salvare?, ripeté tra sé e sé Alice incredula.

«Ma certo» disse Raptor in tono gelido. «Perché credi che volesse arbitrare lui la tua seconda partita? Cercava di evitare che io ci riprovassi. Veramente buffo... Non c'era bisogno che si desse tanta pena. Non avrei potuto fare niente comunque, con Silente che assisteva alla partita. Tutti gli altri insegnanti pensavano che Piton stesse cercando di ostacolare la vittoria di Grifondoro, lui si è reso veramente impopolare... e che gran perdita di tempo, visto che nonostante tutto, stanotte ti ammazzo.»

Questo è pazzo!, pensò Alice, ma soppresse subito l'istintivo atto di saltare giù per le scale e dargli un pugno in faccia per restare in ascolto del resto della conversazione.

Raptor schioccò le dita. Dal nulla apparvero delle funi che si avvolsero strette attorno a Harry. Alice tirò un grido ma si coprì immediatamente la mano soffocandolo.

«Tu e tua sorella siete dei ragazzini troppo ficcanaso per continuare a vivere, Potter. Quella ragazzina che se ne va in giro a quel modo per tutta la scuola: è troppo curiosa. Ormai con tutti i libri che le ho visto sfogliare in biblioteca... per un momento temetti seriamente che stesse cercando di scoprire il mio piano. Credevo che quella caduta le avesse insegnato qualcosa, ma non avrei mai immaginato che avesse talmente tanta fortuna da riuscire a riaprire gli occhi così in fretta!»

A Alice batté forte il cuore: dunque non era stato un incidente, quel giorno in biblioteca; era stato Raptor! Doveva aver lanciato un incantesimo che le fece perdere l'equilibrio. Ma perché la voleva uccidere? Che cosa gli aveva fatto di così tanto grave da meritare la morte?

Harry si stava dimenando dalle corde, ma era bloccato sul posto e quelle non sembravano proprio intenzionate ad allentarsi.

«Per non parlare di te, poi, Potter. Il giorno di Halloween, andartene in giro in quel modo! Per quanto ne sapevo io, non mi avevi visto benissimo mentre venivo a sincerarmi di che cosa ci fosse a guardia della pietra.»

«Allora lei ha fatto entrare il troll?»

«Che bravo, Potter, sì! Ho un talento speciale con i troll, io... Avrai senz'altro notato che cosa ho fatto a quello della stanza qua accanto. Ma purtroppo, mentre tutti correvano dappertutto, Piton, che già sospettava di me, è venuto dritto filato al terzo piano per intercettarmi, e non solo il mio troll non ti ha fatto a pezzi, ma neanche il cane a tre teste è riuscito a staccare la gamba a morsi a Piton come si deve! E ora, Potter, aspetta un attimo e fa silenzio. Devo esaminare questo specchio molto interessante.»

Solo in quel momento Alice si accorse che lo specchio non rifletteva l'immagine di Raptor. Solo quando si fu voltato verso di esso e si fu avvicinato talmente tanto da poterlo sfiorare con la punta del naso il suo riflesso apparve sulla superficie antica dello specchio.

I fratelli Potter e la Pietra FilosofaleNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ