6. Il Figlio di Peter Pan.

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6| Il Figlio di Peter Pan

«It is not in doing what you like, but in liking what you do that is the secret of happiness.»

― J.M. Barrie, Peter Pan

 

Un anno dopo.

Sebastian si schermò gli occhi con la mano per proteggersi da qualche raggio di sole più impertinente degli altri. La baia, quel pomeriggio, ospitava diverse persone occupate a godersi gli ultimi sprazzi d’estate, prima dell’arrivo dell’autunno. Il ragazzo, tuttavia,  era lì solo di passaggio; proseguì lungo la spiaggia, e si fermò quando raggiunse l’ingresso principale del faro.

Lì attirò l’attenzione di uno dei manutentori, che stava spazzando l’uscio. Sebastian lo conosceva perché era la stessa persona che ripuliva la spiaggia della baia la sera e, di tanto in tanto, il giovane scambiava due parole con lui assieme a Lyla.  Era un ometto tutto pancia e niente capelli, fatta eccezione per qualche ciuffo bianco sulle tempie. Era solito tenere al caldo la testa calva sotto un berretto di lana rosso e Sebastian, alle volte, si era dovuto trattenere per non rischiare di chiamarlo “Spugna”[1].

Quando si accorse del ragazzo, scosse la testa con espressione rassegnata e borbottò qualcosa a denti stretti.

“Non ti consiglio di salire lassù, ragazzo” sbottò a un certo punto, prendendosi una pausa e levandosi il cappello, per passarsi il dorso della mano sula fronte sudata. “Quel rimbambito del guardiano sta dando i numeri più del solito. E comunque, la tua bella non c’è” aggiunse, indicandogli la spiaggia con il manico della scopa. “Sta lavorando giù al mercato.”

“Che è successo ad Adrian?” chiese Sebastian, incuriosito dalle sue parole. Smeedley sospirò.

“Beh, come probabilmente saprai si è messo in testa di voler partire per chissà dove” incominciò, appoggiandosi con il gomito alla sua scopa e guardando il ragazzo, in cerca di una conferma.

Il giovane annuì.

“So che sta cercando qualcuno che lo sostituisca come guardiano” aggiunse. “Lyla non vuole farlo; non come occupazione fissa, almeno: le piace il suo lavoro daiRivers.”

Smeedley annuì frettolosamente, come se fosse impaziente di confidarsi con il ragazzo.

“Non sono in molti che si presterebbero a fare un lavoro del genere, ma il signor Harbor è stato fortunato” rivelò l’ometto. “Nel giro di un pomeriggio si sono già proposti in tre per sostituirlo e lui sai che ha fatto?”

Sebastian si strinse nelle spalle.

“Li ha rifiutati tutti!” sbottò Smeedley, prima di indirizzare un’occhiata furtiva verso l’alto. “Continua ad accampare scuse per aria, a fare strani discorsi… Vaneggia! Te lo dico io!” proseguì, abbassando il tono di voce.

Il giovane inarcò un sopracciglio.

“Strani discorsi, del tipo…” replicò, facendogli cenno di spiegarsi meglio.

“Roba folle, ragazzo. Poco fa l’ho sentito blaterare a proposito di pirati e bimbi sperduti. Stamattina ha perfino chiesto a un povero diavolo quale fosse il suo pensiero felice. Vuole assicurarsi che il suo faro non cada nelle mani sbagliate, dice. Ma se continua così non farà altro che spaventare quei poveracci che vengono qui a elemosinare un po’ di lavoro.”

Sebastian non riuscì a impedirlo: un sorrisetto vispo corse a increspargli le labbra, mentre ascoltava lo sfogo dell’uomo.

“Non mi hai ancora detto perché sei passato”  riprese Smeedley, tornando a spazzare per terra. “La tua ragazza è al lavoro, no?”

Il Figlio di Peter Pan [Hunger Games|Figlio di Finnick]Where stories live. Discover now